lunedì 30 gennaio 2012

RAI: LEGA, PARTE CAMPAGNA EUROPEA PER ABOLIZIONE CANONE

(ANSA) - VENEZIA, 27 GEN - Parte dal Veneto la campagna europea per l’abrogazione del Canone Rai. A farsi promotori dell’iniziativa sono l’europarlamentare della Lega Nord, Mara Bizzotto, e il CLIRT, Comitato per la Libera Informazione Radio Televisiva con sede a Marostica (Vicenza) e ramificato in altre province della regione. Per cancellare la tassa, l’eurodeputata e il CLIRT hanno deciso di adoperare uno strumento, espressamente previsto e regolamentato dalla legislazione comunitaria, che prende il nome di Petizione Europea. Uno strumento che viene vagliato e incardinato in una specifica Commissione del Parlamento Europeo (”Commissione per le Petizioni”) che, sulla base di motivazioni tecnico-giuridiche, decide l’ammissibilità del testo presentato facendo scattare l’iter che porta al pronunciamento del Parlamento in seduta Plenaria e alla formulazione di una decisione da parte della Commissione Europea, finalizzata alla rimozione del problema sollevato. Insomma, spiega l’on. Bizzotto, “non una semplice raccolta firme, bensì una petizione popolare articolata e tecnicamente studiata in ogni sua parte, che permetterà di portare la richiesta dell’abolizione del Canone Rai direttamente a Bruxelles, dal momento che questa anno la questione non può essere risolta in ambito nazionale”. “La Rai non è e non fa servizio pubblico: questa la tesi ampiamente dimostrata nella petizione - dichiara l’eurodeputata - Innanzitutto non garantisce la più ampia diffusione del proprio segnale sul territorio nazionale”.


http://www.primaonline.it/2012/01/27/100900/rai-lega-parte-campagna-europea-per-abolizione-canone/

sabato 28 gennaio 2012

Semplificazioni: Calderoli, da Napolitano 2 pesi e 2 misure



12:58 28 GEN 2012 
(AGI) - Roma, 28 gen - "Buona parte dei contenuti del decreto legge di ieri sulle semplificazioni sono gli stessi, o quanto meno una loro variante, del decreto legge per la crescita predisposto dal sottoscritto, da Roberto Castelli, Paolo Romani, Renato Brunetta ecc ecc, che mai ha visto la luce a causa dell'indisponibilita' del presidente Giorgio Napolitano a firmarlo. Un decreto che, probabilmente, avrebbe consentito la ripresa del Paese e impedito gli attacchi speculativi e l'impennata dello spread. Il Consiglio dei Ministri che lo stava esaminando - informato che il decreto avrebbe dovuto essere trasformato in emendamento alla legge di stabilita', perdendo cosi' per strada la maggior parte dei contenuti - fu sospeso dal presidente Silvio Berlusconi, proprio per un ulteriore estremo tentativo di convincere il Colle che invece si dichiaro' irremovibile all'ipotesi della decretazione d'urgenza". Lo afferma il Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli. "Adesso scopriamo - prosegue Calderoli - che quelle norme rifiutate ieri dal Colle, perche' prive dei requisiti di necessita' e di urgenza, sono diventate oggi necessarie e urgenti semplicemente perche' la firma sul decreto legge e' quella di Mario Monti e non piu' di Silvio Berlusconi. Due pesi e due misure, caro presidente Napolitano, che mi amareggiano e che fanno vacillare la stima che avevo per lei. Rilevo poi che, curiosamente, nel decreto mancano le parti piu' rilevanti per la crescita, ovvero le parti che erano piu' invise ai poteri forti e d'altra parte non potrebbe che essere cosi' in un regime di fascismo bianco, dove i media celebrano l'abrogazione di 300 leggi e dimenticano le 425.000 norme bruciate nel 2010 dal sottoscritto".(AGI) .

