mercoledì 21 dicembre 2011

Manovra, la Lega contro Monti "La gente verrà a prenderla a casa"


Respinta in Aula la pregiudiziale del Carroccio, domani il voto

«Presidente Monti si ritiri, dia le dimissioni, perchè diversamente ci sarà tanta gente, operai, pensionati, piccoli imprenditori, che la verranno a prendere a casa». Lo ha detto Roberto Calderoli in Senato illustrando la pregiudiziale della Lega alla manovra: stamane è iniziato in Senato l'esame della manovra, che le commissioni FInanze e Bilancio hanno approvato stanotte senza apportare modifiche rispetto al testo della Camera.

Calderoli ha definito il presidente del Consiglio ogni volta che lo ha nominato «ragionier Monti»,
contestandone la legittimità ed anche le capacità nello scrivere questo decreto. La manovra, ha detto Roberto Calderoli illustrando per la Lega la pregiudiziale, «non è procedibile perchè è figlia di un governo illegittimo» non eletto dai cittadini. «Il ragionier Monti - ha aggiunto - non è stato eletto mai nemmeno in una assemblea condominiale». Inoltre il provvedimento «è razzista verso il Nord» e viola l'articolo 3 della Costituzione perchè «discrimina la Padania».

 A contestare le tesi del Carroccio è stato il costituzionalista del Pd, Stefano Ceccanti: «Facciamo finta che ci sia una pregiudiziale - ha detto - perchè in realtà non c'è. Abbiamo assistito a un comizio sul merito del decreto che non dice nulla sua sua costituzionalità». Quanto alla legittimità del governo Monti, Ceccanti ha ricordato che la Lega appoggiò il governo Dini nel 1995 dopo aver provocato la caduta di Berlusconi. Inoltre poche settimane fa era stato lo stesso Umberto Bossi a sollecitare le dimissioni del premier Berlusconi, al cui posto ci sarebbe dovuto essere un governo Alfano. «Non si capisce perchè quel governo sarebbe stato legittimo e questo no».  Quanto alla Padania che sarebbe discriminata dal decreto, essa, ha detto Ceccanti, «è un corpo mitologico».
«Introduciamo nella dottrina - ha concluso - il concetto di corpo mitologico, e gli studiosi saranno molto interessati a questa innovazione».

E' stata quindi respinta la pregiudiziale della Lega. Se il governo porrà la questione di fiducia sulla manovra economica al Senato, il presidente Renato Schifani convocherà la capigruppo, in modo che domani mattina possa cominciare la discussione e, successivamente, svolgersi la votazione.
Lo ha puntualizzato Schifani in aula a palazzo Madama, spiegando che ci sono iscritti a parlare per oltre 6 ore. Per questa ragione la seduta pomeridiana, prevista dalle ore 16 alle 21, sarà anticipata alle ore 14 e la discussione generale si concluderà questa sera.  Secondo i calcoli fatti dagli uffici, ha precisato ancora Schifani, la seduta dovrebbe concludersi entro le ore 19. Nel caso fosse
posta la fiducia, verrà convocata la conferenza dei capigruppo per stabilire le modalità di svolgimento della votazione sul documento economico, in modo che domani mattina presto si possa iniziare il dibattito sulla fiducia.

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