giovedì 28 giugno 2012

Lega Nord: domani alle 15 conferenza stampa presentazione Congresso


Lega Nord: domani alle 15 conferenza stampa presentazione Congresso

(ASCA) - Roma, 28 giu - ''Sabato 30 giugno e domenica 1 luglio, presso il Forum di Assago, si terra' il quinto congresso ordinario federale della Lega Nord per l'Indipendenza della Padania. I contenuti e i dettagli della due giorni di lavori congressuali, cui parteciperanno 630 delegati, saranno illustrati domani, venerdi' 29 giugno, alle ore 15.00, in una conferenza stampa che si terra' nella sala C della sede della Lega Nord in via Bellerio a Milano''. Lo rende noto il Carroccio in un comunicato.

Mozione indipendentista al congresso Lega Nord


di MARIO BORGHEZIO
Quello che pubblichiamo qui di seguito è il testo della mozione indipendentista depositata dall’europarlamentare Mario Borghezio in vista del congresso federale della Lega Nord, in programma sabato e domenica prossimi al Forum di Assago.
Ora la battaglia decisiva: secessione!
Il Governo del “grigiocrate” Monti almeno questo avrà avuto di buono. Aver fatto aprire gli occhi a tanti padani più o meno dormienti, obbligandoli a scegliere fra due opzioni: continuare a pagare sempre nuove tasse allo Stato-moloch o scegliere quella strada di libertà che per noi si chiama in un solo modo: secessione!
Infatti il popolo padano, uso a lavorare e produrre – fino ieri anche a risparmiare - piuttosto che ad elaborare teoremi politici, è stato portato dalla crisi e dai pessimi medici che avrebbero dovuto curarla ad un tale punto di esasperazione da non avere
alternative. La realtà economica e sociale risulta così chiara da non poter più consentire manovre soporifere da parte della nomenclatura di potere. Un potere un tempo politico, oggi anche tecnocratico, ma sempre asservito a Roma ladrona.
Sono diventati potenzialmente rivoluzionari i ceti medi, i piccoli artigiani e commercianti, i piccoli proprietari di casa, per non parlare di esodati, giovani diplomati e laureati senza lavoro e, ultimamente, persino terremotati del nord, lasciati
a se stessi.
C’è un consapevolezza nuova della totale inaffidabilità del ceto politico parassitario che ci ha colonizzati da Roma e che ci tiene sotto il tallone di uno statalismo burocratico, vampiresco, clientelare e per molti aspetti mafioso. I padani non possono attardarsi ulteriormente in generiche proteste e sfoghi improduttivi di stampo qualunquista. Devono imboccare con coraggio e
determinazione la via di uscita. Un grande pensatore politico, Gianfranco Miglio, aveva indicato con incredibile capacità profetica la via della secessione. Per coloro che non hanno dimestichezza con la sua ampia produzione scientifica al
riguardo, è bene ricordare a tutti quali sono, in estrema sintesi, i termini politico-giuridici della questione:
1° la piena ed assoluta legittimità di quella che non esitiamo a definire la “via maestra” per la nostra libertà, secondo la “teoria della giusta causa”, cioè il diritto di secessione come rimedio ultimo nel caso in cui ad un popolo venga negato l’esercizio
dei propri diritti;
2° che, nell’ambito del principio di autodeterminazione, è previsto in particolare quello della “autodeterminazione interna”, nella fattispecie in cui all’interno di uno Stato una parte della popolazione sia sottoposta a discriminazioni; in tal caso vale il
diritto di un popolo a modificare in ogni momento il proprio sistema economico, politico e sociale (ciò anche ai sensi del “Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966, eseguito in Italia con la legge 25/10/1977 n.881). Al riguardo si consideri
che viene previsto il diritto di pretendere dai poteri centrali che non vi sia un uso discriminatorio delle risorse economiche dello Stato, nonché il diritto del cittadino ad accedere in condizione di uguaglianza ai pubblici impieghi. Posto che la dottrina giuridica internazionale garantisce altresì un sacrosanto “diritto di resistenza” ai popoli che subiscono discriminazioni, soprattutto economiche, da parte di altri settori privilegiati di popolazione, chi potrebbe negarci, come Padani, di essere a pieno titolo portatori di questo diritto di resistenza allo Stato centralista e mafioso? La conclusione non può essere altra che quella che risuona, meravigliosamente spontanea dalle labbra di tutti i nostri militanti. Ora sappiamo che la nostra rivendicazione si basa su norme certe, norme positive di diritto internazionale a cui la Repubblica italiana ha aderito formalmente. La secessione non è più quindi solo un sogno o un semplice auspicio. È un diritto. Sta solo a noi, ai nostri capi anzitutto, assumere la responsabilità storica di passare dalle parole ai fatti. In Europa non siamo certo soli, in questa battaglia di libertà. Lo sanno bene i nostri giovani che, giustamente, si entusiasmano nel veder sventolare, accanto a quelle della
nostra amata Padania, le bandiere dei popoli dell’Europa di sempre. Per noi la battaglia decisiva comincia adesso.

