mercoledì 27 aprile 2011

Presidenza e Commissioni d’oro: in Molise costano più della Lombardia


L’Ufficio del presidente del Consiglio Michele Picciano, che si avvale di ben sette collaboratori, e le quattro Commissioni consiliari permanenti della Regione Molise costano ai contribuenti 450mila euro, cinquantamila euro più della Lombardia che però ha 9 milioni di abitanti invece di trecentomila. Per il 2011 è questa la somma stanziata, come si legge sul Bollettino Ufficiale del 16 aprile.

di Michele Mignogna


Per far funzionare l’Ufficio di Presidenza della Regione Molise e le commissioni ordinarie, che sono 4, servono 450mila euro all’anno. A tanto ammonta la somma iscritta nell’apposito capitolo di bilancio come previsione di spesa per il 2011. Il provvedimento è pubblicato sul Bollettino Ufficiale del 16 aprile scorso, e riporta in dettaglio le partite economiche di cui hanno bisogno il Presidente del Consiglio Michele Picciano e il suo staff, formato da cinque membri tra maggioranza e opposizione, e dai presidenti delle 4 commissioni regionali permanenti.


La buona notizia è che le commissioni a carattere temporaneo, come per esempio quella per il monitoraggio dell’andamento in Molise del virus H1N1, sono state azzerate sulla base delle disposizioni dell’ultima finanziaria, per il contenimento della spesa.
La cattiva notizia è che il “piccolo” Ufficio del presidente Picciano e le quattro commissioni molisane costano, in termini di soldi pubblici, più delle analoghe realtà di una regione italiana ben più grande come la Lombardia. Possibile? Certo, e anzi è certificato dai numeri. In Lombardia l’Ufficio di Presidenza - che conta, udite udite, lo stesso numero di componenti del Molise – e le otto commissioni consiliari costano ai contribuenti 405mila euro all’anno. Cinquantamila euro meno del Molise, che ancora una volta, nelle statistiche nazionali, fa la figura dell’ingorgo.


I collaboratori del presidente Picciano sono difatti sette, lo stesso numero dei collaboratori di Davide Boni, presidente del Consiglio regionale lombardo. I loro nomi sono scritti nero su bianco sul Bollettino: Marialucreazia Di Ianni, Valentina D’Uva, Anna Lemme, Floriana Loffreda, Carla Montebruno, Sonia Petrarca e Aldo Fabio Venditto. Per far funzionare tutto questa “macchina” occorrono 131mial euro l’anno.
Settantamila è invece il budget per i vice presidenti del Consiglio e per i consiglieri segretari, mentre 141mila euro sono destinati ai presidenti di commissione. “Solo” 35mila euro invece per il presidente del collegio dei Revisori dei Conti.


Le Commissioni invece sono quattro. La prima è preposta a “Ordinamento ed organizzazione amministrativa”, è presieduta da Chierchia Gennaro ed è quella in cui si decide tutta la macchina organizzativa della Regione, seguita poi dalla Commissione “Sviluppo economico” presieduta da Rosario De Matteis.
Andando avanti: la terza si occupa di “Assetto ed utilizzazione del territorio” e ha come presidente Adelmo Berardo, autore anche della legge che ha liberalizzato la costruzione di impianti per la produzione alternativa di energia elettrica, mentre la quarta e ultima si occupa di “Servizi sociali”, ed è anche questa presieduta da Adelmo Berardo.


Complessivamente Ufficio di presidenza e Commissioni costano ai molisani 450mila euro all’anno. Ma nel provvedimento mancano gli importi relativi alla “produttività” che, recita la delibera, «saranno in seguito determinati dalla competente Direzione Generale VI, secondo le procedure fissate in sede di contrattazione decentrata integrativa». Nel calcolo chiaramente manca il fabbisogno della Giunta e dell’intero Consiglio, con i relativi rimborsi spesa e accessori che fanno lievitare i già lauti stipendi, d’oro è il caso di dire, dei consiglieri molisani.

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