venerdì 12 aprile 2013

I saggi: "Una sola Camera, il finanziamento ai partiti deve rimanere"


Roma, 12 apr. (Adnkronos/Ign) - Superare l'attuale bicameralismo perfetto, con una Camera eletta a suffragio universale e diretto, titolare dell'indirizzo politico, con competenza esclusiva sul rapporto fiduciario con il governo e che esprime il voto definitivo sui disegni di legge. Accanto ad essa il Senato delle Regioni, che assorbe le funzioni della Conferenza Stato-Regioni, costituito da tutti i presidenti e da rappresentanti delle stesse, eletti da ciascun Consiglio regionale in misura proporzionale al numero degli abitanti della regione, con la possibilita' di scegliere uno o piu' sindaci. E' quanto propone la commissione di saggi, nella relazione consegnata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Questi nuovi organismi sarebbero composti da 480 deputati, uno ogni 125mila abitanti, e da 120 senatori.
La commissione dei saggi propone poi di superare la legge elettoralevigente e quella nuova potrebbe prevedere un sistema misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario), un alto sbarramento, implicito o esplicito, ed eventualmente un ragionevole premio di governabilita'.
Per gli esperti scelti da Napolitano, "il finanziamento pubblico delle attivita' politiche, in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l'attivita' politica".
Sul fronte economico-sociale, i 'saggi' indicano innanzitutto la priorità, esortando la politica "nei prossimi mesi a destinare qualunque sopravvenienza finanziaria all'emergenza lavoro e al sostegno delle persone e delle famiglie in grave difficoltà economica".
La "principale emergenza che ci troviamo oggi ad affrontare" e' "quella del lavoro e della conseguente crescita della povertà" scrivono i saggi nella loro relazione, evidenziando che è "a rischio di povertà ed esclusione sociale il 28,4 per cento dei residenti nel nostro Paese".L'analisi si fonda sui numeri. Oggi in Italia hanno un lavoro, anche solo precario, 56 persone su 100 tra i 15 e i 64 anni. In Francia sono 64, in Germania 73. Su 100 giovani fra i 15 e i 24 anni, in Italia lavorano in 17, in Francia 28, in Germania 47. La priorita' e' "far si' che il sistema generi fisiologicamente opportunita' di lavoro per tutti, in particolare per i piu' giovani, e' la priorita', anche perche' il lavoro vale molto piu' del reddito che lo compensa". E "lo sviluppo economico equo e sostenibile e' la via maestra per ottenere questo risultato".
I saggi propongono anche di valutare le diverse ipotesi relative all'eventuale introduzione di un reddito minimo di inserimento, da inserire in un quadro complessivo di revisione dell'assistenza. Non solo. Rifinanziare gli ammortizzatori sociali in deroga e affrontare "la grave" questione dei cosiddetti esodati, sono le altre principali indicazioni della relazione dei 'saggi' in materia economico-sociale.
Sul fronte delle imprese, i saggi esortano a "completare il pagamento dell'intero ammontare dei debiti commerciali della pubblica amministrazione verso le imprese e far si che l'obbligatorio termine di 30 giorni per i pagamenti, in vigore dall'inizio dell'anno, sia effettivamente rispettato". Ancora, e' necessario "espandere la operativita' del Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese, che puo', attraverso garanzie a banche e Confidi sui prestiti alle Pmi, attivare prestiti aggiuntivi per oltre 30 miliardi". I saggi chiedono anche di "accelerare l'utilizzazione dei Fondi strutturali dell'Unione europea, rafforzando la sinergia fra amministrazioni centrale, regionali, locali e imprese".
Per quanto riguarda il miglioramento della legislazione e funazionamento della pubblica amministrazione, i saggi invitano a rivedere il patto di stabilità interno alla luce del nuovo articolo 81 della Costituzione ed esortano a rivedere la struttura dei livelli retributivi dei vertici e dirigenti nella Pa. C'è poi l'"opzione zero'', che prevede l'eliminazione di tutti i regimi autorizzatori non necessari.

1 commento:

  1. Belle parole, stupende. I saggi però sembra non vogliano tenere in considerazione il fattore 'coperture'. E vero che diminuendo i parlamentari della metà si ha un risparmio, ma questo è assolutamente insufficiente per diminuire i costi pubblici. Una bella 'sgrassata' dello Stato con conseguente impulso all'occupazione, sarebbe quello di obbligare le aziende private ad assorbire a tempo indeterminato un dipendente pubblico per ogni 100.000 Euro pagato per quello che nell'articolo sopra viene chiamato 'debito commerciale della pubblica amministrazione'. Se lo Stato deve 100 miliardi di euro alle aziende, si possono piazzare un milione di dipendenti pubblici nel settore privato portando così progressivamente a ridurre l'organico statale da circa 3,6 milioni a 2,6 milioni. Un milione di stipendi in meno ogni mese rappresenta per i cittadini un forte risparmio d'imposta. A voi il semplice calcolo.

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