domenica 30 settembre 2012

Maroni - Obiettivo Regionali 2015: Primo partito del Nord


30 sett. - Roberto Maroni: "l'obiettivo cruciale della Lega non sono tanto le politiche del 2013, quanto le regionali del 2015".
Per quella data il Carroccio vuole vincere in Lombardia, Veneto e Piemonte per diventare il primo partito del Nord
"Perché un conto sono gli accordi, le alleanze e le solite mediazioni a Roma - ha detto Maroni ribadendo che alle politiche preferisce la corsa solitaria - Ma diventare il primo partito del Nord cambia tutto. A quel punto ci dovranno ascoltare per forza, non potranno fare più niente senza di noi".
E considerato che per Maroni 7 persone su 10 in Lombardia "ritengono che il Nord è discriminato rispetto al Sud", ecco un potenziale bacino elettorale vicino al 70% al quale il Carroccio vuole puntare.
"E' questo il lavoro da fare", ha detto Maroni.

Dichiarazioni al Congresso Lega Nord Prov. Varese.

Lega Nord: Roberto Maroni convince. Ecco le voci e i pareri di chi c'era


Lega Nord: Roberto Maroni convince
Il segretario della Lega Nord Roberto Maroni durante gli Stati Generali Lega Nord al Lingotto, 
La parola d’ordine del nuovo corso della Lega Nord targatoRoberto Maroni è concretezza. Lo ripetono in coro i tanti militanti che hanno deciso di prendere parte agli Stati generali del Nord, in corso di svolgimento in questi giorni al Lingotto di Torino, l’ex casa della Fiat. Per un weekend, il popolo verde ha messo da parte le bandiere e gli striscioni per confrontarsi sui temi caldi del quotidiano.
Maroni ha tracciato le linee guida del domani della Lega, 12 punti per far partire “la rivoluzione”, 12 idee per raggiungere l’obiettivo politico di “diventare il primo partito in tutte le regioni del Nord”. Applausi su applausi. La base della Lega è con lui e lo sottolinea con parole che definiscono i contorni di un movimento che ha voglia di crescere e di fare bene, anzi, meglio di quanto non sia riuscito a fare negli ultimi anni.

Lega Nord, il manifesto per ripartire

TORINO - Dodici progetti per far partire ''la rivoluzione''. Dodici idee per raggiungere l'obiettivo politico di ''diventare il primo partito in tutte le regioni del Nord''. Roberto Maroni lancia la Lega Nord nel futuro con un manifesto in dodici punti (''erano previsti dieci, ma dal confronto sono uscite tante idee''), risultato della due giorni di dibattito agli Stati generali del Nord al Lingotto di Torino. ''E' un segno di novità ma di continuità con la nostra storia gloriosa''. In platea ad ascoltare il segretario del Carroccio arriva anche Umberto Bossi. 
''Il governo Monti sta aggravando crisi invece che risolverla, noi vogliamo essere il sindacato del territorio, il punto di riferimento'' esordisce Maroni, che poi illustra i progetti. Primo punto, costituire l'Euroregione del Nord, costituzionalmente autodeterminata. Secondo, trattenere a livello regionale il 75 per cento delle imposte pagate dai cittadini e alle imprese. ''Solidali si', ma non fessi'' sottolinea Maroni. Il segretario chiede poi di smettere con ''l'accanimento terapeutico sulle imprese decotte, in particolare del Sud''. Stop dunque ai sussidi alle imprese senza futuro (circa 30 miliardi di euro), ''per incentivare innovazione, export e ricerca''. E di introdurre, invece, ''una fiscalità di vantaggio per le imprese del nord, per contrastare la delocalizzazione delle imprese''. Bisogna, dice Maroni, ''commissariare le banche che non sostengono imprese produttive del nord nell'accesso al credito. Come e' successo alla Royal Bank of Scotland''. E poi ''tagliare subito un milione di dipendenti pubblici delle regioni non virtuose''. L'assunto e': ''meno stato, meno sprechi, più federalismo''. 
Il Carroccio auspica anche di ''azzerare le burocrazia'' - ''che per prima cosa vuol dire rispetto rigoroso dei termini di pagamento del pubblico nei confronti delle imprese'' -, realizzare infrastrutture globali ''con appalti a chilometri zero'', ''favorendo cioe' il lavoro delle imprese del territorio''. Uno sguardo ai giovani: ''zero Irpef per chi assume under 35 per i primi tre anni di lavoro, azzerando il carico fiscale per i giovani''. Maroni attacca: ''Fornero non e'capace, deve cambiare mestiere''. 
Sul lavoro il leader leghista aggiunge altre due proposte: realizzare un ''modello Nord'', passando ''da contratti collettivi nazionali ai contratti territoriali, dove prevale il merito, e riformare il sistema pensionistico su base regionale''. E poi ''recuperare l'efficienza della scuola'', introducendo ''un nuovo sistema scolastico su base regionale, collegato al mondo delle imprese''. Ultima battaglia: la politica ''a costo zero''. Tre le ricette: drastico taglio ai costo della politica, dimezzare il numero dei parlamentare, ridurre i consiglieri regionali attraverso le  le macroregioni e creare il Senato federale a costo zero. ''La rivoluzione parte dal Nord, solo da qui può partire'' chiosa Maroni. 


12 PROGETTI CONCRETI PER FAR RIPARTIRE IL NORD:
1. L’EUROREGIONE NORD: LOCOMOTIVA PER L’EUROPA DELLE REGIONI
Istituire l’Euroregione Nord, costituzionalmente autodeterminata, che definisce le proprie politiche e opera con regole certe per rilanciare efficienza e sviluppo 
 2. LA RICCHEZZA DEL NORD DEVE FAR CRESCERE IL NORD

 Trattenere a livello regionale il 75% delle tasse pagate dai cittadini e dalle imprese dell’Euroregione per investire nello sviluppo
3. NO ALL’ACCANIMENTO TERAPEUTICO SULLE IMPRESE DECOTTE
Eliminare i sussidi alle imprese senza futuro per incentivare l’innovazione, le esportazioni e la ricerca
4. IMPRESE PIÙ FORTI NEL NORD
Introdurre subito una fiscalità di vantaggio per i territori del Nord, per contrastare la delocalizzazione delle imprese
5.PER IL NORD SOLO BANCHE VERE 
Commissariare le banche che non sostengono le imprese produttive del Nord nell’accesso al credito
6. MENO STATO, MENO SPRECHI, PIÙ FEDERALISMO
Tagliare un milione di dipendenti pubblici delle regioni non virtuose, in base al rapporto con il Pil regionale e con il numero di abitanti
7. BUROCRAZIA ZERO
Azzerare la burocrazia significa prima di tutto rispetto rigoroso dei termini di pagamento da parte del pubblico
8. NUOVE INFRASTRUTTURE GLOBALI 
Realizzare infrastrutture integrate attraverso regole semplici, tempi certi e appalti a KM Zero, assicurando il libero accesso alle reti infrastrutturali a  tutti gli operatori: dai treni alla banda larga
9. PIU’ FUTURO PER I GIOVANI
Dare futuro ai giovani: zero IRPEF per l’assunzione di giovani sotto i 35 anni per i primi tre anni di lavoro
10. LAVORO E PREVIDENZA: MODELLO NORD
Passare da contratti collettivi nazionali a contratti territoriali e riformare il sistema pensionistico su base regionale
11. ALTA VELOCITA’ DALLA SCUOLA AL LAVORO
Introdurre un nuovo sistema scolastico su base regionale, collegato al mondo delle imprese, che premi economicamente il merito e si basi sulla valutazione degli insegnanti anche da parte dei cittadini
12. POLITICA A COSTO ZERO
Drastico taglio ai  costi della politica: 
- Dimezzare i parlamentari 
- Ridurre i consiglieri regionali con le macroregioni
- Senato federale a costo zero

