martedì 5 luglio 2011

60 ragazze subiscono abusi sessuali in un takeaway asiatico -

Almeno 60 studentesse sono state preparate al sesso dai lavoratori degli squallidi takeaway legati all’omicidio di una ragazza 14enne. Bambine di 11 anni sono state prese di mira dal personale – per lo più asiatici – di alcuni fast food di Blackpool. Venivano loro offerti cibo, alcool e sigarette in cambio di favori sessuali. Un rapporto della polizia mai pubblicato, avviato dopo che la 14enne Charlene Downes scomparve nel 2003, ha rivelato che le ragazze – la maggior parte, ne non tutte, bianche – erano state vittime di promesse “vaso di miele”. Ci sono state dichiarazioni l’altra notte che affermano che il rapporto è stato tenuto nascosto per motivi di correttezza politica. Quattro anni più tardi un’altra ragazza, Paige Chievers di 15 anni, scomparve. Gli investigatori credono sia stata uccisa come Charlene, il cui corpo non è mai stato ritrovato. Due mediorientali proprietari di ristoranti sono stati assolti nel 2007 per la faccenda dell’omicidio di Charlene e il crimine è tuttora irrisolto. La coppia ancora oggi gestisce un ristorante kebab a Blackpool che fu collegato a Paige, e anche lei è stata identificata come vittima di sfruttamento sessuale. Lo scorso anno la polizia denunciò che il ristorante attraeva giovani ragazze a cui venivano dati alcolici e cocaina. Le ragazze, spesso provenienti da famiglie vulnerabili o nel sistema di assistenza, venivano avvicinate da uomini che le ricoprivano di regali e affetto prima di utilizzarle per il sesso. L’ex ministro dell’Interno Jack Straw ha detto che le ragazze venivano viste come “carne facile”, mentre David Cameron ha invitato la polizia a perseguire atti criminali «senza paura o favoritismi» dovunque conducano le prove. Il Ministro dell’Interno ha commissionato una indagine nazionale sul problema, che è stato a lungo considerato un tabù dagli agenti di polizia, timorosi di essere additati come razzisti. In effetti, un ex senior detective della polizia di Lancashire ieri ha accusato la correttezza politica per la sua incapacità di evidenziare le scoperte a Blackpool del 2003. Ma la forza nega, dicendo che il rapporto era disponibile online dl 2007, ma non era mai stato destinato alla pubblicazione. Gli alti ufficiali insistono dicendo che un intenso programma per rompere il circolo di sfruttamento era stato un successo e che negli ultimi sei mesi 50 dei 54 sospetti adescatori erano bianchi. Delle affermazioni scioccanti fatte in tribunale per l’omicidio di Charlene hanno rivelato il timore che il suo corpo fosse stato messo in un tritacarne, in quanto il personale del takeaway ha detto di aver scherzato sul fatto che i suoi resti erano «andati in un kebab». La giuria non è riuscita a raggiungere il verdetto con l’accusa che l’immigrato giordano Iyad Albattikhi aveva ucciso la ragazza mentre il suo padrone di casa, l’iraniano Mohammed Reveshi, s’era preso carico del suo corpo. Un nuovo processo è affondato nel 2008 tra i fallimenti nelle indagini di polizia e i due uomini sono stati pagati quasi 250.000 sterline a testa a titolo di risarcimento. Il negozio di kebab gestito da Albattikhi e Reveshi ha cambiato il suo nome da Funny Boyz a Mr. Beanz. L’anno scorso è stata negata una licenza per servire piatti caldi per il timore di “attività sessuale” legata ai locali, ma la coppia dà la colpa ad una “vendetta della polizia” e ha fatto ricorso. A seguito della scomparsa di Charlene nel 2003, la polizia ha scoperto che oltre 60 ragazze venivano indotte al sesso da uomini non bianchi legati a undici takeaway di Blackpool. Le ragazze erano prevalentemente di età compresa tra i 13 e i 15 anni, ma alcune erano di appena 11. Ieri l’ex sovrintendente Mick Gradwell ha messo in guardia sul fatto che le ricerche nel problema vengono ostacolate da «correttezza politica e [dal]le preoccupazioni sullo sconvolgimento della coesione della comunità». Ma la polizia di Lancashire ha negato un insabbiamento. L’assistente del capo della polizia, Andy Rhodes, ha detto che i suoi uomini stanno facendo progressi significativi nella lotta contro lo sfruttamento sessuale minorile nel Lancashire, a prescindere dal contesto degli imputati. Ha aggiunto: «Ci rendiamo conto che in alcune aree il numero dei delinquenti asiatici è sproporzionato alla popolazione e siamo lontani dal trascurarlo, abbiamo affrontato il problema direttamente lavorando con le comunità locali, dando presentazioni nei forum delle comunità e visitando le moschee per aumentare la consapevolezza». È stato ieri riferito che mentre la maggior parte degli autori dei reati sessuali britannici sono uomini bianchi soli, i dettagli dei casi giudiziari in tredici città hanno dimostrato che su 56 uomini condannati per reati multipli di soggezione di ragazze per il sesso, 50 sono musulmani, in gran parte di origine pakistana.


Traduzione di Stefano Berlusconi

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