Il pasticcio di Monti: l’aumento della benzina farà perdere 581 milioni alle casse statali nel 2012

di Riccardo Ghezzi


Impoverire gli italiani e nel contempo svuotare le casse dello Stato. Due risultati apparentemente inconciliabili tra loro, ma che se raggiunti entrambi rappresenterebbero il classico “colmo” per un premier e un governo. 
Degno di una vera barzelletta. Ma qui l’umorismo non c’entra, perché Mario Monti sembra proprio essere riuscito a compiere un’impresa così ardua. A causa dell’aumento delle accise sulla benzina, infatti, lo Stato subirà una riduzione del gettito corrispondente a ben 581 milioni di euro in meno durante l’anno appena iniziato. Sono stime affidabili, diffuse da Faib (Federazione Autonoma Italiana Benzinai)-Confesercenti.
Vediamo i dati diffusi da Faib nel dettaglio: i consumi di benzina verde e di gasolio si sono già ridotti nel periodo gennaio-novembre 2011 del 5,3% e del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il trend è continuato a dicembre, con l’arrivo di Monti, in cui i consumi sono calati del 9,5% rispetto allo stesso mese del 2010, mentre la media negativa dell’anno 2011 è cresciuta fino al -6,5% rispetto all’anno precedente.
I primi dati di gennaio 2012 mostrano una ulteriore e allarmante diminuzione dei consumi: -12%. Ed è proprio dal 1 gennaio che sono in vigore le nuove tasse volute da Monti: l’imposta di fabbricazione sulla benzina è salita a 704,20 euro per mille litri, quella del diesel a 593,20 euro per mille litri. Un impatto sui prezzi corrispondente a quasi 10 centesimi per la verde e 13,6 centesimi per il gasolio.
Lo studio di Faib-confesercenti parla chiaro: per il 2012 si stima una diminuzione dei consumi di ben 615,5 milioni di litri tra benzina e gasolio nella rete ordinaria, che implicherebbe una riduzione del gettito derivante dall’accisa di 404 milioni di euro e dall’Iva di 177 milioni, in totale 581 milioni di euro in meno per le agonizzanti casse dello Stato.
Una parte del gettito dell’Iva potrebbe essere recuperato, sempre secondo Faib, solo traminte un aumento dei prezzi industriali dei carburanti: ipotizzando una crescita del prezzo industriale della benzina senza piombo dell’8% e del gasolio del 10%, in linea con gli ultimi 10 anni, la riduzione del gettito ammonterebbe “solo” a 303 milioni di euro tra accise (sempre -404 mln) e Iva (+101 mln, il dato diventerebbe positivo).
Insomma, il professore della Bocconi è riuscito a svuotare i portafogli degli italiani, ma a quanto pare creerà un danno non da poco anche alle casse statali: che capolavoro di incompetenza!

venerdì 27 gennaio 2012

Celentano sarà a Sanremo ci costa 300mila euro a puntata


Accordo raggiunto con la Rai: sul palco dell'Ariston il molleggiato potrà sproloquiare a piacimento e senza interruzioni pubblicitarie

Celentano sarà a Sanremo ci costa 300mila euro a puntata

Adriano Celentano ci sarà. L'accordo tra il molleggiato e la Rai confermerebbe le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi: massima libertà a Celentano nei monologhi, pur nel rispetto delle leggi e del Codice etico della Rai; prima performance senza spot e possibili interruzioni negli interventi delle serate successive solo nel caso in cui superino gli intervalli tra un break e l'altro. Confermato anche il compenso di Celentano, che ammonterebbe a 300 mila euro a puntata, per un massimo di 750 mila euro.

IMMIGRATI: GOVERNO VERSO SOSPENSIONE DECRETO TASSA PERMESSO SOGGIORNO

Roma, 27 gen. (Adnkronos) - E' all'esame del Consiglio dei ministri di oggi un provvedimento che sospende l'entrata in vigore del decreto Tremonti-Maroni sulla 'super tassa' per i permessi di soggiorno degli immigrati. Tassa che sarebbe scattata lunedi' 30 gennaio, e sulla quale il governo aveva gia' promesso una "rimodulazione", con riduzione degli importi - fissati dal decreto del precedente governo tra gli 80 e i 200 euro - e un incremento degli immigrati beneficiari di esenzione.

