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martedì 15 marzo 2011

Federalismo, la Regione presenta il conto: ai lombardi spettano 33 miliardi in più

Il grattacielo Pirelli, sede della Regione Lombardia (foto Alive)
Il grattacielo Pirelli, sede della Regione Lombardia (foto Alive)

Milano, 14 marzo 2011 - La Lombardia, dal Pirellone lo si ripete da sempre, è regione virtuosa. E quindi perdente. È quella che sostiene il maggiore sforzo fiscale (il 136 per cento della media nazionale), e al tempo stesso quella che riceve meno (l’83,2 per cento). Ultimi in classifica quindi, in quanto a penalizzazioni, primi come produttività. Ma adesso le cose dovrebbero cambiare. Col federalismo il ritorno fiscale, se i lombardi avessero in servizi quello che versano, potrebbe essere di 33 miliardi e 193 milioni di euro in più all’anno. Questo nella migliore delle ipotesi. «Ma anche se si dovesse stare un po’ più bassi», dice l’assessore regionale al Bilancio Romano Colozzi, «se solo i lombardi dovessero allineaarsi alla media nazionale, avrebbero 9 milardi e 280 milioni in più da spendere». Un patrimonio enorme, che consentirebbe di investire in infrastrutture nuove ad esempio, o nei trasporti, settore cruciale da cui dovrebbe partire tutta la riforma. Colozzi, che è anche coordinatore nazionale degli assessori al Bilancio, andrà a Roma la settimana prossima a discutere quello che è passato alle cronache come il «Lodo Colozzi». In sostanza, quando il 16 dicembre scorso è stato trovato l’accordo, le Regioni hanno dato l’ok sulla manovra finanziaria, molto pesante per gli enti locali, in cambio di un impegno preciso: azzerare i tagli per le regioni che rispettano i parametri di virtuosità alla partenza del federalismo fiscale.

Assessore, è ottimista?
«Diciamo che visto che il Governo ha ribadito la sua intenzione di rispettare fino in fondo l’accordo di dicembre, sono ottimista. A Roma dicono di avere allo studio alcuni meccanismi tecnici per onorare gli impegni presi».

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