martedì 29 marzo 2011

La (dis)informazione dilagante a sinistra. La BUFALA dell'emendamento "salva pedofili (1707)

Nell’ultimo mese siamo stati bombardati da link su facebook riguardanti un emendamento c.d. “salva pedofili”(n°1707) introdotto nel ddl 1611 e firmato da sette senatori della maggioranza, sen. Maurizio Gasparri (Pdl), sen. Federico Bricolo (Lega Nord),sen. Gaetano Quagliariello (Pdl),sen. Roberto Centaro (Pdl),sen. Filippo Berselli (Pdl),sen. Sandro Mazzatorta (Lega Nord) e il sen. Sergio Divina (Lega Nord).

Questi link dai titoli d’effetto per far abboccare i poco informati e aizzarli contro una maggioranza “pedofila” rimandavano a blog di sinistra che non facevano altro che far infervorare la folla con stralci dell’emendamento, senza ricollegarlo al codice penale.
Io sono da sempre un sostenitore della libertà di internet e sono contrario ad ogni bavaglio, però bisogna anche essere responsabili per quello che si scrive e prima di farsi un’idea sbagliata, cercare la fonte senza fermarsi al primo link. Ed è quello che ho fatto per riuscire a scrivere questa nota.

Su questa pagina del Senato della Repubblica possiamo trovare la discussione in senato riguardante l’emendamento e il suo successivo accantonamento, proverò a spiegarvi brevemente e il più semplicemente possibile il testo attraverso le mie competenze e l’utilizzo del codice.

Il problema principale era quello di correggere il comma 22 del ddl 1611 per evitare che l’obbligo di arresto fosse escluso per la violenza sessuale di minore entità ma non per gli atti sessuali con minorenni di minore entità.
In pratica si era formata una situazione che prevedeva l’arresto il flagrante sia del “vero” pedofilosia del ragazzino adolescente di 17 anni che compieva non una “violenza sessuale” ma un ”atto sessuale di minore gravità” nei confronti di una minore di 14.
Ciò che determina la minore gravità può essere in certi casi la quasi coetaneità tra consenzienti(come in questo caso) o il fatto che appunto non ci sia una vera e propria violenza carnale ma “psicologica” come potrebbero essere degli apprezzamenti maleducati.

Attingendo al codice penale (art 609 bis e quater)e al codice di procedura penale(art 380) e alla discussione in senato da me linkata vediamo come: l’articolo 380 del codice di procedura penale non prevede il reato di atti sessuali con minorenni, di cui all’articolo 609-quater, fra quelli per i quali è obbligatorio l’arresto in flagranza, mentre lo prevede per la violenza sessuale, di cui all’articolo 609-bis, escludendo però la predetta obbligatorietà per i casi di minore gravità: era quindi logico che, una volta inserito il reato di cui al 609-quater fra quelli per i quali è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza, che venisse prevista un’analoga causa di esclusione.
Quindi in principio il codice di procedura penale prevedeva l’arresto in caso di atti tra maggiorenni, mentre non lo prevedeva per quelli tra minorenni.
A questa mancanza è stato posto rimedio, ma in modo asimmetrico: per i maggiorenni la legge prevedeva già la non obbligatorietà dell’arresto per i casi “di minore gravità” (quelli non violenti) mentre per i minorenni, no.
Precisando, l'obbligo di arresto è previsto dall'art. 380 per i reati di violenza sessuale, ed esclude, già ora, i casi di minore entità.

Col comma 22 del ddl 1611 in discussione veniva aggiunto l'obbligo di arresto anche per il reato di atti sessuali (non violenza sessuale). Ma si erano dimenticati di escludere anche per questo reato i casi di minore entità, come per la violenza sessuale. Così che ci sarebbe stato l'assurdo per cui conveniva dire che c'era violenza anche se non c'era stata.
Quindi il problema principale per il quale è stato pensato questo emendamento è la necessità di evitare l’arresto obbligatorio in caso di rapporti fra adolescenti… e questo a dirlo è stato un senatore del Partito Democratico, non un “pedofilo”della maggioranza!!!!

In conclusione questo testo è sicuramente mal scritto, un tentativo di chiudere una falla nel nostro sistema penale in maniera troppo rapida e in un contesto troppo diverso dagli argomenti trattati in quanto incluso nel ddl 1611 che discute soprattutto le intercettazioni; ma di certo NON un emendamento salva pedofili o salva clero come spesso è stato definito.
Sicuramente data la sensibilità della materia è più giusto che a questo argomento sia data una importanza maggiore, infatti l’emendamento è stato soppresso e per riuscire a far fronte del problema presente, molto probabilmente si studierà una legge apposita al ritorno in aula a settembre, riformulata e meno ambigua.

ERREFFE

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