Immigrati: Lega Nord Toscana, su 'ius soli' solidarieta' a Beppe Grillo


Firenze, 27 gen. - (Adnkronos) - Il capogruppo della Lega Nord Toscana in Regione, l'italobrasiliano Antonio Gambetta Vianna, esprime la propria ''totale solidarieta' al leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che in pochissime righe ha disegnato il quadro preciso dell'uso strumentale che la sinistra e parte del centro stanno facendo dello ius soli. Pensiamo alla crisi e alle tasche dei nostri cittadini, vessati dal Governo Monti e dalle manovre regionali''.
Grillo, sul proprio celebre blog, aveva scritto, tra le altre cose, che ''la cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, e' senza senso. O meglio, un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi''.
''Sfruttare l'immane tragedia della Shoah e la figura dei bambini per tentare di accrescere il proprio futuro consenso elettorale - chiosa Gambetta Vianna riferendosi al discorso del governatore toscano, Enrico Rossi, al Mandela Forum di Firenze - e' assolutamente strumentale e vergognoso. Il razzismo non si combatte con la cittadinanza alla nascita, bensi' attraverso l'integrazione degli immigrati e dei loro figli nella nostra cultura e nella nostra societa'. Il passaporto deve essere l'ultimo fondamentale passo di un chiaro percorso d'integrazione e non l'input''.

giovedì 26 gennaio 2012

A Montecitorio Bossi riceve Nonno Sandro e apre un tavolo con i camionisti



Umberto Bossi
Umberto Bossi
Roma, 26-01-2012
Bossi con i camionistiGli autotrasportatori "non vogliono soldi, vogliono regole". Cosi' il leader della Lega, Umberto Bossi, commenta l'incontro avuto con le associazioni di
rappresentanza degli autotrasportatori. "Questi lavoratori hanno ragione, apriremo insieme un tavolo per iniziare a scrivere qualche emendamento" per andare incontro alle loro richieste ha detto Bossi che ha ripetuto: "Non sono i soldi a preoccuparli, tanto i soldi a loro non arrivano".


Il tavolo tecnicoUn tavolo tecnico a cui sederanno i rappresentanti di Trasporto Unito e i rappresentanti della Lega Nord per predisporre delle proposte che mettano insieme le esigenze del Paese e quelle della categoria. E' stato quanto hanno deciso i rappresentanti della categoria e il vertice della Lega, nell'incontro di oggi a Montecitorio. 

Per Trasporto Unito erano presenti il presidente Franco Pansiero, il vicepresidente 'Nonno Sandro', il segretario Maurizio Longo e il vicesegretario Giulio Stoppa. 

Ad incontrarli lo stato maggiore del Carroccio, Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Umberto Bossi. "La Lega ha condiviso le nostre preoccupazioni", ha spiegato Franco Pensiero al termine dell'incontro: "Visto che il governo non ha ritenuto ancora di doverci ascoltare, abbiamo deciso insieme di avere questo tavolo tecnico al quale porteremo le nostre proposte per formulare due o tre punti
tecnici che possano essere portati al Parlamento. 

Gli autotrasportatori", ha continuato, "sono vittime di tante bugie del governo precedente guidato da Berlusconi. Oggi Monti paga anche per quelle bugie, se le ritrova in eredita'".
Nonno Sandro, il nome di battaglia al quale il vicepresidente di Trasporto Unito non rinuncia nemmeno nelle occasioni ufficiali, spiega quanto accaduto nei giorni scorsi, con gli incidenti e le minacce agli autotrasportatori che non volevano astenersi dal lavoro: "Io sono sul campo e posso dire che, su un gran numero di autotrasportatori fermi sulle strade, gli incidenti sono stati contenuti. Purtroppo, tra migliaia di persone, la mina vagante ci puo' essere".

