venerdì 30 novembre 2012

EFFETTO MONTI: Imu: "stangata" a dicembre, fino 470 euro per prima casa e 1.200 per la seconda


(AGI) - Roma, 30 nov. - In arrivo una stangata per gli italiani dal pagamento del saldo dell'Imu: mediamente, le famiglie dovranno pagare mediamente 136 euro per la prima casa, con punte di 470 euro a Roma; mentre per una seconda casa il saldo pesera' mediamente 372 euro con punte di 1.200 euro nelle grandi citta'. E' quanto emerge da un'analisi realizzata dall'Osservatorio periodico sulla fiscalita' locale della Uil Servizio Politiche Territoriali, sulle delibere del totale dei Comuni (8.092), pubblicate sul sito del Ministero dell'Economia dal 10 al 28 Novembre 2012. Complessivamente, l'Imu ha pesato per 278 euro sulla prima casa e 745 euro sulla seconda. Per la prima casa, si registrano punte di 639 euro a Roma; di 427 euro a Milano; 414 euro a Rimini; 409 euro a Bologna; 323 euro a Torino. Per le seconde case, punte di 1.885 euro a Roma; di 1.793 euro a Milano; di 1.747 euro a Bologna; di 1.526 euro a Firenze. Da questa analisi - spiega Guglielmo Loy, Segretario Confederale Uil - emerge che sono 6.169 i Comuni che hanno pubblicato le delibere dell'Imu sul sito del Ministero dell'Economia e, pertanto, il nostro studio non si basa su proiezioni ma su dati reali e,cioe', su un campione che rappresenta il 76,2% del totale dei Comuni italiani. Il 31,2% del campione (1.924 municipi) ha aumentato le aliquote per la prima casa, tra cui 41 Citta' capoluogo di provincia; il 62,2%(3.826 Comuni), ha confermato l'aliquota base del 4 per mille; soltanto il 6,8% (419 comuni) l'hanno diminuita e, tra questi, 8 Citta' capoluogo di Provincia.
Il 62,6% del campione (3.863 comuni) ha aumentato l'aliquota per la seconda casa, tra questi 98 sono Comuni capoluogo di provincia; il 36% (2.221 comuni) ha deciso, invece, di confermare l'aliquota di base del 7,6 per mille; soltanto l'1,4% (85 Comuni, per lo piu' concentrati nel Sud) ha deciso di diminuirla. Il combinato disposto ditali decisioni da parte dei Comuni, continua Loy, porta l''aliquota media nazionale sulla prima casa al 4,36 per mille, in aumento del 5,6% rispetto all'aliquota base decisa dal Governo Monti; mentre per le seconde case l'aliquota media e' dell'8,78 per mille in aumento del 15,5% rispetto all'aliquota base. In totale, secondo una nostra simulazione, con le aliquote deliberate dai Comuni e le relative detrazioni, il gettito complessivo, tra prima casa e altri immobili, ammonterebbe a fine anno a 23,2 miliardi di euro, di cui 3,8 miliardi di euro per la prima casa e 19,4 miliardi di euro per le seconde case. Di questi, 14,8 miliardi di euro saranno incassati dai Comuni, mentre lo Stato incassera' 8,4 miliardi di euro. Sara', dunque, un Natale amaro, commenta Guglielmo Loy, per lavoratori dipendenti e pensionati, in quanto dovranno far fronte alla rata di saldo dell'Imu con le tredicesime. Infatti, con il saldo a Dicembre, le famiglie italiane dovranno versare ai Comuni e allo Stato, ancora 13,6 miliardi di euro, che si aggiungono ai 9,6 miliardi di euro gia' pagati con l'acconto di Giugno. E purtroppo l'Imu e' solo la punta dell'iceberg tra le voci di erosione nelle buste paga, gia' alleggerite da tutti gli aumenti delle Addizionali Regionali e Comunali Irpef e dalla Tassa/Tariffa sui rifiuti.
Tornando al tema dell'Imu, prosegue Loy, si sta ormai consolidando il dato degli aumenti generalizzati delle aliquote, che il piu' delle volte riguardano le seconde abitazioni, ma che in moltissimi Comuni, circa un terzo, non risparmiano la prima casa. La Uil e' favorevole affinche' il gettito dell'Imu sia riportato in seno ai Comuni, a patto pero', che a fronte degli onori, i Sindaci si prendano anche gli oneri di applicare le imposte locali in modo piu' equo. Per questo e' fondamentale ripensare l'intera politica economica e fiscale del Paese per rimettere al centro la questione di una diversa ripartizione del carico fiscale, permettendo alle famiglie con un reddito fisso di "riavere" parte di cio' che gli e' stato tolto e rimettendo in moto quei consumi che sono una parte importante della nostra economia. Per quanto riguarda la prima casa, 41 capoluoghi di provincia, dei 104 totali, hanno aumentato l'aliquota di base, tra cui Roma, Cagliari, Napoli, Palermo, Ancona, Genova, Torino, Perugia, Catanzaro, Potenza. Sono 9 i capoluoghi che hanno scelto l'aliquota massima del 6 per mille (Agrigento, Alessandria, Caserta, Catania, Catanzaro, Messina, Parma, Rieti, Rovigo).
Sono 55 le citta' hanno optato per il mantenimento dell'aliquota decisa dal Governo (Milano, Aosta, Bologna, Bari, Firenze, Bolzano, Trento, Venezia); mentre 8 Citta', tra cui Trieste e L'Aquila, hanno diminuito l'aliquota. Atre Citta', hanno deciso pur confermando l'aliquota di base, maggiori detrazioni, come Bari), o un'aliquota inferiore in base al reddito Isee come Novara, un'aliquota al 3,5per mille per gli immobili gravati da mutuo, come Pescara; detrazioni in base all'Isee come a Bergamo o un fondo in base all'Isee per lavoratori e pensionati in disagio sociale, come a Torino. Per quanto riguarda, invece, le aliquote per le seconde case, 98 Citta' hanno aumentato l'aliquota, di cui 46 di esse applicano l'aliquota massima del 10,6 per mille (tra cui Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Ancona, Milano, Venezia). Soltanto 6 Citta' mantengono l'aliquota di base, mentre nessun capoluogo ha diminuito l'aliquota. Per la prima casa, sono 178 i Comuni che hanno deliberato l'aliquota massima del 6 per mille; 1.074 Comuni applicano un'aliquota tra il 5 e il 5,9 per mille; 672 Comuni applicano un'aliquota tra il 4 ed il 4,9 per mille.
Tra i Comuni che hanno diminuito l'aliquota, 185 applicano quella minima del 2 per mille.
  Soltanto un Comune (Budusso') ha deliberato detrazioni crescenti sulla prima casa che di fatto azzerano l'IMU. Tra le province che applicano l'aliquota media piu' alta, troviamo Mantova dove il 54,2% dei Comuni ha aumentato l'aliquota di base con una media del 5,34 per mille. L'88,9% dei Comuni della provincia di Ravenna ha aumentato l'aliquota con una media pari al 4,93 per mille; anche l'87,2% dei Comuni della provincia di Reggio Emilia ha optato per un aumento con una media pari al 4,93 per mille; il 70% dei Comuni della provincia di Pistoia ha aumentato l'aliquota con una media del 4,9 per mille; il 76,9% dei Comuni della provincia di Modena ha aumentato l'aliquota con una media del 4,83 per mille. Per quanto riguarda la seconda casa, sono 639 i Comuni che hanno scelto l'aliquota massima del 10,6 per mille; 197 applicano un'aliquota tra il 10 e il 10,5 per mille; 1.357 un'aliquota tra il 9 e il 9,9 per mille; 1.770 Comuni applicano un'aliquota tra il 7,7 per mille e l'8,9 per mille. A livello provinciale a Ravenna dove il 94,4% dei Comuni ha aumentato l'aliquota di base, la media e' del 10,26 per mille. Nella provincia di Rimini (il 92,6% dei Comuni ha aumentato l'aliquota), l'aliquota media e' al 10,04 per mille; nella provincia di Siena ( il 96,7% dei Comuni ha optato per un aumento) l'aliquota media e' del 9,96 per mille; nella provincia di Prato (l'85,7 dei Comuni ha aumentato l'aliquota) l'aliquota media e' del 9,94 per mille; nel provincia di Firenze l'aliquota media e' pari al 9,93 per mille (il 97,7% dei Comuni ha aumentato l'aliquota).

