giovedì 13 ottobre 2011

Ora il Comune di Milano riserva i parchi soltanto per gli immigrati


SONO SEMPRE DI PIÙ GLI ACCATTONI E I LAVAVETRI CHE SI INCONTRANO AGLI INCROCI. L'ASSESSORE GRANELLI: "UN FENOMENO IN AUMENTO, MA PENSEREMO A PERCORSI DI RECUPERO". IL COMUNE PENSA AI PARCHI DIVISI PER NAZIONALITÀ. E L'ASSESSORE S'INVENTA IL VERDE SOLO PER STRANIERI


Una catena corta. Cinquecento metri dal fornitore (abusivo) al rivenditore (abusivo) all’acquirente, che penserà di far del bene, ma con l’offerta commette un’illegalità. Un paio di giorni fa i vigili hanno scoperto in pieno centro un «magazzino» in cui facevano la spola per rifornirsi i vù cumprà e cinesi che hanno trasformato la Galleria in un suk. Rose, un centinaio di ombrelli, circa 300 giochi (senza marchio e quindi potenzialmente pericolosi) smistati sottobanco dal titolare del chiosco di fiori tra piazza Meda e via Catena, uno straniero del Bangladesh che è stato denunciato. Merce sotto sequestro, banchetto sigillato e gli sarà revocata la licenza. Ultimo segnale di un fenomeno che l’amministrazione non nasconde, anche perchè dai semafori ai quartieri della movida, è sotto gli occhi di tutti: «L’accattonaggio è sicuramente in aumento» ha ammesso ieri in commissione l’assessore alla Sicurezza e alla Coesione sociale, Marco Granelli (nella foto). Pdl e Lega lo denunciano da mesi, «anche accattoni, nomadi e lavavetri sono più numerosi e anche più arroganti, forse si sentono protetti dal vento che è cambiato». Ma basta girare in auto tra il Monumentale, piazzale Pagano, piazza XXV Aprile, viale Romagna, zona Bisceglie per incappare in lavavetri, mendicanti, persino rom giocolieri. Solo per fare qualche esempio. Dopo che la Corte costituzionale ha bocciato le ordinanze dei super-sindaci, dal 21 aprile sono decadute anche quelle dell’ex sindaco Moratti per sanzionare prostituzione, accattonaggio molesto, writers. «Non abbiamo strumenti normativi, i vigili possono solo creare azioni di disturbo e allontanare gli abusivi» ammette Granelli. Ma il Pd non definiva le ordinanze un flop? E l’assessore ci tiene subito a precisare che «le multe da 500 euro non erano la soluzione, ma qualche norma ad hoc servirebbe». Ad esempio? Il potere di prelevare l’incasso, «saranno monetine ma può essere una forma di dissuasione. E dovremmo puntare sul recupero - sostiene Granelli -. Ora possiamo obbligare solo i minori a un percorso con i servizi sociali, dovremmo convincere chi fa accattonaggio a denunciare il racket, offrendo in cambio accoglienza e un percorso di reinserimento». Accoglienza - ancora nelle case popolari? - è già una parola che farà tremare i polsi ai leghisti. Che sul fenomeno accusano: «Ecco il risultato del buonismo di Pisapia». L’assessore non si sbilancia. E insiste sulle verifiche «a partire dall’anello debole, bisogna insistere sulle indagini per capire chi rifornisce i singoli e dare un colpo secco al sistema». Ma al momento la polizia locale non ha una task-force anti abusivi, genericamente, tutte le pattuglie sono invitate a creare azioni di disturbo. In compenso la polizia locale attraverso 50 agenti collabora con il tribunale e la Procura per indagini a contrasto della criminalità organizzata, in particolare sui temi delle truffe agli anziani, sfruttamento di prostituzione e accattonaggio.

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