martedì 22 dicembre 2015

Treviso, un intero campo rom allacciato abusivamente alla rete elettrica: un arresto


TREVISO - Un intero 'villaggiò era abusivamente attaccato alla corrente elettrica. Lo hanno scoperto i Carabinieri di Castelfranco Veneto che hanno arrestato un 63enne e denunciato altre 12 persone, tutte residenti in un campo rom di Treviso, per furto aggravato e continuato di energia elettrica.
In particolare, nel corso di una perquisizione i militari si sono accorti che le otto abitazioni presenti e la pompa del pozzo erano allacciate abusivamente alla rete elettrica dell'illuminazione pubblica, mentre, per non destare sospetti, era stato fatto installare un regolare contatore al quale però era collegata un'unica lampadina da 15 watt che illuminava l'ingresso del campo con un consumo irrisorio. Il gestore elettrico ha quantificato il danno in diverse migliaia di euro.

Migranti: scoperto racket trafficanti, arresti in Sicilia Uno di loro responsabile naufragio che causo' 300 morti

(ANSA) - PALERMO, 22 DIC - Tre extracomunitari sono stati arrestati della Polizia e un quarto viene attivamente ricercato nell'ambito di un'operazione, coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo, nei confronti di un'organizzazione che avrebbe gestito le traversate di migranti dalle coste libiche verso la Sicilia. Le accuse nei loro confronti sono di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, aggravata dalla transnazionalita'.
   Tra gli arrestati figura anche l'organizzatore di uno dei viaggi della speranza tra la Libia e Lampedusa, conclusosi con un tragico naufragio che costo' la vita a circa 300 migranti. In quell'occasione i soccorritori riuscirono a recuperare solo 29 corpi.
   Le indagini, condotte dalle squadre mobili di Palermo e Agrigento, in collaborazione con la Capitaneria di Porto, hanno consentito di individuare i responsabili del racket. Questo, dietro il pagamento di 2.400 dollari ciascuno, prometteva ai migranti il trasferimento fino in Nord Europa.
   Gli arrestati sono accusati anche di avere favorito la fuga di numerosi profughi dai centri di accoglienza, garantendo loro il necessario supporto logistico per raggiungere clandestinamente i Paesi dove intendevano presentare richiesta di asilo. (ANSA).

++ Oim, 1 milione di migranti entrati in Europa nel 2015 ++ Arrivi quadruplicati rispetto all'anno scorso

(ANSA-AP) - GINEVRA, 22 DIC - Ha superato quota 1 milione il numero di migranti e rifugiati entrati in Europa nel 2015. Lo riferisce l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, spiegando che gli arrivi si sono quadruplicati rispetto al 2014.

martedì 6 gennaio 2015

Scritte anti Lega al cimitero di Lazzate

A Lazzate, paese in cui è stato sindaco per tanti anni il compianto dirigente leghista Cesarino Monti sono apparse scritte "infamanti ed ingiuriose" sul muro del cimitero a più di due anni (settembre 2012) da un episodio simile appena scomparso Cesarino Monti. Lo rende noto Andrea Monti, capogruppo Lega Nord in consiglio provinciale di Monza. Il fatto. Il primo giorno dell'anno, al cimitero di Lazzate, è comparsa una scritta su un muro, realizzata notte tempo: "Ergastolo ai leghisti". "La prima reazione, un po' di tutti - ha scritto Monti sul suo blog - è stata quella dell'indignazione. Al di là dei contenuti, su cui ognuno può avere la propria opinione, violare le sacre mura del camposanto ha fatto storcere il naso a molti". Dopodiché si è passati all'analisi del messaggio: "ergastolo ai leghisti". Molti si son detti: "Ergastolo? Ma se ormai non va più in galera nessuno in Italia?". Ed effettivamente, in Italia la giustizia è quello che è. Ammetto però che anche io sono rimasto un po' basito, perché se uno si arma di coraggio e bomboletta spry, e decide di invadere di notte un luogo sacro come il cimitero, bhè ti aspetteresti un tono più deciso nell'invettiva. Tipo: "al muro i leghisti", "impicchiamo i leghisti", oppure "a morte i leghisti". Ecco appunto, "a morte i leghisti". Questo era proprio il contenuto di un'altra scritta, sempre al cimitero, sempre su un muro, realizzata nel settembre del 2012 (a meno di due mesi dalla scomparsa del Sindaco Cesarino Monti). Confrontando le due scritte - scrive Andrea Monti - senza il bisogno di ricorrere ad una perizia calligrafica, sembrerebbe evidente come "la mano" sia la stessa.

sabato 3 gennaio 2015

TAGLIO DELLE REGIONI? Da Miglio (e Bassetti) una soluzione contro i neocentralisti

di Stefano Bruno Galli
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Vi sono delle circostanze in cui la storia si prende delle grandi rivincite e impartisce severe lezioni. È il caso della discussione delle ultime settimane in ordine agli accorpamenti regionali. Una discussione in parte generata dalla straripante vittoria, alle recenti elezioni in Emilia Romagna e in Calabria, dell’astensionismo. E dunque, dalla necessità di rifondare il regionalismo, anche alla luce del dibattito parlamentare relativo alla trasformazione del Senato in un’Assemblea di rappresentanza delle autonomie locali e alla revisione del Titolo V della Costituzione repubblicana.
Con buona pace del governatore della Campania, Stefano Caldoro, che ne rivendica la primogenitura, e di Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, ma anche dei parlamentari del Pd Roberto Morassut e Raffaele Ranucci, che hanno depositato un disegno di legge costituzionale per ridurre le regioni da 20 a 12, l’idea di razionalizzare l’articolazione amministrativa della Penisola e di procedere con alcuni necessari accorpamenti è assai vecchia. E affonda le proprie radici alle origini del regionalismo italiano. Di questo bisogna esserne consapevoli e non far finta di nulla. Ma dal dibattito di questi giorni emerge che ognuno illustra la propria “ricetta” – sovente improvvisata – come la più innovativa e incisiva, efficace e vincente.