domenica 17 aprile 2011

IMMIGRATI: ITALIA PROTESTA, PARIGI, STOP TRENI TEMPORANEO

18:28 17 APR 2011

(AGI) - Parigi, 17 apr. - Non c'e' alcuna modifica nella politica dell'immigrazione del governo di Parigi e il blocco dei treni che si recano in Francia non dovrebbe durare a lungo.
Lo dicono fonti del ministero dell'Interno a Parigi. Secondo un funzionario dello staff del ministro, Claude Gueant, la decisione e' esclusivamente legata alla protesta organizzata a Ventimiglia. "Non c'e' alcun cambiamento" nella politica per l'immigrazione rispetto all'incontro che c'e' stato dieci giorni fa, a Milano, tra il ministro dell'Interno, Roberto Maroni e il collega francese. "Ma i manifestanti non avevano richiesto la necessaria autorizzazione alla prefettura di Nizza. Non credo, comunque, che il blocco dei treni duri a lungo".

La comunicazione arriva dopo la ferma protesta del governo italiano alla decisione delle autorita' francesi di bloccare i treni provenienti da Ventimiglia, una misura considerata "illegittima". Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha dato "immediate istruzioni all'ambasciatore d'Italia a Parigi di svolgere un passo diplomatico presso le autorita' francesi per esprimere la ferma protesta del governo italiano e per chiedere chiarimenti per le sopraindicate misure che appaiono illegittime e in chiara violazione con i generali principi europei". Conclude la nota: "E' stato altresi' sollecitato il consolato a Nizza ad attivare contatti immediati con le autorita' locali e ottenere chiarimenti al riguardo".

OCCUPATI I BINARI DI VENTIMIGLIA

Al grido di "liberte'" centinaia di manifestanti bloccati da questa mattina a Ventimiglia, con l'intento di raggiungere la Francia ed accompagnare i profughi alla frontiera, hanno appena occupato la linea ferrata spostandosi in gruppo sui binari in direzione della Francia. I manifestanti si sono fermati in prossimita' di un vicino passaggio a livello e stanno decidendo sul da farsi. Non e' ancora ben chiaro se vogliano raggiungere a piedi il confine con la Francia oppure se fermarsi per un sit-in di protesta. "Restiamo umani". Adotta il motto del volontario Vittorio Arrigoni, recentemente ucciso a Gaza, in missione umanitaria, lo slogan degli oltre 250 tra manifestanti e profughi tunisini fermi da questa mattina alla stazione ferroviaria di Ventimiglia, cercando di convincere il nutrito contingente delle forze dell'ordine a lasciare libero il passaggio per recarsi in Francia, manifestando il diritto alla liberta' di circolazione dei profughi in Europa. Uno sbarramento di poliziotti, carabinieri e finanzieri in tenuta antisommossa blocca infatti l'accesso al centro di Ventimiglia e mantiene 'blindato' il Consolato francese. Diversi attivisti dei centri sociali di Veneto, Emilia-Romagna e Liguria, a turno raccontano le proprie esperienze umanitarie in Nord Africa, chiedendo l'apertura delle frontiere anche in Europa. Tra gli altri slogan usati dai manifestanti c'e' anche "la nostra Europa non ha confini, siamo tutti clandestini".

"Siamo qui all'interno di una campagna che si chiama wellcome - afferma Manila Ricci, del laboratorio Paz di Rimini - una campagna che nasce a partire dall'emergenza che e' stata creata dal governo italiano rispetto all'arrivo dei migranti dalla Tunisia. Siamo stati a Lampedusa una decina di giorni ed abbiamo monitorato e raccontato quello che stava avvenendo, ovvero la non accoglienza (da parte dell'Europa, ndr) ma anche la costruzione di un pino di emergenza e di costruzione mediatica totalmente inefficiente rispetto, ad esempio, a quanto sta accadendo in Tunisia, con i profughi che stanno arrivando dalla Libia, che sono 200mila, e la Tunisia, nonostante tutto, e' sta in grado di dare un'accoglienza efficiente. Oggi siamo qui con lo stesso spirito, per dire che non esistono confini nella nostra Europa e vogliamo che alle persone siano riconosciuti gli stessi diritti umani contenuti nella Convenzione dei diritti dell'uomo".

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