SI CHIEDE
che il Segretario Federale e gli altri Organi federali che usciranno dal Congresso
SI IMPEGNINO
- a mantenere intatto l’obiettivo strategico del Movimento, così come chiaramente indicato nell’Art. 1 dello Statuto: l’indipendenza della Padania;
- a rafforzare e incentivare l’attività e lo sviluppo di tutte le iniziative organizzative, culturali e di volontariato del “patriottismo padano”;
- a sostenere in tutta l’Europa la creazione di una rete di partiti, movimenti e realtà politiche e culturali che rappresentino l’Europa dei popoli e delle regioni, organizzando periodicamente incontri europei con tutti i loro rappresentanti ed
invitandoli ad inviare loro delegazioni a tutte le più importanti manifestazioni del patriottismo padano.

CALDEROLI - RIFORME: "CON MIO EMENDAMENTO OTTENUTI DUE RISULTATI STORICI: IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI E IL SENATO FEDERALE. ORA LE FORZE POLITICHE SIANO RESPONSABILI E VOTINO IN TERZA E QUARTA LETTURA CON UNA MAGGIORANZA QUALIFICATA DI DUE TERZI"


“Evviva! Dopo più di vent’anni di battaglie con il mio emendamento otteniamo due risultati storici, da una parte la riduzione del numero dei senatori e dall’altra la creazione del Senato Federale, lo strumento con cui il Paese può diventare finalmente federalista, rispetto ad un centralismo che ha rovinato il Paese e la sua economia.
Ora, al di là dei vari scontri politici tra partiti e schieramenti, faccio un appello a tutte le forze responsabili che ci sono in Parlamento perché in terza e in quarta lettura si raggiunga quella maggioranza qualificata dei due terzi che consentirà di ridurre il numero dei parlamentari, di avere il Senato Federale e, perché no, di far eleggere direttamente da parte del popolo il presidente della Repubblica già dalla primavera prossima.”

Lo afferma il Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord e componente del Comitato Esecutivo Federale dei triumviri, sen. Roberto Calderoli .

mercoledì 27 giugno 2012

Senato federale il via libera dall'aula Votata a maggioranza


Passata con 153 sì, 136 no e 5 astenuti. Torna l'asse politico tra Lega e Pdl che hanno votato a favore contro tutti gli altri gruppi


MILANO - L'aula del palazzo Madama ha votato a maggioranza l'emendamento della Lega sul Senato federale. Con 153 sì, 136 no e 5 astenuti il Senato ha dato il via libera all'articolo 2, nella nuova formulazione della Lega, che prevede la nascita del Senato federale con 250 senatori ai quali però si devono sommare 21 rappresentanti regionali: i senatori complessivamente scendono quindi a 271 (invece che 311 come nella precedente formulazione che era stata bocciata ieri in prima commissione). I rappresentanti regionali, viene specificato, «non sono membri del Parlamento e non ricevono la relativa indennità». Torna così l'asse politico tra Lega e Pdl che hanno votato a favore insieme a Coesione Nazionale. Contro tutti gli altri gruppi.
REGIONI - «La ripartizione dei seggi fra le Regioni previa applicazione delle disposizioni del secondo comma - si legge nell testo approvato dall'aula - si effettua in proporzione alla popolazione delle Regioni, quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti». «L'elezione del Senato federale della Repubblica - si legge ancora - è disciplinata con legge dello Stato, che garantisce la rappresentanza territoriale da parte dei senatori. Partecipa ai lavori del Senato federale, secondo le modalità e gli effetti previsti dal suo regolamento, con diritto di voto sulle materie di legislazione concorrente ovvero di interesse degli enti territoriali, un rappresentante per ogni regione, eletto tra i propri componenti, all'inizio di ogni legislatura regionale, da ciascun consiglio o assemblea regionale. Per la regione Tentino-Alto-Adige/Sudtirol i consigli delle province autonome eleggono ciascuno un rappresentante.»

martedì 26 giugno 2012

Costi politica: Lega Nord Trentino, ddl riduzione indennita'

(ANSA) - TRENTO, 25 GIU - La riduzione di un importo pari al 30% di indennita' e diaria corrisposte mensilmente ai consiglieri regionali. Cio' a partire dalla mensilita' successiva a quella di approvazione della legge. E' il punto di partenza del disegno di legge regionale della Lega Nord del Trentino in materia di misure per il contenimento dei costi della politica. Il disegno di legge prevede anche la riduzione dell'indennita' di funzione corrisposta ai componenti dell'Ufficio di presidenza e la riduzione dell'indennita' di carica mensile attribuita ai membri della giunta regionale. (ANSA).

Lega, membri del Consiglio federale sostengono la candidatura di Maroni

Al termine della riunione del Consiglio federale della Lega Nord, alcuni membri del massimo organo esecutivo del movimento hanno firmato il modulo a sostegno della candidatura di Roberto Maroni a segretario federale, in vista del congresso di sabato e domenica. A quanto si e' appreso, tutti i membri ancora presenti in sala hanno sottoscritto il documento. Tra i 'big' assenti anche Umberto Bossi (ma il senatur ha firmato da tempo un accordo in cui si impegna a sostenere la candidatura di Maroni). Alcuni, come il vice presidente della Regione Lombardia, Andrea Gibelli, e il segretario della Lega lombarda, Matteo Salvini, avevano gia' firmato il modulo.

