domenica 5 maggio 2013

La sorella di Kyenge: “Gli immigrati che non rispettano le regole devono andare via”


La sorella di Kyenge: “Gli immigrati che non rispettano le regole devono andare via”

Cécile Kyenge – La sorella del nuovo ministro dell’integrazione italiano: “Chiedere il rispetto delle regole non è razzismo, ci sono tanti immigrati come me che hanno sempre fatto il massimo per integrarsi e hanno sempre seguito la legge”
Cécile Kyenge, il nuovo ministro dell’integrazione italiano, vuole spalancare le frontiere, abolire il reato di clandestinità e tenere in Italia tutti gli immigrati, nonostante i loro precedenti penali. E gli esponenti della Lega Nord che hanno osato mettere in dubbio questa nomina sono stati immediatamente tacciati di razzismo e xenofobia.
Eppure… proprio la sorella di Cécile Kyenge, Kapya, ha chiesto e ottenuto aiuto dalla Lega Nord per sbrogliare una situazione complicata, per la quale non poteva vivere a casa sua.
A Kapya, da tutti chiamata Dora, era stata infatti assegnata una casa popolare nella periferia di Pesaro, dove lavora all’IperCoop e in una sartoria. Dora però non poteva entrare nella casa a lei assegnata perché occupata da alcuni immigrati marocchini illegali che erano entrati abusivamente nell’abitazione e non ne volevano sapere di levare le tende.
La sorella del ministro ha provato a chiedere aiuto, ma i burocrati italiani non sono riusciti a sbrogliare la matassa. Ecco allora che si rivolge al segretario provinciale della Lega Nord, il quale (incredibile ma vero, almeno per i moralizzatori…) le dà ascolto e riesce a coinvolgere i canali giusti per far sgombrare la casa e permettere a Dora di vivere nella casa a lei destinata.
Per il sentito ringraziamento di Kapya “Dora” Kyenge, che racconta: “Quando ho chiamato la Lega Nord per chiedere aiuto pensavo che mi avrebbero chiuso il telefono in faccia, partivo con il pregiudizio che i leghisti ce l’avessero con tutti gli extracomunitari. Invece mi sono dovuta ricredere: quello che abbiamo ottenuto va a favore di tutti coloro che in futuro avrebbero potuto trovarsi nella mia situazione se noi non avessimo vinto questa “battaglia” per la legalità”.
E, alla faccia di tutti quelli che si ostinano a dire che la Lega Nord critica il ministro Kyenge solo per il colore della pelle: “Chiedere il rispetto delle regole non è razzismo, ci sono tanti immigrati come me che hanno sempre fatto il massimo per integrarsi e hanno sempre seguito la legge”.

5 commenti:

  1. Bene, Spero che la Lega agisca, finalmente in parlamento portando avanti le istanze per cui è nata anni fa, troppo spesso deluse anche per opportunismo leghista.

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  2. Benché le persone, senza distinzione di orientamento sessuale possono essermi più o meno simpatiche, sono perfettamente d'accordo con Michaela Biancofiore. Potrebbe non essere urgente occuparsi di pareggiamenti di genere sentimentale (dunque anche omosessuali) quando oggi è aumentata l'urgenza per i pareggiamenti di benessere primario, la sopravvivenza. Sbagliato fare dimettere il sottosegretario alle pari opportunità.

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  3. Non può raccontarlo alla sorella??? Sembra che le sfugga....

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  4. Questa è una bellissima storia, spero sia vera. Complimenti alla parte migliore della Lega.
    Purtroppo c'è una parte peggiore che invece la danneggia, uscendo con eptiteti razzisti che non fanno altro che danneggiare le cause giuste.

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