Alcuni manifestanti, tra i quali esponenti di Rifondazione Comunista e Pd, hanno contestato il passaggio del Giro della Padania a Savona (Ansa) |
LA FEDERCICLISMO - Il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, invita tutti alla calma: «Tutti siamo liberi di esprimere le nostre opinioni, ma è incivile e inaccettabile che si passi alla contestazione violenta per impedire lo svolgimento di una gara sportiva regolarmente approvata e persino all'aggressione fisica degli atleti. Invito tutti alla calma ed al buonsenso». Di Rocco sottolinea poi che la Fci «non può non sostenere una manifestazione sportiva che si svolge sotto la sua egida, organizzata da una società regolarmente affiliata e tenuta a rispettare i principi del suo statuto e della Carta Olimpica». Uno degli organizzatori della corsa è il sottosegretario leghista Michelino Davico, il quale chiede interventi decisi contro chi contesta in modo violento. «Non abbiamo ceduto agli insulti ed alle provocazioni di questi sedicenti gruppi di sinistra - spiega - ma ora che due corridori sono stati colpiti chiediamo che gli aggressori di Savona siano identificati e denunciati». Non commenta le violenze, ma chiede che la corsa sia annullata il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero. «Le proteste continueranno - sostiene Ferrero - e a questo punto è evidente che non si tratta di un bluff. La Lega non può pensare di strumentalizzare in questo modo il mondo dello sport». Intanto oggi il giro continua con la tappa considerata più a rischio. Attraversa infatti l'Emilia, terra di «comunisti»
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