mercoledì 30 marzo 2011

Stop alle ditte calabresi, Gratteri: «Castelli non ha capito nulla»


MILANO - Vogliamo essere sicuri che la 'Ndrangheta non infiltri i lavori dell'Expo 2015? «Evitiamo per decreto che a partecipare siano aziende che possano essere collegate con la ‘ndrangheta. In poche parole escludiamo le ditte calabresi». La ricetta del sottosegretario alle infrastrutture Roberto Castelli, ovviamente leghista, è stata affidata alla Padania. Ma non è sfuggito al procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri: «Mi hanno molto meravigliato queste affermazioni di un ex ministro della Giustizia perché forse allora lui ritiene che una ditta di Platì parta da Platì e vada a Milano a partecipare a una gara dell'Expo 2015. Mi sorprende tantissimo, perché allora vuol dire o che non ha capito nulla, o chi per lui, oppure siamo veramente messi male» ha detto Gratteri.

VICINI AL PAREGGIO - Il magistrato ha partecipato a un convegno-dibattito sul tema della legalità con gli studenti di una scuola media di Zumpano, in provincia di Cosenza, ha parlato delle infiltrazioni della 'ndrangheta al Nord, e dei successi conseguiti nelle indagini. «Stiamo pareggiando. Malgrado gli sforzi enormi che sta facendo la polizia giudiziaria e che stiamo facendo noi magistrati purtroppo il sistema normativo, come più volte ho detto, non è proporzionato alla realtà criminale. Quindi al massimo riusciamo a pareggiare. Dentro abbiamo sempre la voglia e la carica di andare avanti, però se il legislatore non cambia le regole e non investe nella scuola e in cultura, oltre questo non possiamo andare».

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