venerdì 28 dicembre 2012

Lombardia: Albertini, non rinuncio a candidatura


Lombardia: Albertini, non rinuncio a candidatura


+++ ''Con la Lega Nord posizioni inconciliabili'' +++.

(ASCA) - Roma, 28 dic - ''Berlusconi mi ha chiesto un passo indietro con garbo e simpatia, ma ormai mi trovo in una fase in cui dovrei usare il noi piuttosto che l'io. Adesso la candidatura e' diventata una cosa importante che coinvolge migliaia di persone e siamo osservati a livello nazionale.

Sarebbe inconcepibile per me tradire la disponibilita' di persone che hanno accettato di entrare in lista e che si sono attivati. La via d'uscita e' quella che illustra Maroni e la Lega Nord. Salvini e Tosi dicono la stessa cosa, volendo correre da soli per recuperare la loro identita'. Loro vogliono uscire dall'euro mentre noi abbiamo una visione completamente diversa. Se ne esce rispettando il punto di vista di chi vuole restare da solo''. E' quanto spiegato, in diretta a Tgcom24, da Gabriele Albertini, l'ex sindaco di Milano e candidato alla presidenza della regione Lombardia, in merito al passo indietro chiesto da Berlusconi per la corsa al Pirellone.

Sulla possibilita' dell'effetto Sicilia anche in Lombardia, Albertini ha aggiunto: ''Se la Lega Nord e' da sola con i suoi elettori e questa situazione si coagula e' tutto da vedere. Noi avevamo vinto a Milano e in Lombardia con la Lega Nord che correva da sola. Perche' accettare un rapporto contro natura che poi sappiamo come viene punito nell'Inferno di Dante. Prima di una coalizione bisogna vedere se abbiamo obiettivi comuni, altrimenti diventa solo una sommatoria di voti. La Lega Nord ha posizioni inconciliabili con le nostre.

Il governo Berlusconi e' caduto per il nodo elle pensioni e lo stesso vale per Formigoni visto che e' stata la Lega Nord ha porre la parola fine''.

Sul rapporto con Berlusconi ha aggiunto: ''Io stimo Berlusconi, ma le nostre posizioni stanno diventando inconciliabili''. Sulle decisioni pbase(dal Pdl ha aggiunto: ''Per decidere una linea si dovrebbe convocare un congresso o un'assemblea e qui nessuno ha deciso se non uno stretto gruppo di persone. Non e' che la base sia d'accordo con questa scelta. La grande maggioranza della Lega analogamente non vuole l'alleanza con noi. Una volta che si e' deciso collegialmente cosa fare, allora e' bene che intervenga la censura per chi si discosta, io pero' non mi sento ne' un traditore ne' un ingrato''.

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