Roberto Calderoli (Imagoeconomica) |
I SINDACI - A Rimini erano presenti anche due sindaci: Gianni Alemanno e Piero Fassino. «La manovra è il banco di prova sia del governo che del Pdl e della nuova segreteria Alfano», ha ammonito il sindaco di Roma che, al contrario di Calderoli, è favorevole a un'Iva maggiorata sui beni di lusso. «La manovra così come è concepita adesso, uccide il federalismo fiscale e istituzionale», ha aggiunto Alemanno. «Da destra dico che è giusta la patrimoniale sulle grandi fortune, perché chi ha di più deve dare di più in questo momento di difficoltà per il Paese». Ha aggiunto il sindaco di Torino, Fassino: «Da dieci anni tutte le manovre correttive sono basate sulla riduzione delle risorse per i Comuni, ma questi sono pronti ad assumersi le proprie responsabilità».
CONFINDUSTRIA - Il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, in audizione al Senato, avverte che «la manovra va migliorata» per rafforzarne la credibilità internazionale. Galli ha poi chiarito la posizione di Confindustria sulla Robin tax, la tassa sui proventi delle compagnie petrolifere: non solo «va eliminata» ma non deve essere estesa ad altri settori.
RADICALI - I radicali hanno intanto presentato l'emendamento alla manovra relativo alle esenzioni Ici per le attività commerciali degli enti ecclesiastici.
SINTESI - Per il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, «il richiamo al senso di responsabilità va reso concreto, perché con gli ultimatum non si arriva da nessuna parte. Tutto è migliorabile e nel corso del suo iter la manovra può essere integrata. L'importante è trovare un punto di sintesi nell'interesse del Paese».
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