giovedì 5 luglio 2012

Lega Nord, Roberto Maroni: “Il Nord deve diventare uno Stato nello Stato, poi la secessione”







LEGA NORD – Il nuovo leader della Lega Nord, Roberto Maroni, cerca di imprimere il suo sigillo sulla nuova ‘era padana 2.0′ cominciata qualche giorno fa in seguito al Congresso federale. La strategia del Carroccio ‘maroniano’ è di plasmare il Nord Italia sul modello della Catalogna, regione a fortissima trazione autonomista. La secessione resta l’obiettivo primario dell’ex ministro dell’Interno, ma meglio procedere per gradi, creando prima uno Stato nello Stato. Sembra finita la ‘rozza’ epoca dei lumbard pronti ad imbracciare il fucile per separarsi dal resto d’Italia e sembra sia giunto il tempo della maggiore diplomazia.
Il progetto di Bobo Maroni ha due riferimenti politici chiari: i bavaresi della Csu, che registrano una forte influenza decisionale su Berlino, e i catalani di Convergencia i Uniò, che appoggiando sia la sinistra che la destra hanno ottenuto chiare aperture alle loro richieste di indipendenza. In breve la Lega Nord punta a diventare l’ago della bilancia degli equilibri politici italiani, facendo leva sul fatto che il Settentrione “è la regione più ricca d’Europa”. Ma prima di porre il ‘primo mattone’ servirà riconquistare la fiducia dei propri elettori, numericamente calati alle ultime amministrative in seguito allo scandalo Belsito.
L’ex responsabile del Viminale respinge con fermezza le illazioni su accordi sottobanco con il Pdl per la tenuta della Giunta in Lombardia: “Non ci sono scambi o minacce – ha chiarito Maroni -. Facciamo politica e vogliamo governare i nostri territori… Meglio governare la Lombardia che un ministero a Roma”.

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