martedì 30 agosto 2011

Calderoli: "Contributo solidarietà, i giocatori pagheranno il doppio, come i politici"

Sciopero,Calderoli chiede passo indietro

Roma, 30 agosto 2011 - “I calciatori pagheranno un contributo di solidarietà per i redditi sopra 90 mila e 150 mila euro con aliquote doppie: 10 e 20%. Sono davvero mefistofelico”: lo annuncia il ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli. “Come Lega - spiega - abbiamo presentato un emendamento al Senato per il quale i calciatori e tutti gli sportivi professionisti pagheranno il doppio rispetto a quanto originariamente previsto. In sintesi, il contributo di solidarieta’ per i cittadini e’ sparito, ma resta per i parlamentari. E visto che la casta ha deciso di tassarsi, tassiamo anche le altre di caste”.

Dunque, sottolinea Calderoli, “per loro resta il contributo sopra i redditi da 90 mola e 150 mila euro, ma le aliquote sono doppie: sborseranno il 10 e il 20%”. Per Calderoli e’ “impossibile” che i calciatori possano far pagare il balzello alle societa’ perche’ “abbiamo specificato che non possono rivalersi sui club nemmeno sotto forma di premi. Sono davvero mefistofelico”, conclude.

"SOSTENIBILE " - Secondo Calderoli, la manovra ora “è sostenibile” e “non abbiamo ricattato nessuno”. E alle critiche dell’opposizione risponde: “Sbagliano”.
“In verità - spiega il ministro - eravamo ad un giro di boa, era il momento più difficile e l’abbiamo superato con una manovra che esce più sostenibile e più seria di prima. Ad Arcore c’erano anche i responsabili - aggiunge Calderoli - che hanno portato proposte concrete e condivisibili. Abbiamo vissuto una bella giornata segnata da una filosofia di coalizione e non di ricatto come sostiene qualcuno. C’è stata condivisione con tante teste, tanti pensieri e una sintesi finale”.

In concreto, spiega ancora il ministro, “è stato tolto, come chiedevamo, il contributo di solidarietà e non è passata l’Iva. In effetti poi le persone fisiche sono sparite dalla norma contro l’evasione perché fare un emendamento che li colpisce era piuttosto complicato. Ma i furbi che agiscono tramite prestanome sono più rari e comunque ci torneremo nella riforma fiscale. In compenso è stata accettata la parte della tassa sulle società di comodo e posso dire che l’epoca del trust per non pagare le tasse è finita”.

40 ANNI EFFETTIVI - E sulle pensioni “abbiamo tenuto sull’età delle donne e sugli altri requisiti, ma abbiamo ceduto su un privilegio che non era mai stato toccato per cui tutti andranno in pensione dopo 40 anni di lavoro effettivo. Chi ha riscattato università e militare comunque lo vedrà riconosciuto come contributi versati”.

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