mercoledì 15 giugno 2011

Esclusivo Lega, ecco cosa dirà Bossi a Pontida da Affaritaliani.it

Manifesto Pontida 2011

Il manifesto di Pontida 2011

Riformare il Patto di Stabilità. Questa la priorità della Lega Nord che verrà annunciata da Umberto Bossi al raduno di Pontida. E' quanto Affaritalini.it ha appreso da uno dei massimi esponenti del Carroccio, amministratore locale vicinissimo al ministro dell'Interno Roberto Maroni. "Il problema è che ci sono i comuni virtuosi del Nord che hanno un sacco di avanzi di cassa. Soldi che potrebbero spendere, ma che non possono farlo a causa del Patto di Stabilità", si lamenta la fonte contattata da Affaritaliani.it.

Certo Bossi a Pontida farà anche altri annunci, come lo spostamento dei ministeri al Nord o il ritiro delle truppe italiane dagli scenari internazionali, ma al centro del raduno saranno messe le lamentele che provengono dai Comuni della "Padania": "Chiediamo che il patto sia innanzitutto rimodulato". Come al solito a destare fastidio sono le differenze all'interno della Pubblica Amministrazione. "All'interno dei vari comparti ci sono un sacco di settori che sprecano e che non rispettano il Patto. Mentre noi Comuni, pur con delle differenze, abbiamo migliorato l'indebitamento di due miliardi e mezzo negli ultimi quattro anni, mentre il resto della PA lo ha peggiorato di 32".

E i malumori tra i leghisti si sono fatti sentire anche su la Padania che questa mattina si è scagliata contro l'Europa. "Il Patto di Stabilità Interno nasce dall'esigenza di convergenza delle economie degli Stati membri della Ue. Un obiettivo primario delle sue regole fiscali è proprio il controllo dell'indebitamento netto degli enti territoriali. Ma con i vincoli che detta molti enti virtuosi hanno soldi che non possono spendere e le mani legate sui servizi che potrebbero erogare".

Secondo la fonte contattata da Affaritaliani.it i sindaci leghisti hanno fatto pressioni perché Bossipuntasse tutto sulla modifica del Patto. "All'interno dei Comuni ci sono alcuni municipi che sono più virtuosi e nei confronti dei quali le maglie dovrebbero essere allentate".

Bersaglio delle invettive dei leghisti è il governo e in particolare il ministro che tiene sotto chiave i forzieri del Paese. "Non vogliamo che Tremonti ci venga a dire che non può fare nulla. Una modifica del Patto non incide minimamente sulle condizioni del nostro Paese".

Tommaso Cinquemani

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