mercoledì 30 maggio 2012

SISMA EMILIA: ROVIGO, ZAIA COMMISSARIO PER RICOSTRUZIONE CDM ESTENDE STATO EMERGENZA A PROVINCIA RODIGINA


VENEZIA, 30 MAG - Il Consiglio dei Ministri, nella seduta di oggi, ha stabilito l'estensione dello stato di emergenza alla provincia di Rovigo. Al presidente della Regione del Veneto sono affidati i compiti di Commissario per la ricostruzione, mentre ai sindaci dei Comuni colpiti dal sisma sono assegnate le funzioni di Vice Commissari.
'Questa decisione - ha commentato il presidente della Regione Luca Zaia, esprimendo la sua soddisfazione - ci conferma nella convinzione che le calamita' naturali non conoscono confini, esperienza che avevamo gia' conosciuto con l'alluvione'.
'Ringrazio il ministro Annamaria Cancellieri e suoi collaboratori per assistenza che hanno fornito in questa circostanza - ha aggiunto Zaia - e ringrazio altresi' il prefetto Franco Gabrielli, come al solito vicino al Veneto quando ci sono difficolta''.

domenica 27 maggio 2012

Maroni: con Bossi c'è un patto via alla terza fase, si alleanze.

 
Roberto Maroni (Ansa)
Lo studio di Roberto Maroni è tappezzato di sue foto con Bossi. Il fondatore è raffigurato nelle diverse età, dall'ascesa alla malattia. «Ricordo il primo comizio insieme, in un albergo di Como. Era il marzo 1980. Sul palco eravamo in tre: Umberto, io e Bruno Salvadori dell'Union Valdotaine, che finanziava il nostro movimento, la Lega autonomista lombarda. In platea erano in quattro: due della Digos, un impiegato dell'albergo incuriosito, e un tipo che faceva sì con la testa. Umberto lo puntò: ecco il primo seguace, pensava. Invece era un picchiatore fascista. A fine comizio, appena Umberto lo avvicinò, quello gli tirò un pugno...».
Maroni, pensa davvero che Bossi non sapesse come i figli spendevano il denaro della Lega?
«Il Bossi che ho conosciuto io ha sempre disprezzato il denaro».
Tosi è arrivato a ipotizzare Bossi fuori dalla Lega.
«Non è un problema che riguarda Tosi. Aspettiamo l'azione dei magistrati. Vediamo se e quando accerteranno che ci sono stati reati e responsabilità penali».
Se Bossi volesse fare il presidente?
«Perché no?».
E se emergessero responsabilità penali?
«Il congresso è tra un mese. Non credo che in questo mese avremo novità dall'inchiesta. Adesso il nostro problema è un altro: riprendere a fare politica».
Fare politica significa contestare Monti?
«I 500 che hanno contestato Monti non erano tutti militanti leghisti. Erano cittadini del Nord stanchi di pagare troppe imposte. La nostra sezione di Bergamo ha noleggiato l'aereo, per aggiornare l'antico slogan: al posto di "basta Roma basta tasse", "basta Monti basta tasse". Sa perché la Lega non morirà?».
Perché?
«Perché la questione settentrionale è lì. Intatta. Ed è innanzitutto una questione fiscale. La legge sull'Imu deve cambiare. E ci vuole una manovra-choc sul fisco. Sono d'accordo con la proposta di Luca Ricolfi: abbattiamo del 15% il carico sulle piccole e medie imprese».
E il bilancio pubblico? Gli impegni con l'Europa?
«Dobbiamo negoziare con l'Europa un percorso più graduale per arrivare al pareggio di bilancio. Oggi la priorità è dare ossigeno alle imprese. E rivedere il loro rapporto con le banche. La Lega deve ripartire da qui: dall'economia».
Al punto da restare fuori dal Parlamento?
«E' una delle ipotesi. Noi oggi dobbiamo concentrarci sul Nord. Occuparci del territorio. Diventare il partito egemone nella Padania. Fare in Piemonte, Lombardia e Veneto quello che ha fatto a Verona Tosi, che è stato votato non solo dai leghisti ma da tanti cittadini certi che la Lega fa i loro interessi. Se ci riusciremo, possiamo pensare al modello tedesco: la Csu governa la Baviera, e delega alla Cdu la rappresentanza politica a Berlino».
A parte che la Csu con Stoiber è arrivata a esprimere il candidato cancelliere, questo significa che alle elezioni la Lega potrebbe farsi rappresentare da altri? E da chi?
«Lo decideremo al congresso. Se in questi mesi riusciremo a imporre la nostra egemonia sul territorio, possiamo anticipare il "modello tedesco" già alle prossime elezioni, e farci rappresentare dagli alleati».
Quali alleati? Alfano? Berlusconi?
«Con Alfano ho un buon rapporto. Quanto a Berlusconi, vedremo quel che farà. La proposta del presidenzialismo arriva fuori tempo massimo. La Lega può stringere alleanze, rinunciando a qualche voto per contare politicamente di più. Ma non ha paura di andare da sola. Se andiamo da soli, elettoralmente siamo più forti. E' evidente che, se il Pdl appoggia Monti sino a fine legislatura, un accordo sarà difficile. Se lo fa cadere, è tutto più facile».
Pare quasi che il suo vero obiettivo sia Formigoni, e quindi il governo della Lombardia.
«Noi siamo persone serie. Non faremo cadere la giunta. A Formigoni però chiediamo di scegliere. Stavolta non può pensare di candidarsi a Roma per poi decidere di restare al Pirellone. Decida prima. Se vuole andare a Roma, si dimetta, e si voti per la Lombardia insieme con le politiche».
Uno scenario improbabile. Ma ammettiamo che la Lega rinunci a partecipare alle elezioni nazionali. Si rende conto che Grillo al Nord dilagherebbe?
(Maroni prende il suo smart-phone e tira fuori una foto di vent'anni fa: lui e Grillo abbracciati). «Avevo accompagnato da Grillo un cronista della Padania. Ci tenne tutto il pomeriggio a parlare dei suoi temi: l'ambiente, le banche, i consumatori... Grillo scimmiotta la Lega delle origini. Ma noi costruimmo un partito vero: i dirigenti, i militanti, le sezioni. Per questo siamo sopravvissuti a momenti difficili, e sopravviveremo anche a questo. Grillo ha fatto un'altra scelta».
Ma ha vinto a Parma, mentre voi avete perso 7 ballottaggi su 7.
«A parte che a Meda abbiamo perso per un solo voto, sono convinto che a Parma Grillo avrebbe preferito perdere. Ora comincia la fase più difficile: governare. Per lui Parma sarà decisiva. Tra sei mesi sapremo se Grillo ha un futuro o sarà travolto».
Tra un mese lei sarà il nuovo capo della Lega, vero?
«Io non sono il nuovo. Se si facesse avanti un quarantenne, Zaia, Giorgetti, lo stesso Tosi, sarei l'uomo più felice del mondo....».
Lei sarà il capo, vero?
«Se mi voteranno, non mi tirerò indietro. E avvierò la terza fase della storia della Lega: la riconquista del territorio».
Le altre due fasi non sono andate molto bene.
«Prima abbiamo percorso la via rivoluzionaria: la secessione. Poi quella riformista: il lavoro in Parlamento e al governo. I risultati li abbiamo avuti, ma non del tutto soddisfacenti».
Questo significa che ora rinunciate alla secessione?
«Tutt'altro. I tempi non sono mai stati così propizi. I prossimi mesi saranno decisivi per l'Europa. Il modello europeo, così come l'abbiamo conosciuto finora, ha fallito, e non esisterà più. La crisi degli Stati-nazione è irreversibile. Dall'Europa a 27 Stati si passerà all'Europa delle macroregioni. La Padania sarà tra quelle. Per questo ci interessa più quanto succede a Bruxelles di quanto succede a Roma».
Leoni dice al Fatto che "i fondatori sono come i santi, non si toccano, anche perché il simbolo della Lega è loro". Lei tra i fondatori non c'è.
«Ricorda la storia del comizio? Tre mesi dopo, Salvadori morì in un incidente stradale, lasciandoci un mare di debiti. Sa chi li pagò? Mio padre. Non andai dal notaio a depositare il simbolo perché negli Anni 80 lavoravo. Ma quasi ogni sera Bossi veniva da me, e tiravamo mattina a parlare. Ora Bossi e io abbiamo un accordo. Leoni può stare sereno».
L'accordo sarà rispettato?
«Io non ne dubito».
Lombardo in Sicilia ha fallito. Ci sarà mai un Bossi del Sud?
«Magari... Lombardo non era un Bossi, era un democristiano che ha tentato di approfittare della situazione. Se spunterà un Bossi a Napoli, faremo la rivoluzione federalista».