giovedì 27 settembre 2012

CALDEROLI - LEGGE ELETTORALE: “MARTEDI' PRESENTERO' UNA PROPOSTA DI MEDIAZIONE. LEGA VUOL CAMBIARE LEGGE ELETTORALE MA VUOLE CHE SI CAMBI IN MEGLIO, NON IN PEGGIO COME VORREBBERO TALUNI...”


“A fronte dell’ennesima fumata nera, in prima commissione al Senato, sulla legge elettorale e a fronte dell’ormai acclarata indisponibilità del Pd e Pdl a smuoversi dalle rispettive posizioni sulla materia, martedì presenterò formalmente una proposta di principi - già anticipata a voce in commissione - che possa recepire le diverse esigenze espresse dalle due maggiori forze presenti in Parlamento, superare le attuali distanze tra le varie proposte finora presentate, ma anche dare le dovute risposte alle esigenze dei cittadini, ovvero la possibilità da parte dell’elettore di scegliere il proprio candidato alla Camera e al Senato, di scelta del candidato leader e del suo programma di Governo, della garanzia di governabilità e di sapere chi guiderà il Paese dopo lo scrutinio.

La Lega Nord, facendo un passo indietro rispetto alla sua proposta originale, con questa proposta di mediazione dimostra la buona volontà e la disponibilità a cambiare la legge elettorale, ma a condizione che la si cambi in meglio e non in peggio come taluni vorrebbero fare.”

Lo afferma il sen. Roberto Calderoli, Responsabile Organizzativo Federale e Responsabile del Territorio per la Lega Nord.

Francia, saranno espulsi ”predicatori d’odio e fondamentalisti”

(ASCA-AFP) – Strasburgo, 27 set – La Francia ”espellera’, con profonda intransigenza, chi si dichiara dell’Islam e rappresenta una grave minaccia all’ordine pubblico non rispettando le tradizioni laiche del paese”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno francese, Manuel Valls, parlando a Strasburgo in occasione dell’inaugurazione della Grande Moschea. ”I predicatori di odio e i fondamentalisti – ha aggiunto – non possono stare in Francia. Chi sfida le nostre leggi e vuole attaccare le fondamenta della nostra societa’ non puo’ restare qui”.

FUGATTI (LN), PROPOSTA DELLA LEGA PER ABOLIZIONE DELL’IMU


“Per rispondere con i fatti alle chiacchiere degli altri partiti, la Lega Nord ha inserito l’abolizione dell’Imu negli gli emendamenti presentati alla delega fiscale in discussione alla Camera. Adesso vedremo chi veramente vuole eliminare la tassa sulla casa introdotta dal governo Monti e votata dalla maggioranza e chi, invece, sfrutta questo slogan come spot elettorale”.

Lo dichiara il vicecapogruppo della Lega Nord alla Camera, Maurizio Fugatti.

“Nelle proposte della Lega Nord c’è anche la riduzione dell’Irap per le piccole imprese, sgravi fiscali alle banche che svolgono tradizionale attività di credito alle aziende e non quella speculativa e la revisione delle accise sugli idrocarburi con automatica compensazione dell’Iva per contenere il prezzo al consumo. Proposte concrete, per far ripartire l’economia, su cui ci confronteremo con il mondo politico e imprenditoriale agli Stati generali del Nord”.

Lega Nord: Maroni, non abbiamo ancora sciolto riserva su Politiche


Lega Nord: Maroni, non abbiamo ancora sciolto riserva su Politiche
(ASCA) - Roma, 26 set - ''Non abbiamo ancora sciolto la riserva sulla nostra partecipazione alle elezioni politiche, per noi e' importante stravincere alle regionali, leggiamo le politiche solo in quella prospettiva''. Lo dichiara Roberto Maroni, segretario della Lega Nord, in un'intervista a Panorama da domani in edicola.

Quanto alla sua candidatura a premier, Maroni afferma che ''lo decidera' la Lega nel congresso di febbraio'' mentre su quella di Umberto Bossi, visto che le liste dovranno essere presentate entro il 7 marzo, si decidera' il 6 marzo. Dopo aver criticato l'atteggiamento di Renata Polverini (''doveva dimettersi immediatamente '') e del presidente della Lombardia Roberto Formigoni (''ha commesso leggerezze imperdonabili''), Maroni apre un canale verso il Pdl ''a patto che Alfano non faccia come Bersani, e cioe' non copra lo scandalo, ma fondi un partito nuovo modello Lega, una federazione di movimenti del partito della liberta'''.

Il segretario della Lega preannuncia a Panorama i sei nomi di giovani che vuole buttare subito nella mischia per preparare, oltre che con Luca Zaia, Roberto Cota e Flavio Tosi, la nuova classe dirigente della Lega. E sul Sinpa, il sindacato padano guidato da Rosi Mauro, afferma: ''Sono pronto a vendere la sede, non mi interessa''.

Lega/ Da oggi a domenica kermesse a Torino, con Maroni e Bossi.


Fara' da cornice agli 'Stati generali del Nord'


      INFOPHOTO
Torino, 27 set. (TMNews) - Verra' inaugurata oggi al Lingotto e fara' da cornice agli 'Stati generali del Nord' (28-29 settembre) voluti da Roberto Maroni a Torino. E' la festa nazionale della Lega Nord Piemont.

Tra gli ospiti attesi al Lingotto, davanti all'Oval, oltre al segretario federale Roberto Maroni, che terra' una colazione sabato mattina alle 7.30, anche il presidente Umberto Bossi, che assieme a Maroni e Roberto Cota chiudera' la quattro giorni domenica sera.

A presentare l'iniziativa ieri a Torino e' stato Roberto Cota, secondo cui quella della Lega Nord "sara' una quattro giorni molto importante, anche per puntualizzare e approfondire alcuni temi. Si parlera' di Fiat, ma anche di quel tessuto produttivo di piccole e medie imprese per le quali non ci sono a livello nazionale politiche idonee per attrezzarsi in vista della ripresa".

