Lissone (Mb) - Sul suo consenso e quello dei
partiti, il presidente del Consiglio Monti "Ha detto cose che poi ha
corretto, perché si è accorto di aver irritato la sua maggioranza. Monti
è già diventato avvezzo alla politica politicante dei palazzi romani:
le dichiarazioni, le smentite, dire e poi correggere". Lo ha detto l'ex
ministro dell'Interno Roberto Maroni, a margine di un incontro pubblico a
Lissone.
Secondo Maroni, "resta, al di là di questo fumo,
l'arrosto indigesto dei suoi provvedimenti, soprattutto contro i
sindaci, contro i comuni, contro il sistema dell'autonomia. E' da
quarant'anni, da quando sono nate le Regioni, non si vedono
provvedimenti così negativi nei confronti del mondo delle autonomie. E
auspichiamo che da queste elezioni arrivi un segnale di forte dissenso".
Maroni,
dal palco, ha ammesso che per la Lega "oggi è difficile, nonostante la
forza dei nostri parlamentari, combattere e ottenere risultati a Roma.
Per questo noi puntiamo sui nostri sindaci, sui nostri candidati.
Vogliamo vincere sui nostri toerritori perché è con i sindaci che
vinciamo la battaglia del federalismo". L'ex ministro ha ricordato la
richiesta leghista, espressa ieri al presidente della Repubblica, di
"far sentire la sua voce" contro il troppo frequente ricorso al voto di
fiducia. Bisogna, ha detto, "rispettare di più il ruolo dell'opposizione
che oggi è annullato".
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