sabato 26 maggio 2012

Corteo con fumogeni a Bergamo contro presidente Mario Monti. Pip

BERGAMO, 26 MAG - Alcune centinaia di persone, cinquecento secondo la questura, hanno preso parte al corteo contro il presidente del Consiglio Mario Monti nelle strade di Bergamo. I manifestanti hanno gridato slogan contro il governo, mostrando alcuni striscioni e accendendo fumogeni. Non si sono registrati incidenti. Il corteo, partito dalla stazione alle 10 e scortato dalle forze dell'ordine, e' arrivato fino al limite della 'zona rossa'. Poco dopo l'arrivo di Monti a Bergamo, l'area in cui si tiene il giuramento degli allievi ufficiali della GdF è stata sorvolata da un Piper con uno striscione con la scritta 'Basta Monti, basta tasse-Lega Nord'.(ANSA).

LEGA NORD: CONSEGNATI DUE MILIONI DI EURO ALLE SEGRETERIE NAZIONALI CHE AVRANNO IL COMPITO DI DISTRIBUIRLI ALLE STRUTTURE TERRITORIALI DEL MOVIMENTO

Come stabilito nell’ultima riunione del Consiglio Federale questo pomeriggio il Segretario Amministrativo della Lega Nord, on.Stefano Stefani, ha provveduto a trasferire due milioni di euro alle Segreterie Nazionali che avranno il compito, a loro volta, di distribuirli alle strutture territoriali del Movimento.

giovedì 24 maggio 2012

LEGGE COMUNITARIA 2012, LA LEGA PRESENTA UN EMENDAMENTO ANTI-CONTRAFFAZIONE


Roma, 24 mag - La Lega ha presentato un emendamento alla legge comunitaria 2012, a firma Giovanni Fava, Gianluca Pini e Fabio Rainieri, volto a contrastare il grave fenomeno della vendita attraverso internet di prodotti contraffatti o per i quali la commercializzazione è riservata a canali regolamentati (come i farmaci). Il testo dell'emendamento, con la nuova formulazione, è stato depositato stamane in commissione Politiche Comunitarie e si attende ora il vaglio di ammissibilità. Richiamando tuttavia il testo Fava-Pini-Rainieri una sentenza della Corte di giustizia, non dovrebbero esserci problemi, secondo i tre deputati, affinché il presidente Mario Pescante (Pdl) ammetta l'emendamento anti-contraffazione.
"La vendita di prodotti contraffatti - ha detto Fava, presidente della Commissione anti-contraffazione della Camera dei deputati - ha effetti devastanti sia per la sicurezza e la salute dei cittadini poiché i falsi sono spesso anche pericolosi o sono realizzati in modo non conforme alle prescrizioni sulla sicurezza dei prodotti, sia per i titolari dei diritti di proprietà industriale violati".
"Il fenomeno della contraffazione - ha aggiunto Fava, che è anche il primo firmatario dell'emendamento - sta divenendo un problema sempre più grave, raggiungendo proporzioni di giorno in giorno più allarmanti. La diffusione virale di canali di vendita illeciti che possono utilizzare la rete deve essere duramente contrastata, tanto per la tutela dei consumatori, quanto per la tutela delle aziende, delle
produzioni e dei posti di lavoro".
"Ho firmato convintamente la proposta del collega Fava - ha dichiarato Gianluca Pini - perché nonostante le polemiche del passato, seppur spesso sterili ed infondate, il nuovo testo non contiene nessun elemento di censura ma solo regole certe a tutela dei consumatori e delle aziende che lealmente operano sul mercato e sulla rete".

mercoledì 23 maggio 2012

Sì a riconoscimento lingua rom-sinti

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - Si' al riconoscimento delle lingue rom e sinti tra le minoranze linguistiche. Lo ha stabilito la commissione Esteri della Camera, in sede di ratifica della Carta europea delle lingue regionali. La norma e' stata approvata, nonostante il parere contrario del governo elaborato dal ministero dell'Interno.

Partiti: Dozzo, Lega Nord conferma voto contrario su riforma rimborsi

Partiti: Dozzo, Lega Nord conferma voto contrario su riforma rimborsi
(ASCA) - Roma, 23 mag - ''La riforma dei rimborsi ai partiti che ne prevede il dimezzamento non e' un passo in avanti. La Lega Nord conferma il voto contrario, noi abbiamo presentato una proposta di legge che prevedeva l'annullamento di ogni finanziamento pubblico ai partiti. Quella in approvazione prevede ancora fondi pubblici per il finanziamento dei partiti'', dichiara Gianpaolo Dozzo, capogruppo alla Camera della Lega Nord, ai cronisti di Montecitorio.

CALDEROLI - RIFORME: "BOCCIATA MIA PROPOSTA DI RIDURRE A 200 I DEPUTATI. ANCORA UNA VOLTA SI PRENDE IN GIRO IL PAESE DICENDO DI VOLER CAMBIARE TUTTO PER POI NON CAMBIARE NIENTE"

“Come volevasi dimostrare la mia proposta, contenuta in un emendamento al testo base della riforma costituzionale all’esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato, che avrebbe ridotto a soli 200 il numero dei deputati è stata bocciata, mentre è stata mantenuta la formula del testo base del relatore che manterrà in vita ben 508 deputati, ovvero 308 in più di quelli che avremmo tagliato con la mia proposta.
Il re è nudo!
Ancora una volta si finge di cambiare tutto per poi non cambiare niente, questa riforma rappresenta una vera e propria presa in giro nei confronti dei cittadini”.
Lo afferma il Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord e componente del Comitato Esecutivo Federale dei Triumviri, sen. Roberto Calderoli .