FEDERALISMO/CASINI: STUCCHI (LN), UN BUCO NELL'ACQUA E' LA POLITICA ASSISTENZIALE DELL'UDC


Roma, 27 settembre - " I guai di oggi sono le conseguenze della miopia politica di quanti, a cominciare dall'Udc di Casini, hanno sempre tirato il freno sul motore delle riforme promosse dalla Lega Nord". 

Così in una nota il vice segretario federale e deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi, che aggiunge: 

"Casini e i suoi compagni di partito hanno sempre ciurlato nel manico del becero assistenzialismo, perché grazie a questo hanno sempre preso i loro voti, soprattutto al sud, ma anche del centralismo romano, linfa vitale per il loro sistema di potere. Il vero buco nell'acqua, quindi, lo hanno fatto loro e non il federalismo fiscale promosso dalla Lega Nord. Le posizioni di Casini, che vorrebbe continuare a togliere dalle tasche dei cittadini quel poco che è loro rimasto per mantenere un apparato inefficiente e centralista, costituiscono un motivo in più per portare avanti le battaglie della Lega. A cominciare - continua l'esponente del Carroccio - dalla costituzione della Macroregione del Nord, che ha nell'esclusività delle competenze, nel gettito fiscale (il 75 per cento delle tasse pagate dai residenti) e nella responsabilità piena di chi governa, i suoi punti di forza. Si tratta - conclude Stucchi - di una risposta concreta alle istanze del Nord, che vuole essere artefice del proprio destino, ma anche di un'opportunità per il Paese che altrimenti resterebbe nelle mani di Casini e di quanti, come lui, lo affonderebbero irreparabilmente".

Lega: Conferenza stampa 3 proposte di riforma costituzionale

Roma, 27 set. (TMNews) - Alle ore 10,30 presso la Sala Nassirya del Senato della Repubblica si svolgerà una conferenza stampa della Lega Nord sulle tre proposte di riforma costituzionale: referendum sull'Euro, "per una nuova Europa dei Popoli e delle Regioni e per l'adesione all'area Euro limitata ai territori che rispettano il pareggio di bilancio". Possibilità di referendumk sulla Ue, mediante l' "ontroduzione del principio di ammissibilita' per i referendum abrogativi sulle leggi tributarie e di ratifica dei trattati internazionali"). Previsione di un referendum sulla nascita della Macroregione del Nord, grazie a "modifiche dell'articolo 116, 117 e 119 della costituzione: attribuzione di ulteriori forme e condizioni di autonomia alle Regioni, istituzione delle Comunita' Autonome attraverso referendum popolare". Le tre proposte di revisione costituzionale saranno illustrate dalll'ex ministro Roberto Calderoli. In occasione degli Stati Generali del Nord che si aprono domani al Lingotto di Torino, la Lega inizierà la raccolta firme sulle proposte che saranno illsutrate oggi.

mercoledì 26 settembre 2012

CALDEROLI - FEDERALISMO: “E' SOLUZIONE AI PROBLEMI ED EVITEREBBE EMERGERE DI NUOVE SITUAZIONI SCANDALOSE”


"Il problema per il Mezzogiorno non sono i dati negativi illustrati dallo Svimez ma organi come lo Svimez stesso, un istituto che avrebbe dovuto promuovere lo sviluppo industriale del Mezzogiorno, ma se questi numeri sono i risultati della loro politica allora sono propri i ‘baracconi’ come lo Svimez che hanno affossato il Mezzogiorno.
E ricordo che più volte, sempre osteggiato e ostacolato, ho proposto la soppressione del prototipo di questi tipo di enti inutili.
Ma non è una questione di istituti o di enti, è la mentalità che è da cambiare nel mezzogiorno.
Continuo a ritenere che il Federalismo avrebbe potuto essere la soluzione del problema e invece taluni, come Bersani, lo accusano di essere il problema.
Caro Bersani siete tu e i tuoi compagni di merende del Pd, Pdl, Udc e Fli ecc ecc che avete impedito, attraverso il governo Monti, l’applicazione dei costi standard nelle regioni e negli enti locali, cosa che avrebbe già impedito e lo impedirebbe per il futuro, il verificarsi delle situazioni scandalose che stanno emergendo in questi giorni."

Lo afferma il sen. Roberto Calderoli, Responsabile Organizzativo Federale e Responsabile del Territorio per la Lega Nord.

LEGA: MARONI "RIFACCIO PARTITO E POI ME NE VADO"


Intervista domani su Panorama.

"L'obiettivo per me sono le elezioni regionali del 2015, data di scadenza del mio mandato di segretario: dopo di che, passo la mano". Lo dichiara Roberto Maroni leader della Lega Nord, in un'intervista a Panorama da domani in edicola. Alla vigilia degli stati generali della Lega al Lingotto (il 26 e il 27

settembre), Maroni affronta con il settimanale il futuro del movimento. "Non abbiamo ancora sciolto la riserva sulla nostra partecipazione alle elezioni politiche, per noi e' importante stravincere alle regionali, leggiamo le politiche solo in quella prospettiva". Sara' lui l'eventuale candidato premier?
"Lo decidera' la Lega nel congresso di febbraio" ha risposto Maroni, aggiungendo che sulla candidatura di Umberto Bossi, visto che le liste dovranno essere presentate entro il 7 marzo, si decidera' il 6 marzo. Dopo aver criticato l'atteggiamento di Renata Polverini ("doveva dimettersi immediatamente ") e del presidente della Lombardia Roberto Formigoni ("ha commesso leggerezze imperdonabili"), Maroni ha aperto un canale verso il Pdl "a patto che Alfano non faccia come Bersani, e cioe' non copra lo scandalo, ma fondi un partito nuovo modello Lega, una federazione di movimenti del partito della
liberta'". Il segretario della Lega ha preannunciato a Panorama i sei nomi di giovani che vuole buttare subito nella mischia per preparare, oltre che con Luca Zaia, Roberto Cota e Flavio Tosi, la nuova classe dirigente della Lega. E sul Sinpa, il sindacato padano guidato da Rosi Mauro, ha detto: "Sono pronto a vendere la sede, non mi interessa".

STUCCHI (LN), BERSANI NOSTALGICO DI ROMA CAPUT MUNDI


“Il segretario Pier Luigi Bersani chiede di rivedere la riforma del titolo V della Costituzione voluta dal suo centrosinistra nel 2001, e approvata alla Camera con quattro voti di scarto, forse perché ritiene che si possano risolvere tutti i guai del Paese tornando a Roma caput mundi”.

Lo dichiara il deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi, vice segretario federale. 

“Mi spiace contraddire il nostalgico Bersani, ma un eventuale revisione del titolo V non dovrà portare ulteriori poteri nei palazzi romani, certamente non fulgidi esempi di onestà ed efficienza, ma andare nella direzione opposta. Prevedendo cioè una vera riforma federale, che trasferendo importanti competenze a livello locale responsabilizzi gli amministratori attraverso un adeguato sistema di controlli sulla gestione e sull’utilizzo dei fondi pubblici, nel segno della massima trasparenza e con la partecipazione attiva dei cittadini. Infine Bersani dovrebbe capire che il modello a cui ispirarsi per avere una corretta gestione della spesa pubblica è quello delle grandi democrazie occidentali federali situate a Nord, e non quello centralista in uso più a Sud e probabilmente rimpianto dalla nostrana Magna Grecia”.

