martedì 30 aprile 2013

Governo/ Maroni: Sì a prospettiva 18 mesi, ma niente sconti


Governo/ Maroni: Sì a prospettiva 18 mesi, ma niente sconti
Ingradisci
Governo/ Maroni: Sì a prospettiva 18 mesi, ma niente sconti
MILANO - Roberto Maroni, segretario federale della Lega nord, ha detto che condivide la prospettiva temporale di diciotto mesi che il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha dato al proprio governo per verificare l'approvazione o meno delle riforme, ma ha aggiunto che la Lega farà comunque la sua "battaglia senza sconti".Intervenuto a margine del congresso della Cisl Lombardia, Maroni ha detto che "la prospettiva temporale di diciotto mesi per fare le riforme è quella che a noi interessa perché in questi diciotto mesi deve nascere la convenzione e il Senato federale. È l'impegno che Letta ha preso e che apprezziamo, per il quale non abbiamo votato contro. Staremo vedere se dalle parole passerà ai fatti"."Noi ci siamo astenuti perché l'intervento di Letta - ha aggiunto il segretario della Lega - è stato positivo sulla questione delle riforme, la convenzione ci piace, siamo interessati, e saremo impegnati anche noi però sulle questioni poste da noi, cioè la macroregione e una diversa ripartizione delle risorse fra centro e periferia è stato molto deludente".

Il Pirellone contro le slot machine: "Sgravi per i locali che rinunciano"


Nella sola Milano la spesa è stimata in 4,7 miliardi l'anno. Maroni: "Presto un vertice sulle ludopatie". La Lega: "Lo Stato incassa i soldi e a noi tocca curare i dipendenti dal gioco". Palazzo Marino è pronto a collaborare

La Regione Lombardia è pronta a dichiarare guerra alle slot machine. Lo ha annunciato lo stesso Roberto Maroni. Il governatore è preoccupato per i dati sempre più allarmanti relativi agli effetti provocati dal gioco d’azzardo sulle fasce più deboli della popolazione e accentuati dalla crisi economica. «La ludopatia — sostiene Maroni — è un tema su cui mi voglio impegnare. Nei prossimi giorni è previsto un incontro con gli assessori competenti. Per vedere come si possa intervenire per stringere al massimo la possibilità di diffusione di queste macchinette che rischiano di portare a situazioni gravi».

L’ostacolo maggiore è rappresentato dal fatto che la regolamentazione del gioco lecito è di stretta competenza statale e non regionale. Quando i sindaci hanno tentato con alcune ordinanze di regolarizzare gli orari di apertura e chiusura dei luoghi di gioco o di stabilire le distanze minime da alcuni punti sensibili delle città come scuole, ospedali, luoghi di culto, hanno visto i loro interventi respinti dal Tar. In tutta Italia le slot machine nei bar e nelle sale da gioco sono circa 380mila, di cui il 16 per cento, circa 60mila, sono in Lombardia. Solo a Milano lo scorso anno il giro di affari è stato pari a 4,7 miliardi di euro. Cifra che riferita a tutto il territorio regionale ha raggiunto in ambito record di 9,9 miliardi.

Ecco perché alla fine la Regione potrebbe scegliere per esempio la strada di concedere degli sgravi fiscali agli esercenti che decideranno di non mettere le macchinette nei loro locali. Ipotesi caldeggiata dal capogruppo della Lega in Regione, Massimiliano Romeo, che spiega come il suo partito sta lavorando a un nuovo progetto di legge sul tema: «C’è un aspetto di costi sanitari che non va sotto valutato. Se da un lato lo Stato continua a guadagnare sul gioco d’azzardo, dall’altro la Regione è costretta a spendere risorse per curare i giocatori che hanno già rovinato le loro famiglie. Spesso sono anziani, pensionati. Persone indifese».
Il co-capogruppo del Pdl al Pirellone, Claudio Pedrazzini, suggerisce invece la via parlamentare: «Serve una nuova legge. Tutte le regioni del Nord potrebbero farsi portavoce di una proposta».
L’idea di un lavoro bipartisan contro la dipendenza dal gioco d’azzardo piace anche al Comune. L’assessore comunale alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, rilancia: «È da giorni che chiediamo alla Regione di collaborare e fare la sua parte sul tema delle ludopatie, magari dando anche più poteri ai comuni». Il Carroccio, però, lamenta che Palazzo Marino abbia fatto cadere nel vuoto una mozione in consiglio comunale per usare il nuovo piano edilizio per aggirare le ultime sentenze del Tar.
Il centrosinistra in Regione si dice pronto al confronto. «Le parole di Maroni vanno nella direzione che auspicavamo da tempo — osserva il capogruppo del Pd in Regione, Alessandro Alfieri — Ricordo che già nel marzo del 2012 avevamo proposto una particolare attenzione al problema presentando una nostra proposta di legge per contrastare il gioco d’azzardo patologico».

sabato 27 aprile 2013

Cecile Kyenge: neo-ministro dell’integrazione. chiede l’abrogazione della Bossi-Fini


ce
27 apr. – Cecile Kyenge, neo-ministro dell’integrazione e’ portavoce di “Primo Marzo”, un progetto di partecipazione dal basso impegnato nella lotta al razzismo e nella difesa dei diritti umani, formato da una rete di comitati territoriali nato nel 2009. L’iniziativa riunisce italiani, migranti, seconde generazioni: tutti accomunati dal rifiuto del razzismo e della cultura dell’esclusione.
L’1 marzo 2010 il movimento ha organizzato una giornata di mobilitazione e sciopero indirizzata a far comprendere “quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra societa’ e come sia importante che italiani vecchi e nuovi si impegnino insieme per difendere i diritti fondamentali della persona, combattere il razzismo e superare la contrapposizione tra ‘noi e loro’”.
L’associazione tra l’altro chiede l’abrogazione della Bossi-Fini e, in particolare, del nesso tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno; rivendica l’applicazione e l’estensione dell’articolo 18 del testo unico sull’immigrazione come tutela per tutti i lavoratori che denunceranno di essere stati costretti all’irregolarita’ del lavoro; l’abrogazione del reato di clandestinita’ e del pacchetto sicurezza; l’abolizione del permesso di soggiorno a punti; la chiusura dei CIE; una regolarizzazione che sia una soluzione reale e rispettosa dei diritti umani e della dignita’ delle persone; il passaggio dal concetto di ‘ius sanguinis’ a quello di ‘ius soli’ per il riconoscimento della cittadinanza e una legge che garantisca l’esercizio della piena cittadinanza a chi nasce e cresce in Italia; una legge organica e adeguata per la tutela dei rifugiati e dei richiedenti asilo.

venerdì 26 aprile 2013

CALDEROLI NON ESCLUDE LA FIDUCIA: "VALUTEREMO IL PROGRAMMA DEL GOVERNO, MA SAREBBE UN APPOGGIO ESTERNO"