Permesso di soggiorno da 6 mesi a 1 anno

La misura e' stata approvata in Senato con i voti contrari dei rappresentanti della Lega Nord
Roma, 23 maggio 2012 - La commissione Lavoro del Senato ha approvato senza modifiche l'art.58 del ddl di riforma del mercato del lavoro che allunga da 6 mesi ad un anno il periodo di permesso di soggiorno per i lavoratori immigrati che siano rimasti senza lavoro.
La misura e' stata approvata con i voti contrari dei rappresentanti della Lega Nord. La norma collega la permanenza in Italia anche ai requisiti di reddito validi per i ricongiungimenti familiari e mira ad evitare che con la perdita di lavoro si moltiplichino “disgiungimenti” familiari anche in presenza del reddito previsto.

Dopo un certo dibattito in seno al Pdl e dopo che il relatore del centrodestra, Maurizio Castro ha lasciato liberta' di voto, il Pdl ha votato a favore.

''Il via libera all'articolo 58 della riforma del Lavoro e' una notizia positiva, tuttavia riteniamo ancora troppo breve l'allungamento della durata del permesso di soggiorno per attesa occupazione ad un solo anno. Non possiamo pensare che il tempo medio che serve agli immigrati per trovare un lavoro in questo momento di grave crisi si limiti a 12 mesi''.

 Ad affermarlo in una nota e' il segretario confederale dell'Ugl, Marina Porro, aggiungendo che ''gli immigrati, come tutte le fasce deboli, sono tra coloro che stanno pagando il piu' caro prezzo della situazione critica che stiamo attraversando, anche e soprattutto sul piano occupazionale. A cio' si aggiunge l'aumento del costo del rinnovo del permesso di soggiorno, che penalizza ulteriormente una categoria spesso gia' alle prese con gravi problemi economici''. E' dunque necessario, conclude la sindacalista, ''fare il possibile per favorire l'inclusione nel mondo del lavoro di persone che rappresentano una risorsa per il sistema Paese, e che non meritano di piombare nell'illegalita' o nel lavoro sommerso ne' tantomeno devono essere preda, come spesso succede, di sfruttamento e di arricchimento indebito da parte di chi offre occupazione a condizioni disumane''.

Zaia: «Non bisogna denigrare i grillini, la Lega reciti il mea culpa e faccia pulizia»


Il governatore commenta il ballottaggio: «E' il popolo a fare la rivoluzione». E riguardo suoi possibili incarichi federali di partito: «Devo fare il governatore a tempo pieno»

VENEZIA - «I risultati vanno rispettati, perchè espressione della volontà del popolo ed è sempre il popolo a vincere. Certo l'indicazione che emerge da queste elezioni è chiara: se le istituzioni deputate a fare le riforme non sono in grado di fare una vera rivoluzione, la rivoluzione la fa il popolo»: è il commento del governatore veneto Luca Zaia ai risultati ottenuti dai Grillini ai ballottaggi per le amministrative. «Non bisogna perdere tempo - dice Zaia - a denigrare i Grillini, anche perchè con le battute non si fa strada e i cittadini sono molto più avanti di noi». «Il Movimento - ha spiegato - sarà chiamato adesso a governare e si misurerà sulle partite di governo. L'inesperienza relativa? Lo chiedete a uno che, quando fu eletto la prima volta chiese l'indirizzo del posto dove andare. Ci saranno bravi amministratori e fiaschi: sarà il Movimento stesso a decidere quanti fiaschi tenersi». Anche la giovane età degli eletti, come il neo sindaco grillino di Mira (Venezia), non spaventa Zaia. «Che siano giovani - ha detto - è un grande vantaggio. Basta solo che, una volta insediati, non diventino anche loro dei burocrati».
Per il governatore del Veneto, alla luce degli esiti dei ballottaggi per la Lega, quella di lunedì «non è stata una giornata assolutamente felice per il mio partito e paghiamo il conto delle polemiche degli ultimi due mesi: era irreale pensare che non accadesse questo a una Lega sotto tiro». Zaia ha detto che il Carroccio deve «spargersi la cenere sul capo e recitare il mea culpa. Ci sono delle situazioni che siamo chiamati a chiarire. Non credo al complotto e mi auguro che la magistratura, che sta facendo il suo dovere, faccia veloce: se emergono profili penali, chi ha sbagliato pagherà». «I margini di recupero ci sono: l'importante - ha aggiunto - è non lasciare la faccenda in mano alla politica. Il consenso si recupera solo mettendosi pancia a terra e lavorando, risolvendo problemi e dimostrando che siamo ancora i difensori del nord». Zaia ha ricordato che la Lega ha portato a casa «un sacco di amministratori al primo turno: a Verona, ma non solo». «Qui al primo turno - ha proseguito - si è votato il partito e al secondo turno ci si è ricordato di cosa ha combinato il partito». «Io spero - ha concluso Zaia - che la Lega venga fuori più motivata. Per rinascere, bisogna morire: va fatta pulizia, nel rispetto dei cittadini, non tradendo un consenso molto ampio, e poi dei militanti. Perchè l'obbligo, nell'amministrazione, è quello di trattare tutti allo stesso modo»
Riguardo a un suo possibile ruolo ai vertici della segreteria della Lega Nord, ringrazia per le attestazioni di stima, ma il governatore veneto Luca Zaia ricorda «che il mio no resta un no: non è nei miei programmi l'accettazione di nessuna carica». «Io - spiega - faccio una cosa alla volta: i veneti hanno votato un presidente a tempo pieno e si meritano più di un governatore part-time. Di superman ce ne sono tanti: io non credo che si possa far bene tutto, ma se c'è qualcuno in grado di farlo, che lo faccia tranquillamente, ne prendo atto e non intendo offendere nessuno». «Anche in Veneto - aggiunge Zaia - il partito ha bisogno di persone a tempo pieno, perchè non basta più la semplice azione politica, ma la condivisione dell'azione all'interno del partito. Rispetto a cinque anni fa, il mondo è cambiato». Per il presidente veneto, la coalizione in regione Lega-Pdl resta valida: «È questione di responsabilità, di coerenza o incoerenza: il 64% dei Veneti, appena due anni fa, ha detto che deve essere questa coalizione a occuparsi dei problemi del Veneto. Il mio impegno è quindi quello di tenere fuori i partiti dall'azione amministrativa: ritengo questa divisione dei ruoli la vera sfida fondamentale per i prossimi anni».
La partita del vice segretario, per Zaia, non è risolutiva «per la rappresentanza dei Veneti all'interno della Lega Nord»; la vera questione è che ci vuole «un segretario forte, e auspico che si tratti di Maroni, e una segreteria politica forte, sintesi del bagaglio e delle proposte portate dai territori». «Mi sembra - ha aggiunto - che Bossi abbia fatto i giusti passi indietro, non essendo più il segretario», evidenziando la difficoltà di arrivare a una candidatura unitaria. «Sono il primo a condividerla, ma mi sembra che la spaccatura tra le due anime del partito sia troppo profonda per presentarsi uniti al congresso». «Io comunque - ha proseguito - mi preoccuperei soprattutto di quel che fanno gli amministratori della Lega: con tutti problemi che ci sono, mi sembra di essere arrivato alle figurine Panini, di cui anch'io sono stato da bambino appassionato collezionista, ma che in questo contesto sono fuori luogo». «Non dobbiamo - ha concluso Zaia - mettere il futuro italiano in mano alle cordate per le segreterie politiche, altrimenti Grillo continuerà a fare en-plein. Almeno finchè anche lui non avrà problemi di segreterie politiche». (Ansa)

E ora arriva il partito dei gay


Il simbolo è top secret, ma l'idea è già in fase avanzata: una lista che nasca dal movimento omosessuale e parli a tutti di libertà individuali. In coalizione con chi? Con nessuno, perché i suoi promotori sono contro tutti i 'partiti bigotti'
(22 maggio 2012)
Gossip? Progetto politico? Ennesima sparata? Chissà. Fatto sta che, nel fuggi fuggi generale dei cittadini e dei politici dal vecchio e ormai poco attraente "partito", da tempo scritto con la p minuscola, c'è chi invece va controcorrente. Già. Mentre politologi, sociologi, editorialisti, leader in disarmo analizzano il voto delle amministrative e registrano la sconfitta del sistema politico della Seconda Repubblica, incassando la vittoria di Beppe Grillo e dei non-votanti, i gay pensano che sia la volta buona per scendere in campo con un proprio simbolo. 