Maroni: "Il Federalismo che chiede la Lega è ben altra cosa da quella che intende Bersani"

Bersani sostiene che il federalismo ha fallito perché la riforma costituzionale del Titolo V (voluta dalla sinistra nel 2000) non funziona. Dice anche che nella gestione dei soldi pubblici delle Regioni bisogna introdurre il criterio dei “costi standard”, che garantisce trasparenza e risparmi di spesa. Infine invoca l’introduzione di una “Camera delle Regioni” per regolare i rapporti tra Stato e mondo delle Autonomie. Sono d’accordo con Bersani: il fatto singolare, però, è che è Bersani a non essere d’accordo con quanto la sinistra ha fatto negli ultimi 10 anni. Vediamo dove Bersani toppa: 1) sul federalismo Bersani dà ragione alla Lega, che all’epoca aveva contestato la riformicchia del Titolo V proprio perché (come è ormai sotto gli occhi di tutti) non poteva funzionare. Il federalismo che la Lega chiede è ben altra cosa, supera l’attuale regionalismo inefficiente e sprecone perché si basa sul concetto di MACROREGIONE: un’area vasta con competenze esclusive, gettito fiscale certo (non inferiore al 75% delle tasse pagate dai residenti) e responsabilità piena di chi governa. 

DEF: LEGA, L'EFFETTO DEL SALVA-ITALIA? IL DISASTRO DEI CONTI PUBBLICI

ROMA, 26 SET - ''L'effetto del 'salva-Italia'? Il disastro dei conti pubblici''. Netta e' la Lega Nord, con Massimo Garavaglia, responsabile Dipartimento Fisco, Finanze ed Enti Locali sul documento di economia e finanza con l'ultima nota di aggiorn
amento del governo. ''I professori smentiscono i professori - e' l'appunto di Garavaglia - e purtroppo le previsioni fatte da Monti dopo il cosiddetto 'salva-italia' si sono rivelate completamente errate. La manovra che doveva salvare i conti pubblici prevedeva - spiega il parlamentare della Lega - che alla fine di quest'anno si arrivasse ad avere un buco tra entrate e uscite di 27 miliardi. Invece, in realta', certificata dalla nota di aggiornamento dello stesso governo, viene fuori un buco di 41 miliardi di euro''. Per il 2013, aggiunge Garavaglia, l'anno del famoso ipotetico pareggio ''si passa dai -8 miliardi previsti a -25. Vedremo poi quanto sara' in realta'''. Due considerazioni. La prima, ''possibile che un governo di 'super-tecnici' possa sbagliare le previsioni cosi' grossolanamente ?'', La seconda, ''l'aumento del buco e' dovuto sostanzialmente al calo delle entrate -18 miliardi''. Possibile, si chiede il senatore Garavaglia ''che i professori non erano in grado di prevedere l'effetto di un abnorme aumento di tassazione (45 mld) in termini di calo di pil e quindi poi di calo di entrate ? Inoltre, per quanto riguarda invece la sbandierata spending-review rileviamo che la spesa nel 2012 aumenta rispetto al 2011 di 7 miliardi, di cui solo 2 di maggiori interessi''. Conclude la Lega Nord: ''l'effetto del 'salva-Italia' e' stato nessun taglio di spesa, maggiori interessi e un incremento enorme di tassazione che ha depresso i consumi e minato la competitivita' del sistema industriale''.

martedì 25 settembre 2012

LEGA: PRESENTATE MOZIONI PER 'MACROREGIONE', SFIDA AL NORD

(ANSA) - MILANO, 25 SET - E' stata presentata questa mattina, simultaneamente nei 'Consigli regionali del Nord', la mozione con cui la Lega formalizza il suo progetto di una 'euroregione' o 'macroregione' settentrionale, che attraverso una legge costituzionale di iniziativa po...
polare consenta la federazione di due o piu' Regioni con la possibilita' di ottenere un sistema fiscale autonomo (il 75% del gettito fiscale del territorio resterebbe al territorio).
Questa forma di Comunita' autonoma, viene spiegato nel documento del Carroccio, 'non dovra' prevedere oneri aggiuntivi per la finanza pubblica', mentre le leggi istitutive della aggregazione fra Regioni devono essere 'sempre sottoposte a referendum in tutte le Regioni costituenti le Comunita', al fine di legittimare una chiara volonta' popolare in merito a questo importante progetto politico ed istituzionale' L'iniziativa, diversa da quella di una macroregione del nord promossa dal presidente lombardo Roberto Formigoni (che, per esempio, non prevede modifiche alla Costituzione) era stata gia' illustrata nelle scorse settimane dal segretario federale della Lega, Roberto MARONI: da oggi via Bellerio chiede un sostegno formale dei Consigli regionali in cui e' rappresentata, a partire da quelli di Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.

E' ora di far sentire la rabbia e le ragioni del Nord.



Le cronache di politica ci portano a conoscenza che oltralpe e oltre manica, in Catalunya e in Scozia, si sono svolte manifestazioni indipendentiste: stimata in 1,5/2 milioni di persone quella di Barcellona (nella foto), alimentata anche dalla crisi che ha colpito la regione più ricca della penisola iberica, meno unità invece per quella di Edimburgo.
In molti di noi qui al Nord Italia, ci stiamo chiedendo non sia arrivato il momento che gli indipendentisti, gli autonomisti e i federalisti facciano sentire in egual misura dei concittadini europei, la loro indignazione e la loro protesta. Tutti insieme in un corteo, in una manifestazione contro questo governo che sta aggravando le condizioni economiche degli italiani. Indipendentemente dall'appartenenza politica, un unica grande manifestazione per dire BASTA al centralismo di Roma.
Credo che i tempi siano maturi . E' ora che i cittadini del Nord, che sono vessati e tartassati dal punto di vista economico, colgano l'imput arrivato da Barcellona e Edimburgo, per cambiare un paese ormai destinato a non sopravvivere. E' ora che piemontesi, lombardi veneti emiliani e altri, mettano da parte l'appartenenza politica per dare forza alle ragioni del Nord, con tutto quello che una manifestazioni di grande portata, potrà scatenare politicamente.
Basta torpore, basta dormire, basta lasciarsi prendere dalla rassegnazione. E' ora di muoverci! E' ora di far sentire la rabbia e le ragioni del Nord.
E.G.


