martedì 20 settembre 2011

MARRAZZO FLIRTA CON TONINO E L'IDV CAMBIA VALORI


Piero Marrazzo flirta con Tonino E l'Idv ora cambia i suoi valori
Libero-news.it
N
on è ancora tempo di annunci ufficiali. Ma il palco di piazza Risorgimento, cuore della festa dell’Idv di Roma, parla da solo: c’è Piero Marrazzo a confronto con Francesco Storace. Due ex presidenti della Regione Lazio sempre attuali: Storace, leader convinto della Destra, Marrazzo, prima Pd nello scandalo, in futuro pare Idv. Non cerca incarichi di partito, premette, «ma se si parla di politica è mio dovere essere qui». Non si sottrae alle domande, molte sul ricatto a Berlusconi. «Con i problemi morali ciascuno fa i conti con se stesso. Ma io ero un uomo pubblico, per questo mi sono dimesso. Ma non ci si può dimettere dalla vita. Chi sbaglia e chiede scusa è un uomo libero, e io lo sono». Alla fine ha la voce rotta: «Non voglio che si dimentichi nulla della mia vicenda». In piazza arriva , a sorpresa, anche Antonio Di Pietro. E sembra la conferma di Marrazzo  prossimo acquisto del partito. Se n’è parlato a Vasto, alla festa nazionale, e ieri sera al raduno romano. Gli Idv locali negano, ma hanno fatto venire tutta la squadra dei tempi d’oro. Il segretario regionale Vincenzo Maruccio, assessore della giunta Marrazzo, smentisce tutto: «Ho invitato Piero per raccontare un’esperienza di governo». L’ultima parola, ovvio, spetta a Tonino. Che rimpalla: «Chiedetelo a lui». Le basi ci sono. Su Facebook avevano perfino creato il gruppo: “Marrazzo dai retta all’Idv, mai con i condannati”. Tra i dipietristi duri e puri, però, alcuni sono contrari all’idea di arruolare chi è stato filmato con la droga vicino. Un partito giustizialista come l’Idv imbarca uno con questi problemi? Ma per la Cassazione Marrazzo è una vittima. Con il Pd, comunque, è una storia finita. Archiviata il giorno dopo la deflagrazione del sexy-gate, quando si è scoperto che il governatore andava a trans a via Gradoli, a volte con l’auto blu ed era finito, lui sì, sotto ricatto da parte di quattro carabinieri infedeli.

Se gli amici si vedono nel momento del bisogno, il Pd chi l’ha visto? Tramortito dallo spauracchio della questione morale e terrorizzato dall’inchiesta giudiziaria, ha abbandonato il mezzobusto al suo destino. Perfino oggi, dopo due anni, i rapporti tra Marrazzo e democratici sono nulli. Con l’Idv, invece, può cominciare una seconda vita politica. Piero si annoia a stare parcheggiato in Rai a firmare documentari sulla Somalia, è sempre stato davanti alle telecamere, lui. Il duello blando, complice l’Idv, con lo storico avversario Storace è servito come antipasto. Marrazzo è arrivato con le due figlie ed è stato il delirio. Tema: governare la Regione. Avversari politici, protagonisti nel 2005 di un’infuocata campagna elettorale: lui, lei (Alessandra Mussolini), l’altro, l’outsider catapultato da Mi manda Raitre nell’arena. La spuntò il neofita delle delibere regionali e il governatore uscente non risparmiò pelo e contropelo al rivale. Il quale, dopo Natalì, si è dimesso. A Storace, battutista feroce, non è parso vero: «Marrazzo da Mi manda Raitre e Mi manda Raitrans». Prima aveva coniato il: «Marrazzo con o senza apostrofo?». Ieri sera stretta di mano e cordialità. Storace: «Ma non vorrei che i giornali titolassero “Bacini tra Marrazzo e Storace”». E l’altro: «Te prego, no, non mi pare il caso...».



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