lunedì 28 febbraio 2011

Maroni: su villaggio Mineo siamo pronti, aspetto una risposta dei sindaci

«Siamo di fronte a un'emergenza umanitaria senza precedenti. Ci sono 100mila persone in fuga. Bisogna capire la dimensioni di questo fenomeno per affrontare l'emergenza in modo adeguato». Lo ha detto il ministro dell'Interno,Roberto Maroni, parlando con i giornalisti, al termine di un vertice alla prefettura di Catania, durato circa tre ore, per discutere della riconversione del «Residence degli Aranci» di Mineo in «Villaggio della solidarietà» per i richiedenti asilo che giungono dal Nord Africa. Alla riunione hanno preso parte tra gli altri, il commissario straordinario per l'emergenza immigrazione, il prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, il presidente della regione Raffaele Lombardo e il presidente della provincia di Catania, Giuseppe Castiglione.

Su Mineo gli enti locali hanno 24 ore per decidere
«Visti i termini legati all'emergenza umanitaria definiti nell'ordinanza firmata dal presidente del Consiglio, ho avanzato questa proposta - ha aggiunto Maroni - e chiesto ai sindaci di farmi sapere entro 24 ore: cioè la disponibilità a realizzare questo progetto oppure no». «Pur potendo decidere da solo - ha proseguito - ho voluto il confronto perchè voglio che sia una decisione condivisa nell'interesse nostro, delle autonomie locali e dai richiedenti asilo».

Il sindaco di Mineo, Castania: Villaggio di Solidarietà non ci convince
«Il ministro Maroni è stato estremamente disponibile a chiarire ogni elemento di criticità che noi sottoponevamo alla sua attenzione sul villaggio della solidarietà che dovrebbe sorgere a Mineo, ma su certe cose non siamo ancora convinti», ha commentato a caldo il sindaco di Mineo, Giuseppe Castania. Per Castania «non è innanzitutto un problema di sicurezza, ma prima ancora di modello di accoglienza. La sicurezza scaturirà anche a seconda se l'accoglienza sarà efficace o meno. Se è efficace, probabilmente i problemi della sicurezza saranno marginalissimi; se non è efficace saranno esorbitanti. Non pensiamo che mettere 2mila persone insieme, in un sito relativamente isolato o relativamente vicino, possano rappresentare un modello di convivenza civile e sicura». «Nelle prossime ore ci incontreremo con i colleghi sindaci, e quindi cercheremo di dare una risposta che sia quanto più condivisa e unitaria possibile", ha concluso il sindaco.


da Il Sole 24 Ore del 28.02.2011

Nessun commento:

Posta un commento