Il sindaco di Adro attacca Napolitano: «Venga a chiedere scusa alla mia gente»


Oscar Lancini: «Gli adrensi si devono vergognare
di avere un presidente della Repubblica»

Il sindaco di Adro, Oscar Lancini, diventato famoso per avere negato la mensa scolastica ai bambini della famiglie che non
Il sindaco LanciniIl sindaco Lancini

erano in regola con la retta (quasi tutti stranieri), si è scagliato contro il presidente ella Repubblica Giorgio Napolitano che ha nominato Cavaliere della Repubblica l'imprenditore che aveva pagato di tasca sua le rette. In una lettera, della quale oggi il Corriere della Sera, ha dato un'anticipazione, Lancini scrive, tra l'altro: «Egregio presidente, ma come si permette? L'onorificenza ha avvalorato le offese del signor Lancini Silvano», e ha aggiunto: «Gli adrensi si devono vergognare di avere un presidente della Repubblica» che ha dato questa onorificenza, quindi l'invito: «Venga ad Adro e chieda scusa alla mia gente. È suo dovere morale». Nella lettera Lancini scrive anche che: «Le onorificenza, quando sono assegnate a cani e porci, fanno divenire ingiustamente porci o cani anche chi le ha meritate».


http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_gennaio_26/adro-1903022092019.shtml

mercoledì 25 gennaio 2012

Crisi: Garavaglia (Ln), ecco le nostre proposte


Crisi: Garavaglia (Ln), ecco le nostre proposte

25 Gennaio 2012 - 16:32

(ASCA) - Roma, 25 gen - ''Una cosa e' chiara: il miracolo non c'e' stato e lo spread e' rimasto purtroppo la' dove era. Non ne siamo contenti, ma purtroppo e' rimasto dov'era. Quindi, professor Monti, signori del Governo, non vi resta che seguire le solite, vecchie, ricette della Lega Nord. Non vi resta che dare retta alla Lega Nord. Ben venga, dunque, un'Europa dei popoli e delle Regioni, anch'essa federale e leggera. Noi i nostri problemi interni li possiamo superare solo completando la riforma e la ristrutturazione dello Stato, la trasformazione in uno Stato federale''. Lo afferma il senatore della Lega Nord, Massimo Garavaglia, vicepresidente della Commissione Bilancio rivolgendosi al premier Mario Monti.


Uno stato federale, ''leggero ed efficiente'', sottolinea Garavaglia ''che lasci le imprese e le famiglie libere di crescere e di operare, dove il perimetro della pubblica amministrazione e' ridotto al minimo indispensabile. Insomma, uno Stato finalmente e pienamente federale''.



Poi il senatore della Lega sul capitolo lavoro aggiunge: ''Da sempre e proprio per il costante contatto con il mondo del lavoro vengono le proposte inserite nella nostra mozione come riservare una quota importante degli appalti pubblici alle piccole e medie imprese. Negli Stati Uniti - e' l'esempio di Garavaglia - la patria del libero mercato, il 23 per cento (quindi ben oltre il 20 per cento) degli appalti va alle piccole e medie imprese. Facciamolo anche noi; non costa nulla e questo si' che crea Pil''. Inoltre continua la proposta di Garavaglia al governo ''fate pressione presso gli euroburocrati per cambiare le regole assurde dell'Eba, quelle regole che penalizzano le nostre banche a favore di banche francesi e tedesche. Lo chiede l'ABI lo chiedono tutte le imprese, insomma lo vogliono tutti; muoviamoci su questa via.



Senza credito alle imprese, non c'e' alcuna possibilita' di crescita''. Infine sulla manovra: ''Non ne possiamo fare altre, gia' oggi girano i forconi, figuriamoci quando a maggio arriveranno i primi bollettini dell'ICI da 500 euro in su; figuriamoci poi a settembre quando l'IVA va al 23 per cento, due punti in piu'. Non puo' esistere un'Europa che ci lascia come unica liberta' quella di alzare all'infinito le tasse per raggiungere il miraggio del pareggio di bilancio.



