giovedì 7 luglio 2011

Missioni, decreto taglia costi del 15%, soddisfatto Calderoli

ROMA (Reuters) - Il governo ha tagliato di circa il 15% i costi delle missioni militari all'estero, con riduzioni che riguardano in particolare l'impegno in Libia.

Lo hanno annunciato i ministri di Difesa Ignazio La Russa e della Semplificazione Roberto Calderoli al termine del Cdm che ha visto l'approvazione all'unanimità - nonostante i vari paletti posti dalla Lega - del decreto sul rifinanziamento delle missioni.

"Abbiamo ottenuto un risparmio di circa il 15% grazie a questo piano di riduzioni", ha detto in conferenza stampa La Russa, precisando che comunque "non abbiamo diminuito neanche di una virgola la sicurezza dei nostri militari".

Se nel primo semestre dell'anno erano stati necessari 810 milioni di euro - compresa la copertura per la missione in Libia - per il secondo semestre la spesa si riduce grazie ai tagli a 694 milioni.

Nello specifico, per quanto riguarda la Libia, se il primo trimestre della missione Nato è costato all'Italia 142 milioni di euro, i costi per il secondo sono stati ridotti a 58 milioni.

"La lettera è stata molto efficace", ha commentato il ministro leghista Calderoli, riferendosi alla lettera che il Carroccio ieri ha inviato alla Presidenza del Consiglio chiedendo che il decreto sulle missioni non venisse esaminato al Cdm odierno: "Ci ha consentito di realizzare un ottimo lavoro rispetto alle nostre aspettative".

Calderoli ha aggiunto che dei 9.250 militari italiani attualmente impegnati all'estero, "2.078 uomini entro fine anno rientreranno a casa", mille dei quali sono impegnati nella missione in Libia.

Il ministro leghista ha poi espresso apprezzamento per il fatto che nel decreto, che riguarda il secondo semestre 2011, la spesa per la missione in Libia riguardi solo il trimestre in corso. In realtà la missione Nato viene rinnovata trimestralmente, e attualmente risulta prorogata solo fino a settembre.

La Lega ha chiesto più volte che la partecipazione italiana alla missione in Libia si concluda al più presto, e che il governo non ricorra a un aumento della pressione fiscale per finanziarla.

Calderoli ha sottolineato che il ministro della Difesa presenterà entro l'anno il piano per "un'ulteriore razionalizzazione della spesa e riduzione dei contingenti" presenti all'estero.

Ieri il Consiglio supremo di difesa aveva deciso di ridefinire "tempestivamente" i contingenti militari all'estero.

La Russa ha precisato che il piano di riduzioni di costi e contingenti non prevede "nulla di unilaterale", e che sono stati consultati Nato e Onu.

Nessun commento:

Posta un commento