mercoledì 24 agosto 2011

Mantova, La Lega: Impiegati sempre in fila alla macchinetta del caffé

MANTOVA. Da una delle gambe dell’amministrazione comunale di centrodestra, la Lega Nord, arrivano pesanti apprezzamentoi sui dipendenti di Via Roma. Se la manovra sta facendo crescere il livello del malumore del Carroccio, sempre più diviso sull’allenza con il Pdl, i riflessi sulla gestione del Comune vengono tutti indirizzati sui dipendenti comunali. Claudio Bottari, consigliere regionale e consigliere comunale, senza troppi giri di parole attacca i dipendenti comunali accostandoli ai personaggi della sit comedy Camera Caffè (Italia Uno) interpretata da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu: «Passano gran parte del tempo – accusa Bottari – davanti alla macchinetta del caffè». Come avviene nel sit-comedy interpretata da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu e trasmessa da Italia Uno. Insomma un “Via Roma Cafè” con l’aggravante (per l’esponente leghista) di una mentalità meridionale.

Bottari nel giustificare l’inevitabilità dei tagli decisi dal governo amico punta il dito altrove: « Mi chiedo, infatti, che cosa ci facciano 500 dipendenti in via Roma che ogni giorno sono in fila davanti alla macchinetta del caffè – sbotta il leghista della prima ora, imprenditore - questa è la mentalità meridionale ed è proprio questa la radice del problema: c’è un nord che produce e che paga, e un sud che spreca solo e che non è nemmeno capace di spendere i fondi europei. La situazione si risolve soltanto applicando il federalismo fiscale e per fortuna che la manovra del governo l’ha anticipata al 2012. Quando, dunque, Bossi torna a parlare di Padania fa benissimo. Sono venuti al pettine i nodi del nostro debito pubblico altissimo, con cui si dovrà fare i conti in futuro».

La Lega sembra così tornare agli slogan che l’hanno trasformata in una una forza politica di primo piano. Divisa e criticata dalla base per le scelte del govero “troppo amico”, sposta l’attenzione sui dipendenti fannulloni, alla maniera del ministro Brunetta, per coprire alcune evidenti iniquità della stangata. Anche Luca De Marchi, capogruppo comunale, si ritaglia un colpevole, anzi una colpevole: l’ex sindaco Fiorenza Brioni. «Abbiamo ereditato una spesa corrente mostruosa dalla sinistra. Bisogna avere il coraggio di tagliarla e di capire che i risparmi non si possono fare visto che non ci sono più entrate: i pochi soldi che arriveranno serviranno per pagare il personale e i debiti che ci ha lasciato la Brioni». Per quanto riguarda i tagli che si prefigurano al bilancio, anche lui ritiene che 500 dipendenti in via Roma siano eccessivi. E dice: «Vogliamo salvare il welfare che, in una città come Mantova, è fondamentale».

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