venerdì 26 agosto 2011

La Lega propone una tassa sugli evasori

Domina la confusione nel dibattito del Pdl sulla manovra. Le voci sulle modifiche si rincorrono senza che ci sia un annuncio ufficiale. Il segretario Angelino Alfano ha provato a mediare i dissensi interni con i 'frondisti' ma poi ha dovuto annunciare che sara' Silvio Berlusconi a decidere le scelte finali probabilmente domenica, giusto in extremis rispetto alla scadenza di lunedi' per la presentazione degli emendamenti al Senato. Le modifiche annunciate sono varie rispetto al testo iniziale (dalla quota dei redditi da cui attingere il cosiddetto 'contributo di solidarieta'' al probabile aumento dell'Iva) e non avrebbero il sostegno di Giulio Tremonti. Il ministro dell'Economia - e' il paradosso di questi giorni - non partecipa al confronto del Pdl sulla manovra e trascorre il suo periodo di vacanza presso la casa di famiglia a Lorenzago di Cadore. Ieri ci sarebbe stata una telefonata tra Berlusconi e Tremonti, quest'ultimo resta pero' per il troppo rigore il principale imputato nel dibattito che attraversa il Pdl rispetto alle scelte economiche del governo. Berlusconi deve trovare anche l'accordo con la Lega (lunedi' e' fissato l'incontro con Umberto Bossi). L'orientamento sembra attestarsi su una proposta: nessun ulteriore intervento sui meccanismi che regolano le pensioni in cambio dell'impegno di abolire tutte le Province.

Quanto al contributo di solidarieta', l'ipotesi e' di unico prelievo del 5% per i redditi che superano i 200mila euro. Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione legislativa, intervenendo ieri al Meeting di Rimini di Comunione e liberazione, ha annunciato una nuova tassa sull'evasione fiscale: 'Un gruppo di tecnici della Lega sta stendendo un testo che presenteremo agli alleati della coalizione. Lo strumento di questa tassa e' la patrimoniale. Non e' una doppia imposizione, si tratta solo di usare il patrimonio come strumento di calcolo. Se passa questa tassa sull'evasione, il contributo di solidarieta' non avrebbe piu' ragione di esistere'. Da Calderoli, che ha avuto un colloquio con Alfano, arriva pero' anche il no al taglio di tutte le Provincie: 'Rimango piuttosto perplesso. Non mi convince il discorso: tagliamole tutte o niente. Forse qualcuno non si rende conto che un ente intermedio tra comune e regione spesso e' necessario'. I frondisti del Pdl starebbero intanto preparando un emendamento alla manovra che, se accolto, costringerebbe tutti i ministeri e gli enti statali a presentare alla presidenza del Consiglio una razionalizzazione e una ristrutturazione delle piante organiche che porti, a regime, a una riduzione del 25%. L'annuncio e' stato fatto nel corso dell'incontro di mercoledi' sera tra Alfano e i gruppi parlamentari del suo partito. Oggi, a partire dalle 9,30, continuano le audizioni fissate dalle commissioni Bilancio di Senato e Camera che si riuniscono in seduta congiunta: saranno ascoltati i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Simpa, Abi, Anci, Upi. Martedi' 30 agosto tocchera' ai rappresentanti di Banca d'Italia, Corte dei conti, Istat e Cnel. Il calendario dei lavori del Senato prevede che il confronto sulla manovra possa arrivare in Aula gia' l'8 settembre. Ieri, in una delle audizioni, Giampaolo Galli, direttore generale di Confindustria, ha proposto di alzare l'Iva ordinaria al 21% perche' questa soluzione 'determinerebbe un gettito aggiuntivo di circa 3,7 miliardi' e a parita' di saldi della manovra non determinerebbe effetti depressivi aggiuntivi su domanda e Pil. Un aumento dell'Iva, ha spiegato Galli, potrebbe finanziare l'eliminazione dalla manovra della Robin tax sulle transazioni economiche e del contributo di solidarieta'. La governatrice del Lazio Renata Polverini, parlando a nome della Conferenza delle Regioni davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, e' stata molto critica nei confronti della manovra: 'Se il governo ha intenzione di mettere il paese in ginocchio, questa e' la strada giusta. Le Regioni non sono nelle condizioni di sostenere questa ulteriore manovra, abbiamo gia' problemi molto forti e strutturali'. Un'altra voce critica all'interno della maggioranza e' quella di Gianni Alemanno, Pdl, sindaco di Roma. Dice in una intervista a Radio Vaticana: 'Se questa manovra non sara' modificata, noi saremo costretti a restituire le fasce tricolori allo Stato. Per effetto della manovra, il Comune di Roma potrebbe essere in difficolta' nell'adempiere ai compiti costituzionali che sono quelli di dare servizi ai cittadini'. Alemanno si dice tuttavia convinto che il governo finira' per modificare molti punti della manovra.

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