"Pontida si farà prima del voto" Intervista a Roberto Maroni


«Noi la campagna elettorale la facciamo tutti i giorni, con il nostro lavoro. Non temiamo gli avversari». Roberto Maroni risale in auto i tornanti puntando verso Piazzatorre, dove alla festa del Carroccio lo attendono almeno 600 persone. Il segretario federale rivendica che «la Lega sta fra la gente».
Nel senso che gli altri, in vece, no?
«Nel senso che la Lega non ha mai smesso di stare sul territorio. Con quello che ci è successo, è stata la nostra forza. Si vede anche nella Bergamasca, da qui siamo ripartiti nella serata delle Ramazze. Una terra che per la Lega esprime uomini e donne di valore e continua a essere una delle roccaforti».
Alle primarie del centrosinistra i renziani sono andati bene nelle valli, che storicamente sono territorio vostro. 
«Ha votato gente del Pd».
E di centrodestra, pare. 
«Renzi è uno simpatico. Le primarie sono state una bella prova di democrazia. Anche al Pdl dico che sulla Lombardia si dovrebbero fare, di coalizione. Ma non ho avuto risposta».
La loro crisi vi zavorra? 
«Non direi proprio».
Ma vi alleerete o no? 
«In Lombardia si può continuare a portare avanti il progetto. Sono candidato. Se vorranno seguirci, ok. Comunque lunedì il Consiglio federale deciderà. Discorso ben diverso a Roma».
Con i formigoniani però i rapporti non sono idilliaci. Anche nella Bergamasca. 
«Non so se esistano i formigoniani. Per me esiste il Pdl e io non interloquisco con i sottogruppi. Comunque dove Lega e il Pdl hanno un mandato degli elettori da rispettare, la Lega sta ai patti».
Nessuna autocritica per gli anni al Pirellone? 
«La Lombardia è stata governata bene. Poi il Pdl non ha controllato i suoi esponenti, ed è successa una cosa intollerabile: l'infiltrazione della 'ndrangheta. Non siamo scesi a patti. L'attenzione sia altissima, ovunque. Alla gente in grisaglia, non a quelli con la coppola».
Sul nuovo ospedale cittadino sono piovute critiche. 
«Però è un'opera importante. Ed è stata fatta».
A Bergamo arriva Ambrosoli a fare campagna elettorale. 
«Non fa campagna elettorale, perché non è il candidato. A meno che le primarie del Pd siano una farsa».
Lei sta costituendo una lista civica. Qualche nome? 
«Anche io fatto alcuni incontri direttamente per Bergamo. Ci sono nomi forti. Dico solo che si tratta di persone che non hanno mai fatto politica, o quasi per niente. Persone che appoggiano non la Lega ma Roberto Maroni».
La Lega 2.0 sta rivedendo i simboli. Il logo «Prima il nord» supera il Sole delle Alpi. 
«La componente popolare della Lega verrà preservata. Però puntiamo all'aggiornamento del messaggio». 
Anche sugli slogan.
«Al Lingotto sono stati stesi i 12 punti per l'economia. Abbiamo incontrato i professionisti, i sindaci. Le proposte uscite non sono slogan».
Il raduno di Pontida è parte dei simboli di cui sopra. 
«E si farà. Se le elezioni saranno a marzo, il raduno di aprile verrà anticipato. Sicuramente sarà prima del voto».

