giovedì 21 aprile 2011

Maroni studia riforme e si confronta con Tosi

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Immigrati tunisini ospitati alla Locanda del Samaritano in Zai

C'è un'altra data importante per la nostra città. Ed è quella di giovedì 28, quando alle 11, al palazzo della Ragione arriverà il ministro dell'Interno Roberto Maroni.
Da discutere ci sono soprattutto il potere di ordinanza e la la riforma della polizia locale.
Il potere di ordinanza, aveva evidenziato il ministro qualche giorno fa è stato utilizzato da tutti i sindaci, di destra e di sinistra, adesso, secondo Maroni, è necessario ridare loro questo potere e anche andare oltre, prendendo spunto dalla sentenza della Corte costituzionale, e completare la riforma della polizia locale ferma da troppi anni in Parlamento.
C'è una sentenza della Consulta che qualche settimana fa ha ridimensionato la facoltà di imporre ordinanze in materia di sicurezza da parte dei sindaci, come stabilito dal pacchettò del governo.
Ma Maroni, aveva definito il pronunciamento della Corte «una censura più formale che sostanziale». Ma con il titolare del dicastero, ormai frequentatore della nostra città grazie all'amicizia e alla sintonia che lo legano al sindaco Flavio Tosi, ci sarà da discutere anche dell'arrivo degli immigrati clandestini dalla Tunisia. Ieri, prima di entrare nella sala del comitato per l'ordine e la sicurezza Tosi è stato molto duro: «Con questi arrivi abbiamo un aumento di presenze inappropriate», così le ha definite il sindaco, che ha aggiunto, «Verona è una tra le città più ordinate e così deve continuare a restare. Nell' ultimo periodo vuoi per la crisi nel nord Africa, vuoi per arrivi di gente dall'est Europa, il fenomeno dell'immigrazione è aumentato». Per oggi sono previsti nuovi arrivi di cittadini tunisini, che è probabile che comunque decidano di non restare negli spazi messi loro a disposizione dalla Caritas e di proseguire dunque per altri Paesi. Ieri la polizia locale ha identificato un immigrato con il permesso temporaneo in stazione. Il documento era stato rilasciato in un'altra città. L'uomo era coricato su una panchina da cui è stato fatto alzare e sedere in attesa che arrivasse il treno che doveva portarlo all'estero.
E sull'argomento immigrazione il prefetto Perla Stancari ha evidenziato che «Verona e il Veneto si sono dimostrati molto diversi da com'erano stati descritti».
«Gli immigrati che sono arrivati a Verona ed in questa Regione», ha spiegato il prefetto, «generalmente non intendono rimanere su questo territorio, hanno altre aspirazioni. Però», ha aggiunto, «se conoscono un territorio che ha anche disponibilità nei loro confronti, anche dal punto di vista umano, credo che questo sia un arricchimento anche per noi. Abbiamo fatto accoglienza, sopperendo a una carenza che non è del nostro Paese, ma dell'Europa, che fino a prova contraria si chiama e dovrebbe essere Europa unita».

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