giovedì 30 giugno 2011

Zenna, valico verso la chiusura. Reguzzoni all'attacco:"Scelta dannosa"

Dogana di Ponte Tresa per la Svizzera nel varesotto

Pino sulla sponda del Lago Maggiore, 30 giugno 2011 - È rivolta ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, degli Affari Esteri e dell’Economia e delle Finanze l’interrogazione di Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega Nord alla Camera, intervenuto sul problema della chiusura del valico di Zenna-Dirinella. Provvedimento denunciato da Andrea Pellicini, sindaco di Luino (sostenuto da altri primi cittadini della zona), e previsto a partire dal 1 settembre.

«La scelta di chiudere il valico - ha spiegato l’onorevole Reguzzoni -, per altro derivata da una decisione che non ha coinvolto gli organi nazionali ed europei, causerebbe notevoli danni all’economia locale e alla viabilità. La competitività delle imprese locali, infatti, sarebbe seriamente limitata, con oggettivi danni allo sviluppo economico in una zona chiave della provincia di Varese. Senza contare i danni alla viabilità, dovuti alla maggiore percorrenza chilometrica per raggiungere altre dogane e all’aumento esponenziale del traffico verso quella di Ponte Tresa, dove crescerebbe il rischio code per le soste legate all’espletamento delle pratiche». Preso atto della rilevanza del problema, Reguzzoni ha dunque avanzato le sue richieste, auspicando che «i ministri valutino la possibilità di agire per evitare la chiusura del valico di Zenna-Dirinella e che prendano in considerazione anche la possibilità di indire una o più conferenze di servizio, coinvolgendo gli enti direttamente interessati al problema, per proporre una linea di azione sinergica e basata sulle effettive necessità del territorio». L’ex presidente della Provincia di Varese ha colto l’occasione per sottolineare come la zona della sponda lombarda del lago Maggiore, comprese le aree del Luinese e dell’Alto Verbano, siano «da anni interessate da importanti interventi per il miglioramento e il potenziamento della viabilità, alcuni di essi legati alla comunicazione con la Svizzera, essenziale per la crescita economica e turistica. In quest’ottica di rilancio, la chiusura del valico di Zenna potrebbe vanificare gli sforzi di chi ha investito e lavorato per anni, con gravi conseguenze per il territorio». E chi il confine ce l’ha proprio «in casa» è Mauro Fiorini, sindaco di Pino sulla Sponda del Lago Maggiore, il paese più a nord della provincia di Varese.

«Se dovessero chiudere il valico - spiega - perderemmo una buona percentuale di una popolazione già risicata (224 abitanti al 31 dicembre 2010, ndr). I finanzieri attualmente di stanza al confine, infatti, risiedono proprio lì. L’unico vantaggio è che il valico resterà sempre aperto, ma questo comporterebbe il dover pensare al modo in cui utilizzare gli stabili dismessi. Tra l’altro, gli spedizionieri sono in agitazione: ho sentito parlare dell’ipotesi di realizzare un centro di sdoganamento a Cadenazzo, ma a quel punto perché non mantenere il valico di Zenna? Prima ci hanno portato via i carabinieri, poi la Polizia di Stato, adesso vogliono chiudere anche il confine. Speriamo proprio che non succeda».

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