Si agisca dunque sulla spesa, agiamo sul lato delle uscite, acceleriamo sul federalismo fiscale. I costi standard sono gia' legge dello Stato''.

ok del Senato all'emendamento della Lega sulle radici cristiane

ROMA- Passa al Senato un emendamento della Lega alla mozione di maggioranza sulla politica europea dove, nella premessa si parla delle ''radici giudaico-cristiane'' dell'Europa. Un inserimento che ha ottenuto, oltre ai voti del Carroccio, quelli del Pdl e del Terzo Polo mentre il Pd non ha gradito l'iniziativa del Carroccio e l'appoggio del Pdl.

Lega/ Dozzo: l'alleanza con Berlusconi è finita. Congressi provinciali entro aprile e nazionali entro giugno


dozzo
Gian Paolo Dozzo, neo-capogruppo della Lega Nord alla Camera, sceglie Affaritaliani.it per la sua prima intervista da quando è diventato presidente dei deputati del Carroccio. Il congresso federale nel 2012 non è una priorità. Nessuno scontro tra Maroni e Bossi. Corsa solitaria alle prossime elezioni amministrative. Posizioni molto distanti con il Popolo della Libertà e alleanza con il Cavaliere finita.

Ci sarà il congresso federale quest'anno?
"Io faccio parte del Consiglio Federale e al momento è stato deciso che ci saranno i congressi provinciali entro aprile e quelli nazionali entro giugno. Non è stato deciso nulla".
Dovrebbe tenersi secondo lei?
"Ritengo che in questo momento sia una questione che non si pone, anche perché ci sono altri problemi da affrontare. Effettivamente è un po' di anni che non si tiene il congresso federale però non è la questione principale".
Lo scontro Maroni-Bossi è ancora in atto?
"Non mi sembra che ci siano state polemiche tra Maroni e Bossi".
Ok. Allora lo scontro Maroni-Reguzzoni...
"Maroni ha sempre detto che il segretario federale è Umberto Bossi. Non c'è stata nessuna polemica".
Alle prossime elezioni amministrative la Lega andrà da sola?
"Abbiamo già detto che alle Amministrative andremo da soli, al di là di situazioni contingenti. Si valuterà quindi caso per caso, ma l'indirizzo è quello di presentarci da soli".
Tosi insiste per presentare la sua lista a Verona. Ma il segretario veneto Gobbo si oppone. Che cosa succederà?
"Il Consiglio Federale ha preso delle decisioni, quindi devono essere rispettate. Se c'è o meno l'utilità di una lista Tosi o civica tutto deve essere valutato in base a che cosa si vuol fare. Penso quindi che tutti i problemi sul tappeto si risolveranno".
Il futuro leader della Lega sarà Maroni?
"No, Dozzo (ride). Il nostro segretario federale è Umberto Bossi. Sono sicuro che la pensa così anche Maroni. E quindi sono convinto che se lei chiede a Maroni se è il caso o meno di tenere un congresso federale risponderà che il leader è Bossi".
L'alleanza tra la Lega e Berlusconi è finita?
"Al momento Berlusconi sta sostenendo il governo Monti e noi siamo all'opposizione, perciò non c'è nessuna alleanza. E' la logica dei fatti. Domenica scorsa abbiamo chiesto all'ex premier di mollare l'esecutivo Monti ma non ci sono state risposte su questo versante. E quindi gioco forza le posizioni del nostro movimento e del Pdl sono molto distanti".
Quindi la giunta lombarda di Formigoni rischia davvero di cadere?
"Non so come andrà a finire in Lombardia. Ci sono anche altri fattori esterni alla politica che fanno sì che la giunta Formigoni sia un po' in ambasce".


Milleproroghe, aumentano i prezzi delle sigarette


Il ritocco coprirà le misure che riguardano i pensionati precoci


Dal governo anche uno stop alla sanatoria sull'affissione abusiva dei manifesti politici. Semplificazioni, diffuse alcune anticipazioni della bozza: torna la social card, la carta d'identità scadrà il giorno del compleanno