Milano, 26 apr. (TMNews) - Roberto Calderoli non ha escluso che la Lega Nord possa votare la fiducia al Governo guidato da Enrico Letta, ma ha detto che si tratterebbe eventualmente di un appoggio esterno: "Voteremo rispetto al programma presentato, anche a favore, se ci saranno nostri tre punti" ha detto a Tgcom24. "Noi daremo tutto il nostro contributo perché le riforme che il paese attende giungano sul tavolo del Parlamento. Non possiamo partecipare a un governo perché chi non vince le elezioni va all'opposizione. Non siamo interessati al governo di Roma, ma a quello delle nostre tre regioni e a costruire le macroregioni, intendiamo dialogare con Letta rispetto a queste finalità". "La fiducia? Non partecipiamo con presenze nostre nel governo, rispetto al programma che ci verrà presentato voteremo può darsi anche a favore nel caso in cui lui recepisse i tre punti messi sul tavolo: l'attenzione alle macroregioni, la possibilità che le risorse prodotte sul territorio restino per il 75% sul territorio che le ha prodotte. Se dovesse mettere punti del genere nel suo programma potrà esserci una valutazione diversa rispetto al fatto di stare all'opposizione. Finalmente dai giochini della politica si è tornati a parlare dei problemi di famiglie e imprese. Crediamo che se il lavoro dei saggi sia la base di partenza di quel programma su questo daremo il nostro contributo in senso positivo" ha aggiunto l'ex ministro per la Semplificazione

mercoledì 24 aprile 2013

Governo: Zaia (Veneto), Letta scelga ministri rappresentativi del Nord


(ASCA) - Venezia, 24 apr - ''Per quanto riguarda l'incarico ad Enrico Letta di formare il nuovo governo siamo fiduciosi''. Cosi' Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. ''Abbiamo fiducia nella sua attenzione ai grandi problemi del Nord, in particolare alle esigenze di maggiore autonomia, anche dal punto di vista del trattenimento sul territorio delle risorse finanziarie necessarie - specifica
Zaia - oltre che all'urgenza di fronteggiare la crisi economica ed occupazionale''. ''Siamo altrettanto fiduciosi - prosegue Zaia - anche per quanto riguarda la scelta degli uomini di governo; il nostro auspicio, infatti, e' che i
ministri siano fortemente rappresentativi del Nord e possano corrispondere alle sue aspettative''.Riguardo al rapporto che la Lega Nord avra' con il nuovo governo e in particolare alle eventuali forme di sostegno, Zaia rimanda al segretario federale Roberto Maroni ''sara' lui a decidere e lo fara' con la massima responsabilita',
quella che ha contrassegnato il nostro comportamento anche per l'elezione del presidente Napolitano''.

GOVERNO: SALVINI, SCONGIURATO AMATO IPOTIZZABILE FIDUCIA LETTA


(AGI) - Bruxelles, 24 apr. - "Scongiurati i drammi Amato e Prodi", la Lega e' ora piu' disponibile e pronta ad "andare ad ascoltare" le proposte di Enrico Letta: lo conferma l'europarlamentare leghista Matteo Salvini, aggiungendo che, anche se "i presupposti non sono il massimo", perche' a sostenere il neo nominato premier ci sono Pdl e Monti, che finora "hanno bloccato il federalismo fiscale", se il nuovo governo avra' in agenda temi come "il nord, il 75% delle tasse alle regioni, la Cassa integrazione, allora perche' no?".
Salvini ha aggiunto che "Letta e' piu' giovane, ha sulle spalle una minore responsabilita' per i danni politici del passato, e' piu' spendibile" e che la Lega puo' considerare l'ipotesi di votargli la fiducia".

martedì 23 aprile 2013

GOVERNO:ZAIA,SUBITO GRANDE COALIZIONE MA NO AMATO PREMIER


(ANSA) - VENEZIA, 23 APR - Per il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, 'come in Germania e in Francia, si deve fare subito una governo di grande coalizione dove il collante tra i partiti sia il programma delle cose fare. Non sta a me dire se la Lega vi entrera' o no. Lo decidera' Maroni'. Il presidente, in un'intervista al 'Corriere Veneto', rileva che la Lega e' pronta 'a sostenere un Governo che faccia delle priorita' del Nord le sue prioprita', accelerando sul terreno delle riforme, a cominciare da quella del federalismo sepolta da Monti in un cassetto, e investendo sul rilancio dell'economia e sulla piena occupazione, specialmente dei giovani'.
Zaia boccia sia l'ipotesi che il futuro premier sia Amato ('abbiamo una pregiudiziale insuperabile') sia quella di un Governo tecnico ('abbiamo visto quel che combinano i tecnici al potere. Insistere sarebbe da masochisti'). Riferendosi al M5S il presidente dichiara di essere 'molto preoccupato: il fenomeno merita attenzione e non va preso sotto gamba. In piazza ho visto tanti ragazzi che hanno idee anche rispettabili ma che intendono realizzarle bypassando la democrazia. Si scordano che Grillo - spiega - ha preso il 25%, non il 100%: e' minoranza, dunque deve accettare il confronto e se lo perde, come e' accaduto sulla Presidenza della Repubblica, deve accettare il verdetto della maggioranza. Se il M5S intende sovvertire queste regole significa che punta all'anarchia. E poi, va bene il web, ma non si governa a colpi di demagogia'.
Riguardo alla vittoria di Debora Serracchiani, Zaia e' certo che il Friuli V.G. 'resta un alleato fondamentale del Veneto'; diversa invece l'analisi sul forte astensionismo degli elettori: 'il Paese - conclude - continua a lanciare segnali incontrovertibili. Vedremo fino a quando resteranno inascoltati'.

domenica 21 aprile 2013

QUIRINALE: CALDEROLI "NAPOLITANO? NON C'ERA ALTRO DA FARE"


ROMA (ITALPRESS) - "A questo punto non c'era nient'altro da fare davanti a un Parlamento incapace di eleggere un Presidente della Repubblica e poi di un governo. Il Paese ha bisogno di risposte concrete ed e' impensabile che dopo due mesi manchi un governo.
Napolitano e' il primo mattone per costruire il governo. Nel momento in cui il partito di maggioranza relativa, il Pd, non era in grado di esprimere alcun candidato, l'unica persona che poteva ricevere i voti di tutto il partito era proprio Napolitano". Lo ha detto a Tgcom24 Roberto Calderoli, dopo la riconferma di Giorgio Napolitano, durante "L'intervista della Domenica di Alessandro Banfi".
Su Napolitano Calderoli ha osservato: "Io non avevo votato Napolitano quando era stato eletto la prima volta. Conoscendolo poi ho detto che Napolitano e' come l'Amarone, migliora col tempo.
Infatti la mia opinione su di lui e' via via migliorata. Sono rimasto sconcertato pero' quando, invece che mandare il Paese al voto, dopo le dimissioni forzate di Berlusconi, ha dato l'incarico a Monti. Fu un errore enorme".

sabato 20 aprile 2013

Quirinale: Bossi, no governo Amato. Ha spazzato via conti correnti padani


Quirinale: Bossi, no governo Amato.Ha spazzato via conti correnti padani

20 Aprile 2013 - 16:49

(ASCA) - Roma, 20 apr - La Lega Nord non appoggera' un governo Amato. Lo afferma Umberto Bossi, presidente federale della Lega Nord, parlando con i cronisti a Montecitorio.

