venerdì 2 settembre 2011

Meglio non essere italiani


Il paradosso del buonismo di facciata, sta tutto in due storie di cronaca appena successe a Torino e dintorni. La prima, quella di un 65enne di Lanzo torinese (mica di San Paolo del Brasile) che, non potendo più pagare l’affitto, è morto per un malore nell’auto che era diventata anche la sua abitazione da qualche tempo. L’altra storia, riportata dal quotidiano della Fiat, è quella di una famiglia – padre e madre pensionati, figlia disoccupata – che ormai da settimane vive nella propria macchina , in un parcheggio di Torino: i vigili, bontà loro, chiudono un occhio e non danno multe per divieto di sosta, i commercianti della zona offrono un po’ di pane e viveri ai tre diseredati.
Già, sono italiani. Indigenti. Non hanno tutele sociali, non hanno paracadute. La famigliola del parcheggio ha chiesto in assegnazione una casa popolare, ma pare che i tre non abbiano i requisiti. Si tratta di storie che, in un Paese civile, farebbero accapponare la pelle di per sé.  Ma qui da noi, oltre la beffa, c’è anche il danno: perché se, colti da catastrofe umanitaria, migliaia di cittadini stranieri decidono di solcare il mare e approdare sulle nostre ridenti coste, troviamo loro un tetto sotto il quale ripararsi. Un campo profughi e, se non c’è, un comodo albergo a spese del contribuente. Italiano. Una diaria di 50 euro per sbarcare il lunario che, al mese, fa 1.500 euro.  
Perché noi siamo un Paese civile. Ma solo con gli altri, specialmente se vanno sui giornali. Persone che hanno lavorato tutta la vita, le cui famiglie nelle generazioni hanno contribuito a creare e formare la nostra comunità, la nostra Patria (sventolata da destra e da manca solo quando ci chiedono le tasse) sono lasciate indietro, abbandonate, dimenticate. E forse non si tratta neanche di razzismo al contrario: se arrivano migliaia di persone, c’è un problema visibile e bisogna risolverlo. Quindi si spendono soldi pubblici. Se un anziano vive in macchina e nessuno lo sa, non c’è un politicante che se ne preoccupi.
Chiaro, dopo l’articolo della “busiarda”, è probabile che un tetto ai tre sventurati del parcheggio lo si troverà. Ora il problema esiste, perché se n’è parlato sui media. Ma uno Stato normale dovrebbe prescindere da queste miserie di visibilità. Dovrebbe essere solidale con gli altri, se può permetterselo, ma prima di tutto dovrebbe garantire ai suoi cittadini una sopravvivenza decorosa.
SCRITTO DA GIOVANNI MONACO   
http://www.perotorino.it/home/gli-editoriali/30196-meglio-non-essere-italiani-patria

39 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Non entro nel merito della questione fornendo un giudizio negativo o positivo su quanto detto in questo intervento.
    Volevo solo fornirvi un punto di vista differente per vedere cosa ne pensate.

    Voi dite che sarebbe più giusto dare la priorità ad interventi di tipo sociale ai nostri concittadini rispetto che agli stranieri. Ok, posizione legittima.
    Sappiamo tutti dove viene fabbricata la maggior parte dei nostri oggetti (elettrodomestici, cellulari, vestiario, ecc ecc)...in Cina. Sappiamo anche quanto vengono pagati i lavoratori Cinesi...una miseria. Inoltre siamo al corrente anche delle condizioni di lavoro...pessime (senza diritti, ecc ecc).

    Voi dite che a fronte di 2 situazioni di "miseria" sociale, una italiana e l'altra (per esempio) cinese, dovremmo dare la precedenza ai nostri connazionali. Ok...

    Perchè allora non pretendere che il nostro benessere non sia frutto della miseria altrui? Perchè, quando andiamo a comprare una maglia, non ci rifiutiamo di alimentare quel mercato che non rispetta i diritti sui quali noi pretendiamo una precedenza?

    Questo è un esempio stupido per far notare che noi viviamo in una società ricca solo perchè abbiamo sfruttato risorse lontane alimentando miserie che non vedremo mai.

    Vorrei sapere cosa ne pensate

    RispondiElimina
  3. Numa dimentichi che gli oggetti prodotti dai cinesi sono stati ideati dalla tanto vituperata civiltà occidentale quindi volenti o nolenti sono ancora loro a doverci ringraziare.