Le sigarette
Le sigarette

Roma, 25 gennaio 2012 - E alla fine i soldi arrivano dal fumo. Sarà un ritocco al prezzo delle sigarette, infatti, una delle entrate necessarie per coprire le misure che riguardano le pensioni dei lavoratori precoci e gli 'esodati'. Smentita, per il momento, l'ipotesi che riconduceva a un aumento dei contributi previdenziali. Un'ultima riformulazione di un emendamento al decreto legge Milleproroghe, che ha ottenuto il 'sì' del governo, contiene questo provvedimento.
Dal governo arriva anche uno stop alla sanatoria sull’affissione abusiva dei manifesti politici. L’esecutivo ha infatti presentato nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera un altro emendamento che sopprime la norma che era stata approvata dalle stesse commissioni.
SEMPLIFICAZIONI, TORNA LA SOCIAL CARD -  Torna la ‘social card’: in una nuova bozza del provvedimento sulle semplificazioni, è prevista una "sperimentazione finalizzata alla proroga del programma ‘carta acquisti’". Il progetto interesserà i "Comuni con più di 250.000 abitanti" ed è prevista una dotazione di risorse per 50 milioni di euro.
In un altro articolo della bozza si legge che i documenti di identità "sono rilasciati o rinnovati con validità fino alla data, corrispondente al giorno e al mese di nascita del titolare, immediatamente successiva alla scadenza che sarebbe altrimenti prevista per il documento medesimo". La nuova disposizione si applica solo "ai documenti rilasciati o rinnovati dopo l’entrata in vigore" del decreto.


martedì 24 gennaio 2012

Lega Nord, Umberto Bossi: “Governo Monti infame, Padania libera e Roma fanculo”



Bossi e Maroni in piazza Duomo

 LEGA NORD – Dopo la manifestazione di ieri a Milano, che secondo gli organizzatori ha raccolto 70 mila persone in piazza Duomo, se parlare di pace fatta pare un po’ esagerato, di certo è stata stipulata una tregua all’interno del Carroccio per il bene dello stesso partito.Umberto Bossi ha preso la parola dal palco rendendosi protagonista assoluto della manifestazione e senza cedere la parola all’ex ministro Roberto Maroni, pur acclamato dalla folla. Il Senatur esordisce dicendo che la Lega è un partito compatto ed è stata dimostrata “tanta saggezza per evitare rotture, sono stati fatti passi indietro e abbiamo messo da parte ogni discussione”. L’ex capogruppo Marco Reguzzoni verrà destituito come ‘agnello sacrificatore’ e Maroni sembra accontentarsi, tanto da negare, al termine della giornata milanese, i fischi rivolti al leader del Carroccio: “Fischi? Io ho sentito applausi ed incitamenti per Bossi e per la Lega. E qualcuno anche per me e questo mi fa piacere”.
Lavati i panni sporchi in famiglia Umberto Bossi ha chiuso il capitolo interno per puntare l’indice contro il governo Monti, vero motivo della discesa in piazza, e contro l’alleato Silvio Berlusconi che continua a tenere in piedi l’esecutivo tecnico: “Caro Berlusconi non si può tenere il piede in due scarpe. Devi scegliere, tanto alle elezioni ci arriviamo ugualmente”. E pretende che l’ex premier stacchi la spina, pena la caduta del governo della Regione Lombardia: “Berlusconi dò un suggerimento, la Lega ti chiede di far cadere questo governo infame o non riuscirà a tenere in piedi il governo della Lombardia, dove ne stanno arrestando uno al giorno”. Alla fine definisce infame il governo Monti e conclude: “Padania libera. E Roma? Fanculo...”.
Subito dopo il mega corteo lo statuto della Lega Nord si è trasferito nella sede di via Bellerioper appianare definitivamente ogni contrasto e pianificare i congressi del partito più volti reclamati dalla base del movimento padano. Roberto Maroni annuncia che si terranno entro la fine di giugno e sul suo profilo Facebook posta i suoi più sentiti ringraziamenti: “Una folla immensa ha invaso la nostra Milano! Un popolo di barbari sognatori! Vorrei ringraziarvi uno per uno: tutti! Ognuno di voi! Il mio pensiero va alle/ai militanti che si sono alzati a notte fonda per essere in piazza uniti più che mai! GRAZIE, GRAZIE – ha scritto l’ex responsabile del Viminale -. Mi è dispiaciuto molto non poter parlare per salutarvi e condividere con voi queste sensazioni! Sono molto felice di comunicarvi – ha concluso Maroni – che poco fa si è concluso il ‘Federale’ che ha deliberato la convocazione dei congressi provinciali e nazionali così come richiesto dai nostri militanti! Il VOSTRO Barbaro Sognante!”.
http://www.direttanews.it/2012/01/23/lega-nord-umberto-bossi-governo-monti-infame-padania-libera-e-roma-fanculo/