L'iniziativa e' stata spontanea, a favore di una "candidatura unitaria", spiegano in Lega. Era stato lo stesso Maroni, al suo arrivo in via Bellerio, a spiegare ai giornalisti di non aver ancora incominciato a raccogliere le 120 firme necessarie per la presentazione della candidatura (la scadenza e' sabato, giorno di apertura del congresso). Durante la riunione odierna, il consiglio ha anche approvato la bozza del nuovo statuto federale, che sara' sottoposta al congresso, e che definisce la nuova 'ossatura' della Lega, istituendo l'incarico di presidente fondatore, pensato 'ad hoc' per Bossi (che dovra' avere l'ultima parola sulle divergenze riguardo alla espulsioni) e crea una struttura collegiale di vice e responsabili per materia da affiancare al segretario federale.

Immigrati: Malmstrom (Ue), con governo Monti diverso atteggiamento


(ASCA) - Fiesole (Fi), 25 giu - Con il nuovo governo c'e' stato un ''cambio di atteggiamento'' dell'Italia, rispetto al precedente esecutivo, sui temi dell'immigrazione.

Lo ha detto la commissaria europea agli Affari interni Cecilia Malmstrom, inaugurando all'Istituto universitario europeo di Fiesole (Fi) il Migration Policy Centre, un centro di ricerca focalizzato sulle problematiche legate alle migrazioni.

Rispondendo ai giornalisti che le chiedevano se avesse rilevato una differenza, su questi temi, tra i due governi, la Malmstrom ha risposto: ''Si', penso ci sia stato un cambio di atteggiamento tra il governo precedente e quello attuale nell'approccio dell'Italia nei confronti del problema immigrazione''. La Malmstrom ha spiegato che ''lavoriamo da vicino con il ministro Anna Maria Cancellieri per capire come assistere il governo italiano'' nella gestione dei flussi migratori dal Nord Africa e ''quali metodi diversi'' mettere in campo per affrontarli.

Rispondendo ai cronisti, la commissaria ha ammesso che ''per il momento ci sono troppe poche politiche europee in molte aree del settore immigrazione''. Pero', ha aggiunto, ''penso che per fine anno almeno in materia di asilo avremo una politica comune'' e anche sui ''visti'' l'obiettivo e' quello di un quadro regolamentare unico. ''La speranza - ha detto ancora - e' che in futuro avremo una politica comune sull'immigrazione. Stiamo cercando di avere regole comunitarie di accesso all'area Schengen: ogni Paese e' diverso e ogni Paese deve avere il diritto di decidere chi entra come immigrato, ma bisognerebbe avere un quadro di regole che possa proteggere i migranti e combattere gli abusi. Dobbiamo lavorare ancora ma e' fra gli obiettivi che mi prefiggo''.

Per quanto riguarda le richieste dell'Italia di una maggiore solidarieta' in Europa, in particolare dai Paesi del Nord, sulla questione dell'immigrazione, la Malmstrom ha detto che ''e' vero che l'Italia e' soggetta a grandi flussi migratori, ma non e' l'unica e anche Paesi del Nord Europa sono meta di immigrazione.

Quindi e' giusto dividere la responsabilita'''.

In provincia di Palermo il 60% dei commercianti non emette scontrino.


‎(AGI) - Palermo, 26 giu. - Il 60% dei commercianti della provincia di Palermo non emettono regolarmente lo scontrino fiscale, secondo quanto emerso da controlli specifici condotti dalla Guardia di Finanza tra Partinico, Bagheria e Termini Imerese, Terrasini e Cefalu'. Su oltre 200 attivita' sottoposte a verifica, sono state riscontrate 145 irregolarita' che in alcuni casi giungevano anche all'omessa installazione del registratore di cassa. Ancora piu' diffusa questa forma di evasione fiscale nei mercatini rionali, dove mancata emissione di scontrini raggiunge picchi dell'85%.
Ad ambulanti abusivi che operavano nei mercatini, soprattutto a Bagheria e Partinico, i finanzieri hanno anche sequestrato circa 500 supporti audiovisivi illecitamente riprodotti, tra cd musicali e dvd, oltre a borse, cinture e accessori vari con marchi falsi. Per questi fatti tre persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica.
I controlli sono stati condotti in attuazione di un piano predisposto dal comando provinciale della Guardia di finanza, che ha selezionato gli esercenti da ispezionare sulla base di precedenti controlli da cui erano emersi come potenziali contravventori delle disposizioni fiscali. Dall'inizio dell'anno sono a 3.035 i controlli sul rilascio di scontrini e ricevute fiscali svolti dalla Guardia di Finanza di Palermo, su tutto il territorio provinciale, con una percentuale di irregolarita', riferita a 1.414 soggetti verbalizzati, di circa il 47%, che sale all'82% nel capoluogo.
Nello stesso periodo sono stati temporaneamente chiusi 12 esercizi commerciali per mancato rilascio del documento fiscale 4 volte nell'ultimo quinquennio. Per altri 22 negozi e' stata proposta all'Agenzia delle Entrate la chiusura.

lunedì 25 giugno 2012

Bossi avverte la "Padania": "La libertà è vicina"


L'ex segretario della Lega Nord ha preannunciato per i prossimi giorni "una bella notizia, un sogno che diventa realtà"

FOTO ANSA
08:16 - "La Padania potrebbe pagare lei il debito pubblico e chiedere la libertà". Lo ha detto Umberto Bossi parlando sul palco di una festa della Lega a Ceriano Laghetto (Mb) dal quale ha anche preannunciato per i prossimi giorni "una bellissima notizia, un sogno che diventa realtà". "Il giorno della libertà è vicino, la libertà è dietro l'angolo, non passeranno molti giorni che leggerete una notizia incredibile", ha aggiunto.
Interpellato su maggiori dettagli riguardo il suo annuncio, Bossi non ha voluto rispondere. In precedenza, parlando dal palco, aveva detto che "qui c'è qualche giornalista che è meglio che non sappia, se no anticipa, ma il giorno della libertà è vicino".

