domenica 6 novembre 2011

La Lega porterà la Lombardia in Svizzera?



5 novembre 2011
Giuliano Bignasca propone all’amico Bossi di abbandonare l’Italia ed entrare nella Confederazione Elvetica
La Lega Nord sostituirà la Secessione della Padania con l’entrata in Svizzera di mezza Lombardia, l’area pedemontana che va da Bergamo a Varese? L’idea è stata lanciata dal leader della Lega dei Ticinesi, Giuliano Bignasca, che ha vaticinato il fallimento italiano e ha consigliato ai suoi cugini padani di entrare nella Confederazione Elvetica. E la proposta pare proprio piacere al Carroccio lombardo.
LOMBARDI, VENITE IN SVIZZERA - La crisi dell’euro scatena notevoli pulsioni populiste, e quindi i partiti che esprimo queste posizioni trovano sempre nuovo sparate per coltivare i loro elettori. Giuliano Bignasca, dopo aver proposto un muro per separare la Svizzera e la sua frontiera dall’Italia, ha ora lanciato l’idea di annettere alla Confederazione Elvetica la parte settentrionale della Lombardia, dove la Lega Nord ha la sua roccaforte.

L’idea sarebbe di includere innanzitutto la Valtellina, punto di partenza per l’espansione. Poi, si dovrebbe procedere anche con i territori di Como, Varese, Lecco fino a includere anche la provincia di Verbano-Cusio-Ossola». Non è una strategia di Risiko in stile local ma sono le parole di Giuliano Bignasca che, nel corso di un’intervista a Espansione Tv, ha tracciato i confini di un ideale Canton Ticino. Si tratta di circa 900mila abitanti del Varesotto, 590mila di Como, 338mila del Lecchese – ha aggiunt Bignasca – Ma anche i 182mila della Valtellina e i circa 170mila della provincia piemontese. La popolazione svizzera aumenterebbe di oltre 2 milioni di persone». La strategia di Bignasca – «Nessun carro armato. Non comando io. Sarebbero necessari un cambiamento della Costituzione e votazioni ad hoc da parte dei territori coinvolti. E sono certo che l’80% dei valtellinesi sarebbe già pronto a cambiare casacca. Abbiamo anche avuto modo di esporre in quei territori, con successo, questa ipotesi. Discorso leggermente più complesso per quanto riguarda le altre province italiane. Noi siamo pronti. Aspettiamo e vediamo cosa succederà. Il sogno sarebbe di riuscire a far rientrare in questo piano anche il territorio bergamasco Vedremo se e come si potrà intervenire».
 LA LEGA CI STA? – Per realizzare il piccolo Risiko di Bignasca ci vuole l’alleanza con gli amici padani. Il rapporto è controverso, perchè se da un lato la Lega svizzera spara ogni giorno contro i lavoratori italiani che lavorano oltreconfine, i frontalieri, spesso elettori di Bossi e Maroni, il rapporto tra i due leader è molto buono.  Per realizzare il suo sogno Bignasca chiederà il sostegno dell’amico Umberto Bossi: «Questa operazione, ovviamente, dovrà essere sottoposta alle popolazioni interessate. Personalmente, non ho ancora parlato con l’amico e leader della Lega Nord, Umberto Bossi. Lo farò quanto prima». Le risposte sono già arrivate dal fronte padano, e paiono positive. Ecco cosa dice il sindaco di Morazzone, piccola città vicina alla capitale leghista, Varese, o Varès come scrivono i fan di Bossi.

E’ evidente che qui non è un discorso di svendersi agli Svizzeri per quattro soldi – peraltro i ticinesi sono affini ai lombardi per lingua, cultura e tradizioni -, come qualcuno vuol tentare di far credere!
Tra l’altro adesso siamo svenduti a Roma, quindi, se dovessi scegliere, preferirei per il mio territorio guardare a chi mi è più affine oltre che a chi riesce a garantirmi più equità fiscale e tributaria oltre ad efficienza. Oramai è diventato un problema di sopravvivenza!!! E anche i Ticinesi hanno capito che potrebbe esserci un beneficio reciproco nell’avere un Canton Ticino con annesse provincie laboriose e produttive come quella di Varese.
Per non parlare dei vantaggi che ne avrebbero le nostre aziende: imposizione fiscale drasticamente inferiore, rapporti con gli Istituti di Credito più dinamici, ecc… Se poi ci aggiungiamo il rigore Svizzero per il funzionamento dell’apparato pubblico, beh…ogni dubbio viene meno, perché io, come tanti altri cittadini, ci siamo scocciati della palude romana e preferiamo di gran lunga i prati verdi, ordinati e puliti della Confederazione.

1 commento:

  1. Ma se ci sputano in bocca ogni volta che passimo il confine, la lega romana ha imparato dal suo padrone di arcore a sparare cazzate

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