    RispondiElimina
  4. Ah dimenticavo, pagati una miseria è improprio. A parte il fatto che sono pagati in proporzione al tenore di vita del loro paese, sai cosa succederebbe se per ipotesi dessimo uno stipendio occidentale per esempio a un pakistano? Che non verrebbe più a lavorare fino al termine dei soldi. Se non ci credi vai sul posto a fare l'esperimento.

    RispondiElimina
  5. Secondo te se tutti questi lavoratori non sarebbero legittimati se pretendessero gli stessi diritti di noi occidentali?

    Il discorso si può ribaltare. Il fatto è che la nostra opulenza la dobbiamo allo sfruttamento di risorse altrui. Se, da quì a 10 anni, qualcuno inizierà a presentare il conto, saremmo costretti a produrre a casa nostra....e non credo proprio che ce lo potremmo permettere.

    RispondiElimina
  6. Si, stessi diritti e stessi doveri però. La nostra opulenza non la dobbiamo certo allo sfruttamento di risorse altrui anche perchè l'opulenza è finita da un pezzo e quando c'era (anni 60-80) era frutto unicamente del genio di alcuni, delle capacità di molti e del sudore di tantissimi. In Cina, Thailandia, Filippine, Vietnam, Indonesia durante il boom economico quando ti andava bene facevi a cazzotti per il posto su un boat people.

    RispondiElimina
  7. Per esempio di andare a lavorare tutti i giorni, di arrivare puntuali e non quando capita e soprattutto di non restare a casa appena preso il primo stipendio fino ad esaurimento dei fondi... poi si potrebbe continuare con il dovere di versare i contributi e creare un welfare come il nostro, estremamente costoso, ma qui entra in ballo il fattore culturale: una bassissima percentuale di indiani per esempio pagherebbe il SSN con il livello di fatalismo che li permea...

    RispondiElimina
  8. Se non sei in grado di reggere una discussione non è colpa mia... hai altro da argomentare o stai preparandoti a passare all'insulto e al dileggio?

    RispondiElimina
  9. No no, non voglio di certo mettermi in fila per cretinate del genere.

    Trovo difficoltà a ribattere ad argomentazioni così scadenti, tutto quì.

    Saluti

    RispondiElimina
  10. Come volevasi dimostrare, quando non si sa più cosa scrivere e trovandosi in manifesta incapacità argomentativa, si passa all'insulto.

    Scusa ma chi cazzo ti credi di essere per dare del cretino agli altri? Se le mie argomentazioni sono scadenti, ti sarebbe molto facile controbattere e sputtanarmi per cui postaci le tue perle così vediamo di cosa sei capace no? Quali sono secondo te i doveri dei lavoratori o il nostro ciccetto è occupato con la preparazione dell'esame di riparazione di seconda media? Io ho lavorato in India, Pakistan, Argentina, Canada, USA, Germania, Svizzera, Arabia Saudita, UAE, Vietnam, Giappone, Croazia, Ungheria, Romania, Spagna, Repubblica Ceca, Olanda, Suriname, Aruba, Messico, Brasile per un anno e oltre in ciascuno di questi per cui le imie argomentazioni saranno scadenti ma almeno si basano su una serie di esperienze di vita? Tu hai mai lavorato per caso???

    RispondiElimina
  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  12. Come puoi ben notare non ti ho dato mai del cretino. Ho detto che non mi metto di certo ad insultare la gente per cretinate come i commenti su di un blog.

    Potrei stare qui a scrivere di tante belle cose, riflessioni, ragionamenti ma non credo sia utile. Siamo su 2 posizioni completamente opposte ed ho semplicemente abbandonato la discussione.

    Potrai aver lavorato anche su Marte, questo non vuol dire che quello che dici vale di più. Il mio giudizio sulle tue argomentazioni è appunto "scadente". Credo di poter esprimere un giudizio senza offendere nessuno

    P.S. dire che quello che hai detto è scadente non vuol dire dire che TU sei scadente...
    Un pò di umiltà la prossima volta ;)

    Baci dal disoccupato

    RispondiElimina
  13. P.P.S Mi dispiace notare come, al primo attrito, ti aspetti subito che qualcuno ti insulti...mi fa pensare che ci sei abituato

    RispondiElimina
  14. Bene allora facci un esempio di argomentazione non scadente.