A mobilitare le truppe e lanciare l'idea di unGay Party, che possa correre con un proprio simbolo alle elezioni politiche del 2013 è il Gay Center di Roma. Sigla che scatena sempre e puntualmente il dibattito - anzi lo scontro - nel pianeta gay italiano. Una polemica antica, che si rinnova mese dopo mese. E aggiunge particolari. Da una parte l'Arcigay nazionale di Paolo Patanè, dall'altra il circolo di Roma e ancora il portavoce diGay Center Fabrizio Marrazzo, espulso dall'Arcigay (anche se il ricorso in Tribunale dà ragione a lui). 

In questa polemica fra gruppi la benzina è, proprio come per la politica tradizionale, un elenco di spese, rimborsi, sedi, ecc. Ultima in ordine di tempo la "base romana" di Arcigay nazionale: un appartamento al Colosseo preso in affitto come sede di rappresentanza al costo di parecchie decine di migliaia di euro l'anno. Secondo l'associazione una indispensabile struttura politica, secondo i "nemici" un pied-à-terre. 

In questo clima che precede di pochi mesi il congresso nazionale dell'Arcigay, ecco l'ultima trovata. Forte di alcuni sondaggi (ma i bene informati parlano di un nuovo test specifico che l'associazione starebbe per commissionare ad analisti vicini, udite udite, a Silvio Berlusconi), Fabrizio Marrazzo si preparerebbe a coniare un simbolo di partito che porti bene in vista la parola incriminata, quella che spacca la politica italiana e che nessuno osa davvero pronunciare: GAY. 
Niente matrimoni, niente Pacs, niente legge contro l'omofobia, ripetono i promotori. Anni buttati. Fallimenti a catena. Stritolati da un Parlamento omofobo e alla perenne ricerca dei fantomatici voti moderati, che poi equivalevano a ricatti sui temi etici e dei diritti civili. Ora l'aria - ripetono al Gay Center - è cambiata. E snocciolano cifre. «Il 62% degli italiani sono favorevoli che una coppia gay che convive possa avere per legge gli stessi diritti di una coppia sposata. Il 43,9% concordano con l' affermazione che é giusto che una coppia omosessuale si sposi se lo desidera. Questi dati Istat danno la sveglia alla politica. Adesso non resta che sondare il favore degli italiani per un Partito gay, visto che i partiti oggi in Parlamento non sanno rispondere a queste istanze», dice Marrazzo, portavoce del Gay Center. 

Ma come sarà questo Pg, Partito Gay? Una specie di Arcigay che finisce sulla scheda elettorale? Nulla di tutto questo, a sentire loro. Che hanno un'idea tanto bislacca quanto antipolitica, vista l'aria che tira nel Paese. 

Il simbolo e il progetto vero e proprio restano top secret, ma chi ci lavora non starebbe guardando a sinistra. Anzi. Il modello che più attira i fondatori del Gay Party è un inedito mix fra le civiche alla Beppe Grillo e la Forza Italia del primo Berlusconi. 

Una specie di "Forza Gay", dice qualcuno, che parli a chiara voce di libertà individuali, abbatta i moralismi e le bigotterie della politica italiana. A partire dal processo Ruby. Sono molti infatti a pensare che il nuovo partito gay non dirà affatto quel che ripetono da mesi a sinistra sul tema dell'utilizzatore finale. E che difenderà Ruby Rubacuori non in quanto vittima del drago, ma in quanto libera di disporre del suo corpo. 

Un bel cortocircuito nel pianeta dell'associazionismo gay, in gran fibrillazione per le elezioni politiche in avvicinamento e, appunto, per il congressone di Arcigay che vedrà contrapposte almeno due mozioni e due visioni del futuro dell'associazione. Tutti a caccia di facce nuove per rappresentare le istanze degli omosessuali italiani nelle istituzioni. Omosessuali che, questo ormai è chiaro, non votano tutti dalla stessa parte. E - proprio come i grillini - spesso manifestano un'insofferenza bipartisan verso i partiti tradizionali, che hanno sempre boicottato le loro istanze.

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martedì 22 maggio 2012

Finale Emilia, Magrebini protestano per la precedenza di anziani e bambini nelle tendopoli

22 mag – Finale Emilia, tensione alla tenda della Protezione civile 10
Attimi di tensione questa notte al tendone della Protezione Civile di Finale Emilia, dove in queste ore trovano riparo ancora decine di persone in attesa di una sistemazione nelle tende. Questa notte, c’e’ stata una discussione animata tra un gruppo di persone di origine straniera, in particolare maghrebini, e gli operatori della Protezione civile.
“I letti arrivavano a singhiozzo – conferma un operatore – e li davamo prima ad anziani e bambini. Loro si sono sentiti esclusi, e c’e’ stata una discussione, per fortuna subito placata”. Sono ore di sofferenza, a Finale Emilia, mentre la pioggia continua incessante e si corre contro il tempo per dare un tetto, seppur precario, agli sfollati.”


lunedì 21 maggio 2012

PONTIDA: "SEGRETERIA POLITICA GIA' DA TEMPO HA DECISO DI POSTICIPARE IL RADUNO A DOPO LA FASE CONGRESSUALE"


La Segreteria Politica Federale della Lega Nord, in relazione al tradizionale raduno annuale di Pontida, chiarisce chegià da tempo era stato deciso, per ragioni organizzative, in conseguenza dell’intenso  calendario di eventi nel  mese di giugno, con gli appuntamenti congressuali della Lombardia e del Veneto l’1, 2 e 3 giugno e con il congresso federale in programma il 30 giugno e 1 luglio, di posticipare il suddetto raduno a dopo la stagione congressuale.

PARTITI: LEGA VALUTA DI DEVOLVERE IV TRANCHE RIMBORSI A TERREMOTATI EMILIA


Roma, 20 mag. (Adnkronos) - Incassare la quarta tranche dei rimborsi destinati ai partiti, vale a dire la quota di luglio, per devolverla ai territori dell'Emilia messi in ginocchio dal terremoto.
E' l'ipotesi sul tavolo dei vertici della Lega Nord. Il Carroccio aveva annunciato il 13 aprile scorso la volonta' di rinunciare all'ultima tranche e devolvere le somme in beneficenza o a Organizzazioni non governative.