''Amato ha gia' spazzato via i conti correnti di tutti i padani, non ci piace'', aggiunge Bossi.

venerdì 19 aprile 2013

Quirinale, Calderoli: “Non voto un salume”


Versione stampabileSend by email
Il nome di Romano Prodi non piace al Pdl, a Scelta civica e soprattutto alla Lega Nord. L’ex ministro bergamascoRoberto Calderoli ha regalato una battuta alle telecamere delle televisioni appostate fuori dalla Camera: “Ricordatevi che potrei votare un salumiere, ma non un salume”. Scontata quindi la contrarietà assoluta a Romano Prodi. Il centrodestra, su indicazione di Scelta Civica, converge sul ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri.La battuta di Calderoli si inserisce nel malumore generale del PdL. Brunetta ad esempio ha dichiarato: “La scelta del Pd e’ chiaramente una scelta contro il Pdl: Romano Prodi e’ un uomo di parte, un uomo che divide. Ancora una volta la sinistra e Bersani confermano la loro irresponsabilità. La storiella della scelta condivisa e’ stata solo un bluff. Sono sempre i soliti, i soliti comunisti”.

mercoledì 17 aprile 2013

Internet: Borghezio, Ue non lo difende da attacchi cyberpirati

(ANSA) - BRUXELLES, 16 APR - L'Ue deve fare di piu' per difendere internet dagli attacchi dei 'cyber-pirati'. E' il senso dell'interrogazione che l'eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio ha rivolto alla Commissione Ue, in quanto - ha ricordato citando l'Enisa (l'Agenzia Ue per la sicurezza informatica) - ''i fornitori di servizi internet sono ancora impotenti di fronte ai cyber-attacchi di grandi dimensioni''. Questi, infatti, ''non sono stati in grado di prevenire e contrastare l'attacco sferrato nel marzo scorso da un gruppo di cyber-pirati avverso l'organizzazione di lotta contro lo 'spamhouse', di modo che vi sono stati ritardi notevoli nell'attivita' su internet soprattutto in Gran Bretagna e in Germania, ma anche in altri Paesi Ue''. Da qui l'interrogazione di Borghezio alla Commissione Ue, in cui l'europarlamentare chiede ''quali urgenti misure la Commissione intende attuare, posto che questi cyber-attacchi, come quello citato che ha raggiunto le dimensioni di piu' di 300 gbit di dati al secondo, stanno registrando una sempre maggiore ampiezza senza che siano state attuate adeguate protezioni contro gli attacchi diretti, compromettendo anche i punti di scambi commerciali internet, che pure beneficiano normalmente di infrastrutture molto potenti''.(ANSA).

martedì 16 aprile 2013

QUIRINALE: ZAIA, ESPRIMEREMO NOME DONNA TRAMITE MARONI

SAN BIAGIO DI CALLALTA (TREVISO), 16 APR - “Esprimeremo per il tramite del segretario federale, Roberto Maroni, la candidatura di una donna alla presidenza della Repubblica”. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, intervenendo alla registrazione di una trasmissione del ciclo “X-News” in onda domani sera su Antenna Tre Nordest. Zaia non ha tuttavia precisato se la candidata sia gi… stata identificata e se sia interna al perimetro del suo partito. “Dobbiamo ancora vagliare – ha aggiunto - una rosa di disponibilitâ

QUIRINALE: LEGA, NO A CANDIDATURA PRODI, AMATO, MONTI.


ROMA, 16 APR "Siamo contrari all'ipotesi di una candidatura alla Presidenza della Repubblica di Romano Prodi, Giuliano Amato, Mario Monti. La Lega Nord, come ha più volte affermato anche il nostro segretario federale Roberto Maroni, vedrebbe bene una donna al Quirinale. Sarebbe un segnale di cambiamento che appoggeremmo senza esitazioni".

Lo dichiarano i capigruppo della Lega Nord alla Camera e al Senato Giancarlo Giorgetti e Massimo Bitonci.

Lavoro/Lega: Pd e Grillo perdono tempo, da noi proposte concrete già presentate in Parlamento


"Oggi siamo in piazza insieme ai lavoratori perché le loro ragioni sono l'unica priorità' che questo Governo deve avere. I balletti del Pd e gli scioperi di Grillo fanno solo perdere tempo. Il lavoro deve tornare ad essere in cima alle urgenze. Se gli ammortizzatori in deroga non saranno finanziati correremo il serio rischio di lasciare in mezzo ad una strada migliaia di lavoratori e di far chiudere centinaia di aziende. Non possiamo perdere altro tempo. Mentre gli altri giocano a chi si accaparra piu' poltrone noi abbiamo gia' depositato in Parlamento una proposta di legge a tutela degli esodati".

Lo dichiarano i parlamentari Massimiliano Fedriga e Manuela Munerato presenti alla manifestazione organizzata questa mattina da CGIL, CISL e UIL.

domenica 14 aprile 2013

DOPO ESPULSIONI FRATTURA CON MARONIANI; ZAIA,ORA RESPONSABILITA'

(ANSA) - VENEZIA, 14 APR - La frattura nella Lega tra maroniani e bossiani che ha portato, in Veneto, all'espulsione di 35 'uomini' del senatur non fa placare la tensione tra le due fazioni ormai sempre piu' ai ferri corti. E il senatur, che non nasconde la sua rabbia per la situazione, fa sapere di non avere al momento intenzione di separarsi dal Carroccio. Il simbolo di oggi e' la sede del provinciale di Venezia, feudo bossiano e commissariato, dove sventolano le bandiere: in totale quattro, due con il leone di San Marco e due con l'Alberto da Giussano, listate a lutto. La sede, che doveva essere 'consegnata' al commissario resta ancora in mano ai bossiani anche se le tapparelle degli uffici sono rigorosamente chiuse, non era mai accaduto neppure di notte. Flavio Tosi, segretario nazionale veneto e sindaco di Verona, respinge gli assalti dei media e si trincera nel silenzio dopo che ieri, dalla sede padovana del Carroccio veneto, si era dovuto allontanare scavalcando una recinzione scortato dai carabinieri mentre gli volavano contro insulti da parte dei bossiani. Da parte sua l'europarlamentare vicentina Mara Bizzotto ha definito vergognoso il comportamento dei fedelissimi del senatur tanto da dire che e' impossibile anche solo avvicinarsi a persone che si comportano in un modo cosi' irriguardoso. Intanto, lontano dal Veneto, Roberto Calderoli getta acqua sul fuoco su una ipotetica scissione della Lega evocata dall'espulsa Paola Goisis. ''Non credo che Bossi lascera' il movimento - dice - la Lega e' la sua vita. Certo, ogni tanto possono girargli le balle. Ma quello e' fisiologico: girano a tutti prima o poi''. E a usare la bilancia sulla credibilita' dei maroniani ecco che Matteo Salvini, segretario lombardo del Carroccio, avverte ''che al momento gli iscritti lombardi alla Lega sono 25mila e noi lavoriamo per raddoppiarli in un mese ed e' il modo migliore per rispondere agli attacchi''. Pragmatico come sempre su questa vicenda il Governatore del Veneto Luca Zaia che invita al dialogo e non ''alla logica delle espulsioni''. ''Bisogna mettere assieme i cocci del partito - avverte - che rischia la deflagrazione facendo solo danni: dobbiamo pensare alla gente e non alle divisioni interne''. Per questo, secondo Zaia, ''basta un 'passo indietro e a lato' da parte di tutti'' perche' andare avanti cosi' ''ha del grottesco'' tanto che tutto, conclude Zaia , ''si e' complicato in maniera esponenziale quando basta solo un po' di buonsenso''. ''Siamo arrivati alle ceneri e dobbiamo venirne fuori''. (ANSA).

