giovedì 1 marzo 2012

Tesoreria, Unicredit trasferisce i soldi Zaia: esproprio, chiederemo i danni


Il governatore dà mandato all'ufficio legale di rescindere il contratto con la banca che ha deciso di aderire alla richiesta del governo Monti

Unicredit è la banca che cura la tesoreria della Regione (archivio)
Unicredit è la banca che cura la tesoreria della Regione (archivio)
VENEZIA - Unicredit Banca ubbidirà al governo, e non alla Regione Veneto (con la quale ha un contratto) sul trasferimento delle risorse regionali giacenti alla Tesoreria unica. La decisione dell'istituto di credito, nel quale l'ente di Palazzo Balbi ha liquidità per circa 8 miliardi di euro, è arrivata in serata. L'ha comunicata «con vivo stupore» il governatore Luca Zaia, che poco prima, forse annusando l'aria, aveva invitato Unicredit a valutare bene cosa stava per fare. Perché aderendo alla richiesta del governo, era l'avvertimento di Zaia, avrebbe «disatteso il rapporto fiduciario con il Veneto», aprendo la strada a una inadempienza contrattuale che poteva portare la Regione a chiudere i conti e a domandare i danni. Cosa per la quale Zaia ha già incaricato gli avvocati: «ho dato mandato all'ufficio legale - ha detto - di esperire la possibilità di una rescissione del contratto, con la conseguente richiesta di danni».
Quella di Unicredit di aderire alle richieste del governo è stata giudicata dal governatore del Carroccio «una scelta assolutamente non condivisibile. Siamo di fronte - ha aggiunto - ad un vero e proprio esproprio centralista attuato dal Governo contro ogni minima regola costituzionale riguardante il federalismo e l'autonomia». Sul piano istituzionale, per Zaia è grave che si faccia passare l'idea «che le regole del gioco possono essere cambiate seguendo la convenienza del momento, anche se in palese contrasto con la legge. Questo appare tanto più grave in quanto riguarda una questione cruciale come quella della tesoreria». Il presidente del Veneto ha detto di auspicare a questo punto che sia accolto dal Tribunale di Venezia il ricorso cautelare depositato dalla Regione, che obbligherebbe la Tesoreria stessa a recedere dalla propria decisione. Resta poi aperto, per Zaia, anche il ricorso alla Consulta sull'incostituzionalità dell'articolo 35 del decreto legge sulle liberalizzazioni.
Un tentativo per abbassare il clima dello scontro con gli enti locali era stato fatto in mattinata dal viceministro all'economia Vittorio Grilli, con l'assicurazione che nessun ente locale sarebbe rimasto senza soldi da spendere. «Con la crisi di liquidità - ha detto - lasciare denari inutilizzati nelle banche non è possibile, perché costringerebbe a più emissioni di tioli di Stato». «La centralizzazione della tesoreria non è fine a se stessa - ha evidenziato Grilli - ma è per un'efficienza della gestione della liquidità». Ma dalla «barricata» della Lega la risposta, data da Roberto Maroni, è stata secca: «La Tesoreria unica - ha affermato l'ex ministro - è uno sfregio grave che neanche Craxi e il Caf osarono fare. Siamo pronti alla class action». (Ansa)

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