La Corte dei Conti boccia il comune di Firenze: «Gravi irregolarità». Spese per il personale +50% - QUESTO è RENZI

Sforati limiti spesa, permane situazione precarietà finanziaria. La Corte dei Conti boccia il comune di Firenze: «ha gravemente violato il patto di stabilità interno«. Permane «uno stato di precarietà finanziaria« evidenziato anche dalla scorretta destinazione dei proventi derivanti dalle multe agli automobilisti che vengono usati per coprire capitoli di spesa non inerenti. Con una sentenza di due giorni fa, di cui l'agenzia Dire è in possesso, il tribunale contabile (sezione regionale di controllo per la Toscana) denuncia «gravi irregolarità« nella gestione del comune guidato da Matteo Renzi. Per quanto riguarda la spesa per il personale, «é stato rilevato un ammontare della previsione di spesa nel 2012 non conforme al limite previsto dal comma 28, art. 9 Del d.L. 78/2010 e successive modificazioni e integrazioni. In particolare l'importo totale della spesa prevista nel bilancio 2012 per le tipologie contrattuali di cui alla citata norma risulta superiore al 50% dell'importo totale della spesa sostenuta per le stesse finalità nell'anno 2009 (o triennio 2007/2009) (120,26%). Tale situazione, rileva la Corte dei Conti, «risulta aggravata dalla previsione nell'anno 2012 di nuove assunzioni di personale, rinnovi, proroghe dei contratti a tempo determinato. Ciò costituisce una grave irregolarità contabile in quanto in contrasto con la normativa e con i principi generali ai fini del coordinamento della finanza pubblica.
Per quanto attiene il rispetto del patto di stabilità a cui gli enti locali sono assoggettati, la corte dei conti rileva che «l'impostazione del bilancio pluriennale per l'annualità 2013 e 2014 non garantisce il rispetto del patto di stabilità e costituisce una grave irregolarità contabile per cui é necessaria l'assunzione immediata di idonei atti di correzione e l'eventuale rideterminazione delle previsioni di bilancio. Su questo punto la corte si riserva di valutare «l'adozione della proposta di deliberazione n. 644/2012 Esaminata, con esito positivo, dalla giunta comunale il 20.11.2012, E iscritta all'ordine del giorno del consiglio comunale del 30.11.2012, Come dichiarato dall'ente in sede di contraddittorio. Ma anche in questo caso sarà verificata «l'effettività del risultato raggiunto.
Per quanto riguarda «gli equilibri di bilancio« i magistrati contabili rilevano «che il bilancio di previsione 2012 é stato approvato in pareggio finanziario«. E tuttavia, preso atto della deliberazione della giunta comunale n.425 Del 20.11.2012, «Si rileva che per la realizzazione degli equilibri interni di bilancio, risultano adottate modalità contabilmente non corrette e non consentite dalla normativa o dai principi contabili». In particolare la Corte dei Conti, viste le tipologie di spesa finanziate con quota parte dei proventi derivanti dalle sanzioni amministrative al codice della strada, rileva il mancato rispetto del vincolo di destinazione disposto dall'art.208 Del d.Lgs. 285/1992 Anche alla luce di quanto previsto nella deliberazione della sezione n.104 Del 15.09.2010 avente per oggetto «approvazione delle linee guida in materia di proventi derivanti dalle sanzioni amministrative per violazione delle norme del codice della strada». In base alla norma citata «alcune tipologie di spese non sono rispondenti a quanto previsto dal citato art.208 Con particolare riferimento alle seguenti voci previste: - spese per notifica atti e verbali (4.898.922,65); - prestazioni di servizi per servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale (6.990.000,00)».
I giudici «evidenziano che tale irregolarità era già stata sottoposta all'attenzione dell'ente nell'ambito della verifica sulla gestione sulla sana gestione di cui alla deliberazione della sezione n.30 Del 06.04.2012«. Per la corte si tratta dunque di «una reiterata irregolarità contabile che, oltre ad essere contraria ai principi di sana gestione, denota il permanere di una situazione di precarietà finanziaria che richiede l'adozione di particolari misure di adeguamento delle previsioni dell'entrata e della spesa». 

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-29/corte-conti-boccia-comune-174313.shtml?uuid=Ab5lvc7G

Napolitano si alza lo stipendio Uno schiaffo agli italiani


Nel comparto pubblico Re Giorgio è l’unico ad aver salvato lo stipendio dalla spending review: nel 2013 ai 239.192 euro che prende già, il presidente ne aggiungerà altri 8.835. Pure le toghe sfuggono ai tg


29/11/2012
Napolitano si alza
lo stipendio
Uno schiaffo agli italiani
Re Giorgio si alza lo stipendio


"Il bel gesto evidentemente non è arrivato. Dopo anni di tagli ai costi della politica, la rabbia popolare e la scure calata anche dal governo di Mario Monti, l’unico a non avere tirato la cinghia nelle istituzioni italiane è Giorgio Napolitano. Certo, nessuno ha osato toccare lo stipendio personale del presidente della Repubblica, aspettando quel bel gesto che non è arrivato. Ma fa impressione scoprire che lo stipendio di Napolitano sarà l’unico in tutto il comparto pubblico ad aumentare nel 2013. La notizia è nascosta fra i trasferimenti del ministero dell’Economia sui costi della politica raccontati dalla tabella 2 allegata alla legge di stabilità", spiga il vicedirettore di LiberoFranco Bechis, sul quotidiano di venerdì 30 novembre. Dal Quirinale arriva uno schiaffo agli italiani: Napolitano si alza lo stipendio. Nel comparto pubblico, Re Giorgio è l'unico ad aver salvato la paga dalla spending review: nel 2013 ai 239.192 euro che già prende, ne aggiungerà altri 8.835. L'inquilino del Colle ignora la rabbia dei cittadini tartassati e non si cura nemmeno della spending review che investe gli organi dello Stato. E anche le toghe sfuggono ai tagli: Csm, ermellini, Tar e Corte dei Conti potranno spendere di più.

http://www.liberoquotidiano.it/news/1133504/Napolitano_si_alza_lo_stipendio__Uno_schiaffo_agli_italiani.html

giovedì 29 novembre 2012

Sanità a rischio? Zaia: Monti guardi i disastri da Roma in giù




‘E’ piu’ che evidente che al Presidente del Consiglio stanno sfuggendo gli elementi strutturali della vicenda sanita’. Non esiste una sanita’ nazionale, perche’ questo Governo ha lasciato sopravvivere il buco nero della sanita’ che non funziona e che da Roma in giu’ presenta le caratteristiche di una vera e propria rotta nazionale, a fronte di sistemi sanitari come quelli veneto, emiliano, lombardo e toscano che funzionano”. Lo dice il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri sulla sostenibilita’ del Sistema Sanitario Nazionale.