Rai, Caparini, Chiederemo ai cittadini di abolire canone


ROMA, 24 SET - La raccolta di firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare presentata dalla Lega Nord in Cassazione finalmente ci consentira' di fare anche un referendum sul canone Rai, per vedere se i cittadini lo vogliono oppure no. La concessionaria del servizio pubblico televisivo e' sull’orlo del baratro, ma invece di tagliare i costi e prepararsi alla privatizzazione, la Rai non ha di meglio che pensare all'ennesimo contributo straordinario da parte di tutti i cittadini attraverso il canone. Se passera' la nostra proposta di modifica costituzionale, quella tassa inutile e iniqua potra' essere una volta per tutte cancellata. E con essa la disinformazione di Stato: la Rai cancella la Lega e noi cancelleremo la Rai. Senza rimpianto alcuno.
Lo afferma Davide Caparini, responsabile Comunicazione della Lega Nord.

Lo Statuto speciale del Friuli Venezia Giulia come modello per il Nord

Trieste, 24 SET -  “Lo statuto speciale del Friuli Venezia Giulia come modello da potenziare e applicare a tutte le regioni del Nord, per trattenere il 75% del gettito sul territorio (fatte salve condizioni specifiche migliori già previste dallo statuto) e dare vita a una Macroregione del Nord che abbia i numeri per negoziare con Roma un nuovo patto fiscale”. È questa la richiesta chela Lega Nord avanza ai Consigli regionali di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e Piemonte con una mozione che sarà presentata domani a Trieste dalla delegazione del Carroccio guidata dal capogruppo consiliare Danilo Narduzzi in accordo con il segretario regionale Matteo Piasente. “Il paradigma di riferimento – spiega Narduzzi – è la specialità della nostra regione, e l'obiettivo è dilatare ulteriormente i margini di autonomia. Oggi noi tratteniamo circa il 60% delle risorse, l'obiettivo è salire al 75%, e magari oltre”. Per il segretario Piasente, “Roma crea e alimenta contrapposizioni tra regioni a statuto speciale e ordinario; noi puntiamo a costituire un coeso, ampio asse del Nord che strappi a Roma un nuovo patto fiscale. Con la Macroregione aumenta l'autonomia. L'auspicio è, ora, che anche la maggioranza regionale e i movimenti autonomisti si uniscano a noi per raggiungere questo grande obiettivo”.

Al Comune di Pedace (Cosenza) uno timbrava e gli altri shopping

COSENZA - E' in corso un'operazione dei carabinieri della Compagnia di Rogliano per l'esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di dipendenti del Comune di Pedace accusati di truffa aggravata perché assenteisti. Dalle indagini, iniziate a gennaio, è emerso che gli indagati, alcuni a tempo indeterminato e altri Lsu, uscivano dal lavoro per fare la spesa ed entravano in ufficio a orari a loro piacere perché uno timbrava per tutti.

Nord: Zaia, macroregione della Lega non e' colonia Roma


(ASCA) - Caorle (VE), 24 set - La macroregione della Lega Nord non e' quella proposta da Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia. Lo precisa Luca Zaia, governatore del Veneto, alla vigilia della proposta che domani sara' illustrata dal segretario federale Roberto Maroni. ''Noi crediamo fortemente nella Macroregione, intesa come una nuova realta', anche giuridica, che dia piu' autonomia e federalismo ai territori - precisa Zaia, a margine del secondo meeting dei giovani, a Caorle -. Se il concetto e' quello di una fusione, come prevista dall'articolo 132 della Costituzione, vuol dire che avremo di sicuro delle realta', ma non avremo piu' competenze in piu'.

Allora, che Roma abbia una colonia o ne abbia 3, cambia poco.

Forse facciamo un favore a Roma a dargliele una sola, con un interloccutore solo''. Quindi, secondo Zaia, ''la vera battaglia la dobbiamo fare per l'autonomia, l'indipendenza e il federalismo dei nostri territori. L'indipendenza e' la legittima risposta a Roma che non risponde. Se Roma avesse dato al Veneto l'autonomia e anche l'indipendenza che ha Bolzano (che noi condividiamo), sicuramente non ci sarebbero manifestazioni e referendum. Il nostro non e' un problema, e' un problema di Roma che non risponde''.

Fiat/ Lega a Pdl: Incentivi?Fermezza di Alfano durata un week-end Devono riguardare tutte le imprese


Roma, 24 set. (TMNews) - "Siccome è di pochi giorni fa la dichiarazione di Angelino Alfano che criticava fermezza rispetto agli incentivi, registriamo una presa di posizione contraria del Pdl e che tale fermezza del s
egretario è durata meno di un week-end". Commenta così Gianni Fava, responsabile dipartimento sviluppo economico della Lega Nord, la proposta del deputato del Pdl Garofalo in cui si chiede il ritorno del provvedimento sulla rottamazione e sugli incentivi per la Fiat.

Fava sottolinea come in realtà il Pdl "comincia già per primo a dimostrare quale reale tentativo si pone in essere nell'operare in direzione di una nuova norma che consenta incentivi, metodi vecchi - ricorda il parlamentare della Lega - e superati che non condividiamo che soprattutto sono mirati". "La Lega non è contraria a incentivi ma - precisa Fava - devono riguardare tutte le imprese e in particolare le pmi e non solamente un comparto, a maggior ragione un comparto nell'ambito del quale la concentrazione del fatturato riguarda un'unica impresa, la Fiat.
Siamo disposti - aggiunge infine - a ragionare in termini generali e non in casi particolari, no incentivi solo alla Fiat, mascherandoli peraltro con il tentativo di salvataggio dell'indotto".

LEGA NORD: OGGI ALLE 11.OO IN TUTTI I CONSIGLI REGIONALI DEL NORD IL DEPOSITO CONTESTUALE DELLA MOZIONE SULLE ‘COMUNITA’ AUTONOME’


Questa mattina alle ore 11.00, in tutti i consigli regionali del Nord, i gruppi consiliari della Lega Nord presenteranno, contestualmente, una mozione per impegnare i Presidenti delle
 Giunte Regionali e le Giunte stesse ad appoggiare il ‘progetto di legge costituzionale di iniziativa popolare, depositato presso la Corte di Cassazione, volto ad integrare il Titolo V della Costituzione (art. Cost. 116, 117 e 119) con l’introduzione della possibilità di prevedere le cosiddette Comunità Autonome’.

Comunità Autonome intese quali ‘istituzioni di diritto pubblico, costituite da un’intesa federativa tra due o più regioni, a cui vengono attribuite ulteriori forme e condizioni particolari d’autonomia’.

Si tratta del primo passo istituzionale nella direzione, già annunciata dal Segretario Federale della Lega Nord, Roberto Maroni, di concretizzare il progetto di un'Euroregione, in risposta all’esigenza sempre più avvertita dai cittadini e dai territori ‘di istituire nuove ed innovative forme di cooperazione tra regioni ed un ambito istituzionale di coordinamento sovraregionale, al fine di assolvere a problematiche sempre più complesse ed articolate’, partendo dalla premessa che ‘le regioni, col passare degli anni, hanno visto rafforzare sempre di più le proprie competenze legislative ed amministrative in ambiti istituzionali sempre più estesi’ e che ‘le regioni confinanti fra loro sono caratterizzate da uno sviluppo economico ed imprenditoriale omogeneo, generato da culture affini e solidali, che ne hanno prodotto la medesima identità economica’, trovandosi pertanto a ‘difendere a vari livelli il loro sistema sociale e a condividere battaglie comuni nelle più diverse sedi istituzionali’.

