lunedì 20 giugno 2011

PONTIDA MINUTO PER MINUTO

13.15

Calderoli: detteremo l'agenda al governo per i prossimi mesi da qui alla fine del 2011. se attuerà quanto chiederemo, bene: "altrimenti..."

13.00

Maroni rivendica la lotta alle mafie, l'aver detto che la missione in Libia era un errore, uno spreco di soldi e un innesco per far arrivare migranti, e annuncia un decreto per tornare a poter espellere i clandestini.

12.50

Parla Maroni: "Chi ha orecchie per intendere ha già inteso, a Roma"

12.49

"Ma se non avremo il sì di Berlusconi, può darsi che la Lega dica stop". Boato dalla folla. "Ma non possiamo prenderci la responsabilità di mandare in malora il Paese. Decideremo insieme se chiudere con Berlusconi o no"

12.46

Bossi saluta. Sembra stanchissimo.

12.40

Il popolo di Pontida urla "secessione, secessione".

12.31

Torna Bossi. Primo punto: Bossi ha messo in discussione la premiership di Berlusconi per le prossime elezioni, ha detto che deve ascoltare le richieste della Lega contro il centralismo romano e sulle tasse (che devono essere abbassate in qualche modo), ha ribadito che la missione in Libia è sbagliata.

12.27

Bossi lascia la parola a Calderoli per precisare le misure a favore degli agricoltori e degli allevatori. "Voglio mandare padano, non voglio l'escherichia coli di qualche altro Paese", dice Calderoli. Applausi della folla.

12.26

"Metteremo paletti e limiti all'azione esagerataEquitalia, già martedì voteremo un decreto: neppure la sinistra aveva attaccato così la gente, l'ha fatto il nostro governo. Dobbiamo stare vicini alla gente"

12.23

"La premiership di Berlusconi è in discussione, se non ascolta le nostre proposte"

12.23

"Il presidente della Repubblica mi aveva detto a parole che mi avrebbe aiutato ad abbattere il centralismo romano". Confusione col premier? Napolitano che parla contro il "centralismo romano"?

12.22

"Però siamo grati a Berlusconi: il nord, la Padania si ricorda che senza i voti di Berlusconi il federalismo non sarebbe passato"

12.21

Arriva l'avvertimento: "Non è detto che alle prossime elezioni andremo con Berlusconi: dipenderà dalle scelte"

12.20

Messaggio a Tremonti: "Caro giulio", dice Bossi, "se vuoi i voti della Lega lascia stare comuni, artigiani, sennò metti in ginocchio il Nord"

12.19

Bossi ha spostato il punto di scontro: non le tasse, su cui Moody's gli ha messo i bastoni tra le ruote, ma il "dove andare a prendere i soldi": la Libia

12.17

"La pressione ha superato ogni limite. Berlusconi dice che bisogna abbassare le tasse. Tremonti che dice che le tasse non si possono abbassare. Ma bisogna far qualcosa per abbassare le tasse: prendere i soldi facendo finire le missioni di guerra, o di pace. In primis la Libia"

16.16

Bossi già scatenato: "giornalisti coglioni e lecchini di Roma padrona: la Lega non è in rotta, la Lega è unita"

12.15

Bossi al microfono.

12.13

Presentazione dei ministri, tutti sul palco.

12.11

Bossi Maroni e Rosy Mauro scattano una foto con la bicicletta verde dei ciclisti padani. Renzo Bossi ha la maglietta "Giro di Padania"

12.09

Maroni e Castelli sul palco. viene proiettato il filmato di Braveheart e lo speaker annuncia: "Per caricarci tutti". Eccolo.

12.03

Arrivati anche i ciclisti padani, "partiti questa mattina da Lonate Pozzolo": tra loro anche Renzo Bossi. Distanza totale percorsa: circa 100 km.

12.01

Finita, dopo 15 minuti, la lista dei sindaci della Lega in tutto il territorio italiano-padano.