Manifestazione Milano 22 gennaio 2012

Maroni:"Necessario andare da soli alle amministrative"

Parte da questa idea il primo incontro di Roberto Maroni dopo la manifestazione in piazza Duomo. "Con i congressi di giugno inizia una nuova fase per il partito"


Roberto Maroni e Andrea Cassani«Credo sia giusto che alle prossime scadenze elettorali la Lega si presenti da sola e conUmberto Bossi come segretario». Parte da questa idea il primo incontro di Roberto Maroni dopo la manifestazione in piazza Duomo. Ed è il primo di un tour che lo vedrà partecipare, lui giura, «a tutti i 400 eventi ai quali sono stato invitato dopo l’”incidente” che mi è capitato la scorsa settimana», il famoso “divieto di parola negli eventi pubblici leghisti” ritirato dopo il “Maroni day” al Teatro di Varese.
Ed è partito dunque da Somma Lombardo («città del mio primo comizio pubblico nel 1990») davanti al sindaco Guido Colombo, al segretario di sezione Bruno Specchiarelli e di circoscrizione Andrea Cassani e tutti i militanti di stretta osservanza maroniana, dopo la vittoria intascata al consiglio federale di domenica in via Bellerio che ha dato il via libera alla nuova fase congressuale del partito.
Dalla serata esce chiara la volontà di Maroni di spingere per una nuova corsa in solitaria del partito, e lo dice citando Tradate e Cassano Magnago, i due comuni in provincia che andranno presto al voto, ma soprattutto guardando a Verona e a Flavio Tosi, «un leghista che è rimasto sempre con il suo popolo e non si è mai montato la testa».
La strategia da seguire, l’ex ministro, la motiva con un riferimento alla situazione politica nazionale ma anche con un curioso escursus sul significato dello slogan “barbari sognatori” sventolato da Matteo Salvini sul palco del Duomo e scritto sulle sciarpe al collo di tanti militanti.
Lo sguardo al nazionale è rivolto al Governo Monti, che Maroni definisce «il governo delle banche che ha cacciato Berlusconi per spezzare l’asse del nord e fare fuori la Lega che stava mettendo in pericolo i poteri forti».
Ma adesso che il Carroccio si trova all’opposizione, quasi da sola, «la mia idea è che dobbiamo approfittare di questa situazione per rafforzarci, per tornare a dare voce alla Lega dura e pura delle origini» e questo significa «misurare la nostra forza e andare da soli, senza compromessi con altri partiti, così che ogni sindaco possa alzare la bandiera della Padania senza dover concedere contropartite». Una lotta da condurre «come barbari sognanti. Barbari come asterix e Obelix che combattono contro Roma, ma che non saranno sconfitti perché hanno un sogno e un progetto che dà la forza».
Perciò nessuno sconto sulle critiche alle liberalizzazioni («non è con i taxi e i notai che si risolvono i problemi») e a testa bassa «contro le tasse che colpiscono la Padania». 
Nella testa dell’ex ministro, se la segreteria del partito deciderà di accettare, sarà ai congressi di giugno e alle prossime elezioni amministrative che «potrà partire la fase nuova della Lega Nord. Da sola, contro le banche e il sistema di potere che opprime il nord, per la Padania e un’europa dei popoli».

