lunedì 27 giugno 2011

NAPOLI: Tarsu, evasione record per i revisori in un anno riscosso meno del 13%

(di Re. Cro. da il Corriere del Mezzogiorno)

Il Comune di Napoli riscuote poco e male i tributi. Colpa dei tanti evasori, sempre difficili da scovare. Ma il dato che viene fuori dalla relazione dei revisori dei conti allegata al bilancio consuntivo del 2009, fa gridare vendetta. Specie su un punto: la Tarsu. Palazzo San Giacomo, infatti, è riuscito a riscuotere lo scorso anno appena il 12,55 per cento della tassa sui rifiuti, con un rimanente 87,45 di non riscosso. Numeri da brivido, illustrati in commissione bilancio dai revisori prima che dopodomani cominci la prima delle due sedute convocate per approvare il documento in consigli comunale. E non senza rischi che la maggioranza non ci sia e arrivi un commissario ad acta.

Il collegio si è soffermato su molti temi: sui residui, sia attivi che passivi, che si sono ridotti, anche se di poco, anche se la situazione è ancora insostenibile. Il residuo passivo, ha spiegato il presidente Palma, è figlio della scarsa capacità di riscossione dell’ente. Emblematico, come dicevamo, il dato delle entrate tributarie: per la Tarsu il riscosso sull’accertato è sceso nel 2009 a 12, 55% rispetto al 56,31 del 2008. In pratica, dicono i revisori, a fronte di un aumento dei valori accertati, dovuti all’aumento delle tariffe del 60 per cento netto, i valori riscossi risultano, in termini percentuali, notevolmente peggiorati. Sempre per le entrate tributarie è quindi stata espressa perplessità sul recupero dell’evasione, che ha fatto registrare un dato inferiore, 21 milioni, rispetto ai 31 previsti.

Il dato dei revisori del Comune di Napoli stride peraltro con quanto emerso ieri, a proposito del Federalismo fiscale, che consegna la maglia nella alla Campania come regione nella quale i cittadini pagano più di tutti ai loro Comuni la tassa sui rifiuti con 128 euro pro capite all’anno. È quanto emerge da uno studio della Camera dei Deputati in vista dell’approdo in Parlamento dei decreti attuativi del federalismo fiscale.

Torniamo però al bilancio del Comune. Ragionamento a parte è stato fatto per le contravvenzioni, in considerazione del condono in corso, anche se oppure in questo caso il Comune aveva promesso una riorganizzazione sul fronte della riscossione che non pare ancora decollare. Notevole anche la flessione per i proventi derivanti dai servizi pubblici e dai beni dell’Ente, il cui programma di dismissione procede per il collegio ancora troppo a rilento.

Tra le spese correnti, diminuisce quella del personale. Giudicato inefficiente il controllo di gestione, mentre per la finanza derivata è stato constatato che gli swap in essere hanno dato flussi differenziali positivi.

Dettagliata l’analisi dello stato di salute delle 22 partecipate, per le quali sono stati forniti prospetti contenenti anche l’elenco dei dipendenti degli ultimi tre anni: ne viene fuori un Comune nel Comune, con oltre novemila dipendenti che si aggiungono agli oltre dodicimila di Palazzo San Giacomo. Sul dato consolidato il giudizio è positivo, ferme restando le osservazioni critiche relative, in particolare, alle Terme di Agnano, alla Mostra d’Oltremare e al Caan. Dei dieci indici di deficitarietà ne sono stati rispettati 6. Al termine della relazione, il consigliere Nicodemo ha posto l’attenzione sulla flessione del dato della riscossione della Tarsu, richiamando la diversa indicazione fornita dall’Assessore Saggese e sollecitando un chiarimento del dato da parte dell’Amministrazione. Altra nota dolente, per Nicodemo, l’importo ancora notevole dei debiti fuori bilancio. Il consigliere Funaro, definendo la relazione dei revisori utilissima per consentire un giudizio completo sulla delibera, ha condiviso i timori sulle criticità evidenziate. Mentre il presidente della Commissione bilancio, Saverio Cilenti, ha ribadito la necessità di ricevere ulteriori notizie dall’Amministrazione in vista della seduta di Consiglio dedicata all’esame del documento contabile.


http://www.napolionline.org/new/tarsu-evasione-record-per-i-revisori-in-un-anno-riscosso-meno-del-13

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