”Il professor Monti – aggiunge – dovrebbe riguardarsi i libri mastri dei conti, per rendersi conto che le sue affermazioni non sono altro che una provocazione. Metta piuttosto le mani nelle sanita’ che non sono nemmeno in grado di farci vedere un bilancio; chiuda gli ospedali che hanno 250 posti letto e 50 primari. Ci dica cosa pensa, il prof Monti, del crac non annunciato, ma esibito da 4 o 5 Regioni, a cui il Veneto, la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Toscana sono costrette da un sistema iniquo a ripianare inefficienze, inefficacia e sprechi”. ”Solo poi – conclude Zaia – sara’ titolato a parlare del modello veneto che anche in questi anni, pur provenendo da un sistema complessivamente positivo, ha saputo razionalizzare e perfino reinvestire. Non vorrei che il prof Monti pensasse che dopo averci spolpato con il fisco, siamo anche disponibili a farci togliere il diritto alla salute che qui paghiamo col nostro lavoro e con le nostre tasse”.

http://www.lindipendenza.com/sanita-a-rischio-zaia-monti-guardi-i-disastri-da-roma-in-giu/

Questione nitrati, Caparini (Lega Nord) presenta un'interrogazione ai ministeri di ambiente e agricoltura

nitrati


L'Onorevole Davide Caparini (Lega Nord) ha presentato un'interrogazione parlamentare ai ministeri dell'ambiente e dell'agricoltura relativa alla direttiva nitrati. Il segretario provinciale Fabio Rolfi, su richiesta del mondo agricolo e in particolare di Coldiretti Brescia, ha infatti invitato i rappresentanti leghisti nelle istituzioni affinché riescano a dare un supporto al mondo agricolo, parte fondante del tessuto economico bresciano.  L'interrogazione è stata presentata dopo la valutazione della assoluta insufficienza della procedura di deroga stabilita  per risolvere adeguatamente i problemi di utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento anche in ragione dell’eccessivo carico di adempimenti dal punto di vista tecnico e amministrativo imposto alle imprese zootecniche.  
DI SEGUITO LE RICHIESTE AVANZATE NELL'INTERROGAZIONE
- quali provvedimenti intendono assumere a fronte del ritardo di svolgimento dello studio affidato ad Ispra sulla identificazione e valutazione dei contributi derivanti da sorgenti multiple e diversificate di inquinamento da nitrati;
   - Rispetto all’attuale e iniqua perimetrazione delle zone vulnerabili quali misure urgenti intendono assumere per evitare la chiusura di realtà economiche robuste e caratterizzanti il sistema produttivo delle Regioni del nord Italia  rispetto alla necessità ingiustificata di assumere condizioni restrittive che sicuramente non assolvono neppure all’obiettivo di salvaguardia della qualità delle acque.
   - Se nelle more dell’aggiornamento del perimetro delle zone vulnerabili non ritengano opportuno ammettere provvisoriamente la possibilità di applicare nelle zone vulnerabili da nitrati le disposizioni previste per le zone non vulnerabili.

Carceri: sit in Lega a Montecitorio, governo vuole salva-delinquenti


Roma, 28 nov. (Adnkronos) - Sit-in della Lega Nord a Montecitorio contro il disegno di legge presentato dal ministro della Giustizia, Paola Severino, sulle misure alternativa al carcere. Una folta delegazione di deputati del Carroccio e' uscita dal portone di Montecitorio, fazzoletti verdi nei taschini di giacche e palto', srotolando un lungo manifesto con su scritto: 'delinquenti tutti fuori grazie alla maggioranza!'.
Nicola Molteni, capogruppo della Lega Nord in commissione Giustizia, improvvisa un comizio attirando l'attenzione dei passanti. "Dopo l'indulto mascherato e lo svuota carceri - dice - il governo Monti si appresta a varare il "salva-delinquenti". Il provvedimento sulle misure alternative al carcere e' una norma vergognosa che garantisce l'impunita' per legge".
Per Molteni e i leghisti schierati al suo fianco, si tratta di una "norma ingiusta e dannosa, che sancisce la sconfitta dello Stato nei confronti della criminalita'. Non e' accettabile affrontare il problema del sovraffollamento delle carceri con politiche indultive o con misure alternative alla detenzione. La Lega Nord e' contraria a qualunque provvedimento di clemenza generalizzato e per noi qualsiasi forma d'indulto o amnistia e' una proposta irricevibile".

mercoledì 28 novembre 2012

Giustizia: Cavallotto, Governo dalla parte dei delinquenti

Foto di Davide Cavallotto - Ecco chi ha votato

ROMA, 28 NOV - E' inaccettabile approvare un provvedimento che tira fuori dalle carceri delinquenti che commettono reati che riguardano la violenza e la pornografia minorile. Ci chiediamo se il ministro della Giustizia avra' il coraggio e la dignita' di guardare negli occhi i bambini e le donne che hanno subito reati di stalking quando la maggioranza approvera' questa legge vergognosa. E' bene che la gente sappia chi sta dalla parte dei criminali e chi, come la Lega Nord, difende i diritti delle persone oneste.
Lo dichiara il parlamentare Davide Cavallotto, commentando la discussione della legge delega sulle pene detentive non carcerarie.

Difesa/Consiglio Supremo al Colle:Italia pronta a nuove missioni


Difesa/Consiglio Supremo al Colle:Italia pronta a nuove missioni
Ingradisci
Difesa/Consiglio Supremo al Colle:Italia pronta a nuove missioni
ROMA - L'Italia è pronta a dare il suo contributo anche in nuove missioni militari decise dalla comunità internazionale. Lo ha stabilità il Consiglio supremo della Difesa che stamani si è riunito al Quirinale presieduto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Presenti il premier Mario Monti e i ministri interessati.
"Ribadita la validità e l'opportunità del processo di riqualificazione e razionalizzazione del nostro impegno nelle missioni internazionali, già da tempo avviato in linea con i più stringenti vincoli di bilancio, si è convenuto - spiega una nota della Presidenza della Repubblica - sull'esigenza che le Forze Armate italiane restino comunque pronte a fornire nuovi contributi ad interventi militari della Comunità Internazionale, qualora se ne evidenziasse la necessità". 

GIUSTIZIA: MOLTENI (LN), GOVERNO VUOLE IL SALVA-DELINQUENTI


“Dopo l’indulto mascherato e lo svuota carceri il governo Monti si appresta a varare il “salva-delinquenti”. Il provvedimento sulle misure alternative al carcere è una norma vergognosa che garantisce l’impunità per legge”.