Incassare la quota dei rimborsi elettorale per devolverla ai territori 'padani' piegati dal sisma "e' un'ottima idea - conferma Gianluca Pini, segretario della Lega Romagna - E' partita dalla base, dai nostri militanti, e la stiamo prendendo seriamente in considerazione".

venerdì 18 maggio 2012

Riforme: Calderoli, Fini faccia votare miei emendamenti o taccia


Riforme: Calderoli, Fini faccia votare miei emendamenti o taccia

(ASCA) - Roma, 18 mag - ''Sono assolutamente d'accordo con Gianfranco Fini quando auspica una riduzione del numero dei parlamentari ma vorrei che dalle parole si passasse ai fatti e a tal proposito gli segnalo che la settimana prossima voteremo in prima Commissione al Senato il testo base del relatore sulla riforma costituzionale, testo a cui sono stati presentati diversi miei emendamenti che riducono veramente il numero dei parlamentari. Personalmente infatti ritengo ridicola l'attuale proposta di riduzione prevista nel testo base, per cui resterebbero 508 deputati e 254 senatori, mentre con i miei emendamenti il taglio sarebbe ben piu' incisivo, riducendo il numero degli eletti a 200 deputati e a 200 senatori''. Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord e componente del Comitato Esecutivo Federale dei Triumviri.


''Per cui saro' ben lieto se Fini o gli esponenti della sua maggioranza vorranno votare i miei emendamenti, diversamente faranno meglio tacere'', conclude Calderoli.

giovedì 17 maggio 2012

Esclusivo/ Lega, Stucchi dopo Giorgetti. Salvini sarà vice di Maroni

Giacomo Stucchi sarà il nuovo segretario della Lega Lombarda. A confidarlo ad Affaritaliani.it è una fonte ai massimi livelli del Carroccio. Matteo Salvini, a lungo indicato come possibile successore di Giancarlo Giorgetti, sosterrà il deputato bergamasco. E sarà proprio nella città orobica e non a Milano dove si terrà il congresso regionale venerdì 1 e sabato 2 giugno al Teatro Creberg.

Salvini sempre secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di anticipare sarà uno dei tre vicesegretari di Roberto Maroni. Da qui la decisione dell'eurodeputato lombardo di appoggiare Stucchi. Giorgetti, che dopo due mandati di leader ha deciso irrevocabilmente di farsi da parte, verrà nominato presidente della Lega Lombarda, carica rappresentativa ma non esecutiva.
Alla base della scelta di Maroni c'è anche la maggiore esposizione mediatica di Salvini quindi più adatto a rappresentare la Lega in tv. Mentre Stucchi è più uomo di macchina e di organizzazione per questo è stato scelto in Lombardia per ricostruire il partito dopo la batosta del 6-7 maggio.

Fisco: approvato odg Lega Nord per moratoria debiti Equitalia

(ASCA) - Roma, 17 mag - ''La Camera ha approvato, con il parere favorevole del governo, l'ordine del giorno della Lega Nord, che impegna l'esecutivo a prevedere una moratoria di un anno, tramite decreto del ministero dell'Economia, dei debiti tributari per le imprese in difficolta' identificate da Equitalia''. E' quanto si legge in un comunicato della Lega Nord.

''In questo delicato momento - spiega il vicecapogruppo Maurizio Fugatti, primo firmatario dell'odg - e' doveroso ascoltare il grido di allarme lanciato da cittadini e imprese introducendo quei criteri di flessibilita' necessari per una riscossione piu' equa e proporzionata delle imposte. Non basta, come ha fatto il presidente del Consiglio, esprimere solidarieta' a parole, ma e' necessario interpretare il malessere che sta vivendo il Paese e rimediare con i fatti alle gravi iniquita' introdotte da questo governo''.

157 autisti, 1655 custodi di musei, 30 “camminatori”: assunzioni in Sicilia


Carrello portadocumenti
PALERMO – 157 “chauffer per il governatore, 55 sorveglianti di musei che si sono andati ad aggiungere ai 1600 già esistenti, e adesso anche una trentina di “camminatori” per portare i documenti da un ufficio all’altro di Palazzo d’Orlenas: queste sono le assunzioni di dipendenti pubblici effettuate negli ultimi anni dalla Regione Sicilia. Una Regione che, secondo un recente censimento, ha 17.200 dipendenti; per fare un paragone, la Lombardia ne ha in tutto poco più di tremila.
Come scrive La Stampa gli ultimi posti messi “in palio” dalla Regione sono una trentina per “commessi di piano”, ovvero di “camminatori” la cui mansione sarà trasferire da una stanza all’altra di Palazzo d’Orleans (la sede della Regione) documenti, cartellette, incartamenti, faldoni, pratiche, fascicoli e dossier dal mittente X al destinatario Y. Un’offerta, scrive La Stampa, che appare ad alcuni come un altro spreco della Regione Sicilia, dopo che giusto poco tempo fa vennero ingaggiati 55 sorveglianti per i musei palermitani che si vanno ad aggiungere ai 1600 già esistenti: peccato che secondo le stime i musei fanno visite molto esigue.
Di cosa si occupano i 17.200 dipendenti pubblici siciliani? Scrive Mattia Feltri su La Stampa che in otto si occupano di “relazioni diplomatiche internazionali”, ventuno di “promozione dell’identità siciliana”, al dipartimento del lavoro ci lavorano in 33 persone, nell’ufficio di presidenza 157 chauffeur. E a fronte di questi uffici affollatissimi, scrive La Stampa, ce ne sono alcuni in cui lavora un solo dipendente: sono ad esempio l’Ufficio sismico regionale, il Servizio liquidazioni enti, il Servizio gestione interventi post diploma e Università e il Servizio isole minori dell’assessorato alla Salute.


martedì 15 maggio 2012

Tributaristi divisi sulla legittimità della nuova tassa sugli immobili. L'imposta violerebbe due articoli della Costituzione e lo Statuto dei diritti del contribuente: «Non si può disporre con decreto-legge l'istituzione di nuovi tributi». Gli esperti consigliano i metodi per presentare richiesta di rimborso. Rischio caos?


