Che Massimo Calearo fosse la prova vivente del patto tra
imprenditoria e lavoratori lo dimostrano le parole dette a Radio 24 ieri
dall’onorevole voluto da Veltroni nel Partito Democratico, transitato
poi nell’Api di Rutelli e infine finito a reggere il moccolo a Scilipoti
in quell’operazione frankenstein denominata Movimento di Responsabilità
Nazionale.
Ma
che ieri Calearo abbia deciso di vantarsi per la sua Porsche con targa
slovacca per pagare meno tasse e della sua assenza dal parlamento che
dura ormai da tre mesi, insieme allo stipendio da onorevole che gli
serve per pagarsi il mutuo della sua nuova casa è francamente troppo
anche per uno come lui.
E per una volta ci vorrebbe che la caccia all’onorevole non sia
quella classica e noiosissima che si scatena sui giornali: dovrebbero
essere i suoi colleghi, insieme al presidente della Camera, a
certificare la sua insostenibile inutilità e lo schiaffo alle miserie
del paese chiedendogli di dimettersi e di non farsi più vedere in
pubblico almeno finché la sua Porsche non sarà diventata vecchia e da
cambiare.
A tutto ci siamo abituati. Ma uno che sbandiera il suo paraculismo
militante mentre il paese paga tasse su tasse è davvero troppo. La
regina di Alice chiederebbe “Tagliategli la testa”. Per noi, sarebbe uno
spreco anche montare il patibolo. Cacciatelo via e basta.
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