Lo dichiara il capogruppo della Lega Nord in commissione Giustizia alla Camera, Nicola Molteni, in merito alla discussione sulla legge delega sulle pene detentive non carcerarie.

“Questa è una norma ingiusta e dannosa, che sancisce la sconfitta dello Stato nei confronti della criminalità. Non è accettabile affrontare il problema del sovraffollamento delle carceri con politiche indultive o con misure alternative alla detenzione. La Lega Nord è contraria a qualunque provvedimento di clemenza generalizzato e per noi qualsiasi forma d’indulto o amnistia è una proposta irricevibile”.

La Secessione negli USA?? QUalcuno la VUOLE, scoprite chi e quanti


numeri-secessione-feat



Continuano inarrestabili le adesioni alle petizioni per secedere dagli Stati Uniti d’America, scatenate dalla rielezione del Presidente Barack Obama lo scorso 6 novembre. Dalla data delle prime petizioni presentate sono ormai passati circa 15 giorni – ovvero la metà del tempo legalmente concesso per concludere la raccolta firme – per cui vale la pena trarre un bilancio sommario dei numeri incredibili riscossi da questa iniziativa in tutti i 50 stati dell’unione federale Americana.
Traendo i dati dal sito ufficiale delle Casa Bianca, vi presentiamo l’elenco completo delle adesioni aggiornato al 26 novembre 2012 (N.B. Nei paesi membri in cui è stata avviata più di una petizione, troverete più cifre riportate sulla stessa riga).
  1. Alabama 30.243
  2. Alaska 7.153 + 7.994
  3. Arizona 23.469
  4. Arkansas 23.119
  5. California 14.959 + 2.326 + 2.026
  6. Colorado 22.267
  7. Connecticut 3.791
  8. Delaware 7.671
  9. Florida 34.747
  10. Georgia 32.028 + 12.385 + 8.274
  11. Hawaii 4.137
  12. Idaho 6.347
  13. Illinois 5.363 + 5.280
  14. Indiana 21.553
  15. Iowa 5.121
  16. Kansas 8.668
  17. Kentucky 19.033
  18. Louisiana 35.133
  19. Maine 4.255
  20. Maryland 4.054
  21. Massachusetts 4.162
  22. Michigan 19.682
  23. Minnesota 5.653
  24. Mississippi 18.565
  25. Missouri 20.224 + 13.784
  26. Montana 13.536
  27. Nebraska 7.266
  28. Nevada 10.528
  29. New Hampshire 5.556
  30. New Jersey 14.284
  31. New Mexico 5.137
  32. New York 15.136 + 8.429
  33. North Carolina 30.372
  34. North Dakota 11.576
  35. Ohio 11.833 + 8.546 + 4.642
  36. Oklahoma 16.806 + 18.106 + 9.526
  37. Oregon 14.807
  38. Pennsylvania 13.720 + 9.045
  39. Rhode Island 4.747
  40. South Carolina 24.322 + 15.215
  41. South Dakota 14.295 + 6.588
  42. Tennessee 31.040
  43. Texas 117.279
  44. Utah 8.287 + 6.800
  45. Vermont 2.516
  46. Virginia 5.019 + 8.875
  47. Washington 4.439 + 3.832
  48. West Virginia 7.917
  49. Wisconsin 7.220
  50. Wyoming 9.190
Il Texas è lo stato che ha raccolto di gran lunga il maggior numero di firme, per un totale di circa 117 mila. Ricordiamo che il quorum da raggiungere affinchè l’iniziativa possa essere presa legalmente in considerazione è di 25 mila firme raggiunte in un mese. Oltre al Texas, si è già raggiunto il quorum in metà del tempo richiesto negli stati di Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, North Carolina, Tenessee; sono ad un passo dal quorum (e presumibilmente lo raggiungeranno) gli stati di Arizona, Arkansas, Colorado, Indiana, Kentucky, Michigan, Mississippi, Missouri e South Carolina.
Si profila per la Casa Bianca una bella gatta da pelare, dovendo rispondere ad un così grande numero di cittadini americani (le firme totali stanno per abbattere il muro del milione, sono per l’esattezza 939.898) che hanno manifestato l’espressa volontà di recuperare la sovranità nazionale.
Hearthaware blog

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Veneto indipendente? Si va verso referendum consultivo - LA DIRETTA


Venezia è sicuramente la città più famosa del Veneto
Venezia è sicuramente la città più famosa del Veneto
Il Consiglio si riunirà in una seduta straordinaria per poi stabilire se sia il caso di mettere ai voti la richiesta di un referendum consultivo per far si che la Regione si stacchi dall'Italia.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Corriere della Sera - che ringraziamo.

Roma - L'indipendenza del Veneto approda in Regione. Domani il Consiglio si riunirà in seduta straordinaria per decidere se mettere ai voti la richiesta di indire un referendum consultivo sull'indipendenza della regione cosí come chiesto da Mariangelo Foggiato, di Unione Nord Est.

Per convocare il consiglio erano necessari i due terzi dell'assemblea, obiettivo raggiunto grazie anche al voto favorevole di un consigliere del Pd, Stefano Fracasso, e di Rifondazione Comunista, Pierangelo Pettenò.

Tra alcuni consiglieri che pure hanno votato per la convocazione esiste una preoccupazione: se il referendum, sia pure consultivo, venisse svolto, la Corte dei conti potrebbe chiedere conto delle spese necessarie a realizzare una consultazione il cui responso potrebbe essere fuori dal perimetro della Costituzione.

DIRETTA CONSIGLIO: QUI

Firenze, emergenza maltempo. Renzi a "Porta a Porta"


Ecco com'era Firenze mentre Matteo era a "Porta a Porta"
Firenze allagata













Beppe Grillo deve avergliela tirata. L'altro giorno, il leader del Movimento 5 stelle aveva richiamato Matteo Renzi, impegnato da settimane nella campagna elettorale per le primarie del centrosinistra, al suo dovere: "Renzi farebbe meglio a fare il sindaco, a occuparsi della sua città e dei cittadini che lo hanno votato" aveva avvertito il blogger e comico genovese. Oggi, quelle parole paiono una minaccia, nel giorno in cui una "bomba d'acqua" (così la chiamano in gergo i meteorologi) ha investito la Firenze del sindaco rottamatore, mettendo in ginocchio alcuni quartieri del capoluogo toscano. Strade allagate, mezzi pubblici bloccati o deviati, traffico impazzito, centinaia di chiamate ai vigili del fuoco. A chi abita nella zona vicina al Mugnone è stato chiesto di salire ai piani alti e la zona è stata chiusa al transito.