Maroni: "Lombardia a statuto speciale"


14-04-2013 13:45

"Lombardia a statuto speciale"

"La 'specialità' del Friuli è da preservare, è un modello anche per la nostra Regione". Lo ha detto il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ieri in Friuli-Venezia Giulia per una serie di incontri elettorali, riferendosi allo Statuto di autonomia della Regione. "Noi - ha ricordato - vogliamo trattenere sul territorio almeno il 75 per cento delle tasse che paghiamo. Un obiettivo tutt'altro che impossibile. Lo Statuto siciliano prevede che nella tesoreria dell'isola ne rimanga addirittura il 100%". "Loro però - ha sottolineato - hanno rinunciato all'autonomia in cambio dell'assistenzialismo romano. Un errore, ma non ci riguarda. Mentre ci interessa il principio contenuto nel loro Statuto: trattenere quello che pagano i cittadini sul territorio. E' possibile, è già scritto, non c'è bisogno di cambiare la Costituzione". Secondo Maroni, la Macroregione "è il futuro", perché consente di correggere quanto attualmente non funziona nell'assetto istituzionale italiano ed europeo. "L'unione delle Regioni del Nord - ha dichiarato Maroni - consentirà di realizzare più facilmente infrastrutture e grandi opere, migliorerà i servizi e conferirà maggiore forza contrattuale alle singole realtà nelle controversie con Roma e Bruxelles". Si chiama, l'ha definita il numero uno di Palazzo Lombardia, "solidarietà territoriale". Se il sindaco di Gorizia avrà un problema rilevante - ha esemplificato Maroni - potrà portarlo sui tavoli delle istituzioni centrali con alle spalle la forza di tutto il Nord. Lo stesso potremo fare noi in Lombardia e così i rappresentanti di Veneto e Piemonte".

Lega Nord, un mese di grandi iniziative per raddoppiare gli iscritti in Lombardia


"Agli attacchi di certi giornali, rispondiamo come al solito: con i fatti. Nei prossimi 30 giorni le nostre sezioni e i nostri militanti daranno vita ad una grande mobilitazione sul territorio". Lo fa sapere il segretario nazionale della Lega Nord-Lega Lombarda, Matteo Salvini, che anticipa i contenuti della "campagna di primavera" messa in atto dal Carroccio lombardo.
"Nei giorni 18-19-20 aprile, in una sera a scelta, tutte le 620 sezioni della Lega in Lombardia organizzeranno una riunione per discutere di politica e di proposte concrete da portare sui tavoli di Roma e del Pirellone. Parleremo delle priorità per la nuova legislatura, di lavoro e della crisi in cui versano molte delle nostre aziende, di riforma delle Aler, di ospedali e riduzioni dei ticket, di infrastrutture strategiche come Malpensa e Brebemi, ecc. Mi aspetto - afferma Salvini - che da queste serate di confronto mi arrivino sulla scrivania almeno 100 proposte sulle quali iniziare subito a lavorare tanto in Regione quanto in Parlamento".
Mobilitati anche gli amministratori locali. "Il 4 maggio - continua il segretario leghista - organizzeremo un incontro fra i 170 sindaci e gli oltre 180 vice-sindaci della Lega Lombarda. All'ordine del giorno: la situazione devastante nella quale versano le casse comunali, l'Imu, la Tares, i pagamenti alle imprese e soprattutto la nascita di un coordinamento dei borgomastri lombardi contro lo Stato che li vuole uccidere".
Appuntamento di piazza, invece, per l'11 e 12 maggio: "In questo fine settimana, allestiremo almeno 1000 gazebo in altrettante piazze - assicura Salvini - per spiegare alla gente le proposte elaborate nei precedenti incontri. E contestualmente daremo vita ad una giornata del tesseramento per raddoppiare il numero degli iscritti, da 25.000 a 50.000. Per le sezioni che avranno l'incremento maggiore, abbiamo anche previsto un premio speciale".
Si tratta, conclude il numero uno del Carroccio lombardo, "di iniziative e obbiettivi ambiziosi, ma assolutamente alla nostra portata. Quanto si legge sui giornali in questi giorni non riflette la realtà. Nella Lega le polemiche sono un aspetto residuale rispetto alla stragrande maggioranza del Movimento, che è fatto di donne e uomini che con impegno ed entusiasmo dedicano gratuitamente il loro tempo e la loro energia per far vincere le nostre idee e per trasformare i nostri progetti in realtà concrete".

sabato 13 aprile 2013

P.A.: Maroni, in Lombardia pronti 500 milioni per crediti imprese


(ASCA) - Milano, 12 apr - La Regione Lombardia ''ha pronti 500 milioni di euro'' da mettere sul piatto per pagare parte dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. Lo ha assicurato il presidente della Regione, Roberto Maroni, intervendo questa mattina a un convegno sul futuro di Milano promosso dalla Camera di Commercio del capoluogo lombardo.

Dal governatore e' arrivato un giudizio positivo sul decreto del governo sul pagamento dei debiti della pubblicazione amministrazione: ''Ben venga - e' stato il suo commento- . Mi pare che ci siano delle criticita', ma la Lombardia ha pronti 500 milioni di euro. Stiamo negoziando con Anci per vedere quali sono i Comuni a cui Finlombarda rilevera' i debiti nei confronti delle imprese''.

Lombardia: Maroni, 170 mila case per giovani e anziani


(ASCA) - Milano, 12 apr - Mettere in affitto le tantissime case non vendute dalle imprese edili in crisi. E ancora: 500 milioni per abbattere i debiti dei Comuni nei confronti delle aziende.

E, infine, moratoria di tre anni per le procedure burocratiche in capo alle aziende. Sono le tre proposte concrete e innovative che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha presentato questa mattina a Palazzo Turati in occasione dell'incontro dal titolo 'Oltre Milano: idee e proposte per la citta' di domani' organizzato dalla Camera di commercio.

La Giunta regionale, ha spiegato Maroni, sta studiando assieme all'Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), alle banche e alle associazioni un provvedimento per mettere a disposizione degli anziani e delle giovani coppie il patrimonio immobiliare sfitto e non venduto di tante imprese di costruzione che sono oggi in difficolta': ''Si tratta - ha precisato Maroni - di un patrimonio non utilizzato di circa 170 mila vani in Lombardia, su cui le aziende pagano l'Imu. E' un'assurdita': sarebbe come dire che i concessionari delle Fiat devono pagare il bollo auto sui veicoli che hanno in negozio''.

Mettendo a disposizione gli alloggi invenduti nel settore dell'edilizia, per Maroni sara' possibile dare un aiuto concreto alle persone ma anche alle aziende: tutto questo dovra' essere fatto ''con il contributo delle banche, che oggi sono assenti ma sono state ripetutamente chiamate in causa''.

Maroni ha citato l'accordo trovato con Finlombarda ''per mettere a disposizione delle imprese in difficolta' un miliardo di euro'', di cui ''500 milioni serviranno per pagare i debiti accumulati dai Comuni lombardi nei confronti delle aziende''.

