giovedì 8 settembre 2011

L’addetto stampa di Fassino a Torino guadagnerà 15.000



di Riccardo Ghezzi
Piero Fassino, nuovo sindaco di Torino, piange miseria. Dice che i soldi non ci sono più, le casse del Comune sono vuote. E, come Pisapia a Milano, aumenta tasse e balzelli locali. Eppure, il suo addetto stampa guadagnerà 15mila euro al mese, soldi pubblici. Giovanni Giovannetti, il “capo della comunicazione comunale”, scelto a Roma e non a Torino, percepirà la modica cifra di 187.000 euro all’anno, soldi della casse comunali, quindi dei contribuenti. Non certo di Fassino. In tempi di crisi, in cui è il neo-sindaco stesso a sostenere che bisogna fare sacrifici e chiudere i rubinetti, suona davvero strano. Qui l’articolo completo pubblicato sul giornale locale torinese: PeroTorino .
Gli addetti stampa dei grandi Comuni sono quasi sempre pagati più del sindaco stesso. Incomprensibile ai più, ma funziona così. Detto questo, forse è interessante sapere che Riccardo Caldara, il portavoce del precedente sindaco Sergio Chiamparino, percepiva 123.837 euro lordi all’anno, di cui 25.000 come premio di risultato. Uno stipendio ricco, superiore a quello di Chiamparino stesso (109.000 euro) ma ben 64.000 euro all’anno in meno rispetto a Giovanni Giovannetti, l’uomo di Fassino. Tutto questo nonostante la crisi e le casse vuole del Comune di Torino, che come si sa è il più indebitato d’Italia: 5,7 miliardi di debito, ossia 5.781 euro a cittadino.
Una domanda: ma se un addetto stampa è pagato così tanto, più del sindaco stesso, vuol dire che conta di più ciò che appare sui giornali rispetto alle reali azioni di un sindaco? E la sinistra, si sa, storicamente è sempre molto attenta alla comunicazione.

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