mercoledì 3 ottobre 2012

Veneto: 4 suicidi in una settimana e Monti parla di una ripresa che non c’è

“Prima ancora dello sdegno voglio esprimere la mia solidarietà ai parenti delle vittime di uno stato nemico dell’uomo, del lavoro, dell’impresa e di quella legge morale che, prima ancora di quella civile, dovrebbe orientare i comportamenti di chi si è assunto responsabilità di Governo”. Con queste parole l’on. Massimo Bitonci, segretario della sezione padovana della Lega Nord, commenta i 4 suicidi occorsi in Veneto nell’arco di una settimana, a Campagna Lupia, Bassano, Noale e Padova : “Mi stringo a fianco dei familiari e prometto battaglia contro un Governo indegno, che alimenta ingiustizie e sopravvive grazie a continui e sfacciati soprusi – insiste Bitonci – Poco meno di sei mesi fa, ad aprile, Mario Monti, interpellato da un giornalista, aveva dichiarato che gli operai, gli artigiani e gli imprenditori che si sarebbero tolti la vita per colpa della crisi erano pochi: 22, rispetto ai 1000 a Grecia. E che non c’era da creare allarmismi. Spero che ora, aggiornato il bilancio degli scomparsi, vorrà ritrattare il suo giudizio e lavorare per la ripresa, perché dare fiato all’economia significa anzitutto salvare vite umane”.
Innumerevoli, per il deputato padovano, sarebbero i fattori che ostacolano il lavoro: “Attendiamo da troppi anni una riforma della giustizia civile, che garantisca, in tempi rapidi e certi, il rientro dei crediti insoluti. Riforma che consentirebbe agli investitori esteri di guardare con più interesse al nostro Paese – spiega – L’Italia è lo stato con il più alto livello di tassazione al mondo e un sistema di riscossione dei tributi di stampo sovietico. Agenzie come Equitalia devono essere sostituite da soggetti che non utilizzino metodi terroristici, mettendo i contribuenti con le spalle al muro. Solo così sarà possibile riavviare il ciclo economico e aiutare i cittadini a ritrovare il coraggio di fare impresa, nonché la fiducia nei confronti dello stato. Uno stato che chiede soldi, ma non salda i debiti. Uno stato di cui non si fidano nemmeno le banche, che garantiscono liquidità alle aziende creditrici nei confronti dei enti pubblici, solo secondo la formula pro soluto, ossia senza prendersi in carico il rischio di insolvenza”.
“Monti ha annunciato una ripresa che esiste solo nei suoi sogni – conclude Bitonci – Salvaguardare il lavoro e l’impresa deve diventare la priorità assoluta del Governo, perché a rischio sono sia le vite umane, che l’ordine pubblico: fra i molti, troppi che cedono alla vergogna e cadono in depressione dopo aver perso tutto, c’è chi comincia a vaneggiare a proposito di gesta eclatanti”.

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