Dal governatore lombardo, infine, la conferma di voler ''dare vita a una moratoria di tre anni per le procedure burocratiche cosi' da portarle a zero giorni e a zero costi''.

venerdì 12 aprile 2013

LEGA: ZAIA, GESTIRE UNITA'! 'BAGNI DI SANGUE' NON SERVONO


LEGA: ZAIA, GESTIRE UNITA'! 'BAGNI DI SANGUE' NON SERVONO = 
(AGI) - Venezia, 12 apr. - La Lega deve gestire l'unita' all'interno del partito e non a fare "bagni di sangue, che non servono a nulla". A sostenerlo, in vista del Consiglio nazionale del partito in Veneto che si terra' domani, il presidente della Regione, Luca Zaia. "Partiamo dal presupposto che non ci deve essere un bagno di sangue. Penso si debba assolutamente ritrovare assolutamente l'unita'", ha detto. "C'e' un partito che cresce, grande, importante, che inevitabilmente avra' sempre qualcuno che non la pensa come te: noi siamo chiamati a gestirne l'unita' e non a far bagni di sangue, perche' non servono a nulla". Riguardo ad eventuali provvedimenti disciplinari che potrebbero essere presi domani nei confronti dei contestatori di Pontida. "Io non so niente di teste che rotolano - ha concluso - domani saro' presente anche io al Consiglio nazionale, che spero serva a far uscire una Lega piu' compatta, che ritrova l'unita' e dove non si pensi che ogni dissenso ed ogni divergenza li si possano risolvere con dei provvedimenti disciplinari. E' quello che vogliono i militanti". (AGI)

(AGI) - Venezia, 12 apr. - La Lega deve gestire l'unita' all'interno del partito e non a fare "bagni di sangue, che non servono a nulla". A sostenerlo, in vista del Consiglio nazionale del partito in Veneto che si terra' domani, il presidente della Regione, Luca Zaia. "Partiamo dal presupposto che non ci deve essere un bagno di sangue. Penso si debba assolutamente ritrovare assolutamente l'unita'", ha detto. "C'e' un partito che cresce, grande, importante, che inevitabilmente avra' sempre qualcuno che non la pensa come te: noi siamo chiamati a gestirne l'unita' e non a far bagni di sangue, perche' non servono a nulla". Riguardo ad eventuali provvedimenti disciplinari che potrebbero essere presi domani nei confronti dei contestatori di Pontida. "Io non so niente di teste che rotolano - ha concluso - domani saro' presente anche io al Consiglio nazionale, che spero serva a far uscire una Lega piu' compatta, che ritrova l'unita' e dove non si pensi che ogni dissenso ed ogni divergenza li si possano risolvere con dei provvedimenti disciplinari. E' quello che vogliono i militanti".

I saggi: "Una sola Camera, il finanziamento ai partiti deve rimanere"


Roma, 12 apr. (Adnkronos/Ign) - Superare l'attuale bicameralismo perfetto, con una Camera eletta a suffragio universale e diretto, titolare dell'indirizzo politico, con competenza esclusiva sul rapporto fiduciario con il governo e che esprime il voto definitivo sui disegni di legge. Accanto ad essa il Senato delle Regioni, che assorbe le funzioni della Conferenza Stato-Regioni, costituito da tutti i presidenti e da rappresentanti delle stesse, eletti da ciascun Consiglio regionale in misura proporzionale al numero degli abitanti della regione, con la possibilita' di scegliere uno o piu' sindaci. E' quanto propone la commissione di saggi, nella relazione consegnata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Questi nuovi organismi sarebbero composti da 480 deputati, uno ogni 125mila abitanti, e da 120 senatori.
La commissione dei saggi propone poi di superare la legge elettoralevigente e quella nuova potrebbe prevedere un sistema misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario), un alto sbarramento, implicito o esplicito, ed eventualmente un ragionevole premio di governabilita'.
Per gli esperti scelti da Napolitano, "il finanziamento pubblico delle attivita' politiche, in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l'attivita' politica".
Sul fronte economico-sociale, i 'saggi' indicano innanzitutto la priorità, esortando la politica "nei prossimi mesi a destinare qualunque sopravvenienza finanziaria all'emergenza lavoro e al sostegno delle persone e delle famiglie in grave difficoltà economica".
La "principale emergenza che ci troviamo oggi ad affrontare" e' "quella del lavoro e della conseguente crescita della povertà" scrivono i saggi nella loro relazione, evidenziando che è "a rischio di povertà ed esclusione sociale il 28,4 per cento dei residenti nel nostro Paese".L'analisi si fonda sui numeri. Oggi in Italia hanno un lavoro, anche solo precario, 56 persone su 100 tra i 15 e i 64 anni. In Francia sono 64, in Germania 73. Su 100 giovani fra i 15 e i 24 anni, in Italia lavorano in 17, in Francia 28, in Germania 47. La priorita' e' "far si' che il sistema generi fisiologicamente opportunita' di lavoro per tutti, in particolare per i piu' giovani, e' la priorita', anche perche' il lavoro vale molto piu' del reddito che lo compensa". E "lo sviluppo economico equo e sostenibile e' la via maestra per ottenere questo risultato".
I saggi propongono anche di valutare le diverse ipotesi relative all'eventuale introduzione di un reddito minimo di inserimento, da inserire in un quadro complessivo di revisione dell'assistenza. Non solo. Rifinanziare gli ammortizzatori sociali in deroga e affrontare "la grave" questione dei cosiddetti esodati, sono le altre principali indicazioni della relazione dei 'saggi' in materia economico-sociale.
Sul fronte delle imprese, i saggi esortano a "completare il pagamento dell'intero ammontare dei debiti commerciali della pubblica amministrazione verso le imprese e far si che l'obbligatorio termine di 30 giorni per i pagamenti, in vigore dall'inizio dell'anno, sia effettivamente rispettato". Ancora, e' necessario "espandere la operativita' del Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese, che puo', attraverso garanzie a banche e Confidi sui prestiti alle Pmi, attivare prestiti aggiuntivi per oltre 30 miliardi". I saggi chiedono anche di "accelerare l'utilizzazione dei Fondi strutturali dell'Unione europea, rafforzando la sinergia fra amministrazioni centrale, regionali, locali e imprese".
Per quanto riguarda il miglioramento della legislazione e funazionamento della pubblica amministrazione, i saggi invitano a rivedere il patto di stabilità interno alla luce del nuovo articolo 81 della Costituzione ed esortano a rivedere la struttura dei livelli retributivi dei vertici e dirigenti nella Pa. C'è poi l'"opzione zero'', che prevede l'eliminazione di tutti i regimi autorizzatori non necessari.

giovedì 11 aprile 2013

I paradossi della Merkel. La Germania rifiuta il Fiscal Compact


Dopo aver imposto a Paesi come l'Italia il Fiscal Compact, la Germania fa dietrofront. La Bundesrat rifiuta il Trattato sulla stabilità. I salassi fiscali valgono solo per i più piccoli?



Il Fiscal Compact – abbreviazione del Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governante nell’Unione economica e monetaria – è stato rifiutato dal suo principale promotore: la Germania. La riforma che obbliga i Paesi a garantire un bilancio delle amministrazioni pubbliche «in equilibrio o in avanzo» è stato rimandato alla Commissione di mediazione dal Bundesrat tedesco nell’inizio del marzo 2013.

