giovedì 23 febbraio 2012

Federico Gregorio: “Lo Ius soli è improponibile”



TORINO. Il consigliere regionale Federico Gregorio è oggi intervenuto in Aula in merito al dibattito sull’estensione del diritto di cittadinanza ai bambini nati sul suolo italiano.

“In questo momento una proposta del genere è fuori luogo ed avrebbe implicazioni drammatiche – ha detto Gregorio – La nostra priorità ora più che mai è quella di garantire cibo, servizi, sanità ed istruzione ai nostri cittadini, non di aprire le porte all’immigrazione di massa che certamente farebbe seguito alla possibilità di ottenere in modo automatico la cittadinanza italiana”.
Dallo Stato per il 2012 non abbiamo ricevuto alcun contributo per il socio assistenziale, e mi sembra paradossale che a fronte di una situazione del genere si possa sostenere l’opportunità di estendere a centinaia di migliaia di nuovi cittadini servizi che già noi facciamo fatica a mantenere e garantire”.

Federico Gregorio ha poi fatto riferimento alla normativa europea e alla legislazione degli altri Paesi:
L’attribuzione automatica della cittadinanza italiana per semplice nascita sul territorio nazionale sarebbe un caso unico in Europa. Inoltre la normativa europea prevede la cittadinanza solo per chi abbia risieduto per almeno quattro anni nello stato in cui la vuole richiedere. Che senso avrebbe penalizzare i comunitari rispetto agli extra Unione Europea, dal momento che questi avrebbero molta più facilità nel raggiungere tale obiettivo?”

Il Consigliere ha concluso precisando: “La nostra ferma opposizione a tale proposta non è di stampo razzista come a molti fa comodo credere, bensì identitario: l'acquisizione della cittadinanza deve essere considerata come un'assunzione di responsabilità individuale del singolo, che si impegna ad avere i requisiti necessari per poter essere accolto ed integrato definitivamente nella comunità, con le implicazioni storiche, culturali ed identitarie che questo comporta. L’Italia lascia la libertà, a chi lo desidera, di acquisire la cittadinanza dopo un prefissato periodo di residenza, pertanto appare del tutto inopportuno ampliarne ulteriormente l’applicazione come si vorrebbe in alcune delle proposte in esame”.

Nessun commento:

Posta un commento