martedì 31 maggio 2011

Maroni: ''Dolore per lo 'sberlone' che abbiamo preso, maggioranza reagisca''

Roberto Maroni (Adnkronos)
Roma, 31 mag. (Adnkronos) - "Mia nonna mi diceva che le sberle fanno male ma alla lunga fanno rinsavire. E fanno imparare la lezione". Così il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, torna a commentare il voto del secondo turno per le amministrative prima di entrare a Palazzo San Macuto, per l'audizione al Comitato Schengen sull'immigrazione.

"Per adesso rimane ancora il dolore dello 'sberlone' che abbiamo preso - rimarca il titolare del Viminale - e spero che nei prossimi giorni, non nelle prossime settimane questo 'sberlone' ci faccia non solo capire perché è andata così, ma prendere le adeguate contromisure".

Riguardo all'incontro che si è svolto oggi tra lo Stato maggiore della Lega e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, Maroni spiega: "Non è stato un mini vertice a Palazzo Chigi. Ogni incontro che c'è al Consiglio dei ministri, noi leghisti, padani, siamo non solo puntuali ma sempre in anticipo. Ci siamo trovati io, Bossi e Calderoli nell'anticamera di Palazzo Chigi, poi è arrivato anche Tremonti e abbiamo commentato le cose. Ma non è stato un vertice".

A chi gli chiede se il ministro dell'Economia sia sotto attacco, replica: "Ma no. Sotto attacco è la maggioranza, dal voto degli italiani. Il segnale c'è ed è forte - sottolinea il titolare del Viminale - sufficientemente forte perché non si sottovaluti. E io non lo sottovaluto".

"Adesso - rimarca Maroni - cerchiamo di capire se questa maggioranza ha la capacità di reagire, oppure se rimane inerte, il che sarebbe la cosa peggiore da fare". Per Maroni "la maggioranza deve reagire. Ne discuteremo, io non ho la soluzione - spiega - abbiamo preso questa sberla e abbiamo capito che i nostri elettori ci hanno mandato un segnale forte, di scontentezza. Ora - conclude il ministro dell'Interno - dobbiamo verificare che cosa non è piaciuto nell'azione di governo e reagire. Se invece minimizziamo e diciamo che abbiamo vinto a Rovigo e perso a Napoli e Milano, questo non è sufficiente. Vorrebbe dire sottovalutare e continuare sul piano inclinato".

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