La notizia ha dell’incredibile per due motivi principali. Innanzitutto perché Paesi come l’Italia sono stato indotti a ratificare il Fiscal Compact e ad accettare persino unPremier imposto – checché se ne dica – dalla BCE e dai pianti alti della finanza internazionale proprio a causa del pressing merkeliano. Ma soprattutto il fatto in sé, a prescindere dalle sue implicazioni nazionali, risulta paradossale perché nessuno ne ha parlato nel resto del mondo tranne qualche singola testata online, ovviamente lontanissima dai canali mainstream. E non ci si riferisce in questa sede ad una velata disinformazione o a qualche raro accenno. Si parla di un silenzio assoluto da parte di un apparato mediale che sembra aver avuto tutto l’interesse a far passare in sordina una notizia che, a conti fatti, avrebbe delegittimato mesi – se non anni – di moralizzazioni a sfondo finanziario da parte di Paesi che, in primis, non hanno sostenuto le soluzioni propagandate come “necessarie”. Necessarie, sì. Ma per gli altri.

Il Fiscal Compact, nel suo articolo 3.1 sancisce che «il deficit strutturale annuale delle amministrazioni pubbliche» deve risultare «inferiore allo 0,5% del Pil» per considerare garantito l’obiettivo prefissato. Paesi come l’Italia hanno dovuto ridurre la spesa pubblica ed aumentare le entrate – indovinate un po’, attraverso la tassazione – con l’effetto devastante di aver fatto crollare la domanda, i consumi affossando dunque le imprese. La Germania, dopo aver preso in mano le redini dell’Europa, sembra imporre le regole ai più “piccoli” senza l’obbligo morale di doverle rispettare. L’Unione Europea, mano mano che il tempo passa, si sta svelando per quello che è: un’abnorme pressione esterna che poggia semplicemente sugli interessi di pochi oligarchi a discapito di tutti gli altri. Quanto potrà durare questo inganno non ci è dato saperlo.
http://www.net1news.org/finanza/paradossi-della-merkel-germania-rifiuta-fiscal-compact.html
















martedì 9 aprile 2013

LOMBARDIA: MARONI, PRONTI ANTICIPARE CIG MA GOVERNO DIA GARANZIE

(AGI) - Milano, 9 apr. - Roberto Maroni ha annunciato che chiedera' a Mario Monti un incontro per sollecitare il governo a 'sbloccare' i finanziamenti di copertura alla cassa integrazione in deroga destinata ai lavoratori lombardi nell'ultimo semestre del 2013. Il presidente della Regione Lombardia, che su questo tema aveva gia' avuto un incontro con il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha spiegato che illustrera' al presidente del Consiglio i contenuti della mozione, approvata all'unanimita' dal Consiglio regionale lombardo, in cui si chiede la Regione anticipi i soldi per la cig, a determinate condizioni. 
"Voglio incontrare il presidente del Consiglio, consegnargli personalmente la mozione e chiedergli l'impegno formale perche' i soldi a noi dovuti siano messi subito a disposizione", ha spiegato il governatore, al termine della seduta del Consiglio regionale. "Se lo fara', come Regione, siamo pronti" ad anticiparli, ha continuato, "ma voglio avere la certezza che poi il governo ce li dia davvero".
  "Intervenire a favore dei lavoratori in difficolta' che hanno perso il posto di lavoro e' una priorita'", ha concluso. (AGI)

Borghezio: elettrodomestici programmati per rompersi dopo la fine della garanzia. L'UE difenda i consumatori

L'On. Borghezio, nella sua interrogazione alla Commissione Europea, scrive sull'argomento quanto segue:  "uno studio realizzato in Germania e pubblicato dalla 'Sueddeutsche Zeitung' rivela che molti apparecchi elettrici di uso domestico sarebbero programmati dai costruttori per rompersi una volta scaduto il periodo di garanzia. L'usura pianificata è un fenomeno di massa che interessa principalmente varie stampanti a getto di inchiostro, nelle quali dopo la stampa di alcune migliaia di pagine appare l'indicazione della necessità di una riparazione, anche se l'apparecchio potrebbe continuare a stampare tranquillamente; la risuolatura delle scarpe, per le quali vengono invece usate spesso suole incollate che si consumano rapidamente, impossibile poi distaccare per sostituirle. E ancora, in molte chiusure lampo di giacconi i denti sono costruiti a spirale; lavatrici nelle quali le barre di riscaldamento si arrugginiscono con troppa facilità, con il risultato che la loro sostituzione risulta carissima per l'utente dell'elettrodomestico. Il fenomeno di usura precoce degli apparecchi viene definito nello studio una "opalescenza pianificata", poiché i produttori inserirebbero appositamente punti deboli o utilizzerebbero materiali scadenti destinati ad usurarsi rapidamente". Borghezio chiede quindi alla Commissione Europea:"La Commissione Europea non ritiene necessaria una maggiore regolamentazione e chiare norme sulla riparabilità e la sostituzione dei pezzi di ricambio a tutela dei consumatori?"

MARONI: BERSANI FACCIA ATTO DI CORAGGIO, NE E' CAPACE. BASTA CHIACCHERE FACCIA PROPOSTA PER QUIRINALE ED ESECUTIVO.


Milano, 9 apr. (TMNews) - "Basta chiacchiere, basta dialoghi. Ci vuole un atto di coraggio di Bersani, un atto di responsabilità. Faccia una proposta per il Quirinale e per il governo". Lo ha detto il leader della Lega Roberto Maroni, a margine di una riunione del Consiglio regionale lombardo. "Lui è capace di fare queste cose, lo ha dimostrato quando era ministro - ha aggiunto - Io gli chiedo un atto di coraggio: Bersani deve rapidamente dire quali sono le proposte del pd per il presidente della Repubblica e per il governo. Altrimenti non si esce dalla palude". Bersani dovrebbe dire, ha proseguito Maroni, che vuole "vedere gli altri partiti, un governo di larghe intese, di grande coalizione, un presidente della Repubblica con un nome che non
sia dell'ultrasinistra perché altrimenti si sa che dall'altra parte non c'è consenso".

Cotti, senatore M5S: "A Roma con 5mila euro al mese non ci campo"


"Io ho dovuto chiedere un prestito, perché sennò non ce la facevo. Finora me li ha prestati mia sorella, ora ho dovuto chiedere un prestito alla banca per arrivare fino alla fine del mese. Perché comunque vivere a Roma costa". E' davvero dura la vita per il senatore del Movimento Cinque Stelle Roberto Cotti. Lui intervistato su Radio2Un Giorno da Pecora si fa i conti in tasca e da parlamentare non riesce ad arrivare a fine mese. "Noi abbiamo scelto di dimezzarci l'indennità, e quindi avremo circa 5 mila euro lordi, che netti dovrebbero essere sui 2.500". Fatti conti il primo pensiero è su come giustificare tutte le spese che farà. Cotti non ha dubbi: "Io giustificherò tutto quello che spendo e prenderò solo quello che rendiconto. Però ancora fino alla fine di aprile non vedremo una lira".

