giovedì 24 marzo 2011

Accordo Governo-Regioni sul federalismo, Bossi ottimista. Il Pd tentato dall'astensione

Il Governo e le Regioni hanno trovato un accordo sul trasferimento dei fondi per il trasporto pubblico locale (425 milioni di euro) e per il pieno rispetto dell'accordo del 16 dicembre scorso che, fra l'altro prevedeva anche la fiscalizzazione del tpl dal 2012 e la revisione dei tagli, a partire dal prossimo anno, contenuti nella manovra correttiva per le Regioni che rispettano il patto di stabilità. Ad annunciarlo è stato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della riunione di questa mattina. I contenuti dell'accordo saranno tradotti in una serie di emendamenti contenuti nel parere del relatore di maggioranza sul decreto legislativo sul fisco regionale che sarà votato questo pomeriggio in commissione bicamerale. «A questo punto il nostro giudizio sul decreto sul federalismo regionale - ha spiegato Errani - torna ad essere positivo».

Bossi ottimista. Bersani apre: la palla ora è al governo
La strada del federalismo regionale si fa dunque in discesa e il leader della Lega, Umberto Bossi,non riesce a trattenere l'entusiasmo. «Sono ottimista», si lascia scappare il Senatur inseguito dai cronisti che a Montecitorio lo interpellano sulla possibile astensione dei democratici sul decreto atteso oggi pomeriggio da uno snodo cruciale. Il Pd sembrerebbe infatti orientato ad astenersi sul testo a patto che vengano accettate le sue richieste come ha fatto capire il segretario Pierluigi Bersani. «La palla è al governo: presenteremo in queste ore degli emendamenti per chiarire che il federalismo regionale non deve portare tagli dei servizi e più tasse. Se il governo risponderà di sì noi non saremo preclusivi». Insomma, i democratici aprono anche se, precisa Bersani, «manteniamo però un dissenso generale sul complesso del percorso. Se il governo accettasse le cose che gli proponiamo oggi dovrebbe infatti andare a rivedere il fisco municipale. Sta infatti venendo fuori un albero più storto di prima sul piano dell'organizzazione fiscale».

Nel Pd le resistenze dell'ala che fa capo Franceschini
In realtà Bersani deve cercare di superare le resistenze dell'ala che fa capo a Dario Franceschiniintenzionata a sbarrare la strada al testo del governo. Ma in casa democratica in queste ore l'ipotesi dell'astensione sta acquistando sempre più quota. Il Pd, dopo l'incontro di questa mattina definito ancora «interlocutoria», tornerà a riunirsi alle 14,30, mezz'ora prima della convocazione della bicamerale. Alla riunione di stamane si è preso infatti atto che il ministro Calderoli ha accolto molte delle proposte del relatore di minoranza Francesco Boccia, a partire dal ripristino dei 425 milioni per il trasporto pubblico locale del 2011 che hanno portato Errani, presente all'incontro, a dichiararsi soddisfatto del decreto e ad assicurare poi anche l'ok delle Regioni. Decisamente contrario Franceschini che ha sottolineato la natura politica del voto sul federalismo. A favore dell'astensione si è saldata l'area degli ex popolari, con il capogruppo in bicamerale Lucio D'Ubaldo, quella che fa capo a Enrico Letta e gli uomini vicini a Bersani, cui spetta ora il compito di trovare una sintesi. (Ce. Do.)

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