    Scusa ma vorrei umilmente imparare da te, mi puoi insegnare qualcosa? :-)

    RispondiElimina
  15. Beh scusa a casa mia uno che dice cretinate è un cretino, forse da te non è così ma da me si, un po di rispetto per le abitudini altrui.

    RispondiElimina
  16. Non mi hai dato del cretino? Scusa ma non era chiaro a tutti, prova ne è che hai dovuto precisare... :-)

    RispondiElimina
  17. Si sono molto abituato: essendo autonomista piovono sempre insulti quando parlo. Ovviamente da centralisti, marmaglia italica ecc.

    Ti inguai da solo :-)

    RispondiElimina
  18. Sento puzza di parassita mantenuto terrone del cazzo... :-D

    RispondiElimina
  19. Non voglio insegnare niente a nessuno, non è tra i miei interessi. Dico la mia, se quello che dico non piace...pazienza.

    Tu parli di doveri come se tutto il mondo dovesse uniformarsi alla società dalla quale tu provieni. E' il più classico esempio di proiezione.

    La verità è che ogni società ha il diritto di organizzarsi come vuole. Non è detto che, per considerarsi moderna, una nazione debba prevedere contributi e roba del genere...questa è solo la tua/nostra realtà.

    Da quello che dici pare di capire che tutta la gente che hai incontrato in giro per il mondo se la passi bene e sia contenta così. Non riesco a spiegarmi allora come mai continuano ad emigrare in massa verso le nostre nazioni.

    E' normale che si faccia difficoltà a parlare di sindacati in Cina, dato che non sono mai esistiti. Proprio come era difficile parlare di Italia ad inizio '800.

    Quello che volevo far notare io è che è ipocrita pensare di vivere nella società più moderna del mondo (e forse lo è), con tutti i nostri bei diritti e dinamiche civili. Diventa ipocrita quando commerciamo, scendiamo a patti, avviamo relazioni e scambi con nazioni che non rispettano i diritti che noi consideriamo sacri.
    Il fatto è che ci fa schifo se un 30enne vive in auto a Torino (e probabilmente fa schifo anche a me). Non ce ne freghiamo nulla invece del cinese che lavora 15 ore al giorno per costruire l'auto che tu compri per 9000 euro...che se fosse fabbricata in Italia, con tutti i nostri bei diritti, costerebbe il doppio se non il triplo (ed allora dovremmo andare in bicicletta...con tanti saluti al nostro benessere)

    E' questo il significato di sfruttare le risorse altrui per il proprio benessere

    RispondiElimina
  20. Complimenti per gli epiteti...Avevo fatto bene a lasciar perdere

    RispondiElimina
  21. Scusa ma tu devi aver partecipato a un'altra discussione.

    Mai detto che il modo SI DEBBA uniformare alla nostra società.

    Mai detto che in giro per il mondo ho incontrato gente contenta di come se la passava.

    Queste cose te le sei inventate tu.

    Sei anzi tu a chiedermi se i lavoratori del terzo mondo non sarebbero legittimati a richiedere i nostri stessi diritti nel post delle 16:50.

    Come vedi sei tu che tiri in ballo la nostra organizzazione sociale.

    E io ti dico che sarebbero certo legittimati ma a pari diritti corispondono pari doveri: o pensi che possiamo dargli 1.500 EUR al mese di stipendio, tredicesima e ferie pagate d'amblè?

    Per vedere se eri attento, ti ho citato tra i doveri quelli che sono i diritti dei lavoratori descritti nella dichiarazione internazionale dei diritti dell'uomo. Cioè il welfare. Ma tu non hai manco letto e sei andato subito sull'insulto: non è necessario essere inutilmente sgradevoli se non la si pensa allo stesso modo, non si dice che le argomentazioni degli altri sono scadenti, ne si posta di proprie e si dimostra come esse siano migliori. Perlomeno dalle mie parti funziona così e siccome mi pare che tu hai profondo rispetto per gli altri, soprattutto se colorati, abbi rispetto anche per un secessionista.