Rotondi l'irpino parla da padano: "Bastano tre regioni" "Padania, Centro e Sud".


L'ex ministro lancia la proposta: "Aveva ragione Almirante. Via le 20, largo a Padania, centro e Sud"

Rotondi l'irpino parla da padano: "Bastano solo tre regioni"
















Su Twitter lanciata la volata per la riforma e il taglio degli sprechi pubblici: si farà?
"Non basta rinnovare il Popolo della Libertà, serve una svolta nelle riforme. Tanto per cominciare: via le venti regioni, meglio la Padania e due regioni, una al centro e una al sud". Queste le parole - affidate al social network Twitter - dell’ex ministro e parlamentare del Pdl Gianfranco Rotondi, nativo di Avellino. Sempre «cinguettando» Rotondi invita ad analizzare la questione delle regioni in maniera laica e sfatando tutti i tabù che stanno intorno a questa problematica. "Aveva ragione Almirante che si oppose all’istituzione delle regioni» dice agguerito. Infine, non si risparmia poi dal commentare le problematiche vicende che stanno coinvolgendo la regione Lazio. E in maniera non proprio tenera nei confronti della collega di partito, Renata Polverini, sostiene: "Non ci giriamo attorno: è arrivato il momento di voltare pagina. Nel Lazio è necessaria una nuova guida politica". 

lunedì 24 settembre 2012

SCUOLA: LEGA NORD PRESENTA MOZIONE PER SBLOCCARE ASSUNZIONI


“ La Lega Nord presenterà una mozione che impegna il governo ad attivarsi affinché siano assunti, limitatamente all’anno scolastico 2012-2013, gli idonei della Lombardia al “Concorso per esami e titoli per il reclutamento di Dirigenti scolastici indetto dal ministero dell'Istruzione” anche attraverso accordi stragiudiziali. È inoltre necessario evitare la mobilità interregionale da parte di vincitori di concorso appartenenti ad altre Regioni, al fine di scongiurare che i posti assegnati in Lombardia vengano coperti da chi ha vinto il concorso in altre Regioni. Chi ha superato con merito il concorso per Dirigenti scolastici deve essere immesso in ruolo immediatamente e grazie alla Lega Nord la battaglia per la meritocrazia nella scuola adesso approda in Parlamento”.
Lo scrivono in una nota congiunta i parlamentari della Lega Nord Erica Rivolta e Mario Pittoni.
“Dopo l’approvazione della nostra Mozione in Consiglio regionale della Lombardia – aggiunge il presidente della commissione Istruzione, Massimiliano Orsatti, primo firmatario della mozione regionale – sarà il Parlamento a doversi esprimere chiedendo al Ministro Profumo di risolvere una questione paradossale che mina alla base il buon funzionamento della scuola lombarda”.

Polillo (35.000 euro al mese): “Occorre ridurre le ferie degli operai”




Non passa giorno, ormai, in cui dal governo dei presunti tecnici non arrivi un insulto, una bordata, una provocazione, una minaccia di abbattere altri diritti. Ieri il protagonista è stato Gianfranco Polillo, sottosegretario all’Economia.


Gianfranco Polillo, sottosegretario all’Economia
Ospite del programma di Rai Due L’Ultima Parola, condotto da Gianluigi Paragone, il vice ministro – mentre si parlava delle ruberie della classe politica – si è ancora scagliato contro gli operai. “Uno dei grossi problemi di questo paese sono gli operai metalmeccanici. Ma lo sapete che hanno ben 2 mesi di ferie? Ma come si può creare sviluppo così? Le ferie degli operai andrebbero ridotte”.
Il pubblico del programma a quel punto esplode. Già, perché il signor Polillo è un signore che guadagna la bellezza di 20.000 euro in quanto pensionato e 15.000 in quanto vice ministro. In tutto fanno circa35.000 euro al mese. Ma per Polillo i problemi veri non sono mica questi, bensì gli operai! Una vergogna assoluta. Glielo fa notare Luca Telese: “Ma come con quale coraggio se la prende con gli operai che guadagnano 1.400 euro al mese? Ma si rende conto che lei ne prende 20.000 di pensione? E’ assurdo questo modo di ragionare”.
Il pubblico mugugna e bolla l’esponente del governo Monti, non nuovo a queste bordate, come un “arrogante, fuori dalla realtà”. Il sottosegretario all’Economia si difende: “Ho lavorato per 50 anni e sono andato in pensione col vecchio sistema retributivo, per questo ho una pensione alta”. Polillo non è certo l’unico che ha lavorato per mezzo secolo, peccato che per molti italiani arrivare a 1.000 euro di pensione è già un miracolo.
La verità è che il vice ministro fa parte di una casta sempre più arrogante e insopportabile che non ha nessuna intenzione di rinunciare ai suoi vergognosi privilegi. E allora non ci stupisce nemmeno che questo tizio, che prende 35mila euro al mese, abbia il coraggio di scagliarsi contro si fa un mazzo così per la miseria di 1.400 euro.
http://www.controcopertina.com/polillo-35-000-euro-al-mese-occorre-ridurre-le-ferie-degli-operai/2/

E se è la sinistra a sospendere la mensa scolastica ai bambini?