11.45

Lo speaker parla della battaglia della Lega Lombarda e dice: "Ce la possiamo fare". Yes we can in salsa padana

11.44

Conclusione del discorso: "Padania Libera, viva Berghem". Ora tocca al sindaco di Pontida, che conclude con "Viva la Lega, viva Umberto Bossi" dopo aver detto: "L'anno scorso vi avevamo promesso il sole, ed ecco che c'è". A non mantenere le promesse sarà qualcun altro, è il pensiero: prima stoccata a Berlusconi?

11.39

Il leader dei leghisti bergamaschi Cristian Invernizzi saluta il popolo di Pontida: "Mi spiace che i giornalisti domani dovranno scrivere che siamo in decine di migliaia". Noi l'abbiamo già scritto oggi.

11.36

Siamo all' "inno della Padania" - il Va' Pensiero

11.13

Alla destra del palco alcuni esponenti della Lega stanno raccogliendo le firme a favore del decentramento dei ministeri. Lo stesso, ma per il motivo opposto, accadrà presto nel Lazio, ha annunciato la Polverini

11:02

Per ingannare l'attesa ci sono numerosi gli stand con gadget e souvenir della giornata: a ruba bicchieri, spille, magliette, camice verdi, dolci.

11:00Il prato del giuramento è già pieno di gente: si attendono oltre 30mila persone. Tra i primi esponenti della Lega ad arrivare, il presidente del consiglio regionale della Lombardia Davide Boni e il capogruppo di Palazzo Marino, Matteo Salvini.


10:55

Bossi s'è scritto il discorso. Non si sa però se riuscirà ad arrivare al termine del suo intervento: ieri è apparso molto stanco, quasi confuso

10:54Il popolo leghista chiede che Maroni assuma la carica di presidente del Consiglio - e lo fa con uno striscione immenso posto di fronte al palco dove parlerà Bossi. In cima al palco un manifesto cheriporta la frase "Verso la libertà" mentre alla sua destra la grande statua di Alberto da Giussano.


Che cosa succederà oggi a Pontida, comune di tremila anime in valle San Martino, nella Bergamasca, sede dei raduni nazionali della Lega Nord (che fanno quantomeno decuplicare il numero di abitanti, con enorme gioia dei baristi e dei rivenditori di panini, qui noti anche col nome di "schiscette")? E che cosa bisogna tenere d'occhio?I Ministeri

Secondo tutti gli analisti, Bossi chiederà almeno due cose a Berlusconi: il trasferimento di tre ministeri al nord ("Economia, Riforme e Semplificazione a Monza") e forse anche di un quarto. (Lavoro, a Milano). Bossi chiederà anche una riforma fiscale immediata che faccia ripartire l'economia - e premi la base leghista, stanca di "prendere sberle". La presidente del Lazio Renata Polverini e il pdl romano ha già detto che "i ministeri non si muoveranno da Roma".

La riforma fiscale

Bossi chiederà anche una riforma fiscale che sostenga i "produttori" (piccole imprese, artigiani, lavoratori della grande industria) contro i "percettori" (coloro il cui "saldo con lo stato" è in attivo: gli assistiti, insomma, grande industria inclusa). Il ministro Maroni chiede "scelte coraggiose" a Tremonti, ministro un tempo vicino alla Lega ma ora percepito come un ostacolo alla riforma fiscale. Proprio due giorni fa Moody's, un'agenzia di rating, ha detto che la barra dei conti pubblici italiani deve rimanere dritta, senza fare altri debiti per finanziare una riforma fiscale. Per la Lega questo annuncio è arrivato in un momento pessimo: e c'è anche chi ipotizza che lo stesso Tremonti abbia fatto pressioni sull'agenzia di rating chiedendo che venisse "anticipato" il suo rapporto dai toni pessimisti sull'Italia per chiudere le porte a una riforma fiscale esasperata (e in debito).

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