giovedì 14 aprile 2011

TUNISIA: "IL RUBINETTO SI STA CHIUDENDO E AD OGGI EFFETTUATI 7 VOLI DI RIMPATRIO"

Procede con successo il rimpatrio in Tunisia degli immigrati arrivati a Lampedusa dopo il 5 aprile e l'Italia conta in breve tempo di interrompere questo flusso di sbarchi, mentre gli immigrati a cui rilascerà il permesso di soggiorno potranno spostarsi liberamente in altri paesi della Ue. Lo ha detto oggi il ministro dell'Interno Roberto Maroni.
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"La parte degli accordi che riguarda i rimpatri sta funzionando. Con la Tunisia si sta chiudendo il rubinetto dell'immigrazione", ha detto Maroni ai giornalisti a Montecitorio. "Ora bisogna che vada a regime la parte che riguarda i pattugliamenti congiunti delle coste tunisine".

Il 5 aprile Maroni ha firmato con il governo di Tunisi una serie di accordi che prevedono il rimpatrio contingentato dei tunisini che sarebbero sbarcati in Italia da allora in poi, mentre per gli oltre 20.000 che erano già sbarcati il governo si è impegnato a concedere loro un permesso di soggiorno per circolare nell'area Schengen -- la zona di libera circolazione all'interno della Ue.

"Ad oggi sono stati effettuati sette voli di rimpatrio. Certo, loro non sono affatto felici di tornare dopo avere sborsato 1.500 dollari ai criminali che trafficano in migranti per arrivare in Italia, ma l'importante è il messaggio che arrivi in Tunisia: 'si sborsano dei soldi, si rischia la vita in mare, ma alla fine si viene rispediti indietro'", ha detto Maroni.

Quanto alle migliaia di tunisini smistati nei centri di identificazione, "sono in corso di stampa i permessi di soggiorno e i documenti con cui potranno circolare nello spazio Schengen", ha aggiunto il ministro. "Le dichiarazioni muscolari di Francia e Belgio dimostrano in realtà che la libera circolazione esiste, a meno che questi paesi non sospendano l'accordo di Schengen".

Diverso il discorso dei profughi che arrivano dalla Libia in guerra, a ora circa 5.000. L'Italia intende accoglierli e li sta smistando nei centri predisposti da tutte le regioni italiane in proporzione ai loro abitanti, con l'eccezione dell'Abruzzo colpito dal terremoto. Il piano profughi prevede l'accoglienza fino a 50.000 persone, ha detto Maroni.

(Roberto Landucci)

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