martedì 8 marzo 2011

Bossi: «Chiesti aiuti a Gheddafi per Padania libera? Noi le armi le abbiamo»

«Il rais è un gatto che sta affogando. Chi spara sulla propria gente finisce male, come Umberto I»

MILANO - Chiesti aiuti a Gheddafi per creare la Padania? «Ma vi pare. Per fortuna abbiamo tantissimi uomini e le armi si fanno in Lombardia». La risposta di Umberto Bossi a un cronista che chiedeva un commento alle parole che il rais libico avrebbe pronunciato durante un'intervista a una tv francese - il leader leghista gli avrebbe in passato chiesto aiuto per la secessione della Padania - scatena una polemica politica. Gheddafi, ha aggiunto il capo della Lega Nord, «è un gatto che sta affogando e si arrampica sui vetri. La storia dimostra che chi spara sulla sua gente finisce male. Ricordate il re Umberto I ucciso a Monza».

MARONI - «Non mi pare che Bossi abbia mai incontrato Gheddafi in vita sua», chiarisce al telegiornale di La7 il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. «Quindi non credo che sia una notizia degna di fondamento».

INTERROGAZIONE - «Abbiamo chiesto con un'interrogazione al ministro della Difesa che il governo spieghi le parole gravi di un suo esponente: Umberto Bossi ha infatti sostenuto di non aver alcun bisogno di chiedere aiuto a Gheddafi per la secessione della Padania visto che la Lega dispone di tantissimi uomini e armi, tra l'altro prodotte in Lombardia. Si tratta di parole di cui il governo deve assumersi la responsabilità e spiegarne rapidamente il significato», afferma Ettore Rosato, componente dell'Ufficio di presidenza del gruppo del Pd alla Camera. Si dichiara «sconcertato» dalle parole di Bossi anche il deputato dell'Udc Savino Pezzotta: «Tentare di far passare o insinuare l'idea di una Lombardia armata offende i cittadini della nostra regione. I lombardi le armi le hanno prese solo per l'unità d'Italia e per la patria italiana o nella resistenza contro il nazifascismo. Poi hanno solo pensato al lavoro e alle loro famiglie».

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