Finalmente ricchi - Insomma Cotti non sta più nella pelle per stringere tra le mani il sospirato assegno. Ma sull'aumento previsto da parte del "caro leader Beppe" è giallo. Cotti già pensa di essere ricco ma dal blog di Grillo arriva una frenata. "Ogni candidato del Movimento 5 stelle - precisa il blog - si è impegnato a rispettare il codice di comportamento che prevede 5.000 euro lordi per l'indennità parlamentare percepita. Il codice non è stato oggetto di discussione, dibattito o revisioni". A l'indennità ovviamente andranno aggiunti anche la diaria e tutti i benefit. Quelli per fortuna di Cotti non si toccano: "L'indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5.000 euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all'assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato). I parlamentari - si sottolinea ancora - avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l'esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo". Dovrà ancora penare qualche giorno ma a maggio il "povero" senatore Cotti arriverà a fine mese. Con buona pace della retorica anti-casta di Beppe. Ormai a farla è rimasto solo lui.

lunedì 8 aprile 2013

Omnimilano-VINITALY, FAVA: REGIONE VA INCONTRO A MERCATO

(OMNIMILANO) Milano, 08 APR - "Vinitaly rappresenta un momento in cui l'agricoltura e la filiera agroalimentare lombarde esprimono il meglio delle proprie potenzialità, in un contesto dove i produttori lombardi primeggiano". E' quanto ha detto oggi l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava, nel corso della sua visita a Vinitaly. L'assessore ha partecipato insieme al presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni al 'Salotto Franciacorta', organizzato dal Consorzio Franciacorta al Vinitaly, dove si sono incontrati quattro tra i più grandi e rinomati imprenditori italiani che hanno deciso di seguire la passione del vino. "I consorzi e i produttori lombardi - ha detto Fava - rappresentano un pezzo di Lombardia che si è trasferito a Verona, nell'appuntamento fieristico più importante per questo comparto. In una fase di crisi conclamata, il settore enologico ha risentito meno delle grandi difficoltà del momento: sicuramente per i consumi nel mercato interno ma non nell'export". "Il nostro Assessorato - ha proseguito Fava - deve andare incontro al mercato: stiamo vivendo una fase anticiclica rispetto alla crisi generalizzata e non dobbiamo fare altro che assecondare le imprese, che sanno fare molto bene il loro lavoro, anche dal punto di vista sociale, cercando di mantenere il proprio lavoro". "L'impegno di Regione Lombardia - ha aggiunto - è rivolto soprattutto alla sburocratizzazione e a favorire l'internazionalizzazione sul versante del commercio, che non significa, tuttavia, delocalizzazione. Tutto ciò che finora è stato fatto in modo tiepido". "Non dobbiamo sostituirci all'imprenditore - ha proseguito l'assessore lombardo - ma aiutarlo in quello che sa fare bene e da tempo. La filiera agroalimentare ha bisogno solo di un interlocutore che svolga azione di coordinamento. I mercati emergenti dovranno essere i nostri interlocutori. Già li vediamo qui, presenti con tante delegazioni, cinesi, indiani e sudamericane. Tutti molto interessati a prodotti come il nostro, che ha un vantaggio straordinario: un rapporto qualità/prezzo assolutamente bilanciato". "Per far sì che questo diventi elemento di ulteriore crescita - ha detto ancora - dobbiamo fare di tutto per agevolarlo a mantenere questa caratteristica". "Con la capacità e la forza politica questi obiettivi si raggiungono. Dall'altra parte occorre la consapevolezza del consumatore, che sappia quello che sta provando e acquistando: servono divulgazione e promozione dei nostri prodotti e delle loro caratteristiche uniche. Iniziative come quelle che stiamo vivendo in questi giorni e per cui Regione Lombardia ha investito in maniera significativa diventano occasioni assolutamente importanti per farsi conoscere".

FISCO: LEGA, RINVIO TARES A DICEMBRE SCELTA SCELLERATA, VA ABROGATA


Roma, 8 apr. - (Adnkronos) - 'La Tares va abrogata. Lo slittamento previsto dal governo, non risolve 'l'ingorgo' di tasse che si preannuncia un vero e proprio bagno di sangue per famiglie e imprese. A dicembre, tra saldo Imu e Tares, le famiglie saranno costrette a sborsare 14,7 miliardi. A Natale, si pagheranno anche Ires e Irpef per gli autonomi e il conguaglio Irpef per i dipendenti, questo significa che anche quest'anno i lavoratori useranno la tredicesima per rimpinguare le casse dello Stato'. Ad affermarlo in una nota congiunta sono i senatori della Lega Nord, Consiglio Nunziante e Rafaela Bellot che domani interverranno in aula a palazzo Madama per illustrare la mozione urgente presentata dal gruppo del Carroccio per l'abrogazione della Tares.

'Definiamo sciagurata la politica economica di Monti che sceglie arbitrariamente di soffocare imprese e cittadini con imposte inaccettabili', concludono.

GOVERNO: MARONI, INCOMPRENSIBILE COME BERSANI SIA FINITO IN PALUDE


(AGI) - Milano, 8 apr. - "Faccio fatica a capire come Pier Luigi Bersani, che ho stimato come ministro, si sia impantanato anche lui in questa cosa", Cosi Roberto MaroniMaroni, intervenendo a 'radio Padania', sulle trattative per la formazione del Governo.

"C'e' bisogno di un governo? Lo si faccia. Anche molti dei suoi l'hanno capito" che bisogna fare l'alleanza con il Pdl, ha aggiunto il segretario federale della Lega Nord.
"Non riesco a capire cosa sia successo, perche' Bersani sia finito in questa palude", ha continuato.

ZAIA: UN GRANDE PARTITO DEVE SAPER GESTIRE DIVERSITA' INTERNE


(ASCA) - Verona, 8 apr - 'L'intelligenza ci porta a dire che certe situazioni non possono essere gestite con provvedimenti disciplinari'. Cosi' Luca Zaia, governatore del Veneto, sulla situazione interna alla Liga Veneta e le contestazioni al segretario nazionale Flavio Tosi. 'Questo e' un grande sforzo che dobbiamo fare - prosegue Zaia, a margine di Vinitaly -. Si deve guadare con concretezza al fatto che ci deve essere rispetto delle regole da parte di tutti e dall'altro di evitare di arrivare sempre un a provvedimenti disciplinari. Questo e' il nostro nuovo faro: pensare a un partito egemone e dato che l'egemonia prevede di avere grandi numeri bisognera' avere un partito che sia in grado di gestire al suo interno le diversita' e le divisioni, visto e considerato che noi abbiamo estrazioni diverse dal punto di vista sociale, culturale e anche politico', conclude Zaia.

domenica 7 aprile 2013

Maroni, avremo la macroregione Se serve faremo guerra a Roma

Maroni  avremo la macroregioneSe serve faremo guerra a Roma
16:55 07 APR 2013


(AGI) - Pontida (Bg), 7 apr. - "Se serve, faremo la guerra a Roma e al governo: servira' ve lo assicuro". Cosi' Roberto Maroni dal palco di Pontida, ribadendo che il progetto della Lega e' di costituire la macroregione e trattenere al Nord "almeno il 75% delle tasse".
Nel suo intervento, il Governatore lombardo ha illustrato la mozione che, insieme ai colleghi leghisti di Piemonte e Veneto ha firmato. Al primo punto, i tre Presidenti di Regione si "impegnano solennemente", si legge, a "rinegoziare con il Governo, entro il 31 dicembre 2013, il patto di stabilita' interno, il fiscal compact e i livelli di pressione fiscale". "Diamo tempo per trattare fino al 31 dicembre e lottiamo", ha affermato Maroni.
"Se il Governo dovesse dire di no - ha minacciato - noi ci impegniamo a superare autonomamente i vincoli imposti da Roma". "Non siamo qui per scherzare - ha continuato - quando combattiamo lo facciamo fino in fondo". "Noi lotteremo perche' rimanga qua almeno il 75%" degli introiti fiscali complessi, ha assicurato Maroni. "Sono soldi nostri, caro governo di Roma, e devono rimanere qua".
 