Qualche chiarimento l’ex ministro sembra però chiederlo ancora all’interno del partito. Lo fa tornando sugli investimenti delle risorse economiche e ancora una volta sui fondi in Tanzania sui quali si è aperta una polemica negli scorsi giorni. «Durante la manifestazione di domenica un giovane mi ha confidato che con rammarico si vedrà costretto a chiudere la sezione leghista del suo paese. E a me piange il cuore - ha spiegato Maroni - perché il partito le risorse le ha, ma devono essere usate per sostenere i militanti sul territorio e non in operazioni, sicuramente pulite, ma non in linea con l’etica della Lega».

sabato 21 gennaio 2012

Lega Nord: Calderoli, domani in piazza per mandare a casa Monti


Lega Nord: Calderoli, domani in piazza per mandare a casa Monti
(ASCA) - Roma, 21 gen - Domani la Lega Nord scende in piazza a Milano ''per un motivo molto semplice, mandare a casa il governo che ha fallito tutti gli oviettivi per cui e' nato''.

Il coordinatore delle segreterie, Roberto Celderoli, in un'intervista a ''La Padania'' sferra un duro attacco al premier Mario Monti in quanto da quando e' a palazzo Chigi 'le agenzie di rating ci hanno degradato di due gradini. Il Paese e' caduto in serie B''.

''Monti doveva garantire la crescita del Paese. Siamo sprofondati in una profonda recessione e il fondo monetario internazionale ha affermato che durera' due anni. Queste persone - prosegue Calderoli - erano state chiamate per ridurre i tassi di interesse e il debito. Ora gli economisti e gli esperti danno per certo il default dell'euro e dell'Italia e ci consigliono di seguire la strada d un default controllato come Grecia''.

''Mi sembra evidente l'atteggiamento razzista del premier nei confronti del Nord'', continua il coordinatore della Lega Nord. ''Gli esempi sono tantissimi. Aumentare l'Irpef colpisce solo i territori dove l'Irpef si paga'' e anche sulla previdenza ''invece di andare a colpire le false pensioni d'invalidita' che sono al Sud, mettono nel mirino le pensioni di anzianita', quelle dei lavoratori che i contributi li hanno pagati. E' evidente l'intenzione di attaccare il Nord''.

''La cancellazione del ministero delle Riforme per sostituirlo con quello della Coesione e' un'esplicita marchetta aNapolitano per i 150 anni dell'unita'. Questa e' la ricostruzione del ministero del Mezzogiorno''. L'obiettivo politico ''e' evidente. Non si tratta di salvare i conti come dicono'' ma ''di mettere i poteri forti a Palazzo Chigi e restaurare la Prima Repubblica'', conclude Calderoli.

Lega Nord, Dozzo il nuovo capogruppo alla Camera


Giampaolo DozzoGiampaolo Dozzo

MILANO - Sarà Giampaolo Dozzo il nuovo capogruppo della Lega alla Camera. Lo rivela Umberto Bossi in un'intervista a «La Padania» in edicola sabato.

ARMONIA - Il leader del movimento padano ha dichiarato in un'intervista al quotidiano che «ognuno ha fatto un passo indietro. Sia Maroni, che in fondo è stato danneggiato per la scelta del Movimento, sia Reguzzoni che, pur essendo stato un buon capogruppo, ha fatto a sua volta un passo indietro». Maroni è stato danneggiato dalla vicenda del veto, poi rimosso, sulla partecipazione ai comizi.
EX SOTTOSEGRETARIO - A proposito del nuovo capogruppo, Bossi ha spiegato che si tratta di «uno che è nella Lega da tanti anni e che aveva fatto bene assieme a Zaia quando era sottosegretario all'Agricoltura». Il quotidiano milanese ha raccolto anche le parole dell'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni, che ha spiegato che «oggi si è risolta una importante questione sotto la guida di Bossi, grazie al quale è stata trovata compattezza e unità».
VERTICE - Le decisioni sono state adottate in un vertice cui hanno partecipato i maggiori esponenti del partito. Oltre a Bossi, Maroni e Reguzzoni, erano presenti anche Roberto Calderoli, Rosi Mauro, Giancarlo Giorgetti, Roberto Cota, Federico Bricolo, Marco Reguzzoni, Andrea Gibelli.