MILANO – LImu, imposta municipale unica, secondo il parere di alcuni tributaristi, non solo viola una delle norme fondamentali dello Statuto dei diritti dei contribuenti, ma sarebbe addirittura incostituzionale. La nuova tassa sugli immobili varata dal Governo Monti costituisce infatti un vero e proprio vulnus dell’ordinamento, e sebbene il tema sia complesso e molto delicato, tra gli esperti c’è chi è pronto a scommettere che esistano buone possibilità che eventuali ricorsi dei cittadini vengano accolti dalle varie Commissioni Tributarie.
IL PUNTO - Com’è noto l’Imu rientrava nelle disposizioni contenute nel decreto legge “Salva Italia” che è stato poi convertito in legge alla fine del mese scorso. Il problema però è che l’articolo 4 delloStatuto dei diritti del contribuente afferma quello che dovrebbe essere un principio cardine del rapporto tra i contribuenti e il fisco, ossia il “No taxation without representation” (No alla tassazione senza rappresentanza):  «Non si può disporre con decreto-legge l’istituzione di nuovi tributi né prevedere l’applicazione di tributi esistenti ad altre categorie di soggetti». In parole povere, per l’imposizione di nuovi tributi o balzelli è necessaria una votazione parlamentare e non basta dunque la sola volontà del Governo e del Presidente della Repubblica.
La questione appare limpida, eppure già a questo punto il parere degli esperti è discordante.Francesco Tesauro, avvocato e docente di diritto tributario all’Università Bicocca di Milano, ha spiegato a ilVostro che secondo il suo parere, vista l’attuale situazione economica, non è così grave che il legislatore violi lo statuto dei diritti del contribuente. «Il legislatore – ha spiegato il legale – deve rispettare la Costituzione, non le altre leggi. Si può concepire lo Statuto come una “superlegge”, che il legislatore deve rispettare, perché le leggi che violano lo Statuto sono simili a leggi che violano la Costituzione. Questa però è una tesi minoritaria. Ritengo che in una situazione di emergenza come questa, un tributo possa anche essere istituito con decreto legge. Forse è incostituzionale lo Statuto che pretende di modificare il regime costituzionale delle fonti».
Vincenzo Carbone, invece, presidente della Corte di Cassazione sezione Tributaria, così scrive nella prefazione di un libro che ha come oggetto lo Statuto: «La riserva di legge contenuta nell’articolo 23 della Costituzione è interpretata dallo stesso legislatore nel senso di escludere l’utilizzazione dei decreti legge sia per l’introduzione di nuovi tributi, sia per l’estensione di quelli già esistenti a nuove categorie di soggetti. […] Lo statuto del contribuente può civilizzare il diritto tributario, ma perché ciò avvenga occorre che contribuenti e professionisti se ne facciano paladini invocandone l’applicazione e l’interpretazione da parte dei giudici».  Da queste frasi sembra di poter dedurre che l’articolo 4 dello Statuto rimanderebbe addirittura all’articolo 23 della Costituzione che recita: «Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge».  E se questa interpretazione fosse corretta, l’Imu sarebbe a tutti gli effetti incostituzionale. Tanto più che la determinazione di elementi essenziali dell’imposta sono stati rinviati a un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri.
RAPPORTO FISCO/CONTRIBUENTI - Quello che può sembrare solo un problema di interpretazione dottrinale sottende in realtà una questione più ampia: la natura del rapporto tra il fisco e i contribuenti. La domanda sorge spontanea: perché esiste uno Statuto dei Diritti del Contribuente se il legislatore può sistematicamente violarlo? In Italia il cittadino è un suddito che si deve inchinare di volta in volta al volere dello Stato oppure si confronta alla pari con esso? Ragion di Stato o libertà individuale? Dalla risposta a queste domande dipende l’interpretazione che ognuno può dare rispetto a quanto detto finora. A questo proposito, è opinione diffusa tra i tributaristi più “liberali” che il Governo dovrebbe rispettare le norme esistenti attraverso le quali sono stati fissati i principi di carattere generale in un atto legislativo non a caso chiamato Statuto. Perché in questo caso la forma è sostanza.
Se a questo si aggiunge che secondo alcune interpretazioni l’Imu violerebbe anche l’articolo 53 della Costituzione che riguarda la capacità contributiva e che stando a quanto afferma l’articolo 119 della Carta costituzionale lo Stato, riguardo ai tributi locali, non dovrebbe legiferare nel dettaglio, ma solo limitarsi a fissare i principi, ecco che la nuova tassa lascia qualche dubbio su più di un fronte.
RICORSI – Per chi volesse presentare ricorso in Commissione Tributaria, ecco il consiglio degli esperti per i lettori de ilVostro: versare l’imposta e presentare richiesta di rimborso solo qualche giorno prima della scadenza prevista per richiedere la restituzione dell’importo. In tal modo, procrastinando il più possibile il momento del contenzioso e, ammesso che si entri in una situazione economica favorevole, si potrebbero anche avere dei risultati positivi. In ogni caso, è opportuno avvertire il contribuente del possibile rischio di una condanna alle spese di giudizio.

Ma un pentito della 'Ndrangheta smentisce Saviano sulla Lega Nord


Roberto Saviano, lo scrittore di Gomorra, si è tirato via un paio di sassolini dalla scarpa durante la trasmissione «Quello che non ho» in onda ieri sera su La7. Ha ricordato di quando nel dicembre del 2010 parlò del rapporto tra 'Ndrangheta e Carroccio. Di come i clan cercassero i contatti con tutti i partiti politici, tra questi anche il movimento di Umberto Bossi. Roberto Maroni, all'epoca ministro dell'Interno, replicò duramente dicendo: «Sono falsità». Ma poi ci sono state le indagini di questi ultimi mesi e l'ex tesoriere Francesco Belsito indagato pure dalla procura di Reggio Calabria insieme ai presunti «broker» dei clan calabresi, Romolo Girardelli e Bruno Mafrici. Le indagini vanno avanti e la posizione dei tre non è delle migliori, anche perché ci sono di mezzo tre procure compresa quella di Tirana, Albania, altra zona di riciclaggio. Ma per dovere di cronaca bisogna raccontare che oggi l'Ansa ha fatto uno scoop sentendo il pentito Luigi Bonaventura. Il nome di Bonaventura è circolato negli ultimi giorni sui quotidiani perché sarebbe stato lui a dire secondo un boss calabrese: «Il partito che odia i terroni ce l'abbiamo in mano noi».
Ma oggi ha ritrattato. Secondo la ricostruzione dell'Ansa, «un anno fa circa la cosca della 'ndrangheta dei De Stefano avrebbe avvicinato un pentito per cercare di convincerlo a 'tirare in ballò la Lega Nord nelle sue dichiarazioni ai magistrati. Il clan stava portando avanti «un'operazione di riciclaggio da 70 milioni di euro e c'erano da riciclare anche i fondi neri dei partiti, ma qualcosa poi non ha funzionato». Bonaventura, che da 5 anni sta riempiendo pagine di verbali con diverse Procure e che ha intenzione «di continuare a collaborare nell'interesse della verità», ha deciso «di parlare con la stampa» per accendere un 'farò sulla sua condizione. «Altrimenti - ha chiarito - sarei spacciato, perchè io sono una bomba che cammina e che esploderà, perchè mi faranno fuori». 
Da qui un appello alle istituzioni, spiega all'Ansa il pentito: «Chiedo di poter andare a vivere all'estero con i miei figli e ricostruire una vita normale, sempre continuando a collaborare, perchè io sono un 'pentito verò e ho spezzato la catena che mi legava alla 'ndrangheta». Stando alle sue parole, però, c'era chi voleva che lui - una volta a capo dell'omonima cosca del Crotonese - diventasse un «finto pentito». Nel 2011, racconta Bonaventura «i De Stefano mi hanno avvicinato facendomi capire che mi potevano dare soldi e potevano aggiustare i processi, se io avessi fatto il 'finto pentitò per loro. Avrei dovuto anche, mi dissero, 'toccarè la Lega». Cioè coinvolgere il partito di Umberto Bossi con le sue dichiarazioni. Bonaventura non accettò e andò avanti nella collaborazione con i magistrati, «perchè io voglio che venga fuori la verità».


Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/Lega-Nord-Ndrangheta-Maroni#ixzz1uv8RkTY7

LEGA, BOSSI DA L'OK A MARONI CANDIDATO UNICO ALLA SEGRETERIA


Lunedì 14 Maggio 2012 - 18:14 MILANO - Un via libera verbale, al consiglio federale, arrivato da parte di Umberto Bossi alla candidatura unica di Roberto Maroni alla segreteria federale della Lega. E' quanto si appreso al termine della riunione in via Bellerio.
Candidatura unica che serve a garantire l'unit del partito . Non stato comunque votato alcun documento.

lunedì 14 maggio 2012

Lega Nord: Zaia, non sono ne' maroniano ne' bossiano

(ASCA) - Riese Pio X, 14 mag - ''Non sono ne' maroniano ne' bossiano''. Lo ha dichiarato il governatore del Veneto, Luca Zaia, oggi a Riese Pio X, ai giornalisti che gli chiedevano di commentare il prossimo congresso federale della Lega Nord del 2 giugno. ''Non so che cosa accadra' - ha continuato Zaia -, mi sembra la politica delle montagne russe. Aspettiamo il congresso, dove i militanti decideranno''. ''Evito dichiarazioni sui vari candidati perche' non voglio farmi un'etichetta. Non sono ne' maroniano ne' bossiano'', ha concluso il presidente della regione Veneto.

venerdì 11 maggio 2012

Dal governo piano anti-povertà: 2,3 miliardi per il Sud

Roma - (Adnkronos/Ign) - Dall'esecutivo interventi concentrati sul Mezzogiorno. Per i giovani in arrivo 220 milioni di euro. Altri 900 milioni per la competitività e l'innovazione delle imprese. E poi, 400 milioni per asili nido, 18 mila nuovi posti entro 2015. Le risorse dai fondi Ue. Il presidente del Consiglio Mario Monti in conferenza stampa a palazzo Chigi: "Ora equità in primo piano"

giovedì 10 maggio 2012

Lega Nord: Narduzzi (Fvg), disco verde Ue al welfare padano


(ASCA - Trieste, 10 mag - ''Disco verde dell'Unione europea al welfare del Friuli Venezia Giulia. Voluto dalla Lega Nord.

Sostenuto dalla maggioranza e dalla Giunta. Bombardato, boicottato e irriso da opposizione e associazioni di sedicenti filantropi. La filosofia della nostra riforma - sottolinea il capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale Danilo Narduzzi - e' pienamente in linea con le direttive comunitarie, e noi abbiamo sempre rivendicato la fondatezza del testo. Oggi, finalmente, giustizia e' fatta''.

''La nostra coerenza viene finalmente premiata, aggiunge Narduzzi.

La nostra legge non e' discriminatoria ne' razzista.

Semplicemente, riserva un canale prioritario per chi ha vissuto e ha contribuito a produrre la ricchezza di questo territorio.

La penuria di risorse impone scelte, i nostri cittadini sono in difficolta', e noi dobbiamo aiutarli, non bastonarli per ragioni ideologiche. I cittadini di questa regione meritano rispetto, e la Lega conferma di essere al loro fianco.

Finalmente l'Europa si e' allontanata dai fanatismi dei burocrati e ha saputo ascoltare le esigenze dei popoli.

Speriamo sia l'alba di una nuova stagione''.

Lega Nord: Zaia, deve tornare ai fondamentali


(ASCA) - Venezia, 10 mag - ''La Lega Nord dovra' tornare ai fondamentali ed investire ancora di piu' sulle amministrazioni, sui sindaci''. Cosi' Luca Zaia, Governatore del Veneto, che non si sbilancia, pero', sulla candidatura di Flavio Tosi alla segreteria della Liga Veneta.

''I congressi si fanno nelle sedi deputate, vedremo quali saranno i candidati e i programmi'', dichiara. Commentando l'affermazione dei ''grillini'', il Governatore spiega che oggi i cittadini ''vogliono i fatti concreti'' e ''chiedono anche di eleggere i loro rappresentanti, e che siano drasticamente ridotti i costi della politica''.

Lega Nord: Calderoli, querele per chi parlera' di acquisto candidature

(ASCA) - Roma, 10 mag - ''La Lega Nord presentera' querela nei confronti di chiunque ha parlato o parlera' di acquisto di candidature. E' indegno che si cerchi di sporcare e far passare sotto una luce negativa anche il fatto che i parlamentari, lodevolmente e in maniera volontaria, vogliono aiutare e sostenere il movimento per cui militano e che li ha eletti''. Dichiara in una nota Roberto Calderoli, coordinatore delle Segreterie nazionali della Lega Nord e componente del Comitato esecutivo federale dei triumviri.

SPENDING REVIEW, GARAVAGLIA (LN): APPLICHIAMO PARAMETRO LOMBARDIA E FEDERALISM

Roma, 10 mag - "Finalmente è ufficiale: i dati presentati da Giarda sulla cosiddetta spending review certificano quanto la Lega va dicendo da anni e in particolare l'analisi sulla distribuzione territoriale del pubblico impiego da l'unica soluzione per il sistema Italia". Lo afferma il senatore della Lega Nord, Massimo Garavaglia, vicepresidente della commissione Bilancio del Senato in materia di spending review commentando quanto affermato da ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda. Secondo la Lega il calcolo è facile: "Prendendo la tabella e applicando il parametro della regione Lombardia - sottolinea Massimo Garavaglia - cioè circa 420 dipendenti ogni 10 mila abitanti a tutto il paese, si risparmiano 25 miliardi di euro all'anno. Non serve più Monti, non serve più niente, serve solo il federalismo". 

mercoledì 9 maggio 2012

Lega Nord chiede audizione Amato su proposte riforma partiti

(ASCA) - Roma, 9 mag - ''Ormai le decisioni vengono pontificate dall'alto e a questo punto ci chiediamo che ruolo ha il Parlamento e soprattutto per cosa spendiamo i nostri soldi?''. A chiederselo in merito alla modifica all'articolo 1 della legge 3 giugno 1999, n. 157, concernente la riduzione del rimborso per le spese elettorali sostenute da movimenti o partiti politici, sono i deputati del Carroccio Massimo Polledri, membro della Commissione Bilancio, e il Capogruppo in commissione Affari Costituzionali, Pierguido Vanalli, presentando una lettera ai Presidenti della Prima e della Quinta Commissione, nella quale si sottolinea: ''Siamo a chiedere l'audizione, a Commissioni unificate, del Prof.

Giuliano Amato. Riteniamo, infatti, - proseguono i deputati del Carroccio - che la valenza politico-sociale del tema trattato meriti di sottolineare la centralita' del Parlamento. Leggiamo, infatti, continue dichiarazioni del Super Consigliere del Governo che interviene in discussioni, dettando le linee operative di cui e' opportuna la conoscenza e la discussione alle Commissioni suddette''.

''Crediamo - concludono i deputati della Lega Nord - che sia necessario nonche' d'obbligo che il Prof. Giuliano Amato venga a dirci cosa pensa e quali sono le sue proposte per poter confrontarci non sui giornali o altrove ma nel luogo piu' appropriato che sono le Aule parlamentari''.

Partiti: Commissione adotta testo base riforma rimborsi. No di Idv e Lega Nord che vogliono l'abolizione totale


(ASCA) - Roma, 8 mag - Ancora problemi sulla proposta di legge di riforma dei rimbosi elettorali ai partiti e sul loro controllo. La commissione Affari costituzionali ha votato il testo base dei relatori Peppino Calderisi, Pdl, e Gianclaudio Bressa, Pd. Voto contrario di Lega e Idv, che vorrebbero l'abolizione di ogni contributo pubblico, astensione di Maurizio Turco, deputato radicale eletto nelle liste del Pd.