Tra gli altri punti della mozione siglata insieme a Cota e Zaia se vi e' la costituzione della macro regione del nord, per la quale si vuole effettuare un referendum, e la riduzione della pressione fiscale relativa alle tasse regionali. (AGI) .

Pontida: la giornata - Sintesi


(ANSA) - Roberto Maroni a Pontida ha portato alcune buste contenenti "i diamanti di Belsito". Nel dare l'annuncio ha ricordato l'impegno preso un anno fa quando la Lega venne travolta dalle inchieste sulla gestione dell'ex tesoriere. Maroni ha invitato i segretari nazionali a consegnare i 13 diamanti alle "sezioni più meritevoli". "I veri diamanti - ha detto Maroni - sono i militanti. Eccoli qua i diamanti di Belsito. Sono per i militanti, per le sezioni". Poi ha aggiunto: "Valgono 10 mila euro l'uno e li voglio dare alle sezioni. Li consegnerò ai militanti che si sono impegnati, che si rimboccati le maniche e tengono alto l'onore della Lega. Si impegnano non per se stessi o per le proprie poltrone". Al termine del comizio Maroni ha preso in mano alcune buste con dentro i diamanti e, ridendo, ha fatto il gesto di lanciarli tra i militanti.

MARONI, SE SERVE FAREMO GUERRA A ROMA -  "Se serve faremo guerra a Roma e al governo": lo ha detto il segretario della Lega Roberto Maroni a Pontida. Sul 75% delle tasse e il patto di stabilità "tratteremo - ha aggiunto -, fino al 31 dicembre abbiamo tempo per trattare, altrimenti ci impegnamo a superare autonomamente i vincoli imposti da Roma". Maroni ha utilizzato gran parte del suo discorso conclusivo a Pontida per spiegare che la creazione di una macroregione del nord e l'ottenimento di "almeno il 75% del gettito fiscale sul territorio" sono i traguardi che la Lega non potrà mancare nei confronti del solito nemico 'di Roma'. E ha utilizzato le sue parole ultimative nei confronti del governo centrale anche per rispondere ad Umberto Bossi che poco prima, dallo stesso palco, lo aveva invitato a non rinunciare a dar battaglia anche a Roma senza arroccarsi al nord. "E' chiaro - ha detto Maroni - che i nostri parlamentari a Roma agiranno insieme a noi al nord. Caro Umberto, devi andare giù a fare guerra al governo insieme a noi e ai nostri parlamentari".
"Hanno fatto il decreto per dare i soldi a quei comuni del sud che non li hanno. I nostri comuni i soldi li hanno. Ecco il graNde inganno del governo che deve andare subito a casa". Lo ha detto Roberto Maroni parlando dal palco di Pontida.(

BOSSI CONTRO MARONI 'COMBATTI ANCHE A ROMA'  "Non la penso come Maroni quando dice che ce ne stiamo al nord e ce ne freghiamo di Roma: noi dobbiamo combattere su tutti i fronti, anche a Roma". Lo ha detto il presidente della Lega Umberto Bossi dal palco delle Lega. "Non ho fatto la Lega per romperla, la miglioreremo". Lo ha detto Umberto Bossi dal palco di Pontida. Ai militanti che protestavano ha detto che la loro protesta "é stata capita: la base deve contare di più e conterà" poi: "niente insulti e niente fischi", ha chiesto prima di abbracciare Maroni. "Chi ha detto che tutto va bene è un leccaculo. Ma tutto è ancora rimediabile", ha poi detto Bossi dal palco delle Lega di Pontida.  Proprio perché "é stata capita" la protesta di quei militanti che sono arrivati fino a Pontida per fischiare, dal palco Bossi si è rivolto in particolare ai veneti, per assicurare il suo appoggio alla richiesta di congressi. "Ai fratelli veneti dico che ormai tutto è commissariato - ha spiegato il presidente della Lega - ed è arrivato il momento che si facciano i congressi". "La Lega non si sta dividendo, come i lecchini del regime scrivono sui giornali", ha assicurato Bossi, che però ha sostenuto che nel Carroccio ci sono problemi di democrazia interna. "A me spiace che la base venga trattata un po' male perché non ha strumenti per difendersi", ha spiegato. Per questo ha proposto che ogni anno i militanti possano valutare i loro dirigenti e "poterli mandare via se non vanno bene". Certo, ha concluso Bossi, "c'é il rischio di litigare ma non siamo ancora a quel livello, siamo in grado di modificare le cose".
Sono volati insulti e anche qualche spintone fra una ventina di militanti leghisti al raduno di Pontida, dopo che alcuni di loro - probabilmente veneti - hanno esposto un manifesto che raffigura il segretario Roberto Maroni come Pinocchio. La scenetta è avvenuta in un angolo del pratone mentre dal palco parlavano alcuni dirigenti di secondo piano del movimento: la situazione poi è tornata alla calma.
ZAIA, PONTIDA ESSENZA MACROREGIONE - "Oggi Pontida rappresenta l'essenza di quello che è la macroregione". Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, parlando a margine dell'inaugurazione della 47/a edizione di Vinitaly. "Andremo lì - ha spiegato - a sottoscrivere un patto importante, avremo modo di portare le nostre istanze". "Soprattutto - ha aggiunto Zaia - alla luce di questo irragionevole ultimo decreto che è stato fatto, che premia delle realtà come la Sicilia, non virtuose, e penalizza ancora le nostre 600mila imprese ed i 5 milioni di veneti". "Se dovessimo fare una sintesi di tutto quello che si è detto e si è scritto sulla Lega, molto probabilmente ci accorgeremmo che veramente si sono sprecati fiumi d'inchiostro". Lo ha detto all'ANSA il governatore del Veneto, Luca Zaia, commentando le ipotesi di un'eventuale scissione da parte dei bossiani nella Lega dopo Pontida.
TOSI, PONTIDA MOTIVO SPERANZA PER LA NOSTRA GENTE - "Credo che Pontida sarà una bella manifestazione, finalmente si torna a programmi concreti". Lo ha detto all'ANSA il sindaco di Verona, Flavio Tosi, rispondendo ad una domanda sulle spinte scissioniste da parte dei fedelissimi di Bossi nella Lega. "A Pontida - ha spiegato Tosi, che è anche segretario veneto del Carroccio - parleremo di macroregione, spiegando cos'é e quali vantaggi può comportare, in che tempi si può realizzare". "Quindi - ha aggiunto - si dà forse di nuovo un segnale ed un motivo di speranza alla nostra gente, che evidentemente era rimasta delusa da tanti anni di obiettivi che, per un motivo o per l'altro, non erano stati raggiunti". "Adesso finalmente si può vedere qualcosa di raggiungibile" ha concluso Tosi.