di Riccardo Ghezzi su QeLSI
Cosa hanno in comune Montecchio Maggiore (Vi), Adro (Bs), Fossalta di Piave (Ve), Barletta, Savona e Casorate Primo (Pv)? Apparentemente nulla. In realtà sono sei esempi scelti a caso di Giunte comunali che hanno preso una decisione “estrema” per arginare l’abitudine di tanti (troppi) genitori a non pagare la mensa scolastica dei loro figli: sospendere il servizio, o quantomeno minacciare di farlo. Meno casuale è la scelta del “colore” di tali Giunte: le prime tre sono di centro-destra, con un sindaco leghista; le altre di centro-sinistra con sindaco in quota Pd o lista civica affine. Par condicio. Ai bene informati non sfuggirà una stranezza: i casi di Montecchio Maggiore, Adro, Fossalta di Piave hanno provocato una certa risonanza mediatica, sono stati diffusi dagli organi di stampa a livello nazionale, su internet basta digitare uno dei tre nomi in qualsivoglia motore di ricerca per ottenere paginate intere. Tant’è che non vale neppure la pena parlarne, si sa già tutto, anche ciò che non esiste. Per quanto riguarda Barletta, Savona (capoluoghi di provincia) e Casorate Primo, invece, bisogna scomodare la stampa locale (a volte neppure quella), persino la ricerca on-line si rivela particolarmente ardua. Eppure sono casi documentati. Alla scuola “Modugno” di Barletta, nove bambini senza “card pasti” hanno aspettato nei corridoi mentre gli altri mangiavano: i genitori non avevano i mezzi economici sufficienti per ricaricare la tessera. Dopo qualche giorno il primo cittadino Nicola Maffei (Pd, ex Margherita) ha fatto sapere di “voler risolvere il problema, perché la Puglia non dovrà mai essere paragonata alle realtà leghiste”. Non sia mai, nella terra di Vendola, anche se si fatica a intuire le differenze.
Il sindaco Gianni Rho (lista civica di centro-sinistra) di Casorate Primo, provincia di Pavia, non è andato per il sottile: accortosi delle ben 210 famiglie morose e del debito di 27.000 euro, ha deciso di minacciare la sospensione del servizio ai danni di chi non paga. Risultato: qualcuno ha saldato il dovuto, altri vedranno i loro bambini tornare a casa per pranzo il prossimo anno, proprio come nella leghista Fossalta di Piave.
Idem per Savona, dove l’assessore ai servizi scolastici Isabella Sorgini, del Pd, ha fatto diffondere il seguente messaggio «Si informa che, come da delibera della giunta comunale, gli utenti che presentano dei bollettini insoluti da settembre 2007 ad oggi non potranno essere ammessi alla mensa dell’anno scolastico 2010/2011». Come ad Adro.
Al di là delle anomalie con cui sono circolate le notizie, si può dire che non ci sia nulla di strano: il servizio delle mense scolastiche deve essere pagato dai genitori, non dai Comuni. Ed è regolato, con criteri pressoché scientifici, dai certificati Isee. Chi ha redditi bassi, in base alle documentazioni Isee, può essere esentato o beneficiare di sconti: spetta al Comune decidere tariffe e scaglioni. Non c’è alcun motivo per non pagare, se non quello di essere un cattivo genitore che preferisce spendere in altro piuttosto che per la mensa del figlio.
Si può fare come a Genova, amministrata dal centro-sinistra, dove solo tre famiglie su dieci pagano per intero, ma l’Agenzia delle entrate è intervenuta denunciando un “sovradimensionamento delle esenzioni per volontà fraudolenta”, ossia il Comune non fa pagare anche chi potrebbe permetterselo, ingigantendo il debito. O come a Castel San Giovanni (Pc), dove la nuova Giunta di centro-destra ha ereditato un debito di 40.000 euro nel bilancio riservato all’istruzione, proprio perché poche famiglie pagavano la mensa: il nuovo assessore, Valentina Stragliati (Lega), ha deciso di “far pagare tutti in base alle loro possibilità”, ed ora il debito è di soli 2.000 euro.
Fatto sta che, contrariamente a quanto ipotizzato da certa stampa, la decisione di sospendere i servizi mensa non è appannaggio dei soli sindaci leghisti, spesso accusati in modo dissennato di “razzismo”.
La colpa è semmai di chi non paga sperando nel pietismo degli organi di informazione e in qualche “benefattore” che lo faccia al suo posto.

domenica 23 settembre 2012

Veneto: La mia azienda salvata dai mercati esteri che pagano puntuali (da LK)


L'impresa veneta Refractories Service è stata distrutta dall'alluvione del 2010. Eppure, nonostante i danni per 60mila euro, l'azienda è stata già riaperta nel dicembre dello stesso anno. A salvarla, i contatti con le aziende estere, che - dice il titolare Gianmaria Sartorato - «pagano in tempo o addirittura prima».
Gianmaria Sartorato
Gianmaria Sartorato, titolare della Refractories Services
CASALSERUGO (Padova) - Quando l’alluvione del 2 novembre 2010 sommerge mezzo Veneto, Gianmaria Sartorato - titolare 41enne della Refractories Services, impresa artigiana che produce materiali refrattari per forni industriali in provincia di Padova - si trova all’Ilva di Taranto per lavoro. Fino all’una di notte di quella giornata sembrava tutto tranquillo. Poi, alle cinque di mattina, la moglie gli telefona in lacrime: il fiume Bacchiglione è esondato, l’acqua è dappertutto. Sartorato si precipita a Casalserugo, e quando arriva davanti ai cancelli dell’azienda-abitazione, in cui lui e la sua famiglia hanno da poco traslocato, si trova con le gambe completamente immerse nell’acqua.
«Tutti gli sforzi fatti nei mesi precedenti erano stati improvvisamente resi vani da quella calamità - ricorda l’imprenditore sulla rivista Intraprendere - . Nel frattempo alcuni operai e mia moglie avevano retto delle barriere con i nostri stessi materiali refrattari, riuscendo così a tenere fuori l’acqua. Ho trascorso due giorni e due notti dentro la mia azienda per terminare le operazioni di prosciugamento dell’acqua e del fango, per recuperare i documenti allagati, per pulire i mobili». Nonostante i danni per 60mila euro, l’azienda viene riaperta già nel dicembre dello stesso anno.
La storia della Refractories Services inizia nel 1996, quando Sartorato succede al padre (venuto a mancare prematuramente) nella guida dell’azienda. Il passaggio generazionale, seppur forzato, è relativamente indolore: «Mio padre mi inseriva in tutti i ragionamenti che faceva, anche quando io ero dipendente e lui era in società con altri. Mi coinvolgeva nelle scelte e nelle decisioni. Mi portava anche davanti ai clienti, negli stabilimenti. Mi ha educato alla cultura aziendale, a prendermi le mie responsabilità. Questo è un lavoro in cui bisogna decidere, e subito». Fino al 2009, «tra alti e bassi», tutto sembra andare per il meglio. Poi, con l’avvento della crisi, le commesse calano vertiginosamente e i pagamenti arrivano sempre più in ritardo - o non arrivano per nulla. «Abbiamo avuto un rallentamento drastico con dimezzamento del fatturato», racconta Sartorato a Linkiesta. L’impresa è costretta a tagliare il personale, che da 26 dipendenti passa ai 15 attuali. Ed è proprio quest’ultimo punto, dice l’imprenditore, «che ci ha dovuto far riflettere».
Nel 2010 Sartorato, la moglie (che tiene la contabilità dell’impresa) e le due figlie piccole si trasferiscono nella zona artigianale di Casalserugo, dove si sono fatti costruire la casa sopra magazzino e macchinari, sul vecchio modello della casa-bottega. Nel tentativo di risollevare le sorti della sua azienda, l’imprenditore decide di puntare tutto sull’estero. «Negli anni scorsi abbiamo lavorato un po’ dappertutto - spiega Sartorato - Nigeria, Camerun, Bielorussia, Spagna, Francia, Belgio, Germania, Turchia, India, Cina, Arabia Saudita, Repubblica Ceca, Stati Uniti e altri paesi ancora. Oggi siamo ad un buon 50% di volume di affari con l’estero, mentre prima del 2009 eravamo solo al 10%». E se non si fosse cominciato a rivolgere ai mercati stranieri? «In questo momento ci sarebbe stato da mettere in discussione tutto, anche l’azienda stessa. A Padova, ad esempio, che cosa mi dà lavoro? La Fonderia Anselmi. Bene, e cosa fa la Fonderia Anselmi? Ogni due mesi rifà quattro forni elettrici. Che cosa vuol dire, materializzandolo in lavoro? Una giornata di lavoro. Posso tenere in piedi un’azienda che mi da quattro giorni di lavoro ogni due mesi?»
Tuttavia, non si è trattato di un salto nel buio. «Personalmente è dal 1994 che ho rapporti con l’estero, con delle aziende anche italiane che hanno bisogno di supporto tecnico per andare all’estero a fare supervisione, assistenza, eccetera». Questa rete di contatti coltivata negli anni si è rivelata decisiva nel momento di maggior bisogno, soprattutto perché «lavorare con l’estero vuol dire che, normalmente, quando rientro vengo pagato, oppure addirittura pagato prima. L’estero reagisce in maniera diversa». L’azienda di Sartorato, come dice lui stesso, ha dunque intrapreso un percorso di «parziale internazionalizzazione» - termine molto in voga su cui l’imprenditore, però, avverte: «Non tutte le aziende lo possono fare. Fatta in gruppo ha senso, fatta in singolo ha dei costi spaventosi. A meno che tu non abbia la fortuna di entrare in certi meccanismi, come è successo a me, senza doversi affidare ad agenti o consulenti. Ti leghi con delle situazioni in cui magari ti accontenti di guadagnare un euro in meno, ma non hai da pagare nessuno. Io non ho l’obbligo di pagare nessuno».
Una recente analisi Istat sulle esportazioni delle regioni italiane ha rilevato che in Veneto, dal gennaio al giugno di quest’anno, le vendite all’estero sono cresciute dello 0,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. In pratica, sono quasi ferme. È pur vero che la Regione mantiene il secondo posto tra le regioni esportatrici (13% della quota nazionale), ma il raffronto con le regioni limitrofe è impietoso. La Lombardia, ad esempio, ha guadagnato il 4,9%, incrementando il proprio peso dal 27,8% al 28%. L’Emilia Romagna è cresciuta del 5,2%, e ha raggiunto il 12,8% nel complesso nazionale, portandosi ad un passo dal Veneto.
La situazione non è idilliaca nemmeno sul versante dell’artigianato. Il presidente di Confartigianato Veneto, Giuseppe Sbalchiero, ha recentemente dichiarato al Corriere del Veneto: «La situazione dei piccoli imprenditori in questi mesi si è aggravata ed è particolarmente pesante. La nostra indagine congiunturale sull'artigianato e la piccola impresa nella prima metà del 2012, infatti, conferma i segnali di peggioramento dell'economia, accentuando le criticità emerse nel corso dell'anno precedente. Gli indicatori di performance delle imprese (produzione/domanda -5,2%, fatturato -6,2 e occupazione -0,3) mostrano infatti un significativo rallentamento rispetto ai semestri precedenti sia su base congiunturale che tendenziale». Questo andamento non può che pesare nel giudizio sull’operato dell’ultimo semestre del governo Monti. Secondo un’indagine promossa dall’associazione di categoria, due imprese artigiane venete su tre non hanno fiducia nell’esecutivo.
Nell’ultimo libro di Giovanni Costa, intitolato La sindrome del turione, il professore di Strategia d’impresa all’Università di Padova scrive: «L’asparago bianco, ottimo frutto degli orti veneti, è una pianta che fa un eccellente lavoro sotterraneo. Appena il germoglio (turione) s’irrobustisce e crepa la terra che lo copre nel tentativo di mettere fuori la testa, viene tagliato». Gianmaria Sartorato ha lavorato sottoterra per molti anni. Ma non appena ha dovuto mettere fuori la testa per sopravvivere è riuscito a non farsela tagliare, a differenza di molte altre piccole imprese venete travolte da questa congiuntura.


Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/refractories-veneto-artigianato#ixzz27IBVPTuX

Veneto: Zaia, questione Nord? Federalismo e autonomia


22 Settembre 2012 - 14:10

(ASCA) - Vicenza, 22 set - ''Il Veneto e i veneti dicono da tempo che esiste una questione settentrionale. Le soluzioni si chiamano federalismo e autonomia''. Lo ha dichiarato Luca Zaia, presidente della regione Veneto, commentando quanto affermato all'assemblea degli industriali di Venezia, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, in merito all'urgenza di affrontare e risolvere i problemi posti dalla questione settentrionale.

''C'e' infatti poca attenzione per il nord ed il Veneto in particolare. Questo e' fuori discussione'' ha concluso Zaia.

Caserta: Fava (Lega), bene operazione Gdf, uniti contro piaga della contraffazione


Roma, 22 set. - (Adnkronos) - "Anche oggi, grazie al prezioso lavoro della Guardia di Finanza, e' stato inferto un duro colpo ai professionisti della contraffazione che alimentano l'economia sommersa, la malavita, le organizzazioni mafiose che fanno concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori onesti e dei loro dipendenti". Gianni Fava, deputato della Lega Nord e presidente della commissione parlamentare anticontraffazione, saluta con favore l'operazione portata a termine dalle Fiamme Gialle che hanno sequestrato oltre 70mila paia di scarpe taroccate, imitazione dei prodotti del gruppo Della Valle.
"Non e' affatto vero che il commercio parallelo e illegale da' comunque un ritorno positivo ai produttori originali di manifatture di qualsiasi genere - aggiunge - E' un danno gravissimo per tutta l'economia e l'industria italiana. Chiediamo alle forze produttive del Paese di unirsi a noi e alle forze dell'ordine per debellare questa piaga che vale diversi punti di pil".
"A tale proposito - conclude - chiedero' un'audizione in commissione anticontraffazione al dottor Della Valle per valutare insieme le dimensioni del fenomeno nel comparto che lo riguarda e mettere a punto ulteriori strategie a tutela di chi lavora, produce e promuovere il vero made in Italy".

LEGA NORD: BOSSI, I GRANDI POPOLI PADANI-ALPINI SONO TENUTI SCHIAVI DA ROMA


(AGI) - Cossato (Biella), 21 set. - "Sono ormai poco propenso a fare accordi con Roma. Roma va sfondata frontalmente". Lo ha detto Umberto Bossi, intervenendo a Cossato, nel Biellese, a un incontro sulla 'Spending Rewiew e le sue ricadute sul territorio'. "La verita' vera - ha aggiunto il presidente federale della Lega Nord - e' che Roma non cambia mai. I grandi popoli padani- alpini sono tentui schiavi sotto il tallone di Roma padrona, e noi dobbiamo essere dalla loro parte. I Romani sono venuti qui tremila anni fa e sono ancora qui a rompere le palle. Altrove, come in Germania, li hanno gia' cacciati via".
  Secondo il 'Senatur' i popoli padani devono "fare a meno di quelli che vengono qui a comandare e vogliono portarci via i soldi. Un popolo non puo' vivere schiavo di altri popoli, se no non va lontano. E' quello che sta capitando a noi. Per liberarci dai romani dobbiamo applicare la legge europea che prevede l'euroregione. Abbiamo anche fatto accordi sulla sanita' con i popoli europei. Abbiamo fatto un'unione europea sulla sanita'".