"Uno dei grandi sogni del nord - ha detto ancora - è qui, è maturo. Guardate i giornali tutti giorni - ha proseguito rivolgendosi ai simpatizzanti della Lega presenti - e quando arriverà il giorno della notizia telefonate a Radio Padania: io sarò lì tutto il giorno a rispondervi".

Ma Bossi ha parlato anche degli equilibri interni alla Lega. "Sono le idee che fanno politica, non i titoli: io sarò lì" ha detto avvertendo comunque che il movimento "ha bisogno di unità e non di divisioni". Ai militanti che urlavano 'Bossi segretario', Bossi ha detto che "avrò molti poteri ugualmente". "Qualcuno - ha quindi aggiunto ridendo, in un chiaro riferimento a Maroni - vuole la bicicletta, ora pedali".

AFGHANISTAN: DOZZO, CORDOGLIO PER CARABINIERE MORTO


“A nome mio e del gruppo della Lega Nord alla Camera esprimo il più sentito cordoglio per la morte del nostro carabiniere morto oggi in Afghanistan in seguito ad una esplosione. Rivolgiamo alla sua famiglia i sentimenti della nostra vicinanza e solidarietà”.

Lo afferma il presidente dei deputati della Lega Nord, Gianpaolo Dozzo, che aggiunge gli “auguri di pronta guarigione agli altri due carabinieri rimasti feriti durante l’esplosione”.

sabato 23 giugno 2012

Bastoni e Lepore e una bandiera del tibet in Consiglio Comunale a Milano

Milano protesta, la città protesta... Il sindaco dice no alla cittadinanza onoraria al Dalai Lama ma lo riceverà a Palazzo Marino nel corso del Consiglio comunale di martedì mattina.
Ormai però la frittata in campo internazionale è fatta, nonostante gli sforzi di mettere le pezze da parte della Giunta milanese. Ricevere la massima carica buddhista e premio nobel e non conferire l'onorificenza, fa del Sindaco Pisapia un uomo che si piega allo strapotere economico cinese, allora si al dilagare di negozi mandarini a Milano ma no all'onorare sua santità.
La Lega Nord non ci sta, e ieri con il consigliere Luca Lepore come relatore ha chiesto di "riaprire il caso" presentando una mozione, il consigliere è stato supportato dal collega Massimiliano Bastoni che ha esposto la bandiera del Tibel in Aula. Un gesto simbolico per far sapere al Sindaco che i diritti civili han più importanza di quelli economici.

Bossi: accordo con Maroni per continuare a fare il presidente del partito.


Il Senatur annuncia accordo con Maroni per continuare a fare il presidente del partito. Ma tra i rientri esclude che ci sarà Rosi Mauro

FOTO ANSA
23:28 - Umberto Bossi annuncia che, in base ad un accordo con Roberto Maroni, lui resterà presidente della Lega e che avrà anche "il compito di espellere ma anche di tirare dentro: c'è gente che ha fatto la Lega ed è stata buttata fuori, fatalmente verrà riportata dentro". Da una festa del Carroccio nel Comasco, a chi gli chiedeva se tra i rientri ci sarà Rosi Mauro, Bossi risponde: "No, tante persone buttate fuori inutilmente per beghe locali".
Più volte Bossi ricorda che con Maroni "abbiamo fatto l'accordo" e quindi al congresso della prossima settimana i candidati "saremo io e Maroni". Lei candidato presidente e Maroni segretario? "Dipende dai poteri che ha il presidente" risponde. Poi sottolinea: "Vogliamo riunire e rilanciare la Lega. Non vogliamo distruggerla, questo non avverrà". Rivolto ai militanti, poco prima, Bossi aveva detto: "Voi sapete che ho fatto l'accordo con Maroni perché c'era il rischio che si distruggesse la Lega". 

Sempre a proposito del congresso, il Senatùr invita i militanti leghisti ad andare tutti all'appuntamento ma "con il cervello e non a buttare per aria tutto". Devono essere presenti, aggiunge, "col cuore giusto e la testa a posto", anche perché "il congresso deve essere un momento in cui la Lega riparte".

Bossi esprime anche un giudizio sui due nuovi segretari in Lombardia e Veneto, Matteo Salvini e Flavio Tosi. "Quello lombardo è un lavoratore", risponde a una domanda specifica. "L'altro non lo conosco tanto", afferma di Tosi, con il quale si è detto "non d'accordo sulle sue affermazioni che la Padania non esiste: Certo che non esiste, va fatta e la faremo".

venerdì 22 giugno 2012

FUGATTI (LN), CITTADINI OSTAGGIO DEI BUROCRATI E DEI DIKTAT TEDESCHI

“Le famiglie e le imprese italiane, impoverite dall’euro e strozzate dalla crisi e dalle banche, sono ostaggio dei burocrati e dei diktat tedeschi. Questi vertici internazionali sono l’apoteosi del nulla, utili solo a gettare fumo negli occhi dei cittadini”.

