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martedì 5 aprile 2011

Maroni è arrivato a Tunisi: siamo qui per concludere l'accordo

Roberto Maroni a Tunisi con il ministro degli Interni tunisino Habib Essid (Afp)Roberto Maroni a Tunisi con il ministro degli Interni tunisino Habib Essid (Afp)

«Siamo qui per concludere l'accordo, speriamo di fare una buona cosa»: lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, arrivato a Tunisi per definire l'intesa con le autorità tunisine contro l'immigrazione clandestina. Ieri 4 aprile, ha spiegato Maroni, a proposito della precedente visita a Tunisi con il premier Silvio Berlusconi, «non c'è stato alcuno stop: abbiamo continuato a lavorare ieri pomeriggio e continueremo ora».

Solidarietà Ue a Italia
Intanto il parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza per alzata di mano la relazione presentata dall'eurodeputato Fiorello Provera (Lega Nord) sull'emergenza migratoria dal nordafrica che ha colpito Lampedusa. La relazione raccomanda ai governi dei 27 di assistere l'Italia e chiede alla commissaria Malmstrom di attivare il meccanismo di solidarietà previsto nei trattati, inclusa la direttiva 55 sulla "protezione temporanea" dei rifugiati che provengono da zone di guerra. Domani 6 aprile alle ore 18 è prevista ua riunione politica governo-regioni in merito all'emergenza umanitaria-immigrazione dai Paesi del Nord Africa. Oggi invece nuovo vertice Pdl-Lega a palazzo Grazioli sull'immigrazione. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, secondo quanto si apprende, vedrà all'ora di pranzo il leader del Carroccio, Umberto Bossi, e lo stato maggiore della Lega. All'incontro ci saranno anche i capigruppo del Pdl.

Roberto Maroni è ora a colloquio con il ministro dell'Interno tunisino,Habib Essid. Da ieri a Tunisi è rimasta una commissione tecnica italiana, guidata dal prefetto Rodolfo Ronconi, direttore della polizia delle frontiere, per definire i dettagli della possibile intesa insieme alla controparte tunisina. In cambio della stretta sui controlli per bloccare la partenza dei migranti e del rimpatrio dei tunisini arrivati, l'Italia mette sul piatto mezzi (motovedette, gip, etc.) e fondi per il reinserimento dei migranti. Un pacchetto dal valore stimato intorno ai 250 milioni di euro.

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