Termine per la presentazione degli emendamenti oggi alle 18, discussione in commissione domani e dopodomani, dibattito in Aula confermato a iniziare dal 14 maggio. ''Gli emendamenti non saranno pochissimi ma neppure una valanga'', prevede Bressa.

In particolare e' l'Udc ad avanzare perplessita' su alcuni punti del testo base. Dichiara Pierluigi Mantini: ''Non vogliamo frapporre ostacoli e riconosciamo che il testo attuale e' migliore di altri. Chiediamo pero' che venga abolita la possibilita' che al finanziamento ai partiti possano partecipare anche enti o societa': meglio delimitare a persone fisiche i finanziatori. Il partito destinario del finanziamento deve avere almeno un eletto sul proprio simbolo, bisogna evitare cambi di casacca''. L'esponente dell'Udc evidenzia un altro punto: ''Sarebbe meglio inserire la finalizzazione del finanziamento: per esempio, quote obbligatorie destinate a comunicazione, attivita' internazionali e di studio''.

Mantini, Turco ma pure Salvatore Vassallo (Pd) e Linda Lanzillotta (Api) hanno sollevato una sorta di pregiudiziale politica: si puo' procedere alla riforma dei rimborsi senza prima aver affrontato il tema della definizione della natura giuridica dei partiti (articolo 49 della Costituzione), su cui il governo ha chiesto l'ausilio di Giuliano Amato come super-esperto? Commenta Turco: ''Hanno prima cambiato la dizione finanziamento con quella di rimborso, ora da rimborso si e' passati a contributo''.

Il Pd ha gia' presentato un emendamento per ridurre del 50% l'ultima tranche di rimborso di questa legislatura prevista per luglio. Bressa annuncia altri mendamenti per stabilire tetti di spesa su singole voci di bilancio. Mantini assicura che ci saranno emendamenti anche sul problema del controllo: ''Per noi e' meglio tornare alla prima proposta di Casini: affidare il controllo direttamente alla Corte dei conti. Una commissione con sede alla Camera e formata da magistrati potrebbe risultare non sufficientemente organo terzo''. Dal Pd potrebbe arrivare un altro emendamento che prevederebbe sanzioni nei contributi per i partiti che non hanno eletto un congruo numero di donne in Parlamento.

sabato 5 maggio 2012

Imu: Zaia, non e' protesta fiscale ma legittima difesa

(ASCA - Santa Lucia di Piave (TV), 4 mag - ''La battaglia contro le nuove tasse sull'Imu non e' sicuramente evasione fiscale, non e' neppure una forma di protesta, ma e' legittima difesa per la tutela di un bene sacro, qual e' quello della casa che, fra l'altro, in tanti casi appartiene purtroppo alle banche, a causa dei mutui accesi dai propritari''. Lo afferma Luca Zaia, governatore del Veneto, a margine di un incontro elettorale, questa sera, a Santa Lucia di Piave, nel Trevigiano.

''Ben vengano, dunque, le iniziative annunciate oggi da Maroni e che saranno al centro dell'incontro di tutti gli amministratori ed in particolare i sindaci della Lega Nord, il 25 maggio - continua Zaia -. Applicare l'Imu allo zero per cento, come ha suggerito Maroni, e' una delle proposte in campo, ce ne sono altre. Il 25 saranno poste tutte sul tavolo e verificheremo quelle che sono piu' applicabili.

L'importante e' che sia garantita la tutela degli amministratori stessi e dei cittadini, in modo che non siano perseguiti dalla legge. Sono loro, infatti, gli unici a rimanere sul campo''. Zaia insiste perche' questa verifica ''venga fatta sino in fondo''.

Il presidente della Regione conferma che e' allo studio anche una sorta di agenzia regionale in sostituzione di Equitalia. ''Nelle prossime settimane renderemo visibile la nostra proposta'', conclude Zaia.

Lega Nord, Calderoli: "Assistenza legale per Martinelli".

Luigi Martinelli, l'imprenditore che giovedì si è barricato in una sede di Equitalia di Romano di Lombardia tenendo in ostaggio un impiegato, doveva allo stato 44 mila euro. Lo dice il senatore Roberto Calderoli, uno degli attuali triumviri della Lega Nord, che insieme all'onorevole Giacomo Stucchi ha incontrato l'uomo in carcere. La cifra è stata smentita, con una nota, da Equitalia che parla di un debito di 2 mila euro. Da Calderoli è arrivata anche l'offerta di fornire assistenza legale a Martinelli che rischia 8 anni di prigione.
I due esponenti leghisti - informa una nota - "pur condannando fermamente l'azione messa in atto dal Martinelli, azione che ha portato al coinvolgimento di tante persone estranee alla sua vicenda e al conseguente choc da esse subito, hanno scelto di incontrare Martinelli sia nel tentativo di comprendere i motivi che possano portare un cittadino a gesti così estremi, e non isolati, considerando i numerosi casi di suicidi che si sono verificati negli ultimi mesi tra gli imprenditori, sia per testimoniare personalmente la loro vicinanza rispetto a cittadini che, come lui, si trovano in situazioni di questo genere".

Calderoli: "Non mille euro, ma 44mila"
- "Situazioni estreme, causate anche dall'esasperazione nei confronti di uno Stato che sembra veramente considerare il cittadino solo alla stregua di un suddito da spremere" affermano gli esponenti leghisti. "Intanto durante il colloquio sarebbe emerso che il Martinelli aveva un debito non per mille euro, dunque una cifra esigua, come scritto dai media, ma di 44 mila euro, dunque una cifra ben più consistente" spiega Calderoli aggiungendo che "nel corso del nostro colloquio abbiamo messo a disposizione dell'interessato la possibilità di essere difeso da un avvocato di fiducia, individuato nella persona di Matteo Brigand, il quale ha già manifestato la sua piena disponibilità a difenderlo".

"Da parte nostra, come Lega Nord - conclude la nota - ribadiamo il nostro totale impegno per provare a cambiare uno Stato che al momento sembra non riconoscere il diritto al cittadino di poter vivere e lavorare senza essere strangolato dall'oppressione di una tenaglia fiscale che sta portando al limite la sopportazione dei cittadini, come dimostrato dai tanti gesti estremi cui purtroppo stiamo assistendo nelle ultime settimane". Stucchi e Calderoli hanno poi avuto un colloquio telefonico con il dipendente dell'Agenzia delle Entrate tenuto a lungo in ostaggio dal Martinelli, Carmine Mormandi, al quale hanno "espresso solidarietà per l'accaduto, sincerandosi al contempo sulla sua situazione dopo questa traumatica esperienza".

Equitalia smentisce - Equitalia smentisce che il debito di Luigi Martinelli sia di 44mila euro "bensì la somma ammonta a circa 2 mila euro ed è relativa a canoni Rai e imposte richieste dal Consorzio di bonifica della Media Pianura Bergamasca". Per tali debiti Equitalia "non ha attivato alcuna azione esecutiva di recupero. Nel 2001 al signor Marinelli era stata notificata una cartella di oltre 32 mila euro, pagata il 9 ottobre 2003 con l'adesione al condono".