martedì 19 luglio 2011

GOVERNO: LA LEGA PUNTA I PIEDI SU RIMPASTO E DECRETO RIFIUTI

E' durato quasi tre ore il vertice di maggioranza ieri sera a Villa San Martino, ad Arcore. Per la Lega c'erano il leader Umberto Bossi, il ministro dell'Interno Roberto Maroni, quello della Semplificazione normativa Roberto Calderoli, i capigruppo alla Camera e al Senato Marco Reguzzoni e Federico Bricolo, il governatore del Piemonte Roberto Cota e la vice presidente del Senato Rosi Mauro. Presenti anche Angelino Alfano, segretario del Pdl, e Giulio Tremonti, ministro dell'Economia.

La partecipazione al vertice di Tremonti smentirebbe le voci sempre piu' insistenti che lo vorrebbero sostituito da Lorenzo Bini Smaghi, in uscita dal Comitato esecutivo della Banca centrale europea in quanto incompatibile con l'annunciata presidenza dell'italiano Mario Draghi.Nessuna dichiarazione alla fine del vertice, nel quale il Carroccio avrebbe ribadito la propria contrarieta' al decreto rifiuti e avrebbe chiesto che sia un esponente della Lega a occupare il ruolo di ministro per le Politiche europee (poltrona vacante dalla fine del 2010, dopo le dimissioni di Andrea Ronchi), nel caso si vari il piu' volte annunciato rimpasto di governo. Il candidato indicato dalla Lega sarebbe Reguzzoni.Nel caso fosse accolta la proposta leghista, i ministri del Carroccio salirebbero a quattro: un altro si andrebbe ad aggiungere accanto a Bossi, Maroni e Calderoli. Ipotesi che non piace all'ala del Pdl - Roberto Formigoni e Gianni Alemanno in testa - che ritengono gia' eccessivo il peso politico della Lega nella maggioranza.Si e' appreso inoltre che la Lega non ha sciolto i dubbi su come votare domani nell'Aula della Camera sulla richiesta dell'arresto del deputato Alfonso Papa, Pdl. Bossi continua a dichiarare che potrebbe alla fine prevalere un orientamento favorevole, malgrado Berlusconi abbia proposto anche ieri sera che l'intera maggioranza voti contro l'arresto.Altro punto controverso, quello riguardante l'identikit del sostituto di Alfano al ministero di Grazia e Giustizia. Alla Lega non piacerebbe l'ipotesi che in quel ruolo fosse promosso Renato Brunetta mentre avrebbe una predilezione per Enrico La Loggia, Pdl, presidente della Bicamerale sul federalismo fiscale. Del decreto rifiuti si riprende a discutere nella seduta della Camera che inizia oggi alle 15. La Lega, che non aveva votato il provvedimento nel Consiglio dei ministri, continua a chiedere che i trasferimenti dalla Campania abbiano come destinazione esclusiva le regioni limitrofe e che Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, venga nominato commissario straordinario.Alcuni emendamenti del Pd chiedono di ''deliberare lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2012'' come presupposto ''per impegnare tutte le regioni italiane alla piena collaborazione'' con la nomina del governatore della Campania a commissario per le discariche. Il governo forzera' la situazione deliberando l'emergenza anche contro l'opinione della Lega? Era durato invece un'ora il colloquio di ieri al Quirinale tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente Giorgio Napolitano. Un secco comunicato ha precisato che all'incontro era presente anche il sottosegretario Gianni Letta. Niente di piu'.Il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica hanno discusso della situazione economica e di quella politica dopo il varo della manovra approvata la settimana scorsa a tempo di record. Il premier avrebbe comunicato al capo dello Stato anche l'intenzione di procedere in tempi brevi a un rimpasto di governo.Il capo dello Stato avrebbe raccomandato che in tale eventualita' ci siano immissioni di ''personalita' di alto profilo'' nel governo per dargli maggiore credibilita' internazionale. Su questo punto Napolitano non avrebbe intenzione di transigere.Secondo alcune indiscrezioni, nell'incontro si sarebbe parlato anche della delicata situazione di Saverio Romano, ministro dell'Agricoltura, rinviato a giudizio per associazione mafiosa. Proprio Napolitano aveva espresso contrarieta' nel momento della sua nomina a ministro. Il presidente della Repubblica avrebbe infine segnalato che all'orizzonte, data la grave crisi economica, potrebbero essere necessarie altre prove di coesione nazionale.Berlusconi, da parte sua, avrebbe assicurato che la maggioranza gode di buona salute e che continuera' la sua azione fino alla fine naturale della legislatura nel 2013.

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