Renzi a "Porta a Porta" - E il sindaco Renzi dov'era in tutto questo? A Roma, per registrare la puntata di Porta a porta in vista del ballottaggio delle primarie che si svolgerà domenica. Poi la situazione nella sua città è peggiorata, e il rottamatore ha desistito, annunciando il suo ritorno alle 20 per l'unità di crisi. Quindi il sindaco ha parlato della situazione su Twitter, spiegando che "è rientrato l'allarme per il torrente Mugnone". Quindi i complimenti alla Protezione Civile, che ha lavorato bene sulla prevenzione". Per Renzi salta anche la riunione dei volontari della campagna elettorale per le primarie al Palacongressi, che viene coordinata da Roberto Reggi: "Io preferisco restare in Palazzo Vecchio a presiedere l'unità di crisi", ha specificato il sindaco (dopo essere rientrato dalle registrazioni di Porta a porta).

Fiumi in città - Su Firenze sono caduti 50 millimetri di pioggia in 3 ore, e ci sono strade e sottopassi allagati e chiusi. Alcune vie sono diventate veri e propri fiumi. Nella zona di piazza Puccini e  via Tartini la possibile esondazione del torrente Mugnone ha spinto la  Protezione Civile a chiedere ai residenti di recarsi ai piani alti dei  palazzi, in via precauzionale.I vigili del fuoco hanno inviato nella zona di piazza Puccini alcuni mezzi anfibi. In particolare, i vigili urbani sconsigliano di percorrere i viali di circonvallazione, soprattutto verso la zona di Porta al Prato, dove la circolazione è completamente paralizzata. Risultano bloccati i sottopassi di viale Strozzi e della Fortezza da Basso e, più in periferia, quello di via Perfetti Ricasoli e Scandicci di via Arcipressi. Il traffico si è intensificato sui percorsi alternativi. Allagamenti nei sottopassi di via del Gignoro, Viale XI Agosto, piazza Dalmazia e anche in centro, nella zona di via dei Serragli. 

http://www.liberoquotidiano.it/news/1131705/Firenze-in-ginocchio--per-la--bomba-d-acqua---E-Renzi-%C3%A8-assente.html

martedì 27 novembre 2012

PENSIONI: LEGA, TETTO A 3000 EURO PER PENSIONI E VITALIZI


ROMA, 27 NOV. – “Le pensioni erogate da gestioni previdenziali pubbliche e private e i vitalizi percepiti a seguito di incarichi elettivi non potranno superare i 3000 euro netti mensili. I risparmi derivanti dalla presente legge dovranno essere destinati all'innalzamento delle pensioni sociali".
E' quanto prevede un disegno di legge presentato oggi dai senatori della Lega Nord Gianpaolo Vallardi, Sandro Mazzatorta, Roberto Castelli e Luciano Cagnin.

"A nostro avviso questa proposta - spiega Vallardi - è un atto dovuto nei confronti di chi, in questa fase di recessione economica, non riesce ad arrivare a fine mese. Vorrei solo ricordare che il 77% dei pensionati percepisce un assegno inferiore ai 1000 euro mensili. E' una discriminazione intollerabile e una profonda ingiustizia: Monti ha adottato in poco più di un anno di Governo una serie di misure drammatiche per i lavoratori e i pensionati che percepiscono importi medio-bassi. Noi vogliamo invece colpire i burocrati e i dirigenti dello Stato”.

LOMBARDIA: MARONI, PROGRAMMA ALBERTINI NON MI INTERESSA


(ANSA) - PAVIA, 26 NOV - 'Il candidato della LEGA Nord per la Regione Lombardia e' solo Roberto Maroni. Se ne stanno accorgendo tutti? Mi fa piacere': e' quanto ha ribadito lo stesso leader della LEGA Nord, intervenendo a un incontro a Pavia per la presentazione del suo libro 'Il mio Nord. Il sogno dei nuovi barbari'.
Maroni ha poi replicato seccamente a Gabriele Albertini, che rifiuta l'ipotesi di un referendum sull'euro. 'Questo e' il programma di Albertini. Con tutto il rispetto, non mi interessa.
La LEGA Nord ha come candidato Roberto Maroni'.
'Io mi candido - ha aggiunto - con il sostegno della LEGA e con una grande coalizione di liste civiche che condividono il progetto dell'Euroregione', di rafforzare la Lombardia e di guidarla perche' torni ad essere il grande motore dell'Europa.

Posti di lavoro e consenso sociale, come la ‘ndrangheta si sostituisce allo Stato


L'inchiesta che ha svelato gli interssi del clan Bellocco in un'azienda lombarda di call center, racconta soprattutto della voglia di potere dei boss. Scrive il giudice Giuseppe Gennari a proposito della gestione mafiosa della Blue call sr: "“Assumendo persone e procurando lavoro la ‘ndrangheta acquista consenso, dimostrando di essere in grado di fare quello che lo Stato non sa fare”