Lo dichiara il vicecapogruppo della Lega Nord alla Camera, Maurizio Fugatti,
 in merito al vertice quadrilaterale di Roma.

“Il popolo deve tornare a votare il proprio governo perché un premier nominato dall’alto non può prendere decisioni che vincoleranno il Paese per i prossimi anni. È impensabile di continuare a lungo con questa strategia del rigore che si sta dimostrando un’agonia senza luce”.

La nuova geniale idea del Pd: rimborsare le tasse ai cinesi

cinesi La nuova geniale idea del Pd: rimborsare le tasse ai cinesi
La Cina è sempre l’orizzonte politico di comunisti ed ex comunisti. Infatti durante un incontro alla Casa del popolo, davanti ad un pubblico di compagni e una piccola rappresentanza cinese, il presidente della Toscana Enrico Rossi ha dichiarato di essere disponibile a dare finanziamenti regionali alle ditte cinesi se queste escono dal sommerso. Roba che fa rabbrividire.
Mentre gli italiani subiscono una pressione fiscale da incubo, dovremmo pure pagare i cinesi? Insorge l’eurodeputato della Lega Morganti
In sintesi – scrive – cinesi, pagate le tasse che poi la Regione ve le rimborsa. Provo rabbia e sconcerto. Dopo aver dato la sanità gratis ai clandestini, aver garantito vitto e alloggio ai profughi, essere disponibile a finanziare i gay pride, promettere ai cinesi di dargli soldi in cambio del pagamento delle tasse, mi chiedo se arriverà il momento di aiutare le aziende e le famiglie toscane». E ha aggiunto. «Ah, dimenticavo… Lo stipendio a Rossi non glielo paga certamente l’evasione cinese!
I nostri piccoli Mao si attrezzano in attesa della loro nuova super propostona: il diritto di voto a tutti gli immigrati. Tanto il voto cinese è assicurato…

A Milano se sei milanese non vali... Il Comune vuol comprare la struttura per far pregare i musulmani.


"Ognuno ha diritto di pregare "chi" e dove vuole, ma da qui al dover pagare una struttura per far pregare la comunità islamica mi sembra davvero troppo.
E' infatti inammissibile che la giunta rossa milanese, nel giorno in cui il Consiglio comunale approva l'Imu e di altre tasse, abbia deciso, come annunciato dell'assessore Granelli, di fare una serie di calcoli e stime per valutare l'acquisto del tendone antistante il PalaSharp, che da mesi ogni venerdì, ospita la preghiera musulmana.
La giunta del Comune di Milano, farebbe meglio ad occuparsi dei milanesi tassati e tartassati che faticano ad avere una casa dove vivere, invece che a dar fondo alle casse comunali per un luogo di preghiera.
Se la comunità islamica vuol pregare, libera di farlo, ma si paghi la struttura e non gravi ulteriormente sulle tasche dei milanesi."

Milano nega la cittadinanza al Dalai Lama la Lega Nord no e raddoppia

Pisapia scivola sull’onorificenza al leader spirituale tibetano, dopo che il consiglio comunale l'aveva  approvata all'unanimità, dice no alla cittadinanza onoraria al Dalai Lama.
Di fronte alle minacce cinesi di un boicottaggio economico su Expo 2015, il sindaco milanese ingrana la retromarcia! Ennesima prova di sottomissione e ai poteri forti economici ma sopratutto cinesi.
Il Sindaco Pisapia, da si l'onorificenza a Saviano, pensa di comprare un tendone per far pregare i musulmani, abbraccia Vendola e i suoi fratelli Rom, ma non abbraccia il massimo esponente per i diritti civili nonchè premio Nobel.
Notizia però importante è che alcuni Consiglieri della Lega Nord in Regione Lombardia stanno facendo domanda di Onorificenza e cittadinanza lombarda, come a dire, se il rispetto per un uomo che per anni ha fatto della libertà per il Tibet il suo credo, non ce l'ha la giunta rossa milanese, ce l'ha la Lega Nord, che di libertà ne parla da 25 anni.


Ma chi è il Dalai Lama??
E' un monaco buddhista tibetano. È stato la più alta autorità teocratica del Tibet, essendo tuttora il capo della scuola Gelug del Buddhismo tibetano, e, dalla metà del 1600 fino al 1959sovrano assoluto del Tibet.


da wikipedia:

Descrizione [modifica]

