domenica 12 giugno 2011

Tremonti: 'Era della prudenza non è finita'. Ma Maroni non ci sta: ''Serve più coraggio''

S. Margherita Ligure - (Adnkronos/Ign) Il ministro dell'Economia alla platea deigiovani imprenditori di Confindustria: ''La crisi non è finita''. Sulla riforma fiscale: ''Non si può fare creando deficit. Ma evasione fiscale è un grosso serbatoio''. Poi assicura: ''Non tasseremo mai la prima casa e il risparmio delle famiglie''. Sul lavoro ''Abuso dei contratti a tempo determinato''. Marcegaglia: "La soluzione del precariato non è un indeterminato di massa". Maroni replica a Tremonti: ''In questo momento serve il coraggio di un gesto importante e atteso''

"I fattori di crisi e di instabilità che si sono manifestati tre anni fa sono ancora tutti in essere". L'ennesimo invito alla ''prudenza'' arriva dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, ospite al convegno a Santa Margherita Ligure dei giovani imprenditori di Confindustria. Per il ministro, dunque, la crisi non è passata anche se il ''Governo ha fatto tutto quello che poteva e doveva fare e ha detto quello che doveva dire''.

Rivendica con forza quanto fatto. "Ringrazio quando sento dire che abbiamo tenuto i conti in ordine, ma lo considero un po' riduttivo, abbiamo fatto molto di più, abbiamo tenuto il bilancio dello stato''. ''Tenere il bilancio dello Stato - ha sottolineato il ministro - significa contenere il bilancio delle famiglie, tenere la coesione sociale, favorire il finanziamento alla imprese''. Tremonti insiste. ''Servono ragionamenti improntati alla prudenza e alla precauzione perché l'era della prudenza non è finita''.

Detto questo, Tremonti passa al capitolo del taglio delle tasse, su cui il premier Silvio Berlusconi punta per rilanciare l'azione di Governo. Anche qui nessuna fuga in avanti, le sue parole sono improntate alla prudenza. ''Abbiamo alcuni vincoli il primo è il bilancio. Non possiamo fare riforme in deficit, non possiamo fare una riforma che crea deficit''. Ma si può ragionare sul ''recupero dell'evasione per una riduzione della pressione fiscale" perché l'evasione fiscale ''è un grosso serbatoio. Il dividendo recuperato va messo sui giovani e gli anziani''.

Sempre parlando di tasse, il ministro dell'Economia ha assicurato: "Non abbiamo intenzione di tassare la prima casa e i risparmi delle famiglie. Questa è una cosa che lasciamo ad altri".

Altro tema affrontato dal ministro quello del lavoro. Per Tremonti ''c'è una eccessiva forma di abuso del tempo determinato. Perché, oggettivamente, un conto è la flessibilità e un conto è l'abuso delle forme a tempo determinato". Sarebbe un ''bene che ci fosse un limite a queste forme contrattuali", dice, ipotizzando anche la possibilità di uno scambio tra la contrattazione aziendale, "che porterebbe ad un sistema di produzione piu' moderno", e la riduzione nell'utilizzo dei contratti a tempo determinato.

L'appello alla prudenza di Tremonti viene accolto con un pizzico di fastidio dalla Lega. "Tremonti dice che serve prudenza. E' giusto". Ma "in questi momenti io credo che serve più il coraggio che la prudenza, o tutti e due", replica il ministro dell'Interno, Roberto Maroni.

"La prudenza sì ma anche il coraggio di guardare e di mettere in campo una riforma significativa - ha continuato Maroni - il coraggio di sfidare la congiuntura, il coraggio di un gesto importante, atteso e che noi dobbiamo impegnarci a prendere per portarlo a compimento entro i due anni della legislatura. Sono due modi di vedere la stessa cosa da due punti di vista leggermente diversi". Per Maroni "la riforma fiscale deve essere contemporanea alla manovra e deve essere una riforma vera non solo una cosa buttata lì per coprire la manovra. Altrimenti non c'è frustata".

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