giovedì 12 maggio 2011

Bossi: “Per Varese Fontana è l'uomo giusto".

Bossi a Varese, tra la gente, a sostenere Fontana. Un vecchio leone che lancia la battaglia. Il Senatùr si è dedicato mercoledì pomeriggio ad una giornata varesina, scendendo in piazza vicino al banchetto insieme ai suoi militanti, come un tempo. Sigaro d'ordinanza, immancabile Coca Cola e sosta a un tavolino del caffè Biffi con a fianco il candidato sindaco Attilio Fontana.
"A Varese si vince, già al primo turno. Non ci sono storie. Abbiamo un ottimo segretario, un giovane che sta crescendo", dice rivolto a Carlo Piatti che siede alla sua sinistra.
Parla di politica e dice che l'alleanza con Berlusconi non è in discussione. "Ci ha dato il federalismo, ha i voti, noi stiamo con lui. Gallarate è un caso a parte. L'alleanza non è messa in discussione. Tanti ci corteggiano, ma vogliono solo i nostri voti. Non vogliono le riforme".
Insomma, si resta in coalizione. Anche a Varese, dove "l'importante è vincere con Fontana, non chi arriva primo", dice quando gli si chiede se la Lega supererà il Pdl.
Su Gallarate l'unica, pesante, eccezione.
"Mi ha chiamato Silvio – racconta – ed ha detto che mi avevano fatto un bello scherzo a Gallarate. Mettendo i manifesti con su scritto Bossi senza nome e senza foto. È per questo che non è andato a parlare a Gallarate come gli avevano chiesto. E non lo ha fatto neanche il collegamento telefonico".
Un bel siluro. In pratica un asse forte tra Bossi, quello vero, e Berlusconi che isola quindi la realtà gallaratese dal Pdl nazionale.

Dopo la politica, si dà all'amarcord.
"Che bella che è Varese. Mi ricordo quando passeggiavo con la Manuela. Oggi non poteva accompagnarmi, doveva seguire il nostro figlio più piccolo. È una brava madre. Non come il loro padre, che è sempre in giro".
Gli chiediamo se stia seguendo la campagna elettorale. "Varese è in buone mani, non la sto seguendo. La seguo vicino a Gemonio, dove c'è mio figlio che con la sezione fa campagna elettorale. Sono in giro ad attaccare i manifesti anche in piena notte".
L'Umberto dà poi il pugno di buon augurio a Piatti ed un doppio pugno per Fontana. Che vuol dire che il doppio turno è scongiurato. Fontana gli parla infatti dell'alto numero di liste "ce ne sono ben 6 che potrebbero portare via voti al centrodestra". Bossi ride ironico. "Dovevate mettere una bella donna in lista". "Ce ne sono", lo rassicura Fontana ridendo.
E di Raimondo Fassa, ex sindaco leghista, che corre contro la Lega? Che dice Senatùr?
"È destinato a perdere. Quando uno ha la fortuna di avere la Lega e va via finisce per anullarsi. Può andare in tutti i partiti che vuole ma contro la Lega è dura vincere".

Al momento del suo arrivo al "garibaldino" Bossi riceve gli omaggi del ministro La Russa arrivato a sostenere il Pdl e in particolare Sarah Nidoli, assessore - per soli 3 mesi - uscente che punta alla riconferma. Questa volta passando per la legittimazione popolare.
Appena si avvicina il ministro una signora, venuta a salutare Bossi, attacca La Russa:"Perché ha lasciato solo Maroni a fronteggiare i clandestini? Era anche compito suo". La Russa glissa:"Maroni sta facendo un ottimo lavoro". Bossi secco e scherzoso:"Quello lì è un porcone".
E poi: "Quando la Lega era nata i suoi uomini ci davano fastidio. Poi hanno capito che era meglio lasciarci stare". Quando gli diciamo che un piccione ha colpito La Russa: "Se uno è sfortunato... Vuol dire che perde le elezioni".
Sul lancio di gavettoni contro i militanti a Brebbia. "C'è sempre qualche pirla in tutti i partiti. I primi tempi, quando facevo i comizi a Bologna, ci tiravano le molotov".
Firma autografi e scatta fotografie con i simpatizzanti. Incontra anche la nipotina, la figlia di Riccardo, portata in braccio dalla madre. Bossi è proprio qui nella sua Varese.

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