Il titolo di Dalai Lama è tratto da una combinazione della parola mongola Dalai, che significa «Oceano», e pronunciabile in tibetano come tale' i, con Lama, equivalente tibetano del termine sanscrito guru, ovvero «Maestro spirituale». Dalai Lama sarebbe dunque traducibile come «Maestro oceano», ma si preferisce utilizzare la più elegante espressione «Oceano disaggezza».
Questa denominazione fu attribuita nel 1578 da Altan Khan, il sovrano dell'Impero mongolo, al monaco buddhista tibetano Sonam Gyatso, signore religioso della corrente dei Gelug e Khenpo del monastero di Drepung, a Lhasa, il più grande monastero del Tibet.Sonam Gyatso era considerato un tulku, ossia un Lama reincarnato, pertanto attribuì il titolo di Dalai Lama alle sue precedenti incarnazioni, Gendun Gyatso e Gendun Drup, divenendo in tal modo il terzo.
Successivamente, sempre con il sostegno dei monarchi mongoli, il Quinto Dalai Lama divenne anche il sovrano assoluto del Tibet, che a quel punto divenne una teocrazia lamaista. La sua residenza divenne il Palazzo del Potala, nuovo simbolo del potere sia temporale che spirituale della nazione insieme al Palazzo d' Estate, il Norbulingka, anch' esso a Lhasa.
Il Dalai Lama è venerato come manifestazione di Cenresig il Buddha della Compassione, e i tibetani si rivolgono a lui chiamandoloKyabgon, il «Salvatore», e Kundun, «la Presenza».

Successione [modifica]

Il Dalai Lama è il più famoso esempio di tulku, cioè di Lama reincarnato: quando un Dalai Lama muore, il Panchen Lama, il Reting Rinpoce e altri insigni monaci qualificati avviano le indagini atte a scoprire la sua reincarnazione servendosi degli oracoli, interpretando i presagi e i sogni. Una volta che la reincarnazione viene identificata, solitamente quando è ancora un bambino molto piccolo, viene consacrato novizio e intronizzato ufficialmente, dando inizio al suo percorso di studi, ma fino alla sua maggiore età il potere esecutivo è esercitato da un Reggente.
Secondo un' antica tradizione, alla famiglia del bambino reincarnato vengono concessi un titolo nobiliare e una proprietà fondiaria.

In Mongolia [modifica]

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Buddhismo in Mongolia.
Per tradizione, i Dalai Lama esercitano una profonda influenza anche in Mongolia, dove la religione più diffusa è il Buddhismo tibetano. Le varie incarnazioni del Bodhisattva Avalokitesvara sono state a stretto contatto con i Jebtsundamba Khutuktu, lignaggio di tulku a capo della scuola Gelug del Dharma tibetano nella terra dei Khan.

L'attuale Dalai Lama [modifica]

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Tenzin Gyatso.
L'attuale Dalai Lama, il quattordicesimo, è Tenzin Gyatso, nato a Taktser, nell'Amdo. Dal 1959, a causa dell' occupazione politica e militare da parte della Cina, risiede a Dharamsala, nello Stato di Himachal Pradesh, nel nord dell'India: l' allora Primo ministro indianoJawaharlal Nehru si prodigò per garantire la sopravvivenza della civiltà tibetana e del Buddhismo, messi in pericolo nello stesso Tibet a causa di una forte campagna voluta dalle autorità cinesi per fare del Paese delle Nevi un avamposto completamente cinese.
Capo del Governo tibetano in esilio fino all'11 marzo 2011, data in cui ha ufficialmente presentato le dimissioni in favore di un successore eletto dal Parlamento esule, dopo aver peraltro promosso una riforma atta a ridisegnare i propri poteri politici, Tenzin Gyatso ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 1989 per la resistenza non violenta contro la Cina. Ancora detentore della propria autorità religiosa, oltre ad insegnare il Buddhismo in tutto il mondo, guadagnandosi stima e rispetto in buona parte dei Paesi esteri, sostiene energicamente i rifugiati tibetani nella costruzione dei templi e nella salvaguardia della loro cultura.

Il futuro del Dalai Lama [modifica]

Malgrado la figura del Dalai Lama sia secolare e rappresenti un caposaldo per tutta la cultura tibetana, la Cina ha deciso di arrogarsi il diritto di nominare in futuro le nuove reincarnazioni di questa importante carica religiosa, prerogativa che spetta invece ai soli lamatibetani.
Il primo passo da parte dei cinesi è stato compiuto nel 1995 quando rapirono la supposta reincarnazione del decimo Panchen Lama, seconda autorità lamaista del Tibet, sottoposta solo a quella del Dalai Lama. Il Panchen Lama e il Dalai Lama sono legati da un antico vincolo nella ricerca delle reciproche reincarnazioni. Il potenziale undicesimo Panchen Lama fu identificato da Tenzin Gyatso nella persona di Gedhun Choekyi, ma dal 1995 non si hanno più notizie di lui e della sua famiglia, che ufficialmente sono posti sotto la «tutela protettiva» del governo di Pechino. Nel settembre 2007, la Cina ha affermato che tutti gli alti monaci tibetani dovranno essere nominati dal suo governo e che, in futuro, questi dovranno eleggere il 15º Dalai Lama sotto la supervisione del loro Panchen LamaJizun Losang Qamba Lhunzhub Qoigyijabu Baisangbu.
In risposta a questo scenario, Tashi Wangdi, il rappresentante del Dalai Lama in Europa[1], ha affermato che le elezioni in quel caso sarebbero del tutto illegittime, aggiungendo:
« Non si possono imporre imam o vescovi alle altre religioni. La decisione di nominare lama e monaci spetta ai tibetani. I cinesi possono usare la loro forza politica, ma le loro decisioni sarà comunque senza valore. Così è stato per l'usurpatore del Panchen Lama, così sarà per ogni carica non eletta dai tibetani. »

giovedì 21 giugno 2012

Non passa in Aula al Senato un emendamento della Lega a prima firma Roberto Calderoli per ridurre a 200 il numero dei deputati.