    Ogni società non ha il diritto di organizzarsi come vuole: la Germania Nazista e la fine che ha fatto è una delle tante prove che scrivi inesattezze per sostenere tesi improponibili. Ogni società ha il dovere di garantire ai propri cittadini alcuni diritti fondamentali tra i quali la vita, il lavoro e la ricerca della felicità: lo penso io e lo pensava anche Thomas Jefferson, se tu non sei d'accordo pazienza, è il mio punto di vista mutuato da quello di un pensatore studiato da due secoli mentre tu non credo raggiungerai la stessa notorietà.

    E' ipocrita fare affari con la Cina? Abbello, scusa ma tu pensi che negli affari si possa discutere di politica? Tu pensi davvero che io possa dire al mio partner cinese che è un farabutto perchè sottopaga gli operai? Quando inizierai a lavorare ti insegneranno che è un tabù parlare di queste cose. Questo è il capitalismo, se non ti piace c'è un volo per Pechino giornaliero da Malpensa.

    E ricordati sempre che il cinese deve ancora ringraziare l'occidente perchè senza di noi, senza il progresso nel campo scientifico e tecnologico occidentale non prenderebbe neppure quell'euro al giorno che prende e starebbe ancora a coltivare riso.

    Che poi sia bello e giusto ci arriva anche un becero secessionista come me a dire che non lo è ma non ho intenzione di muovere guerra alla Cina o all'India, tutti vorremmo che al mondo fossero tutti felici e potessero garantire un futuro ai loro figli, per questo ogni anno destino una bella fetta di utile in beneficienza a organizzazioni che ho visto coi miei occhi come lavorano, ma cosa ci posso fare se per riuscire a vendere devo adeguarmi alla concorrenza che compra tutto in Cina? Preferiresti forse che dicessi "no, faccio fare tutto qui e compro tutto qui perchè mi fa schifo chi sfrutta gli operai in Cina" in modo da dover lasciare a breve a casa anche i miei di operai, schiacciato dalla concorrenza?

    RispondiElimina
  22. Epiteti? Ma scusa, chi ti dice che sono rivolti a te? :-)

    RispondiElimina
  23. E poi scusa, il commerciante qui all'angolo che vende alcuni articoli che vengono dalla Thailandia legge con difficoltà, scrive come un bambino di 10 anni, manco sa dov'è la Thailandia, cosa dovrebbe fare? Una ricerca approfondita sul paese prima di acquistare la merce? Non lo farà mai perchè deve lavorare, portare a casa il pane per la famiglia strozzato da tasse, crisi e compagnia cantante.

    Ne hai da correre.

    RispondiElimina
  24. Dai, tranquillo....continua da solo. Ripeto, non mi metto a discutere su tesi di questo tipo. Auguri per i tuoi lavori nel mondo

    RispondiElimina
  25. Fuga ignominiosa dopo aver argomentato con temi da marxista vecchio stampo. Non è che non ti metti a discutere, non sei in grado, è diverso. Inconsistente.

    RispondiElimina
  26. Ma poi non capisco, te ne vieni su un sito che supporta ideali diametralmente opposti ai tuoi a fornire un punto di vista baseless oltre che ridicolo, chiedi cosa ne pensiamo e alla prima opinione discordante ti scaldi, insulti e fai il sostenuto... ma che cazzo vieni a chiedere opinioni se poi quando te le forniscono corredate da ragionamenti ed esperienze che tu difficilmente potrai mai avere non le accetti e sali in cattedra con spocchia???

    RispondiElimina
  27. su una cosa Numa ha indiscutibilmente ragione, quando dice che , in buona sostanza, parte del nostro benessere ebbe inizio grazie alle cannoniere occidentali.
    Ora le cannoniere non le abbiamo piu', ed oltre al vizio di prendere agli altri abbiamo perso persino la virtu' di saperci difendere, quindi il nostro livello di benessere si riduce di conseguenza.
    Per qualcuno la fine dell'imperialismo e' cosa buona, salvo poi vederlo protestare perche' la vita comoda che cio' che contestava gli garantiva non la trova piu'.

    In fondo chi decenni passati pregava gesu' perche' desse da mangare ai negretti e' stato accontentato, solo che Gesu' non sempre moltiplica i pani ed i pesci, qualche volta si limita a distribuirli, togliendoli magari a quelli che lo pregavano per questo.

    detto questo pero', non mi torna che nesso ci sia tra la nostra passata capacita' impositiva internazionale ed il fatto che si sprechino risorse per gli altri e si ignorino i connazionali.