di  | 26 novembre 2012 su il fatto Quotidiano
Posti di lavoro e consenso sociale, come la ‘ndrangheta si sostituisce allo Stato
Un’azienda da tredici milioni di fatturato l’anno e mille dipendenti. Una società leader nel settore deicall center. Completamente a disposizione della ‘ndrangheta. E’ questo l’ultimo fotogramma scattato dall’inchiesta milanese che sabato scorso ha svelato gli interessi in Lombardia della potente cosca Bellocco di Rosarno. Eppure c’è di più: poche righe a pagina 296 dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Giuseppe Gennari. Scrive il giudice: “Assumendo persone e procurando lavoro la ‘ndrangheta acquista consenso, dimostrando di essere in grado di fare quello che lo Stato non sa fare”. Questo uno degli obiettivi principali che ha spinto il giovane boss Umberto Bellocco a dare la scalata alla Blue call di Cernusco sul Naviglio. Chiamati da Andrea Ruffino, imprenditore lombardo e incensurato, per sollevarlo da vecchi soci scomodi (e mafiosi), gli uomini della Piana entrano, occupano e comandano. Soprattutto il giovane erede del clan che di sé va dicendo: “I miei impegni sono più alti di un sindaco”.
Strumento di potere
Posti di lavoro e voti. “Il passaggio successivo sarebbe stato questo – rivela un investigatore milanese – ma per fortuna li abbiamo fermati prima”. La ‘ndrangheta come un partito che garantisce impieghi e stipendi. Ragiona il gip di Milano: “Controllare una realtà del genere (la Blue call, ndr) vuol dire controllare un notevole indotto lavorativo, di grande interesse soprattutto in questo periodo di difficoltà economiche e occupazionali”. L’obiettivo è chiaro: prendersi aziende in salute da utilizzare come strumento di potere. E non importa che gli assunti, poi, abbiano capacità professionali, ciò che conta è averli a disposizione quando servono. Loro e le loro famiglie. Emilio Fratto è un commercialista e consulente del lavoro (attualmente latitante). Sarà lui a portare Ruffino dai Bellocco. Dopodiché dalla cosca riceverà il compito di gestire la Blue call. Eppure, nonostante questa promozione sul campo, lo stesso Fratto si lamenta di come “con questa gente non si può mai costruire perché (…) pensano che loro sono in quattro e ti portano dieci persone”. Il senso è chiaro: “Se io tolgo le persone perché devo diminuire i costi, non è che posso aggiungere altri costi (…) Se io tolgo delle persone, è perché non mi servono”. La ‘ndrangheta fa il ragionamento opposto: aggiungere persone perché servono ad aumentare il potere sociale del clan.

Boss o imprenditore
Non sarà allora un caso che proprio oggi, durante i primi interrogatori di garanzia nel carcere di Opera, Carlo Antonio Longo, referente delle cosche per il nord Italia, nel corso di dichiarazioni spontanee abbia confessato: “Io faccio l’imprenditore e sotto la mia gestione l’azienda stava andando bene”. Dice di più: racconta di futuri investimenti e soprattutto di nuove assunzioni previste. Naturalmente nessun cenno al suo rapporto con Umberto Bellocco, il giovane e capriccioso principe di Rosarno. Eppure dalle intercettazioni emerge una reverenza singolare verso un ragazzo poco più che ventenne.

Del resto Longo dimostra di conoscere molto bene regole e metodi della ‘ndrangheta. Tanto da rivolgersi in questo modo ad Andrea Ruffino che vuole ostacolare la presa definitiva della sua azienda: “Adesso mi hai rotto i coglioni (…) vaffanculo tu e tutta la razza tua (…) vedi che vengo e ti prendo stasera a casa e ti spacco di botte a te e a tutta la razza tua… pezzo di merda che non sei altro (…) bastardo che non sei altro (…) mi stai facendo fuori di testa e se devo avere qualche problema per te ti faccio pentire pure che sei nato (…) bastardo!”
Agenzia di servizi, la migliore sul mercato
Non c’è che dire per uno che si presenta come imprenditore di successo capace di tenere fissa la barra di un’azienda da mille dipendenti. Ma la ‘ndrangheta è proprio questo: uno specchio a due facce. Da un lato ci sono i boss in doppiopetto che “rappresentano la più efficace agenzia di servizi esistente sul mercato”, capaci di soddisfare le richieste degli imprenditori “dalla necessità di denaro liquido, al desiderio di affrontare il mercato della concorrenza con una marcia in più”. Dall’altro lato, però, c’è la violenza e l’intimidazione. Quella, ad esempio, che usa Longo per cacciare l’ex amministratrice della Blue call. “Se tu vuoi avere un rapporto con me – le dice -, fuori dall’azienda facciamo quello che vuoi, ma non devi mettere più piede là dentro (…) non entrare più” o in alternativa “vieni, chiedi permesso, ti chiama la persona interessata, fai il tuo colloquio e vai via. Non devi gironzolare negli uffici”.

La sconfitta della bella impresa lombarda
Insomma, le aziende, in particolari quelle lombarde (come già fu la Perego strade), non servono per riciclare. Nella Blue call Longo e compagni non ci metteranno un euro. Il loro obiettivo è il potere. Un diamante in più da aggiungere alla loro corona di imperatori. Perché tali si comportano in Calabria, ma anche al nord. E l’ultimo capitolo della storia centenaria dei Bellocco racconta proprio di questo. Di una bella classe imprenditoriale lombarda “che – scrive Gennari – apre le porte alla mafia”. Con le cosche gli imprenditori “bauscia” all’inizio guadagnano, quindi si illudono di cacciare i calabresi con una buona uscita. Ma la ‘ndrangheta non vuole soldi, vuole potere per rinforzare il suo Stato.

Michele Bellocco: dialogo finale
Ecco allora come ragionano due capi di questo mondo a parte. “Stavano facendo una legge – ragiona Michele Bellocco, zio del giovane Umberto – : o ci confiscate i beni, o ci date la galera! Decidete una cosa ce la prendiamo! Poi vuoi la libertà, ti vuoi prendere a libertà, prendetevi la libertà!”. Il boss parla nella casa di Giuseppe Pelle, il capo dei capi della ‘ndrangheta di San Luca. Un appartamento diventato simbolo di potere e “delinquenza”. Laggiù ai piedi dell’Aspromonte andavano tutti: mafiosi e politici, imprenditori e gente dello Stato. Ore e ore di intercettazioni raccontate nell’inchiesta Reale. Prosegue Michele Bellocco: “Volete i beni, lasciateci liberi per farci gli altri” perché “la pagnotta la dobbiamo scippare o in una maniera o in un’altra, che dobbiamo fare!”.


Elezioni/ Sondaggio La7: Effetto primarie per Pd ma anche la Lega sale


Roma, 26 nov. (TMNews) - L'effetto primarie porta il Pd al 30,3% e Matteo Renzi al primo posto nella classifica della premiership con il 16% dei consensi rispetto a Mario Monti fermo al 15%. E' quanto emerge dal sondaggio sulle intenzioni di voto alla Camera elaborato da Emg e diffuso questa sera nel corso del TgLa7 diretto da Enrico Mentana.
Le rilevazioni indicano poi il Movimento 5 Stelle in lieve ascesa con il 17,3%, seguito dal Pdl al 16,4%. Positivi i dati della Lega Nord, che salirebbe al 6,8%. E di Sel che raggiungerebbe il 6,1%. Crolli per l'Udc, che scenderebbe al 4% e per l'Idv che sarebbe al 2,1%, perdendo lo 0,7%. Sempre alta l'astensione al 32,8%, con gli indecisi al 9,6% e le schede bianche al 2,1%. Cala dell'1% rispetto la scorsa settimana la fiducia in Mario Monti che scende al 45%. Quanto agli altri partiti, Fli avrebbe il 2%, la Destra sarebbe all'1,9%, la Federazione della sinistra otterrebbe il 2,4%. Mentre Ecologisti Verdi e Reti civiche resterebbero stabili all'1,4%. Psi si conferma all'1,2%, Lista Bonino-Pannella sarebbe allo 0,7% e Fermare il declino avrebbe di nuovo lo 0,6%. Primo test invece per la Lista Montezemolo-Italia Civica che otterrebbe il 2,8%.
Per la classifica della premiership, il sondaggio diffuso dal TgLa7 di Mentana rileva che dopo Renzi (16%) e Monti (15%), il 13% degli italiani preferirebbe come Premier Pier Luigi Bersani, seguito da Angelino Alfano con l'8%. Silvio Berlusconi e Nichi Vendola avrebbero a pari merito il 7% dei consensi, mentre Beppe Grillo avrebbe il 6%. Infine, Luca Cordero di Montezemolo e Roberto Maroni sarebbero preferiti dal 3%; Antonio Di Pietro dal 2% e Pier Ferdinando Casini, Gianfranco Fini, Oscar Giannino ed Emma Marcegaglia avrebbero l'1% dei voti ciascuno. Il 5% non indica nessuno di questi nomi e l'11% non esprime alcuna preferenza.

Lega Nord: Zaia, Tosi sa che deve ricompattare Liga veneta

(ASCA) - Venezia, 27 nov - ''Il segretario nazionale Flavio Tosi si da' molto da fare e sa che il suo obiettivo principale e' quello di ricompattare il movimento che, come la sua elezione ha certificato, si e' diviso in due''. Luca Zaia, governatore del Veneto, ricorda a Tosi l'urgenza di serrare le fila tra le due anime della Liga Veneta, che ''sono ancora divise''. Positivo il giudizio anche sull'azione del segretario federale Roberto Maroni per aver promosso, tra l'altro, ''maggiore coinvolgimento'' all'interno della Lega Nord, ed anche ''maggiore trasparenza'', facendo riscoprire ai militanti una ''nuova passione''.

Lombardia: Albertini apre a Lega Nord ma solo su macroregione


(ASCA) - Milano, 26 nov - Si' alla creazione di una macroregione del Nord ma no al referendum lanciato dalla Lega Nord sull'Europa e l'euro. Sono questi due dei ''obiettivi irrinunciabili'' contenuti del programma di 'Movimento Lombardia Civica'', la lista civica che sostiene la candidatura di Gabriele Albertini alle prossime elezioni regionali lombarde.

L'ex sindaco di Milano sembra aprire al Carroccio quando inserisce in cima alla scaletta delle priorita' del suo programma ''l'approvazione da parte del Consiglio Regionale Lombardo, entro il secondo mese dal suo insediamento, di una proposta di legge per la creazione di una macroregione del Nord dotata di ampia autonomia''. Albertini pone pero' tra gli altri punti irrinunciabili ''l'abbandono da parte della Lega Nord della proposta di legge popolare per la promozione di un referendum popolare sull'Europa e sull'Euro da abbinare alle prossime elezioni politiche''. Per l'ex sindaco di Milano, infatti, ''l'adozione di una moneta nazionale e' lo strumento piu' inefficace per affrontare la crisi fiscale degli Stati e la crisi economica'' ed ''e' inoltre in profondo contrasto con l'euroregione che proponiamo al primo dei nostri punti irrinunciabili''.

Albertini insiste parecchio anche sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali, altro punto di possibile tensione con il Carroccio: ''Secondo il piu' recente studio sulle partecipate dai Comuni si desume che quando una societa' e' partecipata anche da soci privati e' piu' efficiente. E poiche' la Lombardia e' il territorio con la maggiore presenza di societa' partecipate dai Comuni (923 societa'), e' dalla Lombardia che deve partire l'apertura alla concorrenza e al mercato di questo importante comparto economico''.

Albertini e la Lega Nord sono su sponde opposte anche per quanto riguarda le province. L'ex sindaco di Milano auspica infatti ''la definitiva approvazione da parte delle Camere entro il 20 dicembre del decreto legge sul riordino delle province'' perche' la prospettiva e' quella ''della soppressione dell'ente amministrativo''.

lunedì 26 novembre 2012

Italia: OK ad altri 14mila immigrati, decreto del presidente del consiglio


26 nov – Saranno 13.850 i nuovi lavoratori stranieri ammessi in Italia. Ma si tratterà di autonomi o di persone in possesso di un permesso di soggiorno di altro titolo da convertire in lavoro subordinato. Lo stabilisce il decreto del presidente del Consiglio pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

In particolare, 2.000 ingressi saranno di imprenditori, liberi professionisti, artisti, mentre 11.750 quote sono riservate alle conversioni. rgcom

LOMBARDIA: SALVINI, 15-16/12 GAZEBO LEGA PER SOSTEGNO MARONI

(ANSA) - MILANO, 25 NOV - Dopo la due giorni di 'primarie' ai gazebo che nel mese di ottobre hanno deciso la candidatura di Roberto Maroni alla presidenza della Regione Lombardia, 'il 15 e 16 dicembre i gazebo della lega torneranno in duemila piazze in Lombar
dia per lanciare la candidatura e il programma' del leader del carroccio aspirante governatore. Lo fa sapere il segretario della lega lombarda Matteo Salvini, nel giorno in cui le primarie del centrosinistra stanno riscuotendo una massiccia partecipazione. 'La partecipazione dei cittadini - ha osservato in proposito Salvini - e' sempre una buona notizia'.