‎(ANSA) - ROMA, 21 GIU - Non passa in Aula al Senato un emendamento della Lega a prima firma Roberto Calderoli per ridurre a 200 il numero dei deputati. Il testo della commissione prevede che gli onorevoli scendano da 630 a 508. L'emendamento della Lega aboliva anche la circoscrizione Estero.

Lavoro: Dozzo (Lega Nord), da Monti altra umiliazione per Parlamento


Lavoro: Dozzo (Lega Nord), da Monti altra umiliazione per Parlamento

21 Giugno 2012 - 13:01

(ASCA) - Roma, 21 giu - ''La prossima settimana il governo Monti stabilira' un altro record negativo, superando quello della scorsa settimana: quattro fiducie nella stessa giornata e sullo stesso provvedimento. L'ennesima umiliazione per il Parlamento, per le sue prerogative e per la democrazia rappresentativa''. Lo afferma in una nota il presidente dei deputati della Lega Nord, Gianpaolo Dozzo, in riferimento al ddl lavoro che sara' votato alla Camera il 26 giugno.

''Ma - si chiede Dozzo - avra' il coraggio Monti, vista l'insipienza tecnico-politica della ministra Fornero, di venire in Aula durante le votazioni di fiducia e presentare una proposta scritta che risolva la situazione degli esodati?''. E ancora: ''Avra' il coraggio di inserire gli stessi diritti e doveri tra i dipendenti pubblici e quelli privati? Ne dubito''.

''Il Governo voleva fare presto, e' stato accontentato e fara' prestissimo; poteva fare bene ma ha fatto malissimo: una riforma che non piace a nessuno e che si apprestano ad approvare in tutta fretta affinche' Monti possa portare come trofeo in Europa lo scalpo dei lavoratori''.

mercoledì 20 giugno 2012

Belotti: «No ai rifiuti da Napoli nell'impianto Rea di Dalmine»


Invoca i principi di autosufficienza e prossimità promossi e sostenuti dall'Unione Europa Daniele Belotti, Assessore regionale al Territorio e Urbanistica con delega ai rifiuti, nella lettera che ha inviato oggi al Ministro Clini per chiedere la revoca delle «Misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania…» e dire «no al conferimento dei rifiuti di Napoli all'impianto Rea di Dalmine». 

«Ho scritto oggi al Ministro Clini – spiega Daniele Belotti - chiedendogli di revocare le Misure straordinarie che, qualificando i rifiuti urbani prodotti da 7 impianti campani come speciali, consentono il loro conferimento ad impianti fuori regione e quindi anche all'impianto Rea di Dalmine. Il Consiglio di Stato stesso ha chiesto (con ordinanza 28.12.2011 n. 6932) al Ministero dell'Ambiente di acquisire una relazione tecnico-scientifica in base alla quale possa valutarsi l'attuale situazione dei rifiuti derivanti da tritovagliatura alla luce del sistema complessivo della normativa comunitaria e nazionale, specificandosi in particolare se essi siano da classificarsi, ai fini del loro smaltimento o recupero, quali rifiuti speciali ovvero rifiuti urbani. In attesa di una risposta in merito, chiediamo che l'autorizzazione al conferimento di questo tipo di rifiuti in impianti fuori regione venga sospeso, anche in considerazione del fatto che viola apertamente i principi (affermati tanto a livello nazionale che di Unione Europea) di prossimità e di autosufficienza provinciale e regionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani».

«In merito al termovalorizzatore della REA poi, - aggiunge Belotti - stiamo analizzando, dal punto di vista normativo, l'invito avanzato con l'ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Dalmine che chiede la sospensione dell'autorizzazione alla REA all'esercizio dell'impianto di Dalmine con conseguente attivazione dell'esercizio provvisorio a causa di una violazione della normativa di settore. Personalmente, tra l'altro, credo sia anche poco condivisibile la linea di forte contrapposizione che la direzione della REA e della Green Holding stanno portando avanti da qualche tempo con il territorio e in particolare con il comune di Dalmine». 

«Questo impianto, che è stato voluto e autorizzato a metà degli anni '90 dalle allora Giunte leghiste della Provincia e del Comune di Dalmine per risolvere in modo responsabile una situazione di emergenza legata ai rifiuti, - conclude Belotti - è l'esempio di una scelta di assoluta lungimiranza che ci ha consentito di non ritrovarci in situazioni analoghe a quelle che stanno vivendo oggi altre regioni che non hanno avuto e non hanno tuttora il coraggio di fare scelte impopolari da un lato ma di buon senso e responsabilità dall'altro. Credo, in ogni caso, che impianti di questo genere debbano essere gestiti sempre mantenendo buoni rapporti con il territorio e quindi con il Comune che li ospita».

Euro: Gibelli (Lega Nord), Lombardia studia moneta complementare


(ASCA) - Milano, 20 giu - ''Regione Lombardia studia il progetto per l'introduzione di una moneta completare all'euro''.

L'annuncio arriva da Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all'Industria di Regione Lombardia in quota Lega Nord, durante il suo intervento alla presentazione di 'No cash day: la giornata contro il denaro contante', primo evento internazionale dedicato alla riduzione del denaro contante e alla promozione dei sistemi di pagamento elettronico.

Nel corso dell'incontro e' stato presentato anche un sondaggio sull'utilizzo della moneta contante. Dal sondaggio emerge che la maggioranza del campione (57%) conosce la moneta complementare, cio' soprattutto tra gli utilizzatori di carte di credito. ''La riflessione su una piattaforma che elimini il denaro contante - ha proseguito Gibelli - consente a Regione Lombardia di essere soggetto che ha avviato lo studio per una moneta complementare all'Euro, favorendo cosi' le piccole e medie imprese in una situazione economica difficile''.

Per il momento, ha precisato il dirigente lombardo del Carroccio, si tratta di uno studio, che pero' ''approdera' a un vero e proprio progetto. La moneta complementare lombarda, peraltro gia' sviluppata sia in Francia sia in Germania, sara' fondamentale per le imprese lombarde: costa meno, e' anticiclica e non e' sottoposta agli interessi''.

In barba alla crisi, Riccardi pensa ai profughi "Pronti a sistemare 20mila immigrati libici"


A dicembre scadrà la fase di accoglienza temporanea per oltre 20mila immigrati giunti dalla Libia nel 2011: i centri di accoglienza che li ospitano saranno infatti chiusi. Si muove il governo per trovargli una nuova sistemazione. Riccardi assicura: Il nostro è un Paese che malgrado la crisi e la limitatezza dei mezzi si vuole muovere in modo umano". Il Pdl all'attacco


In piena crisi economica con il tasso di disoccupazione a due cifre, le dichiarazioni del ministro all'Integrazione Andrea Riccardi rischiano di pesare come macigni e destabilizzare i già difficili equilibri tra governo e maggioranza.
L'esecutivo guidato da Mario Monti sarebbe, infatti, pronto ad approntare "ottime soluzione" per gli oltre 20mila immigrati arrivati lo scorso anno in Italia dalle Libia a causa della guerra che ha portato alla caduta del regime di Muammar Gheddafi. Non solo. Per il futuro, il governo ha deciso che non ci saranno mai più respingimenti indiscriminati.
IIeri c'è stato un lungo incotro tra Riccardi e il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri per discutere su come procedere, entro dicembre, alla sistemazione degli oltre 20mila lavoratori libici. A questi il governo vuole garantire una sistemazione dal momento che, proprio a dicembre, scadrà la fase di accoglienza temporanea. Per il momento i profughi, giunti nel 2011 dalla Libia, sono ospitati in centri di emergenza che chiuderanno a dicembre. Intervenendo a Roma alle celebrazioni per la Giornata mondiale del rifugiato, alla domanda su quali siano le soluzioni individuate, il ministro ha preferito glissare sottolineando però che lui e la Cancellieri hanno in mente "ottime soluzioni". "Il nostro è un Paese che malgrado la crisi e la limitatezza dei mezzi si vuole muovere in modo umano - ha spiegato Riccardi - in modo trasparente, secondo i nostri impegni internazionali e secondo il dettame della Costituzione".L'esecutivo guidato da Mario Monti sarebbe, infatti, pronto ad approntare "ottime soluzione" per gli oltre 20mila immigrati arrivati lo scorso anno in Italia dalle Libia a causa della guerra che ha portato alla caduta del regime di Muammar Gheddafi. Non solo. Per il futuro, il governo ha deciso che non ci saranno mai più respingimenti indiscriminati.
Oltre a "sistemare" i profughi già presenti in Italia il governo intende rivedere le politiche migratorie e, in particolar modo, i respingimenti. Insomma, lavora per aprire le frontiere al Nord Africa. "Vogliamo costriure un mondo migliore che intende stare dalla parte del mare e di chi lo attraversa", ha spiegato Riccardi criticando duramente chi si rifiuta di accogliere gli immigrati clandestini e i profughi. "Dobbiamo scegliere da che parte stare. E se stiamo dalla parte del mare non sbagliamo. Noi abbiamo scelto che non ci saranno respingimenti indiscriminati", ha concluso il ministro all'Integrazione spiegando che il governo sta lavorando a "un’accoglienza giusta e rispettosa dei diritti di ciascuno" dal momento che "anche una sola vita persa in mare, o nel deserto, è una sconfitta per tutti, che non può e non deve lasciare indifferenti".
Le dichiarazioni di Riccardi piovono come macigni in un momento in cui la crisi economica continua a bruciare posti di lavoro. In una lettera al ministro del Welfare Elsa Fornero, il pdl Maurizio Sacconi sottolinea i rischi connessi alla riforma del lavoro"Sono a rischio quasi 700mila posti di lavoro". A questi vanno ad aggiungersi gli esodati che la Fornero non è in grado di salvaguardare. Proprio per questo alle dichiarazioni di Riccardi il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri ha replicato invitandolo a "evitare dichiarazioni inopportune""Un Paese ha pieno diritto a bloccare e scoraggiare il fenomeno degli sbarchi clandestini, che specie nel periodo estivo subiscono un deciso aumento", ha spiegato Gasparri ricordando che tra gli obblighi del governo c’è proprio quello di garantire la difesa delle proprie coste. "Perciò - ha concluso l'esponente del Pdl - non si vede il motivo di mettere da parte lo strumento dei respingimenti, quando serve a colpire quegli stranieri che illegalmente tentano di introdursi nel nostro Paese".