    RispondiElimina
  28. E' vero, forse la discussione stava divergendo dall'argomento specifico del post...

    Per quanto riguardo il nesso che ci trovo...

    Magari noi consideriamo (credo in buona fede) una specie di sopruso il fatto che una famiglia di extracomunitari abbia la precedenza, per assegnazione di un'abitazione, su di una famiglia Italiana.

    Però la maggior parte delle persone dimentica che i nostri supermercati pieni, le luci per le strade e tutto il resto è dovuto allo sfruttamento (e non sto esprimendo un giudizio di sorta su questa questione storica, dico solo che è così) di risorse appartenenti ad altri popoli/nazioni (o magari proprio al popolo di quella famiglia di extracomunitari).

    E' indubbio che senza, facendo un esempio, il petrolio/gas libico noi non potremmo permetterci tanti lussi che crediamo siano un nostro diritto.
    Se le risorse (di qualunque tipo) fossero sfruttate dalle popolazioni che le detengono, per far sviluppare la propria società, allora magari non avremmo più masse di disperati ma vedremmo precipitare verso il basso il nostro stile di vita agiato.
    Se, stringendo accordi commerciali con i dittatori (ed in questo caso il vecchio Gheddafi), ci si assicurasse che questi ingenti capitali non finiscano nelle banche svizzere ma che vengano utilizzati per far crescere il paese in questione, allora non avremmo più i barconi che invadono le nostre frontiere.

    La verità è che stiamo vivendo una degenerazione del capitalismo. In nome del profitto e della crescita abbiamo messo in secondo piano i diritti conquistati in questi 2 secoli di storia e per i quali gonfiamo il petto orgogliosi.
    E' facile fare la faccia feroce difendendo tali diritti sul proprio territorio...è ipocrita quando facciamo finta di nulla quando la cosa non ci riguarda in prima persona.

    Non voglio dire che sono tutti poveri disgraziati da compatire e che dobbiamo sentirti delle merde per tutto questo. Dico solo che, per vari processi storici, l'assetto mondiale si è determinato in questo modo.

    Voglio vedere cosa accadrebbe se, facendo l'ennesimo esempio, i sudafricani sfruttassero in prima persona le miniere di diamanti presenti sul proprio territorio. Se tutte quelle risorse non venissero comprate con nulla e fatte fruttare per finanziare i nostri "lussi".

    Questa era solo una riflessione ed un punto di vista differente su un tema che magari è preso sottogamba ed affrontato con sufficienza e superiorità.

    Spero ci siano altre persone che vogliano unirsi ad uno scambio di idee

    ...magari senza gente con nickname biblici che definisce gli italiani del centro-sud "marmaglia italica, parassiti mantenuti terroni del cazzo"...un esempio di eleganza

    RispondiElimina
  29. E dove avrei definito gli italiani del centro sud con le parole che tu dici? Il solito provocatore che si inventa gli insulti per fare caciara e apparire come il buono, moderato e far apparire chi non la pensa come lui il demonio.

    Argomentazioni dal Capitale di Marx. Comincia tu a vendere il telefonino e il PC che sono fatti sfruttando manodopera a basso costo.

    Non lo farai perchè è facile fare il frocio col culo degli altri.

    E adesso rispondi che ci stiamo facendo un mare di risate.

    PS: forse ti sfugge che su questo sito presentarsi il nome di un re romano significa già provocare per cui prima di guardare i nick altrui...

    RispondiElimina
  30. Beh, basta rileggere il tuo intervento del 3 settembre alle 19.04 e 19.07, stai attento ;)

    Io non ho mai detto che dobbiamo riportare indietro la nostra roba e tornare nelle caverne. Sto solo dicendo che forse dovremmo guardare con occhio diverso i barconi di gente che arriva da noi e considerare anche altre cose

    P.s. lascia perdere, non perdere tempo a rispondere ad un povero re romano decaduto come me. Sono sicuro che con tutti i lavori che hai in giro per il mondo non hai tutto questo tempo. Ho voglia di confrontarmi con altre persone, con te ho già dato. Con questo ti ringrazio per l'attenzione

    RispondiElimina
  31. Ci potresti anche ricostruire quali sarebbero i beni che riempiono i nostri supermercati frutto dello sfruttamento di altri popoli? La pasta? Il pane? Il latte? Raccolto da mungitor indiani pagati e in regola. I pomodori? Orami vengono dall'Olanda per il 60% e tutti coltivati in serre automatizzate. Brioches? Prosciutto? Surgelati? Scusa ma io compro tutta roba di produzione locale o regionale.

    Che poi ci sia chi sfrutta risorse di altri (ma cosa vuol dire di altri? Solo perchè ce le hanno sotto il culo sono loro? Originale ma controversa spiegazione...) ma se avessi viaggiato fuori da Acilia sapresti che ci sono popoli che piuttosto che lavorare si farebbero crocifiggere, dove è impossibile costruire industrie locali perchè manca la voglia di lavorare perchè la gente non ne capisce l'utilità. Tu pensi che siano tutti come noi?

    Fatti qualche esperienza fuori dalle mura di casa appena prendi la licenza media e vedrai che gli sfruttatori non sono quelli che PAGANO i diamanti sudafricani non con uno specchietto come dici tu ma sulla base di contratti e valori di mercato ma le grandi banche, l'FMI, la BCE e tutta quella gentaglia che vive di giri loschi tipo Goldman Sachs, peraltro buoni amici di Prodi, del fu Padoa Schioppa, insomma di tutta quella gente che, da come scrivi, parrebbe molto vicina ai tuoi ideali...

    RispondiElimina
  32. Letto ma non dice che io chiamo tutti i meridionali così, hai problemi con la grammatica e la sintassi?

    Numa ma te ne accorgi che non ti caga nessuno oltre me?

    Ma alla tua età passi i weekend a scrivere su un sito dove per ben che vada ti sfanculano? Ma la figa non ce l'hai? Sei un nerd?

    RispondiElimina
  33. Ok, ho avuto il piacere di sentire la tua opinione, ora lasciamo spazio anche ad altri punti di vista? Dato che ci tieni, aiuta il blog ad aumentare il traffico e le visite ;)

    RispondiElimina
  34. Qui si cercano contributi intelligenti, mica cazzate marxiste... mi sa che nessuno è disposto a scriverti, pompinio...

    RispondiElimina
  35. @suppiluliuma

    Secondo te come ci si dovrebbe comportare in situazioni come quelle descritte nel post e nei confronti dei disperati che arrivano col barcone?

    RispondiElimina
  36. Qui avete affrontato una barcata di argomenti comunque..
    Parlo solo dell'argomento che ha colto maggiormente la mia attenzione e mi rivolgo a Numa;
    dici che controllando che i capitali dei commerci che l'Occidente intrattiene con i paesi c.d. "poveri" finiscano in opere di sviluppo si risolverebbero i problemi. Commetti ovviamente un'ingenuità: è naturale che non si possa fare e che da un piano di adesione alla realtà stiamo già svolazzando nelle utopie.
    Mi allargo sul concetto: un discorso simile si può fare riguardo alle donazioni che dal mondo civilizzato arrivano ad esempio in Africa. Si pensa che questi denari facciano il bene dei vari paesi, mentre in realtà tendono, o a finanziare, appunto, governi non interessati allo sviluppo del proprio popolo, o addirittura una certa quiescenza, quasi un assistenzialismo, le cui forme vediamo macroscopicamente in Italia.
    Prendo un esempio per provare a ribaltare la tua tesi.
    Lo stesso metodo di imperialismo -questa volta commerciale - che sta attuando la Cina per ottenere risorse primarie, provoca in Africa una fortissima crescita economica, almeno nei paesi coinvolti. In questo modo paradossalmente, una spoliazione come quella che condanni è utile. A fronte infatti della cessione delle risorse a prezzi, diciamo non di mercato, la Cina contraccambia costruendo infrastrutture, con la sua manodopera immigrata, e quindi a costi contenuti.

    RispondiElimina
  37. Non voglio in alcun modo giudicare un metodo. Né giustificarlo. Solo prendo atto che esiste.

    Voglio comunque ricordare che parli di nazionalizzazioni, puoi chiamarle con il loro nome. E' risaputo che sia un modello che produce inefficienza. E la tua visione in materia ci fa tornare all'utopia.

    Per il momento mi fermo qui, la carne sul fuoco sembra abbastanza, e comunque anche abbastanza confusa.

    RispondiElimina