venerdì 25 febbraio 2011

LIBIA: MARONI CHIEDE AIUTO SU IMMIGRATI, MA UE NON CONDIVIDE ALLARME

Bruxelles, 24 feb - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni ha chiesto l'intervento dell'Unione Europea per fronteggiare la potenziale ondata di immigrati provenienti dalla Libia, che secondo lui potrebbero arrivare anche a 1,5 milioni di persone. Ma i paesi della Ue non sembrano disposti a concedere nuovi fondi e aiuti e ritengono eccessivo l'allarme lanciato dall'Italia.

''Chiedo all'Europa di adottare tutte le misure necessarie per fronteggiare una catastrofica crisi umanitaria'', ha detto Maroni entrando al meeting di Bruxelles della Gai (Giustizia e Affari Interni). ''Un'invasione di un milione, un milione e mezzo di persone che metterebbe qualsiasi paese in ginocchio''.

Ma fonti diplomatiche interpellate dall'AFP hanno evidenziato i molti dubbi dei paesi membri sull'allarme lanciato dall'Italia. ''Stanno gridando al lupo, al lupo! Si parla di una crisi umanitaria potenziale e non di qualcosa concretamente in atto'', ha detto un diplomatico presente alla riunione. Maroni ha chiesto anche ''una posizione comune sull'asilo politico'' e di dividerne i costi fra tutti i paesi. Ma il ministro dell'Immigrazione svedese, Tobias Billstrom, ha fatto notare come il suo paese, che ha solo 9 milioni di abitanti, lo scorso anno ha concesso asilo a 32 mila persone, mentre l'Italia, un paese di 53 milioni di residenti, chiede aiuto dopo che sulle sue coste sono sbarcati solo 5.000 tunisini.

Anche Austria e Germania hanno minimizzato l'allarme del governo italiano. ''Non c'e' nessun flusso di rifugiati in questo momento. Cerchiamo di non provocarlo noi parlandone'', ha detto il ministro dell'Interno tedesco, Thomas de Maiziere, a cui ha fatto eco il collega belga Melchior Wathelet, per il quale non e' il caso ''di giocare a spaventarci fra di noi''.

Bruxelles, dal canto suo, vorrebbe dotare di un budget adeguato il Frontex, l'agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale, in modo che possa acquistare navi, elicotteri e velivoli, ma molti paesi, in modo particolare la Germania e quelli del nord Europa hanno detto no ai finanziamenti. Gran Bretagna e nazioni scandinave, inoltre, si sono nettamente rifiutate di accogliere richieste di asilo da parte di persone che si trovano in altri paesi Ue come rifugiati.

da Ag. ASCA del 24.02.2011

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