giovedì 23 giugno 2011

Pedaggi, Castelli contro i romani

"Non vogliono pagare il Gra perché sono arretrati culturalmente"
Poi la precisazione: "Mi riferivo ai politici, non ai cittadini".

FOTO LAPRESSE
Affondo del viceministro alle infrastrutture Roberto Castelli contro i romani in relazione all'intenzione del governo di procedere con un decreto per introdurre il pedaggio sul Gra. "A mio avviso i romani non vogliono pagare il Gra perché sono arretrati culturalmente, perché pensano che lo Stato debba pensare a tutto", ha detto, precisando poi di non voler offendere i cittadini, ma di riferirsi ai politici romani dediti alle infrastrutture.Si riaccendono le polemiche, dunque, dopo il nuovo dietrofront del governo sull'introduzione dei pedaggi delle strade Anas. Martedì il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, accogliendo in blocco tutti gli ordini del giorno presentati sull'argomento, si era impegnato a rinunciare ai pedaggi sul Grande raccordo Anulare di Roma, sulla Salerno-Reggio Calabria e sulle molte altre tratte di strade gestite dall'Anas in quasi tutte le regioni italiane. Posizione seccamente smentita da Castelli che, in commissione Trasporti, ha invertito la rotta di 180 gradi: sui pedaggi, ha detto, il governo non torna indietro.


Immediata la levata di scudi di Alemanno, Polverini e dei deputati romani di entrambi gli schieramenti, cui Castelli ha prontamente replicato con una battuta pesante ("I romani non vogliono pagare perché sono arretrati culturalmente") e con il piano del governo. "I pedaggi sono previsti dalla manovra 2010 e non possono essere cancellati con un tratto di penna - ha spiegato -. Quindi gli ordini del giorno accolti martedi' in aula dall'incauto Giorgetti non hanno alcun valore. L'argomentazione del viceministro non ha convinto però chi vuole eliminare il "pedaggiamento" . Il Pd ha chiesto le dimissioni di Castelli , accusandolo (con Michele Meta) di aver tenuto un comportamento "offensivo" verso il Parlamento. Ma anche nella maggioranza si sono levate voci di protesta. La governatrice della Regione Lazio Renata Polverini è andata su tutte le furie, e ha chiesto al governo di dare attuazione agli ordini del giorno della Camera. In caso contrario, ha minacciato, la battaglia si sposterà sul piano dei ricorsi."Non si possono penalizzare ingiustamente migliaia di pendolari", ha detto la Polverini sostenendo la causa degli automobilisti che raggiungono la capitale attraverso il Grande Raccordo Anulare e la Roma Fiumicino. Linea condivisa anche del presidente della provincia di Roma, il democratico Nicola Zingaretti, che preannuncia un ricorso al Tar. Sulle barricate anche il sindaco di Roma Alemanno che ha annunciato: "Da parte mia ci sarà tutta l'opposizione a qualsiasi decreto di questo genere che quindi non può passare". Polverini: "Castelli si scusi"Prosegue il braccio di ferro tra Renata Polverini e Castelli sull'introduzione dei pedaggi sul Gra. "La Lega non si smentisce mai. Castelli si scusi con i romani per le parole offensive che non fanno onore a chi ricopre cariche istituzionali", ha detto il residente della Regione Lazio. "I cittadini di Roma e del Lazio i pedaggi non li vogliono e non li devono pagare perché sono ingiusti e servono solo a ripianare i debiti", ha aggiunto.Castelli: "Mai offeso i romani, mi riferivo ai politici""Non ho mai offeso i cittadini romani, dei quali ho il massimo rispetto. Chi ha reagito non si deve fidare della sintesi delle agenzie di stampa. Parlavo chiaramente della politica romana relativa alle infrastrutture e non certo della cittadinanza. Confermo che la cultura più avanzata in questo settore parla di project financing, di PPP e di strumenti finanziari innovativi. Se i politici romani non li accettano non è colpa mia". Lo ha dichiarato Roberto Castelli, precisando il senso delle sue